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Autore: Alpa    29/08/2008    2 recensioni
Non so se sono riuscita nell'intento. Non so se sono riuscita a mantenere intatti i caratteri dei due personaggi: Chuck e Blair. Adoro questa coppia. Fatemi sapere che ne pensate di questa breve fan fiction. Ci tengo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Nell’aula di disegno. Adesso”
Questo era l’sms che Chuck, quella mattina, aveva inviato a Blair. Ben presto i due si ritrovarono in quell’aula. Chuck era là, impaziente, che l’aspettava. Ecco che la regina B. arrivava, e guardinga entrava nella stanza. Nemmeno il tempo necessario per chiudere la porta, che Chuck già si avvinghiava a lei, spingendola verso il muro e sussurrandole all’orecchio: “Mi sei mancata”
Blair cercava di sottrarsi a quel Chuck che non ne voleva sapere niente di allentare la presa. Ma allo stesso tempo era così presa e coinvolta che avrebbe voluto che quel momento non finisse mai.
Poco dopo, finalmente decide di interromperlo: “Chuck, aspetta. Non credo che questo sia un posto sicuro”
Chuck, accigliato, si ferma a guardarla: “Sicuro?”
“Qualcuno potrebbe entrare e saremo finiti.” Disse lei con aria seria.
Lui, sbuffando, si allontanò da Blair. Si appoggiò su uno di quei banchi vuoti. Abbassò gli occhi: “Ti correggo: tu sarai finita.” E poi li alzò verso di lei, con quel suo solito ghigno stampato sul volto: “Sei tu che temi di essere scoperta. Altrimenti non potrai più riconquistare il tuo dolce Nate.”
Blair lo guardò con aria compiaciuta: “No, Chuck. Non sono solo io a temere di essere scoperta. Che direbbe il tuo migliore amico Nathan Archibald se venisse a sapere di noi due?”
Chuck accusò il colpo, e ingoiò quell’amaro boccone: “Come vuoi, Blair. Ma sappi che se lo venisse a sapere, lui non ti calcolerebbe più. Questo è sicuro”
“Bene. Allora fa in modo che lui ne rimanga all’oscuro.”
Disse B. mentre usciva dall’aula fissando Chuck con aria di sfida.
Invece lui rimase lì ancora un po’, a giocherellare con la sua sciarpa. Perché B. voleva a tutti i costi riconquistare Nate? Non gli è bastato tutto quello che le ha fatto passare? Non capiva che Nate non se ne fregava niente di lei? Chuck non riusciva a capire: “Ah.. le donne!”

Dopo un pomeriggio passato da Nate, Chuck tornava a casa, o meglio: al Palace, uno degli hotel più prestigiosi di New York. Entrò nella sua suite, chiuse la porta alle sue spalle e ricevette la sorpresa.
Davanti a sé, seduta composta su un angolo del grande letto a due piazze, c’era Blair. Indossava un cappotto blu scuro, ancora abottonato, e dei guanti neri molto delicati. Le sue lunghe e sottili mani stringevano una grande borsa di pelle nera, che poggiava proprio sulle sue cosce. I piedi, avvolti da ballerine nere, erano allineati e ben precisi.
“E tu che ci fai qui?” disse Chuck che era –piacevolmente- incuriosito dalla sorpresa.
Blair, semplicemente si alzò e poggiò la sua borsa sul letto, mantenendo il suo aspetto serio e deciso: “Sono venuta a mettere in chiaro le cose, Chuck. Mi devi promettere che tutto quello che sta accadendo rimanga fra noi.”
Chuck rise: “Ma certo, non mi sognerei mai di dire a Nate che sono stato io a deflorare la sua ragazza.”
“Oh Chuck! Sei disgustoso. Non riesci nemmeno per un attimo ad essere serio e ragionevole.”
Lui tornò serio: “Dimmi Blair. Non sarebbe più semplice per entrambi se noi la finissimo qua?”
Blair, abbassò gli occhi e rimase in silenzio.
Chuck le si avvicinò, e con una carezza le sollevò il mento, in modo che si potessero guardare negli occhi. Lui, senza togliere la mano da quella pelle candida e liscia, intervenne con sarcasmo: “Non devi giustificarti, mia dolce Blair. So che sono irresistibile e che ogni volta che mi incroci per i corridoi di scuola non vedi l’ora di saltarmi addosso.”
Blair si riprese da quell’attimo di quiete. Si voltò, facendo in modo che la mano di Chuck non la toccasse più: “Se è questo che pensi ti sbagli di grosso. Per me possiamo troncare anche adesso. Addio Chuck.”
Blair fece per andarsene, ma Chuck la prese per un braccio. Lei si voltò verso di lui. Sguardi intensi e profondi. Fino a che… Fino a che le labbra di lui si poggiarono sulle sue.
  
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