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Autore: 24maggio2011    10/07/2014    3 recensioni
"La storia di un amore" nasce da un video e da due menti. La mia e quella di Tallutina. L'idea è sua ed è nata dopo aver visto un video su youtube. Lei è la mente ed io il braccio (O meglio, la scrittrice). I personaggi saranno stravolti. Completamente OOC (fuori personaggio). I protagonisti principali saranno Stiles e Scott e una strega di nome Marnie, sconvolgerà per sempre le loro vite.
(Pietà per questa terribile introduzione) Spero di avervi incuriosita e 24maggio2011 assieme a Tallutina vi attengono numerosi! Buona lettura.
*Ho messo crossover solo per la strega! E' la stessa presente il True Blood. Per il resto, la storia è a parte.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: Mpreg
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- A TALLUTINA che gli mancavano i penseri colorati e la telepatia. Questo capitolo ne è pieno ed è tutto dedicato a te. <3
- Questo capitolo è uscito fuori di getto grazie ad una canzone, specie nella parte degli acquisti.
Ninna Nanna - Matteo Branciamore.  


- Mark.

Ormai era ufficiale. I bambini erano due e Deaton era più che sicuro che fossero un maschio ed una femmina! La scuola è terminata, l'esame di maturità e stato passato e quella tortura è finalmente finita. Sono al settimo mese di gravidanza e la pancia inizia a crescere. Passeranno l'estate in casa propria e i pomeriggi nel giardino di casa Stilinski e se avranno bisogno di un bagno, Jonh ha fatto mettere una piscina apposta per loro. E' talmente tanto grande da poterci stare tutti insieme. Scott, Stiles, Lydia, Allison che è tornata con Isaac, Isaac stesso e pure Jonh e Melissa. Ethan, Aiden e Danny, partirono alla volta di New York il giorno stesso in cui gli consegnarono il diploma e da quel momento in poi, di loro, nessuno seppe più nulla.

Quanto a Stiles e Scott invece, nonostante un pancione abbastanza evidente, continuano ad essere i capi branco nella maniera più assoluta. Due mesi fa, quando ancora andavano a scuola, si sposarono. Nessuno li giudicò, nessuno si prese la briga di dirgli che avevano accelerato troppo le cose, nessuno si intromise. La scuola è finita da due giorni ormai, sono le 17:00 circa e lo sono in veranda a sorseggiare coca-cola e mangiare pop corn e patatine.
- Scott! Dovremo uscire e andare a comprare la roba per i bambini fino a che possiamo dato che la pancia ancora non si vede.
- Sono d'accordo. Andiamo amore. - Dice Scott alzandosi con fatica dal dondolo e iniziando a chiudere casa. Stiles, nel frattempo, è già in macchina.
- Sicuro che vuoi guidare? - Fa il premuroso Scott.
- Si sto benissimo, andiamo.

Dieci minuti dopo al massimo, i futuri genitori, sono arrivati a destinazione. E' lo stesso negozio dove qualche mese fa Stiles comprò le prime calzine dei loro figli. La signorina si ricordò subito di lui e non appena lo vide, gli corse incontro.
- Oh mio Dio! Lei è quel giovane ragazzo di qualche mese fa che è venuto per le calzine. E' già diventato papà? - Chiede euforica la signorina e Scott si sta trattenendo dal non ringhiare.


"Stai sorridendo troppo a mio marito."

- Emh, no. No! Mancano ancora tre mesi ma è sicuro che siano due gemelli e un maschio e una femmina. Siamo quei per delle culle, pigiamini, tutine e cose così.
- Seguitemi pure. Come sta la tua fidanzata?


"Scusa cosa?! Ma cosa sei scema per caso? Ma chi sei oh. Quale fidanzata."

- Non ho nessuna fidanzata, ho un marito e diventiamo papà grazie ad una madre surrogata. - Spiega Stiles.
- Oh! Che cosa carina. Tantissimi auguri, avete già deciso i nomi? - Sorride la signorina.


"No, senti bella. Levati quel sorriso dalla faccia prima che mi arrabbio e non sto scherzando. Con tutte le persone a cui puoi sorridere, proprio a mio marito devi farlo? No. Tz. Oca!"

- No. Non abbiamo ancora scelto i nomi.

'Stiles, che ca*** gli sorridi.'
'Gentilezza Scott. Non ne hai mai sentito parlare?'
'Si beh, ma è chiaro che ci sta provando con te.'
'E allora?'
'Come sarebbe a dire allora. Tu sei mio.'
'E con questo, una signorina non può sorridermi?'
'Non ho detto questo è che ti sorride troppo.'

'Sei solo geloso.' - Gli fa notare Stiles non trattenendo un sorriso mentre la signorina continua a parlare senza essere degnata di un ascolto.
'Mi pare ovvio.'
'Ahah dai che ora la mando via.'
'Muoviti però. Mi sta urtando i nervi.'
'Con calma lupacchiotto.'


- La ringrazio per le dritte signorina, molto gentile. Adesso diamo un occhiata e se abbiamo bisogno la chiamiamo. - La dilegua gentilmente Stiles.

"Era ora."

- Come volete. Ma suo marito è muto per caso?

"No. Semplicemente mi sto trattenendo dal non .. ah! Lasciamo stare che è meglio."

- Ahaha no no. Semplicemente ha solo un forte mal di gola.

'Sorridi Scott. Carino e coccoloso, amore. Ricorda! Carino e coccoloso.' - Gli suggerisce Stiles e una volta che Scott sorride, la signorina se ne va e li lascia soli.

- Finalmenteeeee! - Dice Scott sorridendo subito dopo alla vista di una culla con le apine appese sopra.
- Guarda che bella questaaaa! - Dice Stiles avendone vista una molto simile, praticamente uguale.
- E' bellissima amore mio. Guarda questi pigiamini qui. - Dice estasiato Scott mentre prende tra le mani un pigiamino rosa e uno azzurro. Poi sorride a suo marito vedendo che in mano ha una magliettina da maschio con su scritto:
 "Sono bello come mio papà."
- Questa a Benjamin starà benissimo. - Dice Stiles.
- A chi scusa? - Chiede Scott non trattenendo un sorriso grande quanto una casa. Non avevano ancora parlato di nomi e a Stiles è uscito così. Di getto. Dire quel nome associato a suo figlio è stata la cosa più naturale del mondo e solo ora se ne rende conto.
- Oddio! Ho detto un nome. - Nota Stiles.
- Direi di si ed è bellissimo. Benjamin McCall-Stilinski. Mi piace. Deciso? - Chiede Scott.
- Ovvio. Benjamin McCall-Stilinski, sarà il nome di nostro figlio. - Dice sicuro di se Stiles.
- Bene e quella maglia è bellissima ma dobbiamo comunque trovarne una anche per Sydney! Ecco. Questa amore. Questa è perfetta. Dice:
 "Se dite che sono bella io è perchè ancora non avete visto il mio papà."

*No Stiles, no. Ti prego. Ti impongo di non piangere. Caccia indietro le lacrime, adesso! Subito. Te lo sto ordinando! Ecco. Come non detto! Maledetti ormoni. Sydney McCall-Stilinski, ti giuro che ti amo vita mia ma se sono così sensibile è colpa tua.*

- Mi sa che ho detto Sydney. - Dice Scott. Nemmeno lui se ne era accorto.
- Sydney McCall-Stilinski. Mi piace troppo. - Dice Stiles.
- Ufficiale allora. Avremo due figli, un maschio ed una femmina e si chiameranno Benjamin e Sydney McCall-Stilinski. Le maglie e i pigiamini le compriamo e anche le tutine, sono così carine! - Dice tutto pimpante Scott.
- Le scarpette Scott. Mancano le scarpette e altre calzine. Ah! Ieri mi ha scritto Lydia. Mi ha praticamente imposto di non comprare i seggiolini e le carrozzine con tanto di passeggino perchè avrebbe fatto tutto lei. Ho provato a dissuaderla dal non farlo, mi stavo ritrovando anche a dargli un ordine Alpha ma poi mi sono reso conto che per telefono non avrebbe avuto lo stesso effetto. Sopratutto per via messaggio. Ha detto che le ha già comprate. Dovremmo sdebitarci con lei in un modo o nell'altro.
- Sono d'accordo. Quella donna è una Santa. Troveremo un modo, vedrai! Queste due culle qui però sono meravigliose. - Piagnucola Scott.
- Lo so. Tra un paio di giorni mi si sblocca il conto dei soldi che mia madre mi ha lasciato in eredità e alcuni di quelli li userò proprio per le culle dei nostri figli. Gli altri li metteremo da parte.
- No amore, non dev...
- Voglio! Sono i miei soldi e li sto spendendo per una buona causa.
- Potremmo anche farli dormire con noi nel lettone, per sempre. - Propone Scott.
- Idea allettante. Prova a vedere quando ci riempiranno di calci, ci tireranno i capelli e ci dormiranno spalmati addosso e tutto questa senza saperlo perchè loro dormiranno beatamente. - Scherza Stiles.
- Ok, tra qualche giorno compreremo queste culle. - Dice Scott prendendo la roba che il marito teneva tra le mani e avviandosi alla casa. Ancora quella signorina. Stiles ride e lo segue. Dopo aver messo tutto in tre sacchetti enormi e aver pagato, i due coniugi stavano per tornare a casa quando la voce squillante della ragazza, li costringe a fermarsi.
- E le culle quando passate a prenderle? - Chiede lei.
- Le culle? - Chiedono all'unisono Stiles e Scott.
- Si. Le culle. Un ragazzo sapeva che avreste voluto quelle due e ve le ha pagate. Vi ha lasciato un biglietto, ecco. - Dice ancora la signorina dando il biglietto a Stiles. Scott si allunga per vedere e non può credere a quello che sta leggendo.


-*Un dono per il vostro perdono! Vi chiedo scusa per avervi fatto patire le pene dell'inferno. So che amate quelle culle e adesso sono vostre! Io me ne vado, questa volta per sempre. Se provate a chiamare non vi risponderò. Perdonatemi se potete.
D.-*


- Non ci posso credere. - Dice Scott.
- Che mi venga un colpo. - Dice Stiles.
- E' davvero cambiato. - Prosegue sorridendo Stiles.
- Si ma levati quel sorriso dalla faccia. 
- E piantala di fare il geloso, Scott.
- Ahhaah. - Ride la signorina.


"Cosa cavolo ti ridi tu."

- Siete così carini. Tu sopratutto. Se non avrei saputo che fossi gay a quest'ora ci stavo già provando. - Dice con voce angelica, indicando Stiles.

"Ma se ci stai già provando, stupida. E' mio marito. Come te lo spiego? Non è una questione difficile da capire. Ciò che è mio.. è mio! Punto."

- Ehhe, grazie.

'Grazie? Ma cosa sei scemo? E perchè sei diventato rosso?! In macchina io e te facciamo i conti!'
'Ma te la dai una calmata una volta tanto? Si chiama educazione Scott. Educazione. Hai bisogno dello spelling per caso? E.D.U.C.A.Z.I.O.N.E. Mi pare che quella santa donna di Melissa te l'abbia insegnata.'
'Non ho bisogno dello spelling, ho bisogno che una qualunque la smetta di provarci con mio marito. Ecco di cosa ho bisogno.'
'Ah si? Allora vogliamo parlare di quel cogli*** che è un ora che non ti leva gli occhi di dosso e che ti guarda il culo? E alzati quei pantaloni oppure appena arriviamo in macchina ti mordo. Adesso mi sto incazza***.'
'Umh? Che cogli***, amore?'
'Fai il finto tonto fai.'


- Amore, sul serio. Non capisco di chi tu stia parlando. - Dice Scott mettendo la roba nel cofano e squadrando un ragazzo dalla testa ai piedi.
- Quel ragazzo. - Sbotta Stiles tirandogli un pugno nella spalla.
- Uh! Ahuuuu! - Si lagna Scott.
- Sali! - Ordina Stiles.
- E ok ma da bacino. - Dice Scott richiedendo un bacio da suo marito.
- No. - Risponde lui ignorando il suo broncio e andandosi a sedere sul lato passeggero.
- Daiiii! Cattivo. - Dice Scott raggiungendo a passi lenti il posto guidatore.
- Scott, muoviti prima che parto e ti lascio a piedi.
- Sono qui. - Fa notare Scott.
- Si lo vedo. Che aspetti a partire?
- Aspetto che mi baci.
- Te lo puoi scordare. Continua a guardarlo è, se vuoi. - Urla Stiles visto che il ragazzo misterioso gli è passato davanti e Scott non è riuscito a levargli gli occhi di dosso.
- Lo conosco. - Dice Scott annusando l'aria per percepire il suo odore ma l'unica cosa che sente è la gelosia di suo marito.
- Puoi per un secondo essere un pò meno geloso, per favore? Sto cercando di capire dove io l'abbia conosciuto ma l'unica cosa che sento è la tua gelosia. Infondata, tra l'altro. - Dice felice Scott. Ama da morire quando è Stiles a fare il geloso.
- Infondata, certo. Come la tua con la tipa dentro.
- Wo. Frena un attimo signor McCall! Quella li era evidente che ci provava con te. - Strilla Scott alla sola idea di qualcun'altro che ci provi con il suo compagno.
- Come è evidente che a te piace quel tipo. Voglio dire, non hai torto. Effettivamente figo è figo, non c'è che dire. E' alto, bei capelli, bei occhi e cosa più importante è magro, cosa che io non sono più. - Blatera Stiles e continua. Continua e ancora continua mentre Scott, pensa.


"Giuro che se non la finisci di dire cavolate in questo esatto momento ti chiudo la bocca a modo mio."

E infatti lo fa. Gli piglia il viso tra le mani e senza dargli il tempo di dire altro, lo bacia.
- Smettila di dire cazzate. - Dice Scott mordicchiandogli il labbro.
- Mi hai baciato.
- Si Stiles, ti ho baciato.
- Ma io non volevo. - Lo sfotte lui.
- Grr. 
- Ahah scherzavo scemo! - Dice Stiles tuffandosi nelle labbra di suo marito e baciandolo con passione.
- E comunque non dirlo mai più. - Dice Scott dopo l'interminabile bacio.
- Cosa?
- Che qualcun'altro che non sia io è attraente o figo o quel che hai detto.
- Ma infatti tu non sei attraente.
- Grrrrr.
- Sei molto più che attraente. - Dice tra le risate Stiles.
- Meglio. - Dice Scott.
- Dai che si è fatta sera. Andiamo a casa lupacchiotto.
- Ho voglia di una birra.
- Scotttt! - Lo riprende Stiles.
- Cosa? Uh.. oh! Io non.. io non..
- Si?
- Ahh! Non lo so perchè l'ho detto. - Dice Scott mettendo in moto e partendo verso casa.

Arrivati a destinazione, Melissa è sulla porta, agitata come mai prima d'ora.
- Razza di deficienti. Dove caspita eravate? Mi avete fatto prendere un accidente. Ho l'istinto irrefrenabile di mordervi in questo esatto momento. - Urla Melissa.
- Mell, calmati. Che è successo?
- Non vi ho visti in casa e nemmeno sentiti e mi sono preoccupata.
- Eravamo andati a fare spese per i bambini mamma, sta calma. - La rassicura Scott mostrandogli le buste mentre Stiles annusa l'aria.
- Scott, dobbiamo farci l'abitudine.
- A cosa?
- L'infermiera sexy è appena entrata in menopausa. - Dice Stiles.
- Vai a cagare tu e la tua stra fottutissima intelligenza. - Sbotta Melissa ringhiandogli in faccia e andandosene a casa sua sotto le risate di Stiles e Scott.
- Ad ogni modo, portate la roba e venite che è quasi pronta la cena, stupidi lupi. Mangerete da noi. - Dice lei come se li avesse davanti. In realtà ognuno di loro è già chiuso nella sua casa e di certo non avrebbero sentito se avrebbero avuto un udito normale.
- E questo noi quando l'avremo deciso? - Chiede Scott.
- L'ho deciso io e dovrete farvelo bastare. E ricordatevi la roba, esigo vedere come andranno in giro vestiti i miei nipotini. - Ordina Melissa concentrandosi su altro per lasciargli la loro privacy.
- Ma non siamo noi due gli Alpha? - Chiede Scott abbracciando suo marito.
- In teoria si. - Risponde ridendo Stiles.

La cena di Melissa fu deliziosa e le risate di certo non sono mancate. Jonh è felice come non mai. Vivere con Melissa e amarla da sempre, è stata la cosa giusta da fare. Non dimenticherà mai Claudia, questo è sicuro ma adesso c'è Melissa e adesso è lei che ama e adesso è lei che si prende cura di lui e adesso è lei che gli sorride dolcemente mentre tra poco gli darà la brutta notizia. Erano abbracciati nel loro letto e dopo che Melissa scoppiò in un pianto isterico e Jonh scoppiò a ridere avendo saputo che piangeva in quel modo solo perchè a 42 anni era finita in meno pausa, si mise sopra di lei per guardarla meglio negli occhi, si fece serio, gli asciugò le lacrime e iniziò a parlare.
- Ascoltami bene amore mio perchè questa è la prima ed ultima volta che te lo dirò. Non voglio mai più sentirti dire una cosa del genere, chiaro? Io ti amo. Amo te e nessun'altra al mondo. Amo quella che sei dentro. Non il tuo corpo. Beh, oddio, anche quello, ovvio. 
- Ahahaha. - E Jonh è convinto che non ci sia suono più bello della risata di Melissa.
- Hai capito?
- Si, sceriffo.
- Adesso io ti bacerò, bacerò, bacerò e ancora bacerò e poi si va a ninna, chiaro? - Chiede Jonh, ad ogni parola, un bacio.

Ad una casa di distanza, per i coniugi McCall-Stilinski, lo scenario non è molto differente.
- Anche io ti bacerò, bacerò, bacerò e ancora bacerò. - Dice Scott baciando suo marito.
- E andiamo a letto. - Dice Stiles dandogli l'ultimo bacio.
- Esigo che tu mi dorma abbracciato. - Ordina Scott.
- Uff! Quant'è possessivo il mio sexy Alpha. - Scherza Stiles abbracciandolo per la vita e appoggiandogli la testa sul petto.
- Mi pare il minimo. - Dice Scott accarezzandogli i capelli e sorridendo dolcemente.

Si addormentarono poco dopo e si risvegliarono l'indomani l'uno stretto all'altro e nella stessa posizione della sera precedente. Si diedero il buongiorno che si rivelò poi essere una terribile giornata. Specie per Stiles. Alle 09:35 del mattino, il campanello di casa McCall-Stilinski suonò. Ad aprire fu Stiles e alla porta c'era il misterioso ragazzo di ieri che tanto guardava suo marito. Non sa come, ma è riuscito a trattenere il ringhio furioso rimasto bloccato in gola, quando vide che lo sconosciuto saltò al collo di Scott che per dirla tutta, non respinse ma disse anche il suo nome.
- Mark. Che ci fai qui?

 
Piccolo spazio autrice:

Ahahhahah lupacchiotti, voi non potete capire le risate che mi sono fatta a scrivere questo capitolo. Scusate se è troppo lungo ma volevo farmi perdonare per l'assenza. Grazie a chi è arrivato fin qui e a risentirci al prossimo capitolo ! <3 Un bacione :-*
  
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