K ayou N o Sakura.
“Anche se dovessi
sacrificare qualcosa, crederei a una cosa sola
il colore del fiore sbocciato in un istante che si riflette nei tuoi occhi
sinceri
[tatoe moshi nanika gisei de mo tada
hitotsu shinjite
kimi no massugu na me ni utsuru setsuna ni saita hana no iro]
Anche se
sono impotente, vivo questo fato con forza
Il calore corporeo che lega le nostre mani si scioglie sempre l'uno nell'altra
Se è così a maggior ragione, anche se la punizione che ci portiamo sulle spalle
è severa
[muryoku de mo kono sadame tsuyoku ikite yuku
te wo musubu taion wa zutto tokeatte
dattara issou no koto seotta batsu ga tsurakute mo]
Anche se
dovessi andare controcorrente insieme a te contro le onde del mondo...
[moshi
tatoe kimi to kono mama sekai no nami ni sakarau dake da to shite mo...]
Vivo credendo
senza dubitare in questo amore
Stringendo forte anche le ferite che non si rimarginano
Vivo senza dubitare questo destino
A te è sicuramente collegata anche l'eternita
Noi due guardiamo solo avanti, qualunque cosa succeda
Ma di certo continuerò a proteggerti con le mie mani
darling”
[mayowazu ni kono ai wo shinji ikite yuku fusagaranu kizuguchi
mo gyutto dakishimete
mayowazu ni kono sadame ikiru ikite yuku kimi to nara eien mo
kitto tsunagatte futari de
tada mae wo mite dou ni
mo naranakutatte soredemo kanarazu kimi wo kono
te de mamori tsuzukeru daarin] *
Quella mattina i ciliegi
cantavano.
Cantavano delicatamente, una canzone che non
sentivo più da anni, una melodia che credevo ormai di aver scordato, invece non
era assolutamente svanita dalla mia
mente ma si era soltanto sopita in fondo al mio cuore, aspettando il momento
giusto per risvegliarsi.
Un canto pieno di malinconia e tristezza , che
ti attraversava l’anima, quella era la canzone di Eichi.
moshi
tatoe kimi to kono mama sekai no nami ni sakarau dake da to shite mo...
Una lacrima mi corse velocemente sul volto
mentre guardavo il volto duro di mio padre segnato soltanto da qualche precoce
ruga.
moshi
tatoe kimi to kono mama sekai no nami ni sakarau dake da to shite mo...
Il volto severo di chi non sa perdonare , che
anche in quell’occasione rimaneva impassibile, non c’era un velo di lacrima nei
suoi occhi, né un briciolo di tristezza, semplicemente se ne stava tranquillo in piedi davanti alla
porta del tempio aspettando che i funerali avessero inizio.
moshi
tatoe kimi to kono mama sekai no nami ni sakarau dake da to shite mo...
“Hanae!E’ ora tra poco entreremo!”la voce
sommessa di mia zia mi richiamò alla realtà, mentre aspettavamo l’inizio dei
riti insieme agli altri parenti.
Già, mia nonna era morta , soltanto tre giorni
prima colpita da un attacco di cuore.
La cosa che però mi aveva colpito più di tutte
era stata la reazione di mio padre quando gli diedero la notizia, non fece una
smorfia, né fu attraversato da un solo lampo di tristezza , ma si limitò a
dire:
“Questa è la vita”
Quasi come se
a morire non fosse stata sua madre, ma una sconosciuta di cui non gli
importasse nulla.
Ora che anche la nonna non c’era più non
potevo che finire per odiare sempre di
più quell’orribile posto che fino a sei anni prima avevo il coraggio di
definire “casa”.
“Ehi
Hana!Ma quello non è il bambino che da piccolo giocava sempre con te?”mi chiese
mia zia attirandomi a sé per farmi vedere meglio.
Davanti alla porta del tempio scintoista c’era
infatti un ragazzo di più o meno la mia stessa età, vestito con la tipica
tunica da monaco.
Strabuzzai gli occhi.
“Sapevo che Ara era partito per andare in
pellegrinaggio in un tempio sulle montagne, ma non credevo fosse già di
ritorno!” risposi confusa mentre una forte euforia mi cresceva dentro.
Io e Arata eravamo grandi amici non solo
perché ci conoscevamo da quando eravamo nati, oltre ad essere vicini di casa,
ma anche perché avevamo frequentato insieme parecchi anni dello stesso liceo
però , vederlo così vestito, mi dava
davvero una strana sensazione.
“Comunque devo dire che è diventato davvero un
bel ragazzo!” ribattè mia zia
Se c’era una cosa che amavo in mia zia era
proprio il suo riuscire a dire tutto ciò che le passava per la testa anche nei
momenti più inappropriati, come un funerale.
“Bè “chiese Yuko”perché mi guardi così?Dico
davvero!”
Sorrisi
Quasi
senza accorgermene , inspiegabilmente
mi misi a correre verso Ara ,
che in quell’istante stava per essere assediato da una mia vecchia prozia, resa
ormai ,sorda dall’età.
Ara era tornato!Mi sembrava fosse
passato un eternità da quando mi aveva informato del suo viaggio !Quanto mi era
mancato! .
“N-O, M-I- D-I-S-P-I-A-C-E S-I-G-N-O-R-A “lo
sentì sillabare alla vecchia “M-A N-O-N P-O-S-S-O Venire all’appuntamento
romantico con lei!”
“Che cosa?!…E’ gay??!”chiese l’anziana
“N-O! N-O-N P-O-S-S-O V-E-N-I-R-E A-L-L’
A-P-P-U-N-T-A-M-E-N-TO CON LEI!”ripeté
“Cosa?! Ha scalato i Pirenei?!”chiese la
vecchia.
A quel punto non potei che lasciarmi sfuggire
una risata
“Chi è che ride?”chiese Ara voltandosi verso
di me proprio quando lo avevo quasi raggiunto.
“Ciao Ara!”gli urlai, evidentemente troppo
forte, perché buona parte dei miei parenti si voltò verso di me per vedere da
dove proveniva quel fracasso, e in men
che non si dica mi scaraventai ad
abbracciarlo strofinando il viso sul suo petto.
“E pensare che non ero venuto ad abbracciarti
prima perché pensavo che fossimo diventati grandi per queste cose!”ribatté lui
imbarazzato stringendomi a sé.
“Quanto mi sei mancato cavolo!Mi sembra che
sia passata un eternità dall’ultima volta in cui ti ho visto!”urlai mentre
ancora ci guardavano confusi .
“Ok Hana, penso che ormai la metà dei tuoi
parenti che non conoscono pensino seriamente che noi due stiamo insieme”affermò
Arata”…e devo dire che non mi dispiace !”
“Ci stai provando con me?”gli chiesi
staccandomi dal suo petto.
“Figuriamoci!Hana,Hana sei sempre la solita!
Come posso provarci con una che conosco da quando si faceva la pipì addosso??Te
l’ho già detto che devi reprimere il grande sentimento d’amore che provi per
me!”ribatté lui.
In tutta risposta gli tirai un finto pugno sul
braccio.
“Ehi!Guarda che non si picchiano i
bonzi!”scherzò Arata riprendendomi tra le sue braccia quando vide che ritornavo
seria
“Ehi piccola, scherzi a parte, mi dispiace un
sacco per tua nonna, era davvero una persona stupenda”mi sussurrò all’orecchio.
Le lacrime cominciarono a scendermi lungo le
guance, senza fermarsi, era come se per la prima volta mi fossi resa veramente
conto che la mia adorata nonna non sarebbe mai più tornata da me,non l’avrei
più vista ridere , mi aveva lasciata, lasciata per sempre.
“A-ara”balbettai, mentre il profumo della sua
pelle inondava le mie narici e le sue braccia mi stringevano forte “l-la nonna
mi h-ha “non riuscì a finire la frase, le parole mi morirono in gola.
“Hanae!Ti sembra questo il modo di comportanti
ad un funerale??!”la voce severa di mio padre mi colpì come un fulmine a ciel
sereno mentre mi trascinava via con lui dopo avermi preso per un braccio:
“Adesso rimarrai qui con me ad aspettare che inizi il funerale
della tua povera nonna!” mi sibilò ad un orecchio, mentre le mie lacrime non
riuscivano a smettere di cadere sulle guance arrossate
“E ora per chi piangi?Per tua nonna o per quel
ragazzo?”mi chiese mio padre facendomi entrare nel tempio.
“Per la nonna!”ribattei offesa “Non ti
preoccupare comunque, non ti metterò in imbarazzo, quello era Arata, te lo
ricordi ? E’ soltanto un mio amico!”
“Che sciocchezze Hanae!Lo sai meglio di me che
tra un ragazzo e una ragazza non può esistere l’amicizia!”ribatté severo mio
padre, mentre i ciliegi ormai gridavano il loro canto che risuonava nella mia
testa sempre più forte,cantavano a squarcia gola la loro cantilena , la loro
preghiera, il loro canzone
la canzone di Eichi,
ripetuta all’infinito…
moshi tatoe kimi to kono mama sekai no nami ni sakarau
dake da to shite mo...
…dattara issou no koto seotta batsu ga tsurakute mo.
* * *
* La canzone è di Kitade Nana