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Autore: _brat    11/07/2014    3 recensioni
Eppure era destino che tra tutta quella gente due persone in particolare si incontrassero.. e si innamorassero.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tornai a casa e mi fiondai sul letto addormentandomi senza cena. L’indomani sarebbe stato un giorno importante per me, ero stata invitata ad un evento per soli viners organizzato da Jerome Jarre, un ragazzo francese dal sorriso brillante che sembrava avere più denti di uno squalo. Seguivo il suo profilo da qualche settimana e anche lui sembrava essersi accorto di me.
La mia sfiga è solita a presentarsi sempre nei giorni più importanti per me, infatti quella mattina la sveglia decise di non suonare e dovetti prepararmi in fretta e furia sperando che sarei riuscita a prendere il treno per Ontario. Nella fretta non mi accorsi nemmeno di aver dimenticato il mio Ipad a casa e mi toccò tornare indietro per prenderlo, ciò mi fece perdere il treno. Passai qualche minuto ad aspettare il prossimo treno seduta su una panchina mentre scrivevo una e-mail a Jerome che, data la mia solita fortuna, non l’avrebbe mai letta. Sentii qualcuno imprecare addirittura più forte di me, qualcuno che come me aveva perso il treno. Alzai gli occhi.
-Anche tu qui? Non dirmi che stai venendo anche tu al raduno di Jerome-  ecco Cameron, che ultimamente sembrava perseguitarmi.
- perché ti stupisce così tanto?- chiesi seccata.
- perche sei una nullità- in meno di 24 ore era riuscito a smontare la mia autostima ben due volte.
- andiamo nullità, ti do un passaggio in macchina- fece roteare le chiavi della sua macchina attorno al suo indice destro per poi farmi strada nel parcheggio della stazione. Entrammo nel suo scintillante jeep nero e aiutati da una guida alquanto veloce e poco prudente raggiungemmo in pochi minuti il parco principale di Ontario dove Jerome agitava un braccio per farsi vedere da noi due che lo raggiungemmo attraversando il piazzale a passi larghi.
- finalmente ci incontriamo, Sarah Molinari- il suo accento faceva sembrare il mio nome quello di chissà quale  superstar francese.
- invece rivedere te è sempre un piacere, abbracciami coglione!- lo squalo francese strinse forse Cameron, a quanto pare già si conoscevano. Andammo a fare colazione da Starbucks dove Cameron e Jerome intrapresero una stramba conversazione sulla reazione delle teen-agers bianche che entrano per la prima volta da Starbucks, accompagnati dalle risate di un certo Brent Rivera e di un ragazzo di nome Chris. Non appena tornammo al parco Jerome mi presentò un sacco di viners che avevano tutti dai 15 ai 25 anni. Da lontano intravidi due enormi occhioni azzurri ed un fantastico sorriso.
- nessuno mi aveva detto che ci sarebbe stato anche Nash Grier!- urlai come una bambina felice.
- stai alla larga da lui, non sei di certo del suo calibro- Cameron cercò di impedirmi di andare da Nash.
- ah ma davvero? Intanto mi segue su vine, e mi mette un sacco di mi piace- ignorai il pallone gonfiato e mi precipitai verso Nash, per poi notare che anche lui mi veniva incontro. Anche Cameron si avvicinò da dietro come per origliare la nostra conversazione.
- Sarah Molinari!- mi aveva riconosciuta.
- Nash Grier!- esclamai sorridente.
- Cameron Dallas! Ora che ci siamo presentati tutti possiamo anche smetterla di gridare-  ed ecco che Cameron cercava ancora di immischiarsi. Qualcuno mi spiega che motivo aveva di rovinare il mio primo incontro con uno dei miei viners preferiti?
Nash gli porse la mano ed io diventai trasparente. Non appena mi allontanai Cameron mi seguì per deridermi.
-Te lo avevo detto che non sei al suo livello, mentre io lo sono. Perché non prendi il primo treno per Chino Hills dato che qui non hai nulla da fare?- mi poggiò una mano sulla spalla ridendo compiaciuto.
-credi davvero che io mi arrenda così facilmente Dallas?- mi scrollai la sua mano di dosso e tornai da Nash, che dopo una bella chiacchierata mi chiese il numero di telefono e disse che mi avrebbe chiamata la sera stessa.  Passai un pomeriggio stupendo in compagnia di Jerome, Brent, Nash, Chris e Tia Valentine e mi dimenticai quasi di quel coglione di nome Cameron Dallas.. ho detto QUASI. Non appena si fece sera Tia e Jerome mi accompagnarono alla stazione, ovviamente non avevo intenzione di tornare con quell’essere viscido in macchina. Appena arrivai in biglietteria Cameron arrivò all’improvviso, mi prese di forza e mi caricò nella sua macchina.
- che cazzo fai?!- un mega schiaffo sulla sua faccia fu d’obbligo.
- per quanto tu possa darmi fastidio non permetto che una ragazza prenda il treno da sola per tornare a casa la sera con questo buio pesto- non mi guardò in faccia, e con le mani incollate al volante e gli occhi puntati sulla strada percorse la via per Chino Hills.


In quei venti minuti di viaggio nessuno dei due disse una parola, e non appena arrivammo a Chino Hills volle sapere dove abitassi.
- posso benissimo andare a piedi, lasciami qui- dissi con tono freddo.
- non se ne parla nemmeno- insistette e gli mostrai dove abitavo, parcheggiò nel viale davanti casa mia e quando feci per aprire la portiera mi fermò.
- volevo dirti che mi dispiace per oggi, ho esagerato- venne interrotto dal mio cellulare che squillava, era Nash. Scesi dalla macchina e Cameron sospirò per poi rimettere in moto e sparire.
Passai un paio d'ore a parlare al telefono con Nash, e notai che avevamo davvero molte cose in comune. Mi disse che sarebbe passato a Chino Hills per salutarmi prima di tornare a casa. Mi addormentai con il sorriso sulle labbra, consapevole del fatto che Cameron Dallas non era riuscito a rovinarmi il sabato che aspettavo da giorni.

Il mattino seguente notai un sms anonimo: ''ti stai dimenticando di me? Alexander.'' Non mi stavo dimenticando di lui ma in un certo senso mi ero arresa e avevo smesso di cercarlo, perchè avevo troppi pochi indizi per scoprire chi fosse. Si sarebbe fatto vivo se avesse voluto. Ma la domanda del momento era: come faceva quell'Alexander ad avere il mio numero? 
Non c'era parecchio da fare in un posto come Chino Hills la domenica, così decisi di andare con Kat alla ricerca di Alexander.
- com'è possibile che abbia il tuo numero?- chiese dopo che le mostrai il messaggio anonimo.
- non do il mio numero a chiunque, lo sai.. e non frequento nessuno che si chiami Alexander- risposi. Era sicuramente qualcuno che conoscevo, ma questo escludeva il fatto che si potesse veramente chiamare Alexander.
''Si chiama davvero Alexander? E se non si chiama così qual è il suo vero nome? Come fa ad avere la combinazione del mio armadietto e il mio numero di telefono? Perchè non si fa avanti? Lo conosco o no?'' un sacco di domande occuparono la mia mente, e non riuscivo a fare a meno pensarci. Quell'Alexander mi attirava sempre di più, e anche se cercavo di negarlo a me stessa, infondo speravo ancora che potesse trattarsi di Cameron Dallas.
 
  
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