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Autore: FairyQueen78    11/07/2014    11 recensioni
Secondo voi potevo risparmiarvi l'ennesima FF-sequel di Inuyasha? Ovviamente no! :-P
In tanti prima di me hanno detto la loro e io non potevo essere da meno! ;-)
Si fa presto a dire “E vissero tutti felici e contenti”, ma che succede in realtà dopo la parola FINE di una storia. Ciò che sulla carta è una fine, nella vita reale è un nuovo inizio e allora perché non provare a dare una sbirciatina in quello che ci è stato presentato come “il futuro” dei nostri personaggi preferiti? Sarà davvero tutto rose e fiori?! Felici e contenti per tutta l'eternità?! O dietro l'angolo li aspetterà qualche nuova avventura?!
Mettetevi comodi perché, vi avviso, non sarà una storia breve! Questa volta ho proprio voglia di fare le cose con calma. Spero di non annoiarvi troppo. ^_^
RATING ARANCIONE a partire dal capitolo 12.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nonostante la notte di sonno, il giorno successivo Kagome si sentiva ancora spossata, inoltre non riusciva a togliersi dalla testa né quella nube oscura né quella filastrocca, continuava a saltellare da un problema all'altro senza venirne a capo. Provò persino a mettere le sue idee per scritto, nella speranza che vederle ferme su un foglio fosse più utile che sentirle vorticare in testa, ma nemmeno questo sembrò funzionare. Inuyasha non osava dirle niente, non si sentiva di nessun aiuto e temeva che dirle di lasciar perdere sarebbe stato anche peggio. Tirò un sospiro di sollievo quando, ormai a sera, la vide capitolare con uno sbuffo:

- Aahhhhhhh.... Basta! Mi arrendo! - dichiarò, seduta al tavolino con i suoi fogli davanti, buttandosi indietro a sdraiarsi sul tatami, le braccia allungate dietro la testa – Tutto quello che ho guadagnato da questa storia è solo un gran mal di testa! Sai che faccio? Mi faccio un bel bagno e non ci penso più! - e si alzò decisa andando verso l'armadio a prendere un telo per asciugarsi, ma quando lo aprì lo sguardo le cadde sulla scatola di lacca che aveva ricevuto in dono ormai molti mesi prima.

La tirò fuori e la portò al tavolino. Inuyasha la guardò curioso: non l'aveva più vista in giro da quel lontano giorno, non si ricordava nemmeno più che esistesse, adesso però notò che era chiusa da una cordicella e sui lati del coperchio c'erano due sigilli di carta.

Kagome la aprì senza fatica, prese un foglio di carta, l'inchiostro, il pennino e si mise a scrivere; di quando in quando alzava la testa a fissare un punto indefinito vicino al soffitto o sulla parete davanti a lei e poi si rimetteva a scrivere. Era arrivata quasi in fondo alla pagina quando finalmente si fermò, lanciò una rapida occhiata al foglio e vi soffiò sopra leggermente, come se questo fosse stato sufficiente ad asciugare l'inchiostro. Lasciò il foglio aperto da una parte, perché si asciugasse, riprese il suo telo e si avviò verso la porta.

- Mi fai compagnia?! - chiese a Inuyasha con un sorriso malizioso prima di uscire

- Eh?! Ah... sì... certo... - rispose lui, inizialmente preso alla sprovvista – prendo qualcosa per asciugarmi anch'io e arrivo! - aggiunse con più entusiasmo mentre lei si avviava verso la sorgente.

Quando passò vicino al tavolino però si ritrovò inesorabilmente attratto da quel foglio... non era ancora molto bravo a leggere ma provò ugualmente a dargli un'occhiata. Riuscì a riconoscere alcune parole e piccole frasi sparse qua e là: “Koga”, “bello”, “romantico”, “bacio”... poi un'altra parola in particolare attirò la sua attenzione, proprio all'inizio del foglio: “Mamma”. Qualcosa gli fece storcere il naso e risvegliò in lui una bruttissima sensazione. Lo sguardo andò poi alla scatola aperta, che si rivelò piena di fogli accuratamente piegati, ne aprì delicatamente uno e di nuovo notò quella prima parola “Mamma”. Provò ad aprirne altri e tutti iniziavano con quella stessa parola “Mamma”.

Con la strana impressione di aver fatto qualcosa di sbagliato ripiegò accuratamente i fogli e li rimise dove li aveva trovati, affrettandosi a raggiungere sua moglie alla sorgente.

- Pensavo non venissi più... - lo rimproverò dolcemente lei quando lo vide arrivare

- E perdermi un bagno con te?! Stai scherzando, vero?! - mormorò entrando nell'acqua insieme a lei e andandole subito vicino per abbracciarla e baciarla.

- Come va? Sei ancora stanca per ieri? - bisbigliò mentre le baciava piano il collo e la stringeva a sé accarezzandole la schiena.

- Un po' sì... ma adesso va molto meglio... - sussurrò lei abbandonandosi, con un sorriso beato, a quell'abbraccio appoggiando la testa sulla spalla di lui e offrendo il collo a quella scia di baci gentili.

La curiosità di Inuyasha, però, alla fine prese il sopravvento e mentre continuava a coccolarla dolcemente, provò a buttare lì distrattamente:

- Era una vita che non vedevo quella scatola in giro... hai trovato un modo di usarla? - non osava dirle che aveva sbirciato tra le sue cose... temeva si sarebbe arrabbiata.

- Ah! Quella... sì... - rispose lei con un filo di voce, ormai persa nel calore di quell'abbraccio e con la mente annebbiata da tutti quei piccoli dolcissimi baci. Non c'era niente di meglio del tocco delle mani di lui sul suo corpo per farla smettere di pensare.

Inuyasha rimase un po' deluso da quella risposta che non spiegava niente, ma quando Kagome iniziò a ricambiare le sue carezze e sentì il tocco leggero delle labbra di lei sul suo collo e sul suo petto, il mondo intorno a loro perse qualsiasi interesse.


 

- Dormito bene? Ha funzionato la mia cura per il mal di testa? - chiese malizioso Inuyasha la mattina seguente quando si svegliarono, ancora nudi, l'uno tra le braccia dell'altro.

- Mmmhhh... Magnificamente! - mormorò Kagome stiracchiandosi e stringendosi a lui – Grazie, dottore! - scherzò baciandolo piano sulle labbra – Come posso sdebitarmi? -

- Non è necessario... è stato un piacere... - rispose ricambiando il suo bacio

- Mmmhhh... Sicuro?! - chiese dubbiosa – Forse dovrei discuterne con il suo... “assistente”... qualcosa mi dice che... è già sveglio... - mormorò ridacchiando prima di sparire sotto le coperte.

Inuyasha emise un lungo sospiro “Eehhhh... la mia dolcissima e pazza Kagome...” pensò sorridendo

- Beh... se proprio insiste... - bisbigliò


 

Quando finalmente si alzarono Inuyasha notò di nuovo la scatola e i fogli sparsi sul tavolino, ancora lì dalla sera prima. Pensò di riordinarli mentre Kagome era intenta a preparare la colazione ma quando sfiorò una delle etichette adese al coperchio della scatola si sentì colpire la mano da una potente scossa

- Ahi! Ma che diavolo... - gridò ritirando prontamente la mano

Kagome fu subito al suo fianco, prendendo la mano colpita tra le sue per controllarla

- Scusa... avrei dovuto avvisarti... - mormorò mortificata

- Che roba è? Sei stata tu? - gli chiese un po' offeso

- Sì, ho applicato dei sigilli alla scatola perché nessuno possa aprirla – spiegò sollevata vedendo che lui non si era fatto niente

- Nemmeno io?! Da quando abbiamo dei segreti?! - insistette sempre più offeso

- Segreti... esagerato! - sbottò evitando di guardarlo in faccia – Non posso avere i miei spazi? E comunque non è niente che ti riguardi! - tagliò corto imbarazzata

- Ciò che riguarda mia moglie, riguarda anche me! E comunque non mi piace che ci sia un oggetto che non posso nemmeno toccare... in casa mia!!! -

- Tranquillo, non ci starà per sempre. Un giorno, quando sarà piena, la porterò al tempio e non ti darà più fastidio – lo liquidò tornando a cucinare

- Ma insomma si può sapere che stai combinando?! Non mi piace che mi nascondi le cose... non sarà qualcosa di pericoloso oppure... non sarà che, ridendo e scherzando, mi tradisci davvero?!!! - esclamò mentre quell'orribile prospettiva prendeva forma nel suo cervello, fomentata dal ricordo di quelle parole lette di nascosto, unite all'immagine di lei tra le braccia di Koga, molti mesi prima. Sentì il sangue iniziare a ribollirgli nelle vene.

- Ma che stai dicendo?!!! - gridò lei tornando di colpo a guardarlo in faccia - Come puoi pensare davvero una cosa del genere?!! A-abbiamo appena finito di fare l'amore, santo cielo! E tu dubiti di me? Ma che razza di donna pensi che sia?! Verrei a letto con te... farei... certe cose con te... vorrei un figlio da te se amassi qualcun altro???!!!! - gli chiese ferita e scandalizzata.

Inuyasha si sentì di colpo stupido per aver pensato anche solo per un secondo una cosa del genere...

- Scusa... hai ragione... - mormorò mortificato – Ho detto una stupidaggine... però... - il ricordo di quella parola “mamma” che si ripeteva in ogni foglio tornò a fare capolino nel suo cervello – forse pensi che io... non sarò in grado di renderti... madre... e hai cercato... un'alternativa... in qualcun altro – Ecco, l'aveva detto! Il suo orgoglio di uomo poteva finalmente colare a picco!

- Inuyasha... - mormorò dolcemente lei tornandogli vicina e accarezzandogli una guancia – io non voglio essere “una madre”... io voglio essere la madre di TUO figlio... i figli degli altri non mi interessano... e poi chi ha detto che tu non puoi darmi un figlio? E se invece fossi io che non posso darlo a te? Ti cercheresti “un'alternativa”? -

- MAI! QUESTO MAI! - gridò Inuyasha stringendola forte a sé

- Sciocco amore mio... - lo apostrofò Kagome stretta al suo petto – avevamo deciso di lasciare tempo al tempo o sbaglio?! Si può sapere da quanto ti tormenti con certi pensieri? -

“Da subito!” avrebbe voluto risponderle Inuyasha,

- Lo sai che la pazienza non è il mio forte... - mormorò invece

- Basta! Non voglio più che tu pensi cose del genere! Mai più! Nemmeno se tra... cinquant'anni saremo ancora tu e io da soli, ok?! Abbiamo già avuto tanto a poter stare insieme, non è giusto pretendere ancora altra felicità. Un figlio è una benedizione, se arriverà lo accoglierò come tale, se non arriverà continuerò comunque a ringraziare gli Dei per ogni giorno che mi concedono di passare al tuo fianco. -

- Kagome... - mormorò Inuyasha stringendola ancora più forte – Hai ragione... è già incredibile che mi sia concesso avere una donna meravigliosa come te nella mia vita... non so come ho fatto a meritarmi una tale fortuna! -

- Senti... davvero vuoi sapere cosa c'è in quella scatola? - gli chiese lei tornando a guardarlo negli occhi – Ti sentiresti più tranquillo se te lo dicessi? -

- No, scusami... era una stupida curiosità... e devo averci ricamato troppo sopra – ammise imbarazzato

- Però hai ragione... non dovrebbero esserci segreti tra noi... se te lo dico... prometti di non ridere o di non prendermi per pazza?! - chiese imbarazzata distogliendo lo sguardo

- Ma io lo so già che sei pazza... - scherzò Inuyasha baciandola dolcemente – è una delle cose che mi hanno fatto innamorare di te! Allora, sentiamo, cosa c'è in quella misteriosa e inavvicinabile scatola? -

- Lettere – rispose semplicemente

- Lettere?! - ripeté stupito Inuyasha

- Sì... per... mia madre... - mormorò abbassando la testa

- E come pensi... Hai trovato un modo per fargliele avere?! Il pozzo s'è riaperto?! Vuoi tornare a casa?!!! - non sapeva se essere felice o terrorizzato.

- No, niente di tutto ciò. - rispose lei sorridendo – Il pozzo è chiuso e io sto bene dove sto. Però... ti ricordi che ti dissi che l'avevo già vista, anche se non ricordavo dove?! Beh alla fine me lo sono ricordato: ce n'era una uguale nel magazzino del tempio, a casa mia. Uno dei preziosissimi, antichissimi e noiosissimi tesori del nonno! - ammise sorridendo malinconica al ricordo

- E quindi?! Ti piace perché ti ricorda casa tua? Non vuoi che la tocchi per paura che la rompa? Bastava dirmelo, mi terrò alla larga! -

- No, non capisci?! Non è una scatola uguale a quella... Questa scatola è quella scatola! -

- Eh?! - balbettò perplesso

Kagome lo guardò sorridendo felice, come se fosse tutto chiaro

- Inuyasha... “non stai pensando quadrimensionalmente”! - rise Kagome citando un vecchio film

- Coosaaa??! -

- Ti ricordi cosa disse il mercante che me l'ha data? Non esiste un'altra scatola uguale a questa! Significa che questa scatola tra cinquecento anni, se non prima, finirà nel mio magazzino dove io la vedrò, prima di conoscerti e finire qua. Capito?! -

- No! - ammise Inuyasha – Ora sta venendo a me il mal di testa! -

Kagome gli sorrise e sospirò scuotendo la testa:

- Se io lascio questa scatola tra i tesori del tempio, lei se ne starà lì buona buona per cinquecento anni. Lo so perché io l'ho vista, nella mia epoca. E' più chiaro adesso?! -

- Sì... forse comincio a capire... e le lettere?! -

- E' quello il colpo di genio (o di follia)! Non so cosa contenesse quella scatola nella mia epoca perché non l'ho mai aperta... quindi ho pensato che forse... potevo metterci qualcosa io! - la sua espressione si fece improvvisamente più triste – Ho un unico rimpianto nell'essere venuta qua: non poter più contattare la mia famiglia e non solo per potergli parlare e sapere come stanno ma anche e soprattutto per fargli sapere come sto io. Mia madre mi ha sempre appoggiato e incoraggiato ma... non pensi che sarà in pena adesso, senza poter avere mie notizie?! Insomma ha visto sua figlia sparire in un pozzo inseguendo un sogno... ma chi le dice che quella figlia ora stia bene e che il suo sogno si sia realizzato. Per quanto ne sa lei, potrei essere bloccata da questa parte del pozzo, sola e infelice... o peggio, potrei essere già morta! Povera mamma, non voglio immaginare cosa starà passando! Anch'io mi chiedo spesso se lei, Sota e il nonno stanno bene. Io non potrò mai avere una risposta a questi dubbi ma forse loro... se riesco, con questa scatola, a fargli avere le mie lettere, a raccontargli quello che mi succede... almeno loro potranno tranquillizzarsi ed essere felici per me. Non ho la certezza che funzionerà, ma voglio almeno provarci. L'ho sigillata perché solo mia madre possa aprirla, non voglio che il contenuto finisca in mani sbagliate, non mi sembra il caso di far sapere al mondo intero che c'è qualcuno che s'è fatto un bel viaggetto nel tempo! - concluse – Ok, adesso puoi ridere! -

- E perché dovrei?! - le rispose Inuyasha sorridendole orgoglioso – Perché ho sposato una donna sensibile, intelligente e sempre piena di risorse?! -

- No, perché hai sposato una donna che ti ha appena bruciato la colazione! - rispose ridendo e correndo a togliere il pesce annerito dal fuoco.


 

Le giornate tornarono a scorrere serene al villaggio Musashi, tra i piccoli e grandi impegni della vita quotidiana. Kagome aveva smesso di preoccuparsi per l'attacco ai demoni lupo: Koga e Ayame non l'avevano più contattata il che le faceva pensare che non ci fossero stati altri problemi. Di quando in quando, soprattutto la sera dopo cena, tornava a rileggere quella strana profezia nella vana speranza che le dicesse qualcosa ma senza venirne a capo... poteva avere così tanti significati... e magari quello giusto era un altro ancora, uno che non aveva preso minimamente in considerazione perché magari si riferiva ad avvenimenti non ancora successi o che lei ignorava.

- Inuyasha... tu cosa sai dei demoni cane... della famiglia di tuo padre voglio dire?! A parte Sesshomaru hai altri parenti?! Nonni, zii, cugini?! - gli chiese una sera durante una delle sue riflessioni

- Sinceramente non né so praticamente niente. - ammise Inuyasha – Se ho altri parenti, direi che l'unico che si sia preso il disturbo di prendermi in considerazione è Sesshomaru... e non l'ha fatto certo per amore fraterno! Per quel ramo della famiglia sono solo uno scherzo della natura... il frutto di una scappatella del grande capo... probabilmente non sono nemmeno un figlio illegittimo, un bastardo... no, non sono niente per loro... Al massimo si saranno chiesti perché mio padre, dopo essersela spassata con mia madre, non se la sia mangiata! -

- Ma è orribile!!! - esclamò Kagome disgustata

- Beh, di che ti stupisci?! Per i demoni gli umani non sono molto diversi da un cinghiale o da una mucca! Anche tu hai rischiato di finire mangiata in più di un'occasione, o sbaglio?! - si ricordava ancora quando l'aveva trovata nuda a marinare nel sake di quel pazzo eremita... eccome se se la ricordava!!

- Sì... ma non da te...- rispose Kagome rabbrividendo – e comunque mi riferivo anche al fatto che ti ignorino fino a questo punto... possibile che non abbiano il benché minimo senso della famiglia?! E se le cose stanno così, come dovrebbero fare a “restare uniti”? -

- Non so che dirti, Kagome. Ti ripeto, non c'ho mai avuto niente a che fare... magari tra demoni purosangue si trattano con più rispetto, chissà?! Dovresti chiederlo a Sesshomaru.. ammesso che ti ascolti... e ti risponda! -

- Giusto! Posso chiederlo a lui... è un po' che non si fa vedere.. non credo che passerà ancora molto tempo prima che senta la mancanza di Rin! - esclamò soddisfatta

“Sesshomaru che sente la mancanza di qualcuno...” pensò Inuyasha sorridendo ironico “...di un'umana, poi... Solo Kagome può pensare una cosa simile! Però è vero che viene a trovarla con una certa regolarità... chissà cosa gli passa per la testa? Non ho mai capito se la considera un animaletto da compagnia o semplicemente una sua servitrice, anche se non capisco in cosa possa servirlo visto che adesso non sta nemmeno con lui... o forse è solo un trofeo, un modo per dire a tutti che anche Tenseiga serve a qualcosa... forse è solo questo: ha usato Tenseiga per riportarla in vita quindi adesso lei è una sua proprietà... Mah! Sicuramente la tratta meglio di come tratta Jaken!”


 

La mattina successiva quando Kagome aprì gli occhi avvertì immediatamente uno strano senso di malessere: nausea e qualcosa di opprimente che le rendeva difficile respirare. Spalancò gli occhi terrorizzata.

- Aura maligna!!! - gridò scrollando Inuyasha che ancora dormiva – Di nuovo!!! - era la stessa identica sensazione che aveva provato, appena poche settimane prima, nel covo degli Yoro.

Corse alla porta scorrevole e l'aprì di scatto, il cielo era coperto da una fitta coltre di nubi, l'aria che la investì le provocò un nuovo conato.

- Resta dentro! - le ordinò Inuyasha balzando al suo fianco

- No... adesso mi passa... - mormorò Kagome prima di uscire nel prato e iniziare a guardarsi intorno scrutando il cielo in cerca di quella nube nera che, ne era sicura, doveva essere addensata da qualche parte non lontano da loro.

Un'espressione di puro terrore le si dipinse in volto quando riuscì a identificarla, alta nel cielo, proprio sopra il villaggio.

- Inuyasha! - gridò trattenendo il fiato

- Maledizione! - imprecò il mezzodemone correndo a indossare la sua veste e recuperando Tessaiga

Kagome lo seguì immediatamente, vestendosi in tutta fretta e ripescando dall'armadio il pezzo di pelliccia che aveva tenuto dall'attacco precedente. Corsero rapidissimi attraverso il bosco subito affiancati da Kuro e Shiro, sempre pronti a proteggere la loro padrona.

- Aspetta ad attaccarla, mi raccomando! Forse... l'altra volta... ha solo risposto al tuo attacco... e ho paura di cosa potrebbe succedere agli abitanti del villaggio... con quel suono. - si raccomandò Kagome attaccata alle spalle di Inuyasha

- A te non aveva fatto niente, però! - disse dubbioso continuando a correre

- Sì... ma non sono sicura se sia merito della mia natura umana o del mio potere spirituale... meglio non rischiare inutilmente. - spiegò Kagome

- Non crederai veramente che se ne andrà così com'è venuta?! - ribatté Inuyasha

- Non lo so... possiamo solo sperarlo. - mormorò senza convinzione

- Ok, ma alla prima mossa falsa, io la faccio a pezzi! - dichiarò deciso

Raggiunsero finalmente il villaggio, c'era una calma innaturale, trovarono la vecchia Kaede che arrancava fuori dalla sua capanna, sembrava schiacciata da un peso insopportabile

- Kagomeee... - gridò col poco fiato che aveva, quando li vide arrivare

- Vecchia Kaede... che succede? Ti senti male? - chiese allarmata la giovane miko

- Tu riesci a muoverti?! Oh povera me! A quanto pare anche la mia poca forza spirituale è invecchiata! - si lamentò l'anziana sacerdotessa

- Non sforzati vecchia o ci lascerai le penne! - la rimproverò Inuyasha che in realtà era preoccupato – Lascia fare a noi! -

- E' la stessa cosa che ha attaccato la tribù Yoro! A quanto pare non era sola. - le spiegò Kagome aiutandola a rialzarsi – Ma perché adesso è qui?! -

- Forse... non erano gli Yoro il suo bersaglio... - ipotizzò Kaede

- Tu hai idea di cosa sia?! - le chiese Inuyasha mentre scrutava il cielo preoccupato

- No, mi dispiace - mormorò la vecchia scuotendo la testa

- Inuyasha! Divina Kagome! - gridava Miroku correndo verso di loro senza fiato – E' terribile! -

- Che succede, Miroku? - chiese Inuyasha allarmato quando li raggiunse

- I bambini... e non solo loro... - balbettò ansimando per la corsa – i vecchi... i malati... tutti gli abitanti più deboli... si stanno sentendo male! Dev'essere quest'aura maligna! Dobbiamo fare qualcosa!! - gridò

In quel momento anche Rin comparve sulla porta della capanna, pallida e sudata come se avesse la febbre

- Signora Kagome... - mormorò prima di svenire, Inuyasha la prese al volo prima che toccasse terra.

- Portala dentro, presto! - gridò Kagome – Miroku, tu come stai? Te la senti... di aiutarmi a erigere una barriera... io non l'ho mai fatto! Oh santo cielo! Ne servirà una enorme, dobbiamo proteggere tutto il villaggio! - mormorò terrorizza

- Conta pure su di me! Ne va anche dei miei figli, sai! - rispose deciso il monaco

- Vi aiuterò anch'io per quello che posso. - mormorò dolorante l'anziana sacerdotessa – dobbiamo stendere un cordone sacro tutto intorno al villaggio e poi... Oh no! Kagome tu non conosci le antiche formule! - realizzò allarmata

- Sì, invece. - rispose Miroku

Entrambe le sacerdotesse si voltarono a guardarlo come se fosse impazzito.

- Ho dato anch'io il mio contributo alla realizzazione del vostro anello, Divina Kagome. Non ve ne siete mai accorta?! - spiegò con un sorrisetto beffardo

Kagome ricordò di colpo quella strana preghiera che aveva mormorato inconsapevolmente durante l'ultimo attacco. Guardò stupefatta il suo anello come se lo vedesse per la prima volta.

- Ma allora... sei stato tu? - mormorò

- Non vi siete accorta che porta incisi alcuni dei più potenti mantra conosciuti?! Quei bei ghirigori che lo adornano, non sono una mera decorazione: è sanscrito! -

- Miroku, sei un genio!!! - esclamò felicissima Kagome gettandogli le braccia al collo

- Ringrazia il tuo iperprotettivo maritino e l'abilità di Totosai, io ci ho messo solo la mia conoscenza. E adesso basta chiacchiere, non c'è tempo da perdere! -

Si misero subito al lavoro, per fortuna al tempio trovarono le corde necessarie a circondare la maggior parte del villaggio, le zone rimaste escluse furono evacuate da Inuyasha, Sango e dai pochi che ancora riuscivano a reggersi in piedi e le persone colpite vennero spostate tutte all'interno della zona sacra delimitata dal cordone, mentre Kuro e Shiro rimasero di guardia all'esterno, ringhiando minacciosi contro quella nera nube che oscurava il cielo. Al centro dell'area sacra Kagome, Miroku e la vecchia Kaede si sedettero in cerchio concentrandosi sulle preghiere; dalla corda sacra si innalzò una barriera di luce che circondò il villaggio come una cupola e purificò l'aria all'interno.

Quando la situazione si fu stabilizzata e la vecchia Kaede e Miroku si furono ripresi dalle conseguenze dell'aura maligna, Kagome si decise ad allontanarsi per controllare lo stato degli abitanti.

- Sango, come va? - chiese preoccupata raggiungendo la sterminatrice nell'ospedale da campo improvvisato al centro del villaggio.

- Non bene, Kagome. - rispose preoccupata accudendo i suoi figli e altri malati vicino a lei – La situazione sembra stabilizzata, l'aria è purificata eppure... non danno segni di miglioramento, non ha senso! Sparito l'influsso dell'aura maligna si sarebbero dovuti riprendere tutti, non capisco che sta succedendo! -

Inuyasha la raggiunse

- Allora sei ancora dell'idea di aspettare?! Per quanto ancora pensate di poter continuare tu, Miroku e la vecchia? Vi sfinirete e basta! Dobbiamo fare qualcosa finché avete ancora la forza di tenere in piedi la barriera, dopo sarà troppo tardi! -

Kagome si avvicinò pensierosa al capezzale di Rin, era ancora priva di conoscenza, sudava e si agitava nel sonno come se delirasse.

- Signor Sesshomaru.. - bisbigliò con un filo di voce

- Sì, Rin, hai ragione! - esclamò Kagome rianimandosi di colpo – Ci serve anche il suo aiuto. Sesshomaru, non ti lascerà morire, ne sono sicura! -

- Che vuoi fare, Kagome? - le chiese Inuyasha agitato – Non sappiamo nemmeno dove sia! E poi non ho bisogno di lui! Io e te possiamo farcela! -

- Inuyasha, io non posso uscire dal kekkai. Non sono ancora così esperta da mantenerlo in piedi a distanza, se me ne vado per combattere la barriera crollerà, c'è bisogno di tutto l'aiuto possibile. Inoltre... non crederai che se succede qualcosa a Rin, Sesshomaru la prenderà bene, vero?! Dobbiamo comunque cercare di avvisarlo. - rispose risoluta

Inuyasha si morse il labbro contrariato, ma non poteva ribattere, lei aveva ragione.

Kagome estrasse un paio di o-fuda dall'hakui, li piegò velocissima, fino ad ottenere due bamboline di carta, recitando una muta preghiera, e ci soffiò sopra lasciandoli cadere. Quando toccarono terra avevano già assunto le sembianze di due bambini, un maschio e una femmina, con le orecchie e il muso da cane

- Yuki, trova Sesshomaru e portalo qua! Ame, vai da Jinenji e chiedigli tutto l'aiuto possibile! Andate, presto! - ordinò senza indugi ai suoi shikigami che si allontanarono in volo al di fuori della barriera – E ora prepariamoci a una lunga attesa... - mormorò guardandosi intorno


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Angolo dell'autrice


 

Capitolo di transizione e “cinefilo”, questo eh!. ^_^

Ame e Yuki, considerateli un piccolo omaggio a un film che ho adorato (e che adoro): “Wolf Children”. Se non l'avete visto procuratevelo e armatevi di Kleenex! Lo consiglio assolutamente! Quando vidi il promo la prima volta, pensai “E questi chi sono?! I figli di Inuyasha e Kagome?!” quindi la citazione era doverosa. XD

Il film citato da Kagome invece è, ovviamente, “Ritorno al futuro” trilogia che amo alla follia (e che ho visto e rivisto fino alla nausea) come il suo protagonista: all'epoca era innamorata pazza di Michael J. Fox! <3<3<3

Le teorie continuano a fioccare e in mezzo all'acqua ogni tanto spunta un “fuocherello”, bravi bravi, mi date proprio soddisfazione... mi piace vedervi coinvolti e piano piano inizieranno ad arrivare anche un po' di risposte, promesso ;)

Alla prossima ^_^

   
 
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