Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: peetarms    11/07/2014    10 recensioni
Winter Davis, ragazza totalmente imprevedibile, testarda e chiusa nel suo dolore si ritrova a essere la damigella d'onore al matrimonio di sua madre quasi tre anni dopo la perdita di suo padre. Ma quello che Winter non sa è che da questo matrimonio la sua vita cambierà.
«Catching Fire?» una voce mi fa uscire dal meraviglioso mondo della lettura facendomi tornare alla realtà.
«Si, di Suzanne Collins, lo sto rileggendo per la milionesima volta, lo hai letto?» non alzo lo sguardo dal libro quindi non vedo da chi proviene la voce.
«Posso sedermi vicino a te?» chiede il ragazzo.
«Solo se mi rispondi» controbatto mentre finisco di leggere la pagina.
«Facciamo che se mi siedo ti rispondo» la sua voce è divertita.
«Okay» alzo le spalle mentre cerco il segna libro nella borsa. Sento che si è seduto vicino a me dal calore del suo corpo di fianco al mio ormai freddo per le ore passate a leggere fuori «Allora, mi rispondi?» finalmente trovo quello che stavo cercando.
«Certo che l’ho letto, l’ho anche interpretato, piacere Josh Hutcherson»
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I can feel your pain, I can feel your struggle
You just wanna live, been levitating so low
That you could drown in a bubble
That’s why I gotta hold us up, yeah hold us up
- Both Of Us, BoB. ft Taylor Swift








 


Le note di Life On Mars di David Bowie mi svegliano. Rotolo fuori dalle coperte spegnendo il telefono. Rimetto la testa sotto il trapuntino subito dopo averla spenta.
Mi beo del calore per ancora un paio di minuti, quando suona anche la sveglia successiva decido di alzarmi. Cammino fino alla finestra e noto che piove.
Sorrido, dopo di che esco dalla stanza andando in bagno.
Dopo essermi spogliata ed aver messo i panni sporchi nella cesta, entro nel box doccia. Il getto d'acqua fredda mi sveglia completamente, regolo la temperatura facendola diventare calda.
Una ventina di minuti dopo sono di nuovo in camera da letto con i capelli asciutti e profumati, stessa cosa per il corpo.
Apro l'armadio, vestendomi in modo più leggero ora che la primavera è arrivata, jeans chiari, camicetta e giubbotto di jeans. Dopo aver preso uno dei cappelli di Josh infilo le vans nere.
Mi avvicino alla scrivania dove prendo il libro di psicologia, chimica, biologia, matematica e francese con i rispettivi quaderni mettendoli nello zaino, infine recupero il telefono da sopra il letto. Metto lo zaino sulle spalle ed esco dalla stanza scendendo le scale.
«Buongiorno Win» la voce di Connor mi accoglie quando entro in cucina.
«Giorno Conn» mi avvicino a lui stampandogli un bacio sulla guancia.
«Pronta per oggi?»
«Assolutamente si! Josh torna e stasera abbiamo la prima» prendo una tazza «Finalmente Josh scoprirà la parte migliore di me» verso il caffè.
«La parte migliore di te? Perché il resto è la parte peggiore?» si siede al tavolo con me mentre mangia latte e cereali.
«Diciamo di sì» annuisco dopo aver bevuto un sorso della bevanda marrone.
«Ma smettila» mi guarda serio.
Faccio spallucce mentre prendo il telefono per mandare il buongiorno a Josh.
«Allora ti vengo a prendere durante la pausa pranzo e andiamo all'aeroporto a prendere Josh, dopo di che ti riportiamo a scuola»
«Sì, devi dirgli che io non posso essere a casa con lui perché devo aiutare Hailee a studiare» appoggio la tazza vuota dentro al lavandino.
«Glielo dici tu mentre siamo in macchina» esclama mentre prendo lo zaino.
«Okay» guardo l'orologio. 8.13am «Mi scoccia chiedertelo ma mi accompagneresti a scuola?» chiedo spostando lo sguardo dall'orologio al fratello del mio ragazzo «Non vedo l'ora di avere diritto ad utilizzare i soldi sul conto in banca fatto da mio padre per me»
«Per comprare una macchina?» domanda mentre si alza.
«Esattamente» mi avvio alla porta d'ingresso.
«Manca poco dai, un paio di giorni Win» sorride «Metto le scarpe e andiamo» sale le scale.
«Nove giorni» urlo e lo sento ridere.

«Grazie Conn, ci vediamo dopo» esclamo appena siamo davanti l'entrata della scuola.
«A dopo» sorride mentre metto fuori piede dall'abitacolo.
Appoggio lo zaino sulle spalle e supero il cancello, cerco tra gli studenti Nick o Hailee, dopo un paio di minuti li scorgo vicini alla quercia che abbiamo nel giardino della scuola, mi dirigo verso di loro.
«Buenas dias» li saluto.
«Ehi ecco qua la nostra Maria» ride Nick abbracciandomi.
«Grande giorno oggi» asserisce Hailee liberandomi dall'abbraccio di suo fratello.
«Sì, grande giorno» annuisco.
«Comunque potevi anche farmi finire di abbracciarla, maleducata» prende il pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans.
«Se sei noioso Nick» lo fulmina con lo sguardo.
«Sì, certo, come vuole sua signoria» fa una smorfia.
«Siete insopportabili quando fate così, vado da Andrew così potete continuare a discutere» mi allontano da loro.
Entro dentro alla scuola diretta all'armadietto del mio co-protagonista e come previsto lo trovo lì.
«Win, buongiorno» sorride.
«Buongiorno»
«Hai anche tu biologia ora?» chiede dopo aver chiuso armadietto, ed io annuisco «Oggi torna anche il tuo ragazzo no?» domanda una volta arrivati davanti alla nostra aula.
«Il mio ragazzo si chiama Josh» appoggio lo zaino sul banco mentre lo guardo «E si, torna fra un paio d'ore, durante la pausa pranzo esco vado all'aeroporto» mi siedo.
«Chiedo perdono. Me lo farai conoscere?» tira fuori dallo zaino il quaderno e il libro di biologia, seguito poi dall'astuccio.
«Certo»
«Qualche risposta dall'UCLA?» mi guarda.
«No, nulla» sospiro.
«Ti prenderanno Win, stai tranquilla» sorride rassicurandomi.
«Vedremo» faccio un mezzo sorriso prima di rivolgere lo sguardo sul libro visto che la prof è arrivata.

«Ti è arrivato un messaggio da Tom?» chiedo ad Andrew appena usciamo dall'aula di biologia.
«No, che ti ha scritto?» ci dirigiamo verso l'aula di chimica.
«Che mi vuole parlare, e che il prof di chimica sa già tutto»
«Allora raggiungilo in teatro» ridacchia.
«Sì, a dopo» lo saluto con la mano prima di cambiare direzione.
Dopo cinque minuti cammino tra la platea diretta verso il palco dove trovo Tom intento a dare ordine su dove appoggiare la scenografia.
«Mi cercavi?» strillo per attirare la sua attenzione.
«Dio Winter, mi hai spaventato» si porta una mano sul cuore ed io scoppio a ridere «Ridi ridi» sbuffa mentre finisce di sistemare la scenografia per questa sera «Comunque sì, ho ottime notizie per te» scende dal palco per prendere dei fogli dalla sua valigetta. Si avvicina a me porgendomi due opuscoli e due fogli stampati.
«Cosa sono?» mi siedo sulla poltroncina.
«Due scuole molto prestigiose di Los Angeles che hanno chiesto di averti» sorride mentre mi invita a prendere i due fogli.
«Borse di studio?» chiedo sorpresa dopo aver letto entrambe le e-mail «Ma io non ho fatto domanda a loro, ma all'UCLA. Non ho inviato nessun materiale, ne scolastico e soprattutto nessuna mia interpretazione» alzo lo sguardo.
«L'ho fatto io» sorride «Per questo che abbiamo filmato le prove l'altro giorno Win, non sapevo che scelte avessi fatto per il college così non volevo che il tuo talento andasse sprecato» si siede di fianco a me mentre io rileggo le e-mail dei due college.
«Wow, non ci credo che la The American Academy of Dramatic Arts voglia proprio me» porto la mano alla bocca.
«E puoi scegliere se frequentarla qui a Los Angeles o a New York. Hai talento da vendere Winter, sei nata per fare questo» mi guarda negli occhi «Mi sorprende che tu non sia già famosa»
«Non ho mai fatto provini» ammetto.
«Per quale motivo?»
«Ho sempre pensato che non fossi abbastanza brava e che dovessi migliorare, così per evitare delusioni non ho mai sostenuto un'audizione» sospiro «Ma ora ho capito che ho sprecato solo tempo, se questi due prestigiosi college vogliono me ci sarà un motivo no? Non ho mai ascoltato mio padre quando mi diceva che non dovevo tenere il mio talento per me, non ho mai neanche ascoltato il mio migliore amico»
«L'importante è che tu abbia finalmente capito quanto talento hai, e se vuoi farmi felice ti chiedo solo una cosa» si alza.
«Cosa?»
«Promettimi che non smetterai di recitare, che sia in teatro o nel mondo del cinema» la sua voce è seria.
«Prometto, non smetterò mai di recitare» mi alzo anche io dopo aver ripreso lo zaino 'Se l'UCLA mi risponderà quale college dovrò scegliere»
«Quello che credi più giusto per te, quello che ti porterà a brillare ancora di più» afferma prima di risalire sul palco tornando a finire il suo lavoro «Ci vediamo oggi pomeriggio per la prova generale signorina Davis» si volta con un sorriso divertito.
«Perfetto. Grazie signor Miles» ride mentre esco dal teatro con in mano il mio futuro.
Ho due college più che prestigiosi che mi hanno scelto.
The American Academy of Dramatic Arts e Berg Studios: Acting Classes & Repertory Theater.
Cammino fino alla classe di chimica anche se ormai è tardi per la lezione, mi appoggio nel muro di fronte mentre sfoglio gli opuscoli che Tom mi ha consegnato.
Dopo una decina di minuti, mentre sono ancora nella fase di shock suona la campanella, stringo gli opuscoli al petto mentre aspetto Andrew.
«Allora, che ti ha detto? Racconta» quasi urla appena è di fronte a me mentre io metto gli opuscoli dentro allo zaino.
«Prima troviamo Nick e Hailee» lo guardo «Nick ha psicologia con noi, ora chiamo Lee mentre andiamo verso l'aula» prendo l'i-phone dalla tasca componendo il numero di Hailee dopo aver sbloccato il telefono.
«Winter dimmi» dice appena accetta la chiamata.
«Vieni davanti all'aula di psicologia» chiudo la chiamata.
«Rapida» Drew ride.
«Sì, soprattutto con le perché poi comincia a fare mille domande» faccio spallucce.
«E tu ti innervosisci» ridacchia.
«Esattamente» mi appoggio con la schiena al muro di fronte l'aula di letteratura nell'attesa di Nick e Hailee.
«Lee non viene, ha un test» esclama Nick appena arrivato.
«Allora ve lo dirò appena finiscono le lezioni» mi avvicino alla porta dell'aula.
«Nono» la presa dei due ragazzi sui miei polsi mi fa indietreggiare.
«Avanti, racconta» Andrew incrocia le braccia, sorrido mentre estraggo dallo zaino gli opuscoli dandone uno ad entrambi.
«Dimmi che è quello che sto pensando» la voce del mio co-protagonista è entusiasta.
«Sì, è quello che pensi» in meno di due secondi sono entrambi su di me, intrappolata nel loro abbraccio non posso fare a meno di ridere.
«Dio, sono orgoglioso di te, sono due college importanti» mi guarda orgoglioso Nick.
«Sì, non sapete lo shock che ho subito quando Tom mi ha consegnato questi fogli»
«Io te lo avevo detto, hai troppo talento per nasconderlo» il sorrido di Andrew è trionfante.
«Chiedo perdono padrone» rido di nuovo.
«Meglio se entriamo, il prof sta arrivando» Nick interrompendo le risate tra me e Andrew
«Vamos» entro dentro all'aula, gli ultimi tre banchi liberi sono in terza fila, ottima posizione per seguire psicologia «Dopo psicologia abbiamo la pausa pranzo, io esco vado a prendere Josh con Connor all'aeroporto» mi volto verso Nick.
«Va bene, allora lo dirai a mia sorella quando torni» mi risponde sedendosi sulla sedia, io e Andrew lo copiamo.
Dopo cinque minuti siamo tutti e tre con i libri aperti su Sigmund Freud. Scrivo il suo nome e cognome sul quaderno a quadretti con il pennarello rosso, dopo di che prendo la penna nera, dopo aver richiamato l'attenzione della classe il prof Kimty comincia a spiegare.
«Sigmund Freud nacque nell'attuale Cecoslovacchia nel 1856 e morì a Londra nel 1939.  É stato un neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco, fondatore della psicoanalisi, una delle principali correnti della moderna psicologia. Ha elaborato la teoria dell'"iceberg", secondo la quale l'inconscio governa il comportamento e il pensiero degli esseri umani e delle interazioni tra individui. Dopo la laurea in medicina si dedicò allo studio dell'ipnosi e dei suoi effetti nella cura di pazienti psicolabili, influenzato dagli studi di Josef Breuer sull'isteria, in particolare dal caso Anna O., al quale si interessò sulla base delle considerazioni di Charcot che individuava nell'isteria un disturbo della psiche e non già una simulazione come ritenuto fino ad allora» seguo attentamente le sue parole e prendo appunti quando non trovo qualcosa sul libro di testo «Davis per favore, legga come continua la vita di Freud a pagina 159, in basso» mi guarda, annuisco e avvicino il libro, prendo il respiro prima di cominciare a leggere.
«Di questo periodo furono le intuizioni che formano il nucleo della psicoanalisi: il metodo d'indagine mediante l'analisi di associazioni libere, lapsus (da cui il lapsus freudiano), atti involontari, atti mancati e l'interpretazione dei sogni, e concetti come la pulsione, le componenti dell'inconscio e della coscienza, il Complesso di Edipo, la libido e le fasi dello sviluppo psicosessuale. Le idee e le teorie di Freud - viste con diffidenza negli ambienti della Vienna del XIX secolo - sono ancor'oggi dibattute, non solo in ambito medico-scientifico, ma anche accademico, letterario, filosofico e culturale. La psicoanalisi in quanto teoria della mente e dell'inconscio è ancora abbastanza accettata, ma molti ne hanno messo in discussione l'efficacia terapeutica.»
«Perfetto, le posso rivolgere una domanda signorina Davis?» chiede sedendosi sul bordo della cattedra.
«Certo»
«Lei cosa ne pensa delle idee e delle teorie di Sigmund Freud?» mantiene lo sguardo su di me.
«Lo conoscevo già prima di questa lezione, me ne aveva parlato mio zio che è psicologo» faccio una piccola pausa «E conoscendolo già abbastanza, io sono d'accordo con le sue teorie e le sue idee»
Lui annuisce, poi si alza cominciando a camminare per la classe «Scommetto che come stato su Whatsapp, stato di Facebook o semplicemente come tweet su Twitter avrete almeno scritto una volta una frase del signore che stiamo studiando oggi» sorride. Un brusio di voci si fa spazio all'interno della classe «Davis continuo a parlare con lei visto che mi ha detto che lo conosce un po' meglio degli altri» ritorna alla cattedra dove prende in mano il pennarello per scrivere sulla lavagna bianca «Le volevo chiedere se ha mai letto qualche sua frase; se lo ha fatto si alzi e venga a scrivere la frase alla lavagna, le frasi di Freud rimangono impresse nella testa di solito»
Appoggio la penna sul quaderno, dopo aver lasciato il cellulare nell'astuccio mi dirigo verso la cattedra e prendo il pennarello dalle sue mani mi avvicino alla lavagna, comincio a scrivere dopo aver tolto il tappo.

“I paranoici attribuiscono un’importanza enorme ai particolari più insignificanti del comportamento altrui, quelli che generalmente sfuggono alle persone normali.”


Mi allontano dalla lavagna ritornando al mio posto così da far leggere a tutti la frase che ho scritto.
«Ottima scelta Davis. Meno male che non hai scritto la solita frase che mi scrivono tutti» volta le spalle alla classe per scrivere sotto alla mia frase «Quando amano non desiderano, e quando desiderano non possono amare, insomma la solita frase scontata che mettono tutti come stato su Whatsapp» osserva la classe «Ora siate sinceri, alzino la mano quelli che avrebbero scritto la frase che ho appena detto se sareste stati al posto di Winter» i tre quarti della classe alza la mano «Mi ha fatto piacere che lei abbia scelto questa frase, perché io la penso nello stesso modo di Freud» si rivolge a me prima di cancellare la frase che ha scritto poco fa lasciando solo la mia.
«Anche io la penso così» esclamo prima che suoni la campanella.
«Per la prossima volta finite di studiare Sigmund Freud» dice ad alta voce prima di sedersi alla cattedra. Dopo aver messo tutte le mie cose nello zaino esco dall’aula al seguito di Nick e Andrew.
«Ora capisco perché il massimo dei voti in psicologia» sbuffa il mio co-protagonista.
«Non solo perché mio zio è psicologo» rispondo mentre guardo il telefono «Basta studiare con impegno, ora vado che Connor è fuori, ci vediamo dopo» corro verso l'uscita.


«Ehi ehi» urlo appena salgo in macchina di Connor.
«Poco esaltata» ride.
«Non prenderti gioco di me» mormoro tirandogli un pugno sulla spalla, mentre rido anche io.
«Andiamo prima che mi uccidi» mette in moto la macchina.
«Sei esagerato» appoggio lo zaino sul tappetino.
«Con te non si sa mai» ride ancora.
«Sei simpatico oggi Conn» gli lascio un altro pugno sulla spalla.
«Come te in fase premestruale» l'abitacolo è pieno della sua risata.
«Cerchi botte genio?» lo guardo.
«No secchiona» mi lascio andare anche io in una risata liberatoria unendomi alla sua.
«Sai, ho ottime notizie» interrompo il silenzio quando oramai siamo vicino all'aeroporto.
«Dimmi dimmi» la sua voce esaltata mi provoca tenerezza e un sorriso sincero.
«Non ora, è una cosa importante, ve la dirò stasera quando saremo a casa»
«I tuoi amici la sanno già?» mi osserva brevemente prima di svoltare.
«»No, ancora no, gliela dico appena ritorno» mento ridendo.
«Perché prima a loro e non a me che ti sopporto?» domanda divertito.
«Sei uno stronzo» un altro pugno sulla spalla mentre anche io.
«Questo per dimostrarmi quanto mi vuoi bene?»
«Ti detesto Connor Hutcherson» incrocio le braccia seria ma poco dopo scoppio a ridere.
«Che ti sei fumata? Marijuana?»
«Ho fumato le sigarette di Nick» alzo le spalle.
«Stasera gli chiederò se era nicotina o qualcos’altro» sorride mentre cerca parcheggio appena siamo in aeroporto.
«Sei malfidente» metto il broncio appena spegne la macchina.
«Andiamo da Josh» mi guarda, il sorriso ricompare sul mio volto «Si, devo proprio chiederglielo» scende dalla macchina ridendo.
«Chiediglielo pure, ma se poi rimani deluso non ti lamentare con me» gli faccio una smorfia mentre camminiamo verso l’entrata.
«Non mi lamento stai tranquilla» scuote la testa mentre entriamo «A che ora atterra Josh?» 
«È lì» lascio perdere il fratello del mio ragazzo e comincio a correre verso Josh, che appena mi vede lascia il borsone prendendomi al volo quando gli salto in braccio stringendolo forte.
«Dio se mi sei mancata» dice appena mi mette giù, mi lascia un bacio a stampo per non attirare ancora di più l’attenzione dei paparazzi.
«Anche tu» mi stringo ancora di più a lui.
«Conn» lo saluta mentre io inspiro il suo profumo che mi era mancato da morire, poco dopo lascio libero Josh per fargli abbracciare anche suo fratello «Andiamo» riprende il borsone «Abbiamo già attirato abbastanza l’attenzione»
«Tu dici?» ride Connor.
«Piccolo esserino hai stressato» lo picchio di nuovo.
«Ancora? Basta rompiscatole» mi scompiglia i capelli.
«Devo dire che vi siete conosciuti davvero bene in questo mese» Josh ride mentre io do un morso nella mano di Connor appena siamo fuori dall’aeroporto, lontani dai paparazzi.
«Sì, ci siamo conosciuti davvero tanto» fulmino con lo sguardo Connor.
«Vieni qui tu» il mio ragazzo mi stringe a se e io non oppongo resistenza. Camminiamo abbracciati fin quando arriviamo alla macchina.
«Josh, io ora devo tornare a scuola e oggi pomeriggio devo aiutare Hailee con francese» appoggio la testa sulla sua spalla.
«Ma sono tornato ora e non mi vedi da un mese» mette il broncio.
«Stasera avrai una sorpresa però» dice Connor al posto mio.
«Bella o brutta?» mi guarda malizioso,
«Joshua Ryan Hutcherson» rido.
«Sarà bella, molto» risponde ancora una volta il fratello del mio ragazzo.
«Mm, allora ne approfitterò per dormire, vedere com’è ridotta la nostra camera e passare tempo con mio fratello» mi sorride, il suo meraviglioso sorriso.
«Ottima idea» lo bacio, un bacio dolce, lento, cerca l’accesso alla mia bocca e io glielo concedo. Ci baciamo per un paio di minuti.
«Oh questo si che era un bacio di ben tornato» ridacchia mentre mi lascia ripetuti baci a stampo sulle labbra.
«Sì, questo era un bacio, e non sai quanto mi era mancato baciarti» mi accoccolo sul suo petto per il resto del tragitto fino alla mia scuola.
«Ci vediamo stasera» mi stacco a malavoglia dalle sue labbra.
«Va bene, a dopo» sorrido mentre mi allungo in avanti per lasciare un bacio sulla guancia a Connor che mi passa lo zaino.
«A dopo» scendo dalla macchina rientrando in tempo a scuola, anche se non ho pranzato.

«Allora com’è stato rivedere il tuo ragazzo dopo un mese?» chiede Hailee camminando al mio fianco mentre mi accompagna in teatro.
«Stupendo» sorrido mentre apro la porta.
«Immagino» mi siedo sulla poltroncina dopo aver salutato Tom.
«Guarda chi si vede» Brooke si siede di fianco a me.
«Uh la capo cheerleader» la voce della mia amica non potrebbe essere più scocciata.
«Almeno io sono brava in quello che faccio, teatro, tifoseria, atletica, pallavolo» ci fissa.
«Dato che sei una persona così sportiva perché non provi qualche nuovo sport? Tipo salto dal burrone, il tuffo sull’asfalto o il bunjee jumping con una corda al collo?» sento ridere Hailee e qualcun altro, mi volto trovando anche Andrew che è piegato in due dalle risate. Lei si alza andandosene senza dire niente.
«Io ti adoro ogni giorno sempre di più» asserisce quando si riprende.
«Aw, grazie» rido mentre mi alzo.
«Bene, bene, ora smettetela di ridere. Ora che i protagonisti sono arrivati, sul palco per la prova generale» Tom richiama l’attenzione di tutti.
Passiamo le successive tre ore a provare tutto lo spettacolo.
«Ho l’ansia» faccio un altro tiro dalla sigaretta mentre ci avviciniamo sempre di più alla macchina di Hailee.
«Andrà bene, fidati» Andrew mi prende le mani.
«Sì» mormoro poco convinta.
«Ci vediamo fra due ore» sale sulla sua macchina dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia.
«Andiamo da me?» domanda Hailee passandomi di fianco dopo aver aperto la sua macchina.
«Va bene» annuisco prima di aprire la portiera.
«Josh sospetta qualcosa?» chiede mentre guida.
«Non credo, ora mando un messaggio a Connor» prendo il telefono dalla tasca dei jeans.

 
A: Conn
Josh sospetta qualcosa??

Il telefono vibra,
Sblocco il telefono.

 
Da: Conn
Ha dormito fino a venti minuti fa, dopo di che si è fatto una doccia e ora sta mangiando fra poco giochiamo alla play quindi non credo proprio.

«No, non sospetta nulla» sorrido.
«Rimarrà scioccato» ride «Sicuramente non se lo aspetta»
«Ti devo dire ancora una cosa molto importante» sorrido.
«Cosa?»
«Non urlare, e soprattutto non lasciare il volante» la guardo dopo aver risposto a Connor.

 
A: Conn
Perfetto, dovete essere a scuola intorno alle 7.30pm così ho il tempo di vedervi prima dello spettacolo.

«Prometto» si ferma al semaforo.
‘Stamattina Tom mi ha dato una bellissima notizia» comincio «Due prestigiosi college mi hanno offerto due borse di studio»
«I nomi, ora» accelera quando il semaforo diventa verde.
«The American Academy of Dramatic Arts e Berg Studios: Acting Classes & Repertory Theater» mi mordo il labbro inferiore, la vedo spalancare la bocca e voltarsi verso di me.
«Guarda la strada» urlo tra le risate.
«Tu stai scherzando?»
«No, non sto scherzando Lee. Mi vogliono davvero, sono scioccata anche io»
«Wow» sorride priva di parole,


«Win, vieni fuori, ora» la voce di Connor mi fa saltare in aria quando premo il dito sul tasto verde.
«Arrivo» chiudo la chiamata mentre verso la porta del teatro.
«Win dove vai?» domanda Andrew urlando.
«Da Connor e Josh» sorrido per poi aprire la porta. Corro verso l'uscita.
«Connor mi spieghi perché siamo nella scuola di Win?» Josh guarda suo fratello.
Il mio ragazzo è di spalle, mi avvicino lentamente per non farmi sentire e lo abbraccio da dietro lasciandogli un bacio sul collo.
«Amore» sorride voltandosi verso di me.
«Ciao» gli lascio un bacio a stampo.
«Che ci facciamo nella tua scuola?» mi abbraccia.
«Diglielo» Connor mi sorride.
«Sì, dimmelo» afferma Josh.
«La tua ragazza questa sera farà la prima di West Side Story» mi mordo il labbro inferiore mentre lo guardo, lui si allontana di poco. Guarda me e poi guarda suo fratello prima di sorridere.
«Tu, reciti? Tu sei un'attrice?» il suo sorriso aumenta.
«Bè, sogno di diventare attrice ma-» vengo stoppata da Connor.
«Sì Josh, lei è un'attrice» esclama sicuro delle sue parole.
Un attimo dopo sento le labbra di Josh sulle mie, sorrido mentre allaccio le braccia dietro al suo collo continuando a baciarlo.
«Oh avete finito» sbuffa Connor guardandoci, io e Josh ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
«Sì Connor abbiamo finito» mi avvicino a lui per abbracciarlo.
«Andate a mangiare dai, ci vediamo dopo che ho un'altra bella notizia da dirvi» mi riavvicino al mio ragazzo «Avete i posti in prima fila, chiedete a Tom, tu Conn lo conosci»
«Va bene» annuisce.
«Non sai quanto sono felice» Josh mi lascia un bacio a stampo, sorrido.
«Vai a prepararti, a dopo, ti amo»
«Ti amo anche io» lo guardo negli prima di addentrarmi nei corridoi della scuola diretta in teatro, per vestirmi e truccarmi.

«Sei pronta?» chiede Andrew avvicinandosi a me appena siamo entrambi vestiti e truccati.
«Credo di sì» prendo un respiro profondo.
«Certo che lo sei» sorride.
«Anche tu» lo guardo.
«Io sono nervoso perché ti devo baciare e sotto al palco c'è il tuo ragazzo» ridacchia.
«Non sai quanto era contento»
«Sì perché reciti, non perché ti devo baciare» sbuffa divertito.
«Non è vero, allora che dovrei dire io? Lo dobbiamo fare perché interpretiamo una parte, lui lo sa meglio di chiunque altro. Quindi stai tranquillo okay?» sorrido.
«Va bene, mi fido, ma se mi picchia poi me la prendo con te»
«Piantala Andrew o ti picchio io»
«Venite tutti qui» ci richiama Tom urlando.
Ci avviciniamo a lui disponendoci in cerchio, quando cala il silenzio comincia a parlare.
«Sono davvero orgoglioso di voi, dell'ottimo lavoro che avete fatto in quest'ultimo mese e mezzo, non abbiamo mai preparato uno spettacolo in così poco tempo. Siete pronti, certo che lo siete, dovete solo credere in voi e nelle vostre capacità. Dovete lasciare il vostro nome quando salite su quel palco per prendere il nome del personaggio che dovete interpretare, dovete sentirlo vostro, viverlo, dovete entrare in empatia con esso. Comunque vada io sono entusiasta di voi» conclude con un sorriso.
«Al tre urliamo tre volte merda. Uno, due, tre»
«MERDA, MERDA, MERDA» urliamo tutti all'unisono.
Dopo di che ognuno al suo posto. 
Le luci si spengono, il sipario si alza e la musica parte.
Si va in scena.

Lo spettacolo è andato più che bene, il discorso di Tom ha dato energia ad ogni singola persona.
«Win, sei stata fantastica» si complimenta Andrew appena sono struccata e tornata nei miei vestiti.
«Anche tu» lo abbraccio.
Sento qualcuno tossire alle mie spalle, mi giro e trovo quattro persone.
Josh, Connor, Nick e Hailee.
Mi avvicino a Josh che sta sorridendo.
«Allora che ne pensi? Sono abbastanza brava?» mi mordo l'interno guancia in attesa del suo verdetto.
«Mi chiedi se sei abbastanza brava? Winter scherzi? Per quale motivo non hai fatto un provino per un film? Per quale motivo non sei ancora famosa?» quasi urla.
«È quello che ci siamo chiesti tutti Josh» Lee mi guarda contrariata.
«Perché è una povera idiota che ha poca fiducia nel suo talento» mi prende in giro Connor.
«Sempre sincero tu» rido.
«Mi adori di più quando lo sono» fa un sorrisetto angelico.
«Idiota»
«Nick tu non parli?» chiede Andrew al mio posto mentre io sono tra le braccia di Josh.
«Sono rimasto ancora più scioccato»
«Ma smettila» abbasso il viso.
«No sul serio Win, sei davvero bravissima, anzi fenomenale, sembravi Maria» Josh mi fa voltare verso di lui, fisso i suoi occhi e vedo sincerità.
«Comunque Josh, lui è Andrew, Andrew lui è Josh» li presento.
«Finalmente ti conosco, non ha fatto altro che parlare di te» gli sorride.
«Davvero?» si volta verso di me mentre sorride anche con gli occhi «Comunque piacere, e complimenti anche te»
«Grazie davvero, ci credo davvero ora che me l'hai detto tu»
«Allora ora è giunto il momento di dire a Josh e a Connor la bellissima notizia, che tanto loro tre sanno già» indico Nick, Andrew e Hailee.
«Qual'è questa bellissima notizia?» chiede Josh solleticandomi il collo col naso.
«The American Academy of Dramatic Arts e Berg Studios: Acting Classes & Repertory Theater mi hanno offerto entrambe una borsa di studio»
Mi stacco da Josh che sta sorridendo e Connor mi abbraccia.
«Lo sapevo, lo sapevo» mi stringe forte mentre io sorrido felice.
«Sono orgoglioso di te» esclama il mio ragazzo.
«Grazie» sorrido.
«Di cosa?» alza un sopracciglio, guardo gli altri scendere da dietro le quinte prima di rispondere.
«Non lo so, di tutto. Ti amo» lo bacio.
«Ti amo anche io»
«Mi sei mancato» intreccio le mie dita con le sue.
«Mi sei mancata tanto anche tu» mi bacia le dita.
Ci baciamo ancora per un po', poi decidiamo di uscire appena ho preso tutte le mie cose.
«Hai fame?»
«Sì, non mangio da ieri» rido.
«Per quale motivo?» mi guarda preoccupato.
«Non ho fatto colazione perché ero in ritardo, a pranzo sono venuta a prenderti, a cena ero impegnata a prepararmi per lo spettacolo e comunque avevo lo stomaco chiuso per mangiare qualcosa» appoggio la testa sulla sua spalla.
«Allora che ne dici se prendiamo qualcosa al McDrive e andiamo in spiaggia» propone.
Annuisco «Ormai la spiaggia è diventata il nostro posto» chiudo gli occhi e mi faccio guidare da Josh.
Non parliamo fin quando siamo in macchina.
«Che cos'hai?» infila la chiave nel quadro della macchina.
«Niente, perché?»
«Sembri ansiosa» appoggia una mano sulla mia coscia.
«Lo sono in realtà» ammetto sinceramente, la felicità ora ha lasciato posto all’ansia,
«Perché?» incatena i suoi occhi ai miei.
«Perché sono felice»
«E non è bello?» domanda dopo avermi dato un bacio a stampo.
«Va tutto troppo bene, è tutto perfetto equando le cose sono perfette nelle mia vita, vuol dire che stanno per distruggersi» abbasso lo sguardo.
«Win, le cose non si distruggeranno, hai già sofferto abbastanza» mi alza in mento con due dita «Ora meriti solo cose belle, e io voglio essere una di quelle perché ti amo» mi stringe a se prima di baciarmi. Lo bacio con trasporto fin quando ho fiato, dopo di che lui mette in moto la macchina pronto per guidare fino al McDrive.





















 

POV AUTRICE:
 

BUENAS TARDES (?) NON STUDIO SPAGNOLO MA CI HO PROVATO, QUINDI CORREGGETEMI SE HO SBAGLIATO.
PARLANDO DEL CAPITOLO, FINALMENTE JOSH É TORNATO, FESTEGGIAMO AHAHAHAH

DAI QUESTO É PER LO PIÚ UN CAPITOLO DI PASSAGGIO, MA SPERO DI RICEVERE COMUNQUE LE VOSTRE MERAVIGLIOSE RECENSIONI. 
CIOÉ SIAMO A QUOTA 130 RECENSIONI PER 12 CAPITOLI. VE SE AMA.
COME SEMPRE RINGRAZIO TUTTE LE PERSONE CHE SEGUONO LA MIA STORIA. QUELLE CHE L'HANNO MESSO TRA LE PREFERITE, TRA LE SEGUITE E TRA QUELLE DA RICORDARE. CHI RECENSISCE E ANCHE I LETTORI SILENZIOSI, CON LA SPERANZA CHE PRIMA O POI MI LASCINO UNA RECENSIONE.


DETTO QUESTO A VENERDÍ PROSSIMO.
AH, DOMENICA ERO ALLE CASCATE DELLE MARMORE, SE QUALCUNO DI VOI ABITA LÍ VICINO É DAVVERO FORTUNATO PERCHÉ É STATO BELLISSIMO.

peetarms.

   
 
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