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Autore: milly92    30/08/2008    1 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
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In tv non c'è abbastanz apost per una 44

Ciao a tutti! Come promesso eccomi qui ad aggiornare!E’ appena scattata la mezzanotte, quindi posso dire di aver aggiornato di sabato come promesso… xD Perché purtroppo ho ancora i compiti delle vacanze da finire e amiche da salutare dopo il ritorno dalle vacanze, ma eccomi qui lo stesso! Questo capitolo lo dedico a Promise, Gemellina Dolly e Sweet_Baby_Love che sono state le prime (e uniche) recensitrici di questa fic fino ad ora… Grazie!

X Sweet_Baby_Love: Grazie mille, ecco qui il nuovo chappy, spero ti piaccia! ^^

Beh, io vi lascio alla lettura e preciso che non ho niente contro l’Inter (capirete a cosa mi riferisco leggendo…) xD Mi raccomando, recensite per farmi sapere cosa vi piace e cosa no, ve ne sono grata in anticipo! Baciotti e buona lettura, a mercoledì!

Confessions of a Teenage Drama Queen

Capitolo 3

In tv non c’è abbastanza posto per una 44

Registrare un messaggio in quella specie di confessionale fu una cosa emozionante ma allo stesso tempo divertente. Alla fine mi ritrovai in quella stanza bianca a dire delle scemenze insieme a Niko, mentre Luigi ci riprendeva un po’ scocciato, poiché noi ridevamo ogni tre secondi… Per me quella sarebbe stata la prima volta in tv!

“Wow. Wow. Qui è davvero tutto… wow”

“Scusatela, oggi è a corto di parole”

“Dai! Allora parla tu!”

“Va bene! Popolo italiano, pubblico di Music’s Planet, telespettatori… Lei è Debora, la mia life coach! Se non sapete cos’è siete pregati di chiamare la capogruppo Maria Di Maio…”

“Hai mai pensato di presentare al posto del presentatore?”

“Mh, no… Se ti fa piacere ci posso fare un pensierino, però…”

“Era una battuta!”

“Lo so”

“E meno male! Questo programma andrebbe in fallimento!”

“Va bene! Allora gente, siete testimoni della nostra super intesa dopo solo due ore….”

“Credo sia meglio se andiamo…”

“Ok… Ma manca una cosa….”

“Cosa?”

“Forza Napoli!”

“Forza Napoli! Olèèè!”

“Si, ma non Napoli la squadra! Forza Inter!”

“Eh? Ma sei pazzo?! Io tifo solo per le squadre Italiane… Forza Napoli!”

“E perché, l’Inter cos’è?”

“Una internazionale, ci giocheranno al massimo due-tre italiani…!”

Ecco, queste sono le parole dette nella registrazione. Idiote, si, ma uniche: per tutto il tempo stetti seduta sulle sue ginocchia e a sorridere come una cretina.

Chissà come sarebbe stato in tv!

Nel frattempo strinsi amicizia con tutti, con chi subito e con chi più tardi, perchè era molto difficile; vivere con trenta persone più grandi era una cosa davvero strana, a volte non esitavo a sentirmi a disagio a causa della mia età, anche se ciò non accadeva solo con una persona: Massimo De Luca, un ventinovenne degli over 25 che veniva da Firenze. Ci eravamo conosciuti la prima sera, quando mi ero fermata in cucina a leggere con aria curiosa il foglio che stava sul tavolo già dal mio arrivo.

“Sono qui a guardare le stelle, piccole, luccicanti, ma un po’ insignificanti se paragonati a quell’anello di brillanti. Spero solo che i tuoi occhi brilleranno di più quando ti farò quella fatidica domanda, sperando di essere dolce come mamma sempre mi raccomanda, ma visto che non sono mai stato bravo con le parole te lo chiedo con questa canzone… Tu mi ami ed io ti amo… perché allora non ci sposiamo? Vivere al tuo fianco è ormai il mio sogno, me ne sono reso conto da quando sono recluso qui, la musica non basta a rendermi felice, ci vuole anche la compagnia paradisiaca della mia Beatrice…”

Rimasi scioccata leggendo quelle parole, e quasi mi emozionai.

“Wow” dissi senza fiato, desiderando e sperando che un domani parole simili sarebbero state spese anche per me.

“Ehi, ti piace?”

Mi voltai di scatto, trovando davanti Massimo. Lo stimavo molto, da casa era il mio preferito, oltre Niko ovviamente, insieme ai Gold Boyz.

“Oddio, scusami, non sapevo fosse tua, l’ho trovata…” iniziai a scusarmi,alzandomi nervosamente dalla sedia.

Massimo sorrise apertamente, rivelando una dentatura perfetta che brillava insieme ai suoi piccoli occhi verdi.

“Ma no, figurati, anzi, mi farebbe piacere conoscere il pensiero di una ragazza!”

“E’ bellissima! Oh, non mi sono presentata! Io sono Debora!” aggiunsi imbarazzata, porgendogli la mano.

“Piacere, Massimo! In effetti abbiamo anche cenato insieme, ihih! Comunque… ti piace per davvero?” chiese nuovamente, questa volta un po’ teso.

“Ma certo! E’ dolcissima, ma è una canzone o una poesia?” chiesi, sentendomi un po’ ignorante.

“E’ una canzone, sai, sono un cantautore…”

“Si, lo so, lo dicesti una volta in tv, in realtà sono una tua grande fan…”

Ci sorridemmo per qualche istante prima che mi decidessi a chiedergli: “Ma questa sarebbe una proposta di matrimonio?”

Annuì, radioso. “Sono secoli che voglio chiederlo a Beatrice, la mia ragazza, e solo ora mi sono deciso, in questo mese ho capito di amarla davvero tanto…”

“Che bello” contemplai, e continuammo a parlare, finchè non decidemmo di chiamarci “zio” e “nipotina” visto che tutti lo chiamavano così ed io ero la più piccola in assoluto lì in mezzo. 

Ma, purtroppo per me, non entusiasmante come quello con Massimo fu il primo vero  incontro con Silvia Fortuna. Luke lo avevo già conosciuto, e mi aveva sorriso apertamente, invece l’incontro con la Fortuna, che poi chiamai Sfortuna, non fu molto piacevole.

Era il quarto giorno di permanenza nel loft e stavo camminando diretta verso il distributore con Niko, particolarmente allegra dato che le prove erano andate benissimo e Sandro aveva affermato che se fosse stato per lui non avrebbe più provato dato che sembrava quasi inutile. Una volta vicina al distributore comprai un pacchetto di patatine e iniziai a mangiarlo, dividendolo con Niko e Rossella che era già lì in attesa del turno delle sue prove. Improvvisamente spuntò Silvia Fortuna dall’entrata principale sulla sinistra, vestita tutta di verde.

“Ehi, Niko!” esclamò, ignorando completamente la povera Rossella che la guardava con aria di sufficienza.

“Ciao Silvia” rispose garbatamente Niko sorridendole.

Lei ricambiò il sorriso prima di guardare me e squadrarmi dalla testa ai piedi.  Era così truccata che mi sembrava finta, e devo dire che ero stata più emozionata di conoscere Luke che lei, nonostante la conoscessi da più tempo dato che era comparsa in qualche programma.

“E’ lei la tua life coach, vero?” gli chiese indicandomi.

“Si, lei è Debora” rispose subito Niko.

La salutai con un timido: “Salve” mentre lei non si degnò nemmeno di stringermi la mano.

“Ho saputo che sei Campana anche tu, anzi, lo sa tutta l’Italia dopo il tuo famoso: “Forza Napoli”, eheh!” osservò senza togliermi gli occhi di dosso.

“Veramente l’idea è partita da me” precisò Niko. Gli lanciai uno sguardo grato prima di confermare: “Si, vengo dalla provincia di Caserta”

Silvia annuì appena. Poi sorrise, come solo lei sa sorridere, e disse: “Va bene, allora io vado, ho le prove del mio gruppo. Ciao Niko! E mi raccomando, bella, vacci piano con la pizza pà pummarola n’copp  e queste schifezze, il pubblico si aspetta che la life coach di Niko sia un figurino!”.

Si allontanò convinta e salutando qualcuno che non vidi. In questo momento ho un momento di vuoto totale, ricordo solo che la busta di patatine mi cadde a terra facendo più rumore del solito.

Molti secondi dopo però la voce di Rossella mi arrivò scandalizzata. “Cioè, ma è pazza?”

Mi voltai verso di lei, inerte. Mi sentivo il fiato e la voce mancare. A stento riuscii a dire: “Sbaglio o mi ha dato della grassa?”  , scrutando il mio riflesso nel vetro del distributore. Notai con rammarico che la mia maglietta fucsia metteva in risalto i miei fianchi, causa della mia 44.

“Si… Ma sta fuori!” sibilò la voce scandalizzata di Niko.

Invece io non ne ero sorpresa più di tanto, onestamente. Sapevo solo di essermi illusa che il mio carattere mi avrebbe dato una mano… Ero pur sempre in tv, luogo dove l’immagine aveva la precedenza su tutto!

“No” ribattei. “Non sta fuori, non posso darle torto, non sono un figurino ma di certo non lo diventerò se mi critica”  aggiunsi.

“Ma che, Debora! Non puoi darle ragione! Ci sono ragazze messe peggio di te qui, come Simona” spiegò sottovoce Rossella, “E non ha mai detto niente!”

Scrollai le spalle mentre entrambi mi guardavano critici.

“Scusate, mi è passato… tutto. Vado nella mi camera” mi congedai, forse un po’ troppo bruscamente. “Niko, se è qualcosa chiamami”

Una volta nella mia stanza vi trovai Martina intenta nel civettare allegramente con Carlo dei Music Sense. Il mio sguardo cadde sulla sua minuscola vita, al massimo poteva avere la 40.

Non avevo voglia di stare a sentire le loro risate, così presi il giubbino ed uscii nel terrazzo. Erano ormai le sette passate, ma io avevo perso l’appetito e la voglia di fare qualsiasi cosa mentre le parole di Silvia mi rimbombavano nelle orecchie. Aveva ragione dopotutto, non ero un fenomeno per il mio corpo, eppure non doveva premettersi di offendermi così spudoratamente. Chissà cosa avrebbe detto in tv durante la puntata del lunedì!

Stetti lì fino alle nove passate, a guardare il prato, quando sulla mia spalla si posò una mano calda.

“Sapevo che non avresti cenato”

Mi girai e mi ritrovai davanti lo zio Max.

“Oh ciao” dissi. “Scusa, cosa ne….?”

“Niko mi ha detto. Non è potuto venire perché Maria lo ha trattenuto” mi spiegò in modo calmo.

Aveva un’aria serena e comprensiva. “Non dare retta a Silvia, non devi digiunare per colpa sua. È fatta così, stop”

“Si ma mi ha offesa di brutto, in modo sarcastico ed egocentrico credendosi figa” buttai lì, esponendo il pensiero che mi rimbombava in testa da due ore.

Lui annuì. “Immagino. Ma credimi, non ti manca nulla. Non avrai le ossa di fuori, ma non sei obesa, mettitelo bene in testa. E poi sei molto carina, avrai un sacco di fan” mi rassicurò.

Feci una risata nervosa. “Si, certo, firmerò tanti autografi e Valentino mi chiamerà per la collezione Primavera- Estate 2008” ironizzai. “Max, io sono qui per assistere Niko, non credevo sarebbe stata così dura”.

Massimo mi abbracciò, dimostrandomi il suo affetto. “Quando c’è di mezzo una cotta tutto è duro” disse.

Arrossii come una pazza. “Eh?”

Ma Massimo non mi potette rispondere, perché dietro di noi c’era Niko, appena arrivato, senza nemmeno il giubbino addosso.

“Il mio turno è finito” sghignazzò, e dopo avermi dato un’ultima pacca sulla spalla entrò dentro, facendo l’occhiolino a Niko.

Quest’ultimo mi si avvicinò con un’aria triste. “Vieni nella mia stanza, stai congelando” mi disse, e mi prese per mano, conducendomi nella sua camera, il luogo dove ci eravamo conosciuti.

Il contatto con la sua mano mi provocò un brivido lungo la schiena, e la strinsi forte finché non arrivammo.

“Debora, perché non sei venuta a cena? Tu… Non devi dare retta a Silvia!” esclamò, imponendomelo quasi ed avvicinandosi e me, mentre ero intenta nel posare il mio soprabito.

“Calma, non avevo fame, tutto qui!” risposi pacata.

“E per quanto hai intenzione di non avere fame?”  mi chiese mezzo arrabbiato.

“Finché non sarò un po’ più decente” risposi con lo sguardo basso.

Ma l’alzai quando fu lui ad impormelo, alzandomi il capo con una mano e obbligandomi a guardarlo negli occhi.

“Ascoltami” disse, rimanendo con la mano azzeccata sulla mia faccia. “Tu per me qui in mezzo sei la migliore, e non solo perchè sei una persona vera!Preferisco te alla 40 di Martina, alla 38 di Giulia! Sei bellissima quando sorridi, sei unica quando sei imbarazzata, sei perfetta quando vuoi essere modesta. Avere una 40 non ti aumenterà tutto ciò! Anzi, ti sminuirà, facendoti essere uguale a tutte quelle altre oche della tv! Per me sei bella così come sei”

Rimasi sbalordita da quel discorso, ma sentivo che lo stesse dicendo solo per consolarmi. Mi accarezzò il viso, facendo un sorriso per rincuorarmi.

Mi abbracciò per la prima volta e sentii il suo cuore battere all’unisono con il mio.

“Oh Niko, non mentirmi” borbottai stringendolo.

“Sono sincero!” rispose , accarezzandomi i capelli. “Non so se lo sai, ma sono una persona fin troppo schietta e non sono capace di mentire nemmeno in situazioni del genere…” si giustificò, separandosi.

Io lo guardavo con gli occhi umidi, certo, il suo discorso era molto commovente ma non poteva sapere davvero come mi sentivo. Era troppo complicato: per qualche giorno mi ero sentita al settimo cielo ed ora la mia certezza era svanita, ero ritornata la perdente di sempre, Debora la Life Coach era ritornata ad essere “Confetta Imperfetta”, come mi chiamavano alcune volte le mie amiche.

“Non puoi capire” dichiarai asciugandomi gli occhi con un fazzoletto che mi aveva passato.

“Perchè?”

“Perché… E’ tutto complicato, ecco” inizia a spiegare. “Vedi, nei miei primi quindici anni e mezzo di vita poche cose mi sono venute bene, tra cui spiccano le mie amicizie, qualche voto scolastico, il rapporto con la mia famiglia, il mio modo di pensare. Stop”.

Niko stava per ribattere, aprì la bocca ma gli feci cenno di aspettare.

“Raramente sono stata la prima in qualcosa, e quando si parla di aspetto esteriore crollo perché non sono mai stata l’idolo di qualcuno, non sono mai stata l’alunna preferita della maestra per la sua bellezza, non sono mai stata la ragazza che tutte vorrebbero essere al liceo, spesso ero solo Debora, quella che è tutta precisa, che è “La ragazza seria”, di cui ti puoi fidare solo quando nessun’altro è disponibile…. Superare le altre candidate per me è stata una cosa magnifica, ma ora è crollato questo castello….”  Finii questo discorso con nuovi singhiozzi, fu brutto ricordare tutti quei momenti e vidi che Niko si era ammutito. Che stupida, facevo pena! Sembravo una di quelle povere disperate che andavano da Alda D’Eusanio a “Ricomincio da qui” a dire tutti i fatti loro.

Dopo qualche secondo lui stava per rispondermi quando nella stanza irruppe Simona senza nemmeno bussare, infagottata in un maglione di lana nonostante fosse Aprile, cosa che la faceva sembrare ancora più cicciottella.

“Niko… Oh, scusate” disse, fermandosi sulla porta.

Il suo sguardo vagò da Niko, seduto verso di me con le mani incrociate,  a me, mezza tremante e singhiozzante con il fazzoletto in mano.

“Dimmi Simona” rispose lui alzandosi e raggiungendola.

“No, niente, volevo chiederti di venire a provare con me e Rossella visto che domani c’è l’appuntamento con la stilista…” spiegò, continuando a squadrarmi.

“Oh, va bene, vengo tra un pò…”

“No, dovresti venire ora perché ce le hai tu le chiavi d’emergenza della sala prove…”

Niko si voltò, lanciandomi uno sguardo mortificato. Mi alzai, annuendo.

“Scusatemi voi allora” balbettai. “Ci vediamo domani” aggiunsi allontanandomi.

Me ne andai nella mia stanza, dove stetti sotto al doccia per un tempo indefinito. Chissà se tutta quella roba sarebbe andata in onda. Arrossi di vergogna al solo pensiero.

Indossai il pigiama, ormai erano le dieci passate. Misi il cartello: “Do not disturb” fuori la porta per far capire a Martina di non venire in compagnia e farmi vedere in quelle condizioni.

Non riuscivo a prendere sonno, ma finsi di dormire quando Martina ritornò molte ore dopo, ridendo da sola. Chissà cosa stava combinando lei, si vede che si stava divertendo.

E ci credo, era l’idolo dei maschietti lì in mezzo insieme a Giulia, la life coach di Fabio, entrambe bionde e sensuali.

Non riuscivo a dimenticare l’espressione quasi schifata di Silvia. Ripensai a Niko, a quando mi aveva abbracciata…

Era tutto un casino. Decisamente.

Solo una cosa era sicura: lì stavo facendo di tutto tranne la life coach, anzi, sembrava che i ruoli si fossero invertiti.

Continua…

Allora, cosa ve ne sembra? Vi è piaciuto il testo della canzone di Max? Non so come mi siano venuta l’ispirazione e quelle specie di rime, fatemi sapere! E mi raccomando, i commento sono sempre ben accettati, ne ho bisogno!^^

La vostra milly92.

Qualche Anticipazione:

 “Ok. Sei davvero attraente così, questa camicia fa risaltare i tuoi lineamenti e… sei molto sexy” aggiunsi, arrossendo per l’ennesima volta.

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“Tra parentesi, credevo ti piacessero le bionde dopo che hai accettato l’invito di Francesca”

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“Cosa si vede in tv?” chiesi spiazzata, allontanandomi dalla sua stretta.

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“Hai saputo, vero?” mi chiese.

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“Sei una brava ragazza, e sarebbe bello se se ne accorgesse. Anzi, per me lo sa, ma non si avvicina perché è consapevole che prima o poi vi separerete” buttò lì.

  
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