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Autore: Riholu    11/07/2014    1 recensioni
[Storia ambientata prima degli eventi di B2 e N2]
Ad Unima non c'è più tempo di divertirsi, perché i Pokémon stanno soffrendo per mano di un team sconosciuto.
Non c'è più tempo di giocare al novello allenatore, e Touko dovrà impararlo presto, se vorrà aiutare la sua regione a curarsi dalle Ombre.
Tratto dal testo:
I due ragazzi si guardarono per un attimo, per capire chi è che dovesse parlare.
Alla fine prese parola il primo.
«Ciò che stiamo per dirti probabilmente ti scioccherà un po', ma non è il caso di addolcirti la pillola. Hai comunque l'età per capire, quindi cerca di affrontare la verità con diplomazia. Qualunque sia. E di crederci, soprattutto»
[REVISIONE IN CORSO --> Capitolo 13]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Touko
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Capitolo 83



Il mattino seguente era già tempo di ripartire per i quattro ragazzi: la festa era conclusa, come il piccolo ma grande riposo che si erano presi.
Michael e Touya avrebbero fatto ritorno a Mistralopoli, con gli altri del gruppo per continuare il viaggio fino a Boreduopoli; Wes e Touko, invece, avrebbero proseguito oltre come stabilito, diretti ad Auros.

Per i secondi ragazzi non sarebbe stato un viaggio di piacere – almeno non del tutto.
La brunetta voleva sì, vedere la regione del Campione, ma era anche negli interessi di quest'ultimo supervisionare i suoi territori in modo che le persone non se la prendessero troppo comoda.
Soprattutto nella sua regione natia, in cui serviva un costante controllo: l'assenza di entrambi i Campioni di sicuro li aveva portati a far baldoria, e ciò non doveva accadere.

Questi due allenatori, già svegli, aspettavano che i loro compagni e la madre della ragazza si svegliassero, comodamente seduti in salotto.
Certo che era un po' strano vedere dei giovani svegli di così buon mattino e per nulla stanchi.

Durante l'attesa, Touko si alzò dal divano per andare a controllare lo stato del suo tè caldo, trovandolo pronto, così aprì il coperchio levando il sacchettino dall'acqua e si versò la bevanda nella sua tazza mettendoci un po' di zucchero.
Buttò il sacchettino, poi prese il pacco con i suoi biscotti preferiti e se lo portò sul divano insieme alla tazza di tè.

-Finalmente la colazione- sospirò tronfia, soffiando sulla tazza.
Fece ridacchiare Wes.
-Guarda che in inverno è l'ideale per riscaldarsi- lo rimproverò, fintamente offesa, facendo la sostenuta.

-Ne convengo, ma preferisco un bel piumone. Posso?- rispose il biondo, fregandole un biscotto senza aspettare una conferma e mangiandolo.

-... Prego, fa pure. Almeno hai chiesto, cornuto- borbottò, per poi mettere il pacco sulle sue gambe.
Cominciò a sorseggiare il tè, ora abbastanza caldo da poter essere bevuto senza scottarsi.
-Tolto lo scherzo, come arriviamo ad Auros? Aereo, nave...?-.

-Avremmo dovuto prenotare un biglietto prima, per un viaggio in aereo o nave. E un biglietto all'ultimo minuto costerebbe un botto, che non ho voglia di spendere. Quindi utilizziamo i Pokémon-.

-Ma tu non sei arrivato qui a dorso di Pokémon...?- gli domandò Touko, perplessa.

-Touko... credi che potrei mai arrivare con Ho-Oh, perché solo lui può volare così a lungo e così lontano, in una regione in cui teoricamente non si dovrebbe sapere che sono là?- le disse, con un grosso punto interrogativo in viso.
Come a dire: "Ci sei o ci fai?".

-... Okay, devo ancora stare dormendo. Lascia perdere la cavolata che ho detto. Comunque, arrivare ad Auros a dorso di Ho-Oh è decisamente teatrale- annuì la ragazza.

-Non devo mica nascondermi, è casa mia. E poi, meglio che quelle persone sappiano che c'è qualcuno dei Mokura in giro, si guarderanno dal fare qualunque cosa di male- rispose Wes.

-Ah, vero. Ma se intendi beccarli, meglio che non ti fai notare troppo- gli ricordò lei.

-Atterriamo in grande stile, poi non ci vedranno più. E' bene che sia così. Ad ogni modo, in questi sette giorni ovviamente non faremo solo “vacanza”, lo sai, no? Devo anche lavorare, a partire dall'andare a parlare con Discoball-.

-Mmh... sì, certo. Non è comunque il momento di fare vacanza- annuì di nuovo la brunetta, finendo il tè e mettendosi un altro biscotto in bocca.

-Bene. Ah, non portarti vestiti pesanti. Maniche lunghe leggere. Anche in inverno ad Auros si muore di caldo, di giorno. Di notte tutto il contrario, ma non certo ai livelli di Mistralopoli. Direi piuttosto... come Ponentopoli, di freddo- ridacchiò il mulatto.

-C'è, come fosse estate in pratica: si muore di giorno, si sta meglio di notte-.

-Eeeh già-.

-Bene. Grazie per l'avviso... allora è meglio che vado a prenderli, questi vestiti leggeri, e li metto in una sacca. Non credo ci fermeremo molto a Mistralopoli, se non proprio per nulla- sospirò la ragazza, alzandosi piano levandosi i biscotti di dosso e dandoli a lui, perché continuasse a mangiarli se gli andava.

Posata la tazza ormai vuota nel lavandino, si avviò di sopra, diretta in camera sua.



Il resto della truppa cominciò a dar segni di coscienza solo tra le dieci e le undici del mattino, poco prima di mezzogiorno.
Quando anche la signora Moto spuntò in cucina, allora Wes andò a vestirsi: fino ad ora era rimasto in pigiama, tanto non aveva senso continuare a cercare di prepararsi presto se poi doveva comunque aspettare.

Touko invece si era già vestita e preparata da un pezzo, pronta a partire, e ciò lo notò soprattutto la madre, che la guardò un po' triste.
-Partite di già?- chiese, con un sorriso mesto.

-Sì... Touya e Mic torneranno con gli altri e proseguiranno fino a Boreduopoli, quando anche Paul avrà preso la sua Medaglia Stalattite. Io e Wes dovremo, invece, andare in Auros, la sua regione- rispose lei, annuendo tranquilla.

-Auros... così lontano? E' praticamente nell'altro emisfero, piccola! Così lontano...?- si preoccupò Bea.

-Mamma, anche in futuro capiterà che dovrò partire e andare lontano... tutte le altre regioni sono lontane da Unima, non posso brancolare senza meta per sempre in questa regione. Tranquilla, sarò sempre al sicuro e non sarò più allo sbando quando lo farò: devo esser certa di sapermi difendere e di avere la testa sulle spalle per bene, prima di farlo. Devo essere come Wes, lui viaggia continuamente di qua e di là-.

-Sì, ma... lui lo fa per lavoro, avendo più regioni di cui occuparsi... a meno che tu non voglia aspirare ad essere Pokémon Master, non vedo perché tu debba andare in altre regioni- borbottò la donna, sempre perplessa.

Riuscì solo a farla ridacchiare: possibile non ci arrivasse?
-Ma mamma! I Pokémon non vivono certo solo a Unima! In giro per il mondo ce ne sono tantissimi e alcuni vale davvero la pena di vederli di persona, piuttosto che sui libri. Pensa un po' al Jolteon di Michael: qui non se n'era mai visto uno!- rispose.

-Ti rendi conto che dovrai avere davvero molto la testa sulle spalle, vero? Sì? Allora, potrai partire. Ma dovrai sempre farmi sapere dove sei, accennarmi con chi e cosa stai facendo quando ti chiamerò, chiaro?-.

-A meno che tu non mi chiami nel bel mezzo della notte o durante una battaglia, risponderò sempre- annuì decisa la brunetta, facendole segno di okay con il pollice in su.

Mentre la donna annuiva a sua volta, nemmeno fosse stato sancito un patto di chissà quale importanza, sbucò il Campione dal piano di sopra.
Come aveva detto in mattinata alla ragazza, aveva indossato abiti molto leggeri per il freddo di Unima, ma probabilmente pesanti per Auros -stando a cosa le aveva detto del suo clima-.

-Okay, possiamo andare-.

-Alla buon'ora! Va bene prendersela “comoda”, ma se arriviamo ad Auros con il sole allo zenit giuro che ti becchi un bell'Incrotuono nel didietro. E poi sono le ragazze a ritardare sempre- sbuffò Touko, mentre Touya andava a svegliare un Mic sonnecchiante sul divano.

-Ogni volta aspetto io i comodi vostri, per una volta farete il contrario. E non esagerare, mica si crepa di caldo a mezzogiorno. Il dramma è all'ora di pranzo, quindi avremo tempo di trovare un riparo- rispose, tranquillo.

-Non fidarti, è lui eccessivamente abituato al caldo!- lo smentì il fratello, che si era alzato a sedere.
Ma in quelle condizioni ce l'avrebbe fatta a volare?

-L'avevo immaginato. Va beh... un po' di sudore per il caldo ci vuole, dopo tutta la neve che ho visto. Con tutto che mi piace, non ne posso più di vedere sempre e solo neve e bianco-.

-Che bello, non siamo i soli!- esclamarono insieme i due Mokura, sorpresi dalla sua affermazione.
Fecero ridere gli altri tre di gusto, risollevando l'umore di tutti, giacché in seguito alla loro reazione ne rimasero contagiati e risero anche loro.

Alla fine Touya li spronò a muoversi definitivamente, minacciandoli che sarebbe tornato a dormire se non si fossero dati una smossa. Per cui, fu tempo di saluti.
Per Bea salutare di nuovo i suoi figli fu abbastanza triste, essendosi riabituata ai loro piccoli litigi e scherzi, rimasti immutati nel tempo, ma ormai erano grandi ed abituati -ora più che mai- a fare di testa loro.

Aveva già notato come Touko fosse decisamente maturata, in questi pochi mesi: non era più la bambina di prima, ora cominciava a comportarsi un po' più responsabilmente e ragionava prima di fare qualcosa.
Ora era una splendida adolescente nel cuore della giovinezza, sì, ma con una mente matura.
Touya, a sua volta, aveva sviluppato una capacità di autogestirsi e un'indipendenza singolari in un sedicenne, o comunque in un adolescente, che solitamente tende a lasciarsi andare un po' troppo.
Era decisamente fiera dei suoi figli.

Dopo che anche i due ospiti ebbero salutato con un “arrivederci”, saluto ricambiato dalla donna con nuovi abbracci materni che li commossero e li imbarazzarono, finalmente si accinsero a partire da Soffiolieve ancora una volta.

Mentre il castano e il rosso montavano sopra Braviary e Skarmory, Wes fece uscire il suo Leggendario maggiore, Ho-Oh, e vi salì sopra: non si sarebbero fermati a Mistralopoli, avrebbero continuato dritti fino alla loro destinazione, sorvolando più terreno possibile piuttosto che stare sopra il mare
E poiché era un volo molto lungo, sconsigliò alla ragazza di fare uscire nuovamente Hydreigon.

Dopo un veloce scambio di battute, la convinse a far uscire Zekrom: in “sella” con Wes su Ho-Oh non poteva andare, per risparmio di energie, e non aveva altri Pokémon con sé capaci di sostenere un viaggio aereo così lungo.

Mentre Touko saliva a bordo del suo Leggendario, si sentì in imbarazzo: a parte il fatto che sua madre aveva visto il dragone una volta sola, e quindi era sicura di averla un po' sconvolta, tutto il resto del paese aveva di sicuro sentito perfettamente il suo verso, che emise quando fu libero.
Come faceva il ragazzo ad essere così a suo agio in sella a una fenice leggendaria, quando sapeva di essere guardato? Ma probabilmente era perché, oltre all'abitudine -volava sempre con lui-, come pluriCampione era portato ad avere un certo orgoglio, che ben veniva espresso in sella al magnifico uccello.

Al confronto lei sembrava una bambina spaurita, messa accanto al mitico dragone nero di tipo Drago/Elettro.

Invece anche lei faceva il suo figurone, con quell'aspetto da bambolina di porcellana e gli occhi grandi, dolci, espressivi e blu che brillavano di decisione, sul dorso del Pokémon nero e dall'aspetto aggressivo. Come se, posti a confronto, la prima coppia fosse raggiante e sicura come il giorno e la seconda fosse più nascosta, innocua, ma aggressiva come la notte.

E fu questa l'impressione che continuarono a dare, per tutto il viaggio, a coloro che poteva vederli da sotto, per le strade e i Percorsi: due immense creature fianco a fianco, entrambe molto conosciute, entrambe subito attribuite ai due ragazzi.
Perché le persone sapevano. 
Sapevano che sulla fenice montava il ragazzo che li avrebbe salvati, brillando come una luce piena di speranza e vita, così come sul dragone stava la ragazza che in futuro li avrebbe guidati.

Loro sapevano, e vederli sorvolare la regione sembrò alle persone un simbolo, un presagio dell'arrivo di una nuova Unima, e diede loro un'immensa speranza, intimorendo invece quelle due ombre nascoste dietro l'angolo.
Si erano messi contro un potere che non avrebbero potuto sopraffare con tanta facilità.



Come previsto, i due ragazzi a dorso di Leggendario lasciarono i loro compagni a Mistralopoli.
Il tempo di mangiare qualcosa di veloce e di bere, poi rimontarono sui loro Pokémon e ripartirono: la traversata si prospettava lunga, perciò si erano portati delle bottiglie d'acqua nella sacca di Touko -l'unica con un bagaglio-.
A detta del Campione, avrebbero avuto bisogno di bere molto spesso.

Il viaggio fu davvero, davvero lungo - e stancante, anche.
Durante il volo non si potevano parlare, non si sarebbero sentiti con facilità -anche a causa delle correnti-, per cui il silenzio dava un po' fastidio alla brunetta. Non poteva però conversare con Zekrom: lui stava volando su territori sconosciuti, seguendo il suo fratello Pokémon, quindi non poteva distrarsi a parlare.

Sorvolarono mari, zone di terraferma, monti e valli nuove.
Peccato la ragazza non si azzardasse a guardare giù, un po' preoccupata per l'altezza, nonostante fosse una sensazione davvero strana vedere il mondo scorrere sotto di lei.
Era certa, comunque, che i pochi marinai e lupi di mare che navigavano in quei territori si erano presi un bel colpo nel vedersi quei due Pokémon volare sopra.
Per lo più, uno di fianco all'altro: non si erano mai visti insieme.

I due ragazzi intravidero Hoenn e Porto Selcepoli.
A ovest della regione verde, Touko poté vedere i monti che circondavano il lato est di Auros, come a formare una barriera che ne impedisse l'accesso da quel lato, proseguendo lungo il centro per congiungersi in un immenso vulcano. La parte antistante quest'ultimo era desertica: da quell'altezza le città non erano granché visibili, ma lei sapeva quante ce ne fossero e immaginò la distanza immensa che intercorreva tra l'una e l'altra.
Sul lato ovest del vulcano, invece, c'era un piccolo appezzamento di foresta che spiccava nel paesaggio come un'oasi di pace e tranquillità, nel suo fogliame verde smeraldo. Anche queste foreste erano circondate dai monti, ma lei poteva scorgere dall'alto un'altra foresta, dalle foglie ancora più chiare. Sembrava circondata dal mistero.

-Quella è Auros?- chiese ad alta voce Touko al suo compagno di viaggio, cercando di farsi sentire.

Wes si girò, sentendola parlare con lui.
-Sì! Ancora un po' e potremo atterrare a Porto Pontipoli, dobbiamo andare un po' più a nord, di là!- le rispose, indicandole la loro meta.

-Porto Pontipoli? E perché?-.

-Non è il caso di atterrare in mezzo al deserto, non ti pare? Oltre al fatto che non abbiamo mezzi di trasporto alternativi, a quest'ora del giorno nel deserto si crepa letteralmente dal caldo e tu non potresti farcela mai a sopportarlo, al primo colpo, nemmeno girando in costume. Meglio atterrare vicino al mare, e su una superficie consona al peso del tuo Zekrom- le spiegò.

-Ah, okay! ... Ma così ci vedranno tutti!!- realizzò la brunetta, avvampando.

-Ovvio che ci vedranno! Non abbiamo nulla da nascondere, Touko, perché ti preoccupa sempre farti vedere col tuo Leggendario?-.

-Perché... non mi sento mai all'altezza di lui- rispose, vergognandosi.

"Piccola, non dovresti vergognarti... né tanto meno sentirti inferiore a me. Se ti ho scelta, vorrà pur dire che non lo sei affatto, no?" gli giunse da Zekrom, che girò leggermente il muso verso di lei.
Poteva permettersi di parlare solo perché avevano decelerato il volo.

-Lo so, ma... è più forte di me-.

"Col tempo acquisterai lo stesso orgoglio del tuo amico e non temerai più di sembrare un nonnulla al mio confronto" la rassicurò.

-Lo spero... è frustrante- borbottò Touko, dandosi della scema.

-Atterriamo!- li avvertì subito Wes, visto che stavano ormai sorvolando la città marittima della sua regione.

La ragazza annuì ed entrambi i Pokémon cominciarono la discesa sul porto, volando in circolo.
Inutile dire che furono presto avvistati: prima avevano per lo più viaggiato ad alta quota, anche se erano riconoscibilissimi, ma ora volavano proprio sopra la città.
I cittadini di Porto Pontipoli, per lo più marinai con annesse famiglie, al suono del verso dei due Leggendari che annunciavano il loro arrivo, guardarono tutti in sù nella stessa direzione.

Alcuni gridarono, troppo sorpresi, altri additarono il cielo in loro direzione, ma tutti gridavano la stessa cosa:
-Il Campione!! Il Campione è tornato!!-.

-Chi è quel Pokémon nero?!-.

-Finalmente giorni di tranquillità!!-.

I due Pokémon atterrarono piano nella piazza della città, guardandosi intorno mentre Wes scendeva dalla sua cavalcatura.
Essendo Porto Pontipoli uno di quei posti in cui i furtarelli venivano sì tollerati, ma decisamente poco graditi così come le prese in giro, il ragazzo venne accolto con felicità: senza i Campioni a mantenere l'ordine, i criminali si davano alla pazza gioia!

Gli uomini cominciarono a dargli pacche sulla schiena, sempre ringraziando il cielo che fosse tornato e che stesse bene, e lui nascondendo l'imbarazzo ricambiava tutti i saluti con tranquillità.

Touko, dall'alto della spalla del dragone, ammirò come il suo amico ci sapesse fare con le persone: di suo aveva quell'innato carisma che riusciva a coinvolgere le persone, sapeva farsi rispettare ed era molto diplomatico con tutti.

Prese persino in braccio un bambino di cinque anni che, essendo un suo fan, aveva allungato le braccia per farsi prendere da lui. E il mulatto lo accontentò volentieri, scuotendo il capo in direzione della madre del piccolo, che lo stava ringraziando, per sviare quello stesso ringraziamento.

-Ho davvero molto da imparare, da lui...- sospirò la ragazza, sentendosi per un attimo invidiosa del suo carattere.

"Anche tu hai un carattere forte, piccola mia. Non hai nulla da invidiargli: anche tu sarai così, come lui. Se lo vorrai, ovviamente" le disse Zekrom, consolandola.
Lei annuì, sempre sospirando.

Touko vide che Wes le stava dicendo di scendere, per cui ringraziò il Leggendario e scese giù dalla sua spalla con un salto, atterrando tranquillamente accanto all'amico piegando solo un po' le ginocchia.
-Sì, Wes?-.

-Perché te ne stavi tutta sola lassù? Ricorda che siamo qui soprattutto per stare un po' insieme- le disse, dolce, accarezzandole il viso e imbarazzandola.
Poi si volse di nuovo verso la folla, che li guardava sorpresa.
-Gente, lei è Touko! E' una ragazza dolcissima e buonissima, per cui trattatela bene ogni volta che in futuro verrà qui. Sono stato chiaro per tutti? Non voglio che le venga fatto alcun torto solo perché non è di qui- disse, sempre con quel suo carisma particolare.

Un uomo si fece avanti porgendo la mano alla brunetta, che rimase un attimo perplessa.
Fu quest'ultimo a spiegarsi.
-Io sono il capo dei marinai di questa città. A nome di tutti, ti diamo il benvenuto nella nostra regione e ti auguriamo, per quanto possibile, un piacevole soggiorno in questa... regione senza speranza- concluse, ridendo.

L'allenatrice ne fu contagiata e rise anche lei, portandosi istintivamente una mano davanti alla bocca, un po' imbarazzata. Fece un piccolo inchino e strinse la mano tranquillamente, con decisione, fidandosi subito di quell'uomo.
-Io sono Touko Moto, amica di Wes. Sarà un piacere passare del tempo qui- rispose, con un sorriso aperto e sincero.

L'uomo ricambiò l'inchino e il sorriso.
-Benvenuta!!- ripetè, mentre gli altri si avvicinavano per conoscerla e osservarla, vista la rarità di nuove conoscenze.

Persino il bambino in braccio a Wes si sbracciò per farsi prendere da lei, così, con un po' di fatica nel tenerlo su perché non era certo un bebé, lo prese in braccio.

Vedendo come si comportava quella gente nei suoi confronti, si sentì molto più a suo agio: erano persone buone e di buon cuore, simpatiche e semplici.
Valeva sempre la pena di affrontare un viaggio del genere per conoscerle, persone così.

                                                                                      *
Okay, il solito giornetto di ritardo.
Colpa mia, non sapevo ieri fosse giovedì -_-
Dormo poco, ragazzi, quindi perdonate la mia deficenza >_<

Tornando al capitolo, finalmente si arriva ad Auros! Inutile dire che non sarà un soggiorno tranquillo... non solo per Wes, ma anche per Touko.
I capitoli in sé non parleranno SOLO di loro due, sia chiaro: la storia gira attorno al gruppo, dunque anche gli altri sei ragazzi avranno il loro spazio ;) Soprattutto perché i team sono lì, mica ad Auros... Per fortuna degli abitanti di questa regione. Figurati, ci sarebbe l'anarchia totale se ci fosse un altro team a rompere i così detti.

Ringrazio per le recensioni:
Noel Le Blanc, a cui do il benvenuto in questa storia che andrebbe definita secolare XD Benvenuta, Noel-chan!;
e a Little Crew, che ringrazio per il commento che mi ha lasciata senza parole per la lusinga, e con cui mi scuso per il ritardo xD

Bene! Salvo i soliti imprevisti -a cui accludo la mia sbadataggine, ora-, il prossimo capitolo verrà postato domenica!
Buona giornata!! ^_^
   
 
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