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Autore: profondoverde    11/07/2014    0 recensioni
Eravamo un grattacielo.
Uno di quelli per cui la gente restava ad ammirare e pensava:'Ma come hanno fatto a costruire un colosso come questo?'.
Uno di quelli che sembrano indistruttibili, a prova di qualsiasi calamità si abbatta su di essi.
Ma se tu togli i pilastri che sorreggono tutto, sai che succede?
Il grattacielo crolla.
Indovina cosa rappresenti in questa metafora, Harry.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Torna.
 
Non prendere questa parola come un ordine, prendila come un bisbiglio implorato nel buio, una supplica fra le lacrime, una disperata richiesta di aiuto.
 
 
 
Torna.
In questa casa di tuo c'è solo il vuoto.
Entrare qui e non sentire il tuo profumo nell'aria, non inciampare nelle tue cianfrusaglie sparse per tutto l'appartamento mi fa rendere conto quanto di te mi sia rimasto impresso.
Queste pareti hanno visto una me debole e un te pronto a curare tutte le mie ferite, a prendersi cura di me in un modo tanto struggente da essermi nuovo come tutte le albe che abbiamo visto insieme.
Ti ricordi? Dicevi che un'alba è meglio di mille tramonti, e allora mi hai svegliato alle 3.30 del mattino con la tua macchinetta fotografica in mano e un sorriso che, Dio, ti stava talmente bene che sarebbe potuto esser stato cucito sulla tua pelle.
Se tu dovessi tornare, avvertimi qualche giorno prima, così io metto tutto in ordine; mi metto anch'io in ordine, ho delle occhiaie che faccio invidia ai panda.
Ti sono sempre piaciuti, quindi non ti dovrebbe rimanere difficile fare un sorriso guardandomi.
Torna.
Qua è freddo, e non sono sicura che sia la pioggia fuori dalle finestre; forse è il gelo che ho nelle vene.
Kristel dice che sono pallida ultimamente, forse è per quelle schegge di ghiaccio che sento in corpo.
Se ci fossi tu, a quest'ora ti avrei rubato un maglione.
E abbracciato.
E baciato.
Ma tu non sei né in cucina a bere il frullato proteico che ti piace tanto né in salotto a guardare Glee.
E quindi ci sono io al tuo posto.
Dal lunedì al venerdì, ore 17.00, su Fox, con il tuo frullato di banane e mele –che fa schifo- a vedere un programma che a te è sempre piaciuto da impazzire.
Mi raggomitolo sempre nella coperta, quella coperta, quella della notte al lago, -che non dimenticherò per niente al mondo- e penso a tutto tranne che a Rachel e Kurt.
Cosa non è stata quella notte.
Noi, i respiri mescolati, le mani intrecciate, i corpi che si fondono, una mezza anima che si ricongiunge alla metà dopo chissà quante vite, io che traggo forza da te e le stelle che ci illuminano dall'alto.
Torna.
Kris mi obbliga ad andare con lei a fare shopping, crede che così possa distrarmi.
Ma se non ci sei tu che ridi delle mie gonne strambe, non ha senso.
Non ha senso se tu qui non ci stai.
Non lo capisci?
I giorni senza te mi passano davanti con una velocità insopportabile, e la parte peggiore è quando arriva la notte.
Perché ci sono solo notti interminabili dove io non so più come combattere la tua assenza.
Qualche volta mi sveglio da un incubo -che poi è solo la realtà ad occhi chiusi- e urlo.
Urlo perché così, magari, mi senti.
Senti il mio dolore.
Una volta è persino scesa Lauraine dal piano di sopra, chiedendomi se andasse tutto bene, pensa tu.
Torna.
Lo so, dovrei togliere le fotografie che hai appeso al frigo, magari buttarle, ma io non ho il coraggio.
Non ce l'ho mai avuto, ma tanto l'hai sempre saputo.
Dovrei anche cancellare il "Ti amo (anche se spesso bruci la cena e la pizza la pago sempre io)" che è rimasto sulla lavagnetta in cucina, nella tua scrittura contorta e veloce.
Ma non ci riesco.
Sarebbe come togliere un po' di te da questa casa.
E non devo, non posso, non voglio.
Probabilmente dovrei smettere di leggere Sparks, comincio ad essere patetica con tutte queste frasi che non valgono niente.
Torna.
Perché lo so che stai male pure tu.
Spero.
No, scusami, non è questo che intendevo dire.
Non vorrei mai che tu stessi male come sto male io, ma significherebbe che a me ci hai tenuto come ci ho tenuto io a te.
Anche se tu li sopporteresti meglio, -il dolore, la rabbia, il panico, la malinconia, il vuoto, il freddo- sei sempre stato il più forte, eri le fondamenta e le colonne portanti di noi due, io ti riempivo come la carta da parati a margherite che abbiamo messo solo su una parete perché non ci sta bene su tutte e quattro.
Eravamo un grattacielo.
Uno di quelli per cui la gente restava ad ammirare e pensava:'ma come hanno fatto a costruire un colosso come questo?'.
Uno di quelli che sembrano indistruttibili, a prova di qualsiasi calamità si abbatta su di essi.
Ma se tu togli i pilastri che sorreggono tutto, sai che succede?
Il grattacielo crolla.
Io crollo.
 
Avresti dovuto pensarci prima di chiudere tutto, comprese le stupide lotte con i cuscini, comprese le stupide ore passate a commentare stupidi film d'amore, in quella stupida valigia logora che ho odiato con tutta me stessa, incapace di odiare te.
Incondizionato, semplice, stupido amore.
Torna.
Perché io sono disperata.
Mi terrorizza l'idea che io possa dimenticare il colore esatto dei tuoi occhi, le tue mani forti quanto morbide, la camminata buffa, le smorfie che mi hanno fatto innamorare di te, il calore della tua pelle e il sapore dei tuoi baci.
Scusami per tutti gli errori commessi, per tutte le volte che ti ho trattato male, per tutte le volte che ti ho urlato contro invece di abbracciarti e fare l'amore.
Scusami se non mi sono fidata di te quelle volte che tornavi tardi, scusami se sono andata da Niall quella notte che abbiamo litigato, ma ti giuro che non è successo niente.
Probabilmente lo sai che io non potrei mai baciare labbra che non siano le tue e toccare un corpo che non sia il tuo.
Lo sai che il solo pensiero mi dà ribrezzo.
E non perché gli altri siano inferiori a te o cose del genere, semplicemente quelle labbra e quel corpo non sono i tuoi.
Non sei tu, ecco.
Lo sai, vero?
Quando il mattino dopo sono tornata, l'appartamento era pieno di silenzio.
E quel silenzio era troppo assordante perché potesse essere solo a causa dello stereo spento.
Perciò torna, perché io ti amo e non ho più lacrime da piangere per noi.
Di quel tutto che eravamo, è rimasto l'oblio.
Torna, Harry.
 
 
E ricordati che io ti aspetto in camera da letto, sotto la nostra coperta speciale.
Aspetto noi, i respiri che si mescolano, le mani che si intrecciano, i nostri corpi che si fondono e la mia mezza anima che aspetta di ricongiungersi alla metà persa.




Salve a tutti :))
Questa os è forse la seconda che ho scritto che mi piace davvero davvero e che la mia autostima non ha tragicamente buttato nella cartella del dimenticatoio.
E' ispirata (molto, molto lontanamente) a qualcosa di vero, e le parole mi sono uscite come un fiume in un pomeriggio solo (record!).
Penso farà parte di una serie di os che ho l'intenzione di pubblicare, nelle quali si vedrà ogni membro dei One Direction come protagonista.
Spero vi sia piaciuta, e se vorrete lasciare una recensione ve ne sarei grata; vorrei sapere cosa pensate di questa os, perchè i commenti mi spingono a migliorare.
Un bacio,
Ele
  
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