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Autore: fedxoxo    12/07/2014    2 recensioni
Louis Tomlinson, 28 anni, calciatore di successo dello Stoke city e della nazionale. È apertamente gay e felicemente sposato con Harry Styles, che ha sacrificato la sua carriera per supportare il marito e crescere i loro figli.
La sua carriera di calciatore sta decollando, richiedendogli più allenamento e dei viaggi internazionali con la squadra. La sua famiglia sembra quindi messa in secondo piano.
Harry sarà felice di essere al secondo posto?
Continuerà a sacrificare tutto per suo marito che non è mai con i bambini che iniziano a chiedere del loro papà?
E se Louis avesse un’opportunità che non può rifiutare, ma che gli richiede di trasferirsi all’estero?
Le scelte devono essere fatte, le lotte devono essere combattute e le lacrime devono essere versate. Chi vincerà questo gioco, o c’è almeno un vincitore?
LA STORIA E' UNA TRADUZIONE.
PER LA STORIA ORIGINALE ANDATE QUI http://www.wattpad.com/story/5573343-i%27ll-be-home-soon-larry-au-boyxboy
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non stavano litigando. Si ricordò Louis molte volte dopo quella chiacchierata. Non stavano neanche parlando, ma almeno non stavano litigando, giusto? Sospirò chiudendo lo sportello dopo aver legato la cintura a Beth e si appoggiò al suo sportello per un secondo. Come era accaduto tutto questo? Era felice, ed era sicuro che lo fosse anche Harry, ma evidentemente si sbagliava. Ancora una volta. Si stropicciò gli occhi e prese posto al volante sapendo che non aveva molto tempo prima che la cena fosse pronta e sicuramente Beth aveva fame dopo il pomeriggio al campo. Almeno poteva stare con i bambini quella settimana, ed era sicuro che non avevano notato i problemi tra i loro papà.
 
--
 
Due giorni prima
 
Louis sorrise pigramente ad Harry; la sua testa era poggiata sul suo grembo mentre gli accarezzava il ciuffo. Era stata una bella giornata. Avevano preso Beth da scuola, sentendosi entrambi felici, ed erano andati in spiaggia. Faceva più freddo rispetto a casa, ma il sole splendeva e si erano divertiti a giocare con la sabbia e a mangiare il gelato (e ad essere sporcati di gelato sulla faccia e sui vestiti dai bambini). Era come se Louis non se ne fosse mai andato e furono dispiaciuti di dover andare via prima di cena al fine di mettere i bambini a letto presto per la scuola e l’asilo. Beth e Jack dormivano sonoramente dopo che il loro bagnetto necessario: la sabbia era ovunque e le lentiggini di Jack non si vedevano neanche sotto lo sporco. Anche Amy dormiva e il baby monitor era accanto a loro sull’erba. Era ancora caldo fuori, e il tramonto colorava di arancione il cielo e i loro volti. Harry era appoggiato al melo sul retro del loro giardino e Louis era steso sulla coperta con la testa sul grembo del marito. Non avevano parlato molto dato che si stavano la compagnia reciproca e il tempo che finalmente avevano per stare insieme.
 
“Non vedo l’ora che arrivi l’estate Lou, quando starai più tempo a casa e avremo più momenti come questo.” Mormorò Harry; i suoi occhi si chiusero spontaneamente perché si sentiva bene.
 
“Si, anch’io…ma a proposito…ti voglio parlare di un’offerta di lavoro che ho avuto.”
 
“Oh?”
“Si, la settimana scorsa, prima di andarmene mi hanno chiamato per un incontro, e io non ci volevo andare perché pensavo sarebbe stato noioso e stupido, ma si è rivelato alquanto interessante…”
 
Louis si tirò su e si sedette di fronte ad Harry incrociando le gambe e armeggiando con i soffioni che aveva strappato. Iniziò a parlargli dell’incontro, di come non credeva ai numeri che avevano detto e al piccolo lavoro che doveva fare per guardagnare così tanto. Si era appassionato al racconto che neanche notò che il lieve sorriso di Harry scomparì per essere sostituito da un’espressione tra un cipiglio e uno sguardo sorpreso.
 
“Quindi ci hanno offerto una casa il doppio di questa, con l’affitto pagato dal club. E mi allenerò comunuque, ma non sarò il capitano quindi avrò più riposo di quanto ne abbia ora. E siccome continuerò a giocare nella nazionale, torneremo regolarmente in Inghilterra. E ovviamente la nostra famiglia potrà venirci a trovare, avremo soldi in abbondanza per pagare i loro viaggi.” Finalmente si fermò e sorrise a suo marito sprizzando gioia da tutti i pori.
 
“Louis, è Barcellona…” iniziò esitante Harry una volta che Louis finì di parlare.
 
“Lo so! Non è meglio? Cioè, è una bellissima città, e c’è la spiaggia vicino, i bambini amano la spiaggia, e il tempo è migliore, e il cibo è così buono…” Louis si leccò le labbra all’idea del cibo delizioso che avrebbe mangiato ogni giorno una volta trasferiti lì. Ovviamente gli sarebbero mancati i suoi parenti, ma potevano andarli a trovare ogni volta che volevano. Era tutto assolutamente perfetto.
 
“Ma, Lou, Barcellona è in Spagna. Noi viviamo in Inghilterra. La nostra famiglia vive in Inghilterra. Beth frequenta la scuola in Inghilterra, e in inglese”
 
“Sono sicuro che ci siano scuole internazioni dove poter mandare i bambini.” Scherzò Louis continuando ad essere felice e accorgersi dei dubbi di Harry.
 
“Louis…no…” sospirò passandosi le mani tra i capelli scomigliandoli più di quanto già non lo fossero. “No…non la farò andar via da una scuola dove è abituata alle maestre e ai compagni. Non la farò trasferire a Barcellona per un paio di anni per poi farla tornare qui dopo aver abbandonato i suoi amici. No, proprio no, non farò questo a Beth.”
 
“Ma Haz…pensa a tutte le opportunità che avranno i bambini, cioè, impareranno lo spagnolo, e sono sicuro che ameranno vivere vicino alla spiaggia.”
 
“E lontano dai loro zii e dai loro nonni. Louis, come puoi solo pensare che sia una brillante idea?” lo interruppe Harry esasperato premendo i palmi delle mani sugli occhi.
 
“Perché lo è! Sono bambini, Harry, faranno amicizia con altri bambini, impareranno dall’esperienza! Li vedrò più spesso! E vedrò più spesso anche te. Cazzo, sono anche sicuro che se chiedessi una domestica accetterebbero. Non dovrai più cucinare o pulire, non è meraviglioso?” Ormai, aveva capito che Harry non era entusiasta ma era ancora convinto che sarebbe riuscito a fargli capire che questa era l’opportunità di tutta una vita.
 
“Difatti no, non lo è. E i miei amici? Anch’io ho una vita qui, Louis. E forse pensi a me come una governante e bambinaia con dei benefici, ma onestamente, sono più di questo. Ho degli amici qui, e una famiglia, e non importa quanto ti ami e quanto vorrei passare più tempo con te e con la nostra famiglia, non mi trasferirò in Spagna. Assolutamente no.” Si era alzato e si era tolto lo sporco dai pantaloni agitando i suoi capelli per l’ultima volta prima di prendere il baby monitor e tornare dentro. Il sole era completamente scomparso e il cielo era quasi buio, ma c’era abbastanza luce per guardarsi l’un l’altro.
 
Louis non capiva perché Harry aveva rifiutato di trasferirsi in Spagna, davvero. Ma sentiva le lacrime nei suoi occhi mentre guardava Harry tornare dentro chiudendo la porta scorrevole dietro di lui. Aveva davvero pensato che sarebbe stato un bene per tutti loro, ricominciare in un nuovo ambiente e poter passare più tempo insieme. Era un’idea così stupida?
 
--
 
Presente
 
Beth sembrava addormentata quando Louis parcheggiò la macchina nel viale, così cautamente le slacciò la cintura e la prese in braccio per portarla dentro. Trovò la casa movimentata una volta entrato: Jack stava ricostruendo una scena di Armageddon con i suoi dinosauri facendo tanto rumore, ma sembrava che precedentemente stesse guardando la TV perché il volume era alto su dei programmi per bambini. Fece venire a Louis un istantaneo mal di testa quindi mise subito Beth sul divano, spense la TV e chiese a Jack di fare silenzio dandogli un bacio sulla testa. Ricevette un semplice “okay papà” in risposta prima di andare in cucina dove Harry stava preparando la cena.
 
Amy parlottava da sola nel suo seggiolino posto sul tavolo della cucina e sembrava felice come sempre. Louis andò dietro suo marito e gli diede un bacio sul collo prima di dare un’occhiata otre la sua spalla per vedere cosa stesse cucinando.
 
“Hey, com’è andata?” chiese Harry senza preoccuparsi di alzare lo sguardo e semplicemente continuando a mescolare le verdure nella padella.
 
“Bene. Le è piaciuto giocare su un grande campo. Era stanca morta, l’ho messa sul divano perché si è addormentata mentre tornavamo.”
 
“Oh, okay. La cena sarà pronta tra poco, potresti apparecchiare?”
 
Tutto ciò di cui parlavano da quando Louis aveva tirato in ballo l’offerta per Barcellona erano i bambini e le cose pratiche di ogni giorno. Louis aveva provato a parlare di nuovo dell’intera cosa della Spagna ieri, ma Harry l’aveva guardato severamente con un sopracciglio alzato come a dirgli che aveva già detto tutto ciò che dove dire e la risposta era ancora no.
 
Fortunatamente avevano i bambini per fare conversazione durante la cena e non dovevano fare altro che incoraggiarli a raccontare o sorridere o annuire un po’. Diversamente ci sarebbe stato un silezio terribile a tavola. Louis si offrì di lavare i piatti e pulire la cucina così Harry poteva fare il bagno ai maggiori e raccontare loro una favola per farli addormentare. Stava iniziando a lavare la padella pensando a come poteva convincere Harry che trasferirsi in Spagna era una buona idea dopotutto, quando il telefono di casa iniziò a squillare nell’altra stanza. Penso di lasciarlo stare, ma continuava a squillare, quindi si asciugò le mani e andò nel soggiorno per prenderlo.
 
“Pronto?”
 
“Signor Styles?” era una voce maschile che Louis non riconobbe.
 
“No, sono Louis Tomlinson, Harry è di sopra al momento, potrebbe richiamarla?” Louis stava cercado un foglio e una penna per annotare il numero  per permettere a Harry di rintracciarlo.
 
“Oh signor Tomlinson, no, non è necessario. Potrebbe dirle che, come previsto, abbiamo deliberato in merito al suo colloquio dell’altro giorno, e siamo felici di assumerlo se volesse il lavoro….Pronto?”
 
“Oh. Uhm, si, certo, si, glielo dirò.”
 
Era in piedi nel bel mezzo del soggiorno con il telefono in mano e un beep usciva dalla cornetta quando Harry scese le scale.
 
“Louis? Va tutto bene? I bambini ti aspettano per il bacio della buonanotte.” Chiese Harry sembrando sinceramente preoccupato, e se non avesse ricevuto quella chiamata, sarebbe stato felice di quella dimostrazione d’affetto.
 
Louis si riprese e annì gettando il telefono nella mano di Harry prima di salire. “Vado di sopra ora. Oh, e uhm, hai ottenuto il lavoro. Grazie per avermelo detto.”
 
“Louis!” provò Harry sentento il terrore scorrere nelle sue vene ad alta velocità, ma Louis era già a metà delle scale, e non lo sentì, o almeno finse. “Cazzo…” si buttò sul divano e nascose il viso nelle mani. “Cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo.” 
  
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