Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: HandfulOfDust    12/07/2014    4 recensioni
Huntbastian Week 2014!
● Lunedì 7 Luglio: Infanzia
● Martedì 8 Luglio: Not like me
● Mercoledì 9 Luglio: Primogenito
● Giovedì 10 Luglio: Amico di penna / amico di tastiera
● Venerdì 11 Luglio: Scambio di corpi
● Sabato 12 Luglio: Masquerade
● Domenica 13 Luglio: Proposta
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Lying is the most fun a boy can have
Pairing: Huntbastian
Prompt: Masquerade
Note: Questo è il primo prompt che ho scritto perché era quello che mi ispirava Huntbastian più di tutti, quindi spero vi piaccia perché è il mio preferito c:

 

Lying is the most fun a boy can have

- Bene Usignoli, l'incontro di oggi è finito. Ci vediamo lunedì.
Hunter non aveva neppure terminato la frase che i ragazzi nell'aula avevano iniziato già a raccogliere rumorosamente le proprie cose, allegri per l'imminente fine settimana che avrebbe permesso alla maggior parte di loro di tornare a casa. Sebastian chiuse la sua valigetta e si avvicinò al capitano che era in procinto di andarsene.
- Hunter, volevo chiederti una cosa.
- Veloce, che devo andare a ripassare trigonometria.
Il francese sbuffò. - Che noioso. Sarò breve e coinciso: verresti al ballo con me?
- Cosa?! - esclamò l'ex-militare, spalancando gli occhi in un'espressione di smarrimento.
- Venerdì prossimo. Ballo in maschera... Ne hai sentito parlare o sei troppo impegnato a studiare e farti i muscoli per avere una vita sociale?
- Lo so che c'è il ballo! - tuonò Clarington – E' che non capisco perché lo stai chiedendo a me!
- Perché non dovrei? - chiese l'altro sfoggiando il suo sorriso migliore.
- Perché non sono gay, quando lo vorrai capire?
- Quando ti stavo facendo un pompino l'altra sera non mi sembravi molto etero.
Lo sguardo di Hunter da smarrito divenne terrorizzato e d'impulso coprì la bocca dell'altro con la mano. - Se non parli a voce più bassa, giuro che ti uccido a mani nude... Intesi?
- Sexy. - commentò Smythe non appena fu libero di respirare. - E per la cronaca: non ci stava ascoltando nessuno. Allora? Da cosa ci mascheriamo?
- Da niente, perché io non verrò al ballo con te!
- E con chi andrai?
- Non lo so. Posso invitare una qualsiasi ragazza della Crawford, ci sarà una disponibile.
- Oh, capisco. - rispose Sebastian mestamente – Posso immaginare che shock sarà per la tua fanciulla sapere certe cose che sono accadute tra di noi.
- Mi stai ricattando?
- So che il mio passato non è dei più puliti, ma ho voltato pagina e non ricatto più nessuno da mesi ormai.
- Le maschere possono anche coprire il volto, per caso?
- Certo! Ti passo a prendere venerdì alle sette allora!
- Non ho detto di sì.
- Scappo, ho allenamento di lacrosse! - gridò il francese correndo via dalla stanza.
- Sebastiaaaaan! - lo richiamò inutilmente Hunter – Non avevo detto di sì, io. - sospirò tra sé e sé.


Hunter indossò l'unico completo elegante che si era portato da Colorado Springs e pregò affinché la serata passasse presto. Aveva anche progettato di dire, qualora qualcuno si fosse reso conto che era lui l'accompagnatore di Sebastian, che era stato ricattato da quest'ultimo, il che era abbastanza credibile nonostante il ragazzo avesse deciso di redimersi. E alla fine dei conti lo aveva veramente ricattato per motivi che preferiva non far sapere.
Alle sette in punto sentí il clacson della Mercedes metallizzata di Sebastian suonare nel parcheggio della Dalton: esattamente il contrario della discrezione che aveva richiesto Hunter stesso.
- Allora sei proprio stronzo! - esordì il capitano degli Usignoli, entrando nell'automobile.

- Buonasera anche a te. Stronzo è il mio secondo nome, pensavo lo sapessi.
- Sebastian Stronzo Smythe, suona anche bene! Chissà come avevo fatto a non pensarci prima.
L'altro rise: si divertiva a mettere in difficoltà il prossimo, in particolare un ex studente dell'Accademia militare grande e grosso, sempre ligio al dovere, desideroso di mettere tutti in riga. In fondo Hunter era stato addestrato per affrontare ogni tipo di imprevisti ed era l'unico in grado di tenergli testa; questo non era mai capitato a Sebastian, quindi si divertiva ancor di più.
- Ho preso delle maschere da indossare... Scegli tu quale preferisci.
Hunter si voltò e prese una busta dal sedile posteriore, colma di maschere di ogni colore e genere.
- O hai rapinato un negozio di costumi di Carnevale o sei entrato nell'armadio di una drag queen... In ogni caso questo gesto è troppo gay addirittura per te.
- La seconda.
- Cosa? - La seconda opzione che hai detto: ho molte conoscenze allo Scandal.
Ci volle ancora qualche secondo prima che Hunter realizzasse e lasciasse cadere la busta sulle gambe.
- Confermo, troppo gay addirittura per te.
- Ci credi pure? Le ho prese in prestito dal negozio di una signora che conoscono i miei.
Hunter sbuffò. - Chi non conoscono i tuoi?
- L'ho fatto per te, cretino. Non sono io quello dai gusti difficili.
- Non sono io quello che ricatta la gente.
- Se la gente non avesse segreti da nascondere ci sarebbero molti ricatti in meno.
- Fanculo. - sussurrò Clarington, scegliendo la maschera più sobria e che nascondeva la maggior parte del volto.
Sebastian svoltò verso una stradina isolata, alla fine della quale vi era una splendida tenuta di campagna risalente ai primi anni del Novecento, dove si sarebbe tenuto il ballo in maschera della Dalton Academy e della sua scuola femminile gemellata, la Crawford Country Day. Il ragazzo parcheggiò e non appena indossò la sua maschera, scese dall'auto, scatenando il panico in Hunter.
- Sebastian! Aspetta, dove diavolo fuggi?!
- Che c'è?
- Cosa facciamo se incontriamo qualcuno che conosciamo?
- Li salutiamo? Sarebbe maleducazione altrimenti.
- Certo, e magari gli diciamo anche che siamo venuti al ballo insieme.
- Perché no?
- Cristo, Smythe! - esplose il ragazzo – Ho acconsentito a questa serata solo per evitare che tu andassi in giro a vantarti di quello che abbiamo fatto, non perché voglio fare coming out!
- Come ti pare. - rispose l'altro, uscendo dalla Mercedes.


Erano entrati da neppure dieci minuti che si imbatterono in un Nick e Jeff, riconoscendo l'inconfondibile ciuffo di quest'ultimo che spuntava dalla maschera.
- Hey, ragazzi! Che bello vedervi qui! - esclamò Nick.
- Non mi direte che siete venuti insieme! - li prese in giro il biondo e per almeno un paio di secondi il sangue di Hunter si gelò, in attesa che un fulmine lo colpisse e lo uccidesse.
- Ammetto che a me non dispiacerebbe, ma purtroppo il nostro capitano non si è lasciato convincere dal mio charme. - rispose Sebastian con disinvoltura, lanciando un occhiolino al compagno – Ha portato un'incantevole fanciulla.
- E'... E' andata in bagno con una sua amica. Le donne, sempre le solite. - mentì Hunter.
- Il perché le donne vanno in bagno in gruppo temo resterà sempre un mistero per noi ragazzi. - convenne Jeff – E tu Bas? Hai portato nessuno?
- Nah, sono venuto da solo... Questo posto è pieno di possibili vittime da adescare. Farò un piacere a loro stessi e alle accompagnatrici svelando la loro omosessualità.
- Che ragazzo altruista che sei! - lo schernì Duval.
- Mi prodigo sempre per il prossimo. E voi, con chi siete?
- Abbiamo deciso di venire tipo un'ora fa, speriamo di trovare qualche tipa qui. - rispose Jeff.
- Allora buona fortuna! Ci vediamo in giro.
Quando gli altri due Usignoli furono abbastanza lontani il francese ridacchiò. - Dovreste parlare voi tre e cercare di capire come mai avete così tanti problemi ad ammettere di essere gay.
L'ex militare prese l'altro per la giacca e tirò un sospiro di sollievo. - Se avevi già una scusa pronta per i nostri conoscenti, perché non ne sono stato messo al corrente?
- Perché sennò dove sarebbe tutto il divertimento?
- Ti odio.
- Lo dicono tutti.


La serata proseguì senza intoppi, in fin dei conti le luci erano basse, la gente era veramente tanta che era difficile incontrare qualcuno di noto e molti ragazzi ballavano tra di loro, mentre le rispettive compagne erano impegnate in discussioni vitali che riguardavano il trucco, i vestiti dei presenti e le intenzioni per il proseguimento della serata.
Hunter comprese che la cosa poteva essere ben più semplice del previsto, quindi cercò di cogliere il momento adatto per far capire all'altro che voleva andarsene senza ulteriori scambi di battute imbarazzanti con quelli che incontravano o sguardi di ragazzi che probabilmente erano stati a letto con Sebastian e cercavano di inquadrarlo per portarsi a letto anche lui, magari. Per fortuna la maschera rendeva il riconoscimento più complicato.
- Bas, ormai sono ore che balliamo e raccontiamo stupidaggini in giro, che dici se ci allontanassimo un po' da questa confusione?
- Saranno sì e no due ore che balliamo... Non resisteresti ad un sabato sera in giro con me.
- Saranno sì e no due ore che balliamo, ma sono due ore che gente strana mi guarda e che gli Usignoli ed i nostri compagni di classe si fermano per sapere come mai siamo insieme, non mi sento esattamente a mio agio.
- Oltre a Nick e Jeff chi ci ha fermato? Flint e due tizi del corso di matematica con cui abbiamo prevalentemente parlato del test della settimana prossima, non ingigantire le cose. - commentò Sebastian spazientito.
- Dai, poi torniamo qui.
- Mi fido.
- Dove vuoi andare?
- Dove ti pare, non mi interessa, basta che sia lontano da questa confusione.
- Va bene, nonno. - rispose in tono seccato Smythe
- Che dici se facciamo un giro di sopra?
- È uguale per me.



Al piano superiore della tenuta si trovavano altri bagni e diverse camere, tutte chiuse a chiave.
- Previdenti. Non saprei nemmeno con chi flirtare per farmi dare le chiavi. - commentò Sebastian.
- Certo che hanno chiuso tutto a chiave, c'è un'orda di teenager in preda agli ormoni qui sotto...
- Da come ne parli sembra che tu non ne faccia parte. - disse il primo, togliendosi la maschera.
- Io conosco la disciplina. - affermò serio Hunter - Comunque non toglierti la maschera anche se siamo qui.
- Temi che arrivi qualcuno e ci veda? Proprio non vuoi conoscere il brivido dell'essere giovani.
- No, non è quello... O almeno non principalmente. È che sei ancora più sexy così.
Il francese si avvicinò al collo dell'altro. - Ma non eri quello disciplinato tu?
- Sono in pausa. - rispose il militare, baciandolo.
- Finalmente mi stai eccitando, Clarington, dopo tutta questa storia del finto eterosessuale... Che dici di andare nel ripostiglio? È l'unica stanza aperta.
- Ma se è aperta... Qualche coppietta potrebbe cercare di entrare con gli stessi intenti, no?
- Se vuoi ci scriviamo "occupato" di fuori, Hunt.
- Vai a farti fottere, Smythe.
- Era quello l'intento. - rispose il giovane malizioso, trascinando l'altro per la cravatta dentro la minuscola stanza. I due iniziarono a slacciarsi gli abiti a vicenda con foga, come se avessero aspettato ore prima di potersi saltare addosso... Ed in effetti così era stato.
Hunter prese il francese per le spalle e lo sbatté alla porta del ripostiglio, avvicinandosi al suo orecchio. - Se fai troppo rumore e qualcuno ci becca, sei un uomo finito.
- Sesso violento, eh Clarington? Mi piace.
Il militare aumentò la forza con cui stava trattenendo l'altro e gli mise il palmo della mano sulla bocca, quasi lo volesse strangolare. - Intesi o no, Smythe? - scandì il ragazzo.
- Ho fatto sesso in biblioteca alla Dalton e non si sono accorti di me, quello di cui ti devi preoccupare sei tu! - disse tutto d'un fiato l'altro, liberato dalla presa - Dio, ti piace proprio questa cosa del "ti chiudo la bocca fino a quando non ottengo quel che voglio"! Almeno non usare le mani!
- Siamo qui per parlare o per altro?
- Okay, taccio.
Hunter rise e con una spinta energica penetrò Sebastian, che soffocò i gemiti contro il legno della porta; non era abituato ad essere comandato a bacchetta, quindi quella novità lo stuzzicava non poco. Le spinte sicure e determinate che il militare compiva col bacino facevano inarcare la schiena del francese, che aveva voglia di urlare ma era deciso a trattenersi, il che non faceva altro che aumentare il suo stato di eccitazione. Hunter venne per primo, mettendo a tacere i propri gemiti nell'incavo della spalla dell'altro, che raggiunse l'orgasmo pochi istanti dopo.
- Sei stato più bravo di quel che credevo, l'ultima volta gridavi come una ragazzina.
- Fanculo, Clarington. - rispose con un sorriso Bas, raccogliendo i suoi indumenti. - La prossima volta stai sotto tu e vediamo chi è quello che urla.
- Modesto come al solito. - commentò Hunter mentre si stava abbottonando la camicia.
All'improvviso la porta si aprì e Sebastian per un pelo riuscì a nascondersi dietro di essa, lasciando il ragazzo del Colorado seminudo ad affrontare chiunque fosse nel corridoio.
- Hunter! - esclamò una voce familiare.
- Nick! - rispose il giovane, cercando di capire chi stava portando lì dentro con sé, quando vide un altro volto noto fare capolino - E... Jeff, oh mio Dio.
- Oh mio Dio, scusaci. Sei in compagnia?
- Sì, andatevene! Sono con Se.. con Serena, la mia ragazza! - mentì il giovane, mentre Sebastian, ancora nudo, stava per scoppiare a ridere nel suo nascondiglio.
- Ce ne andiamo subito, però ti prego, non dire niente a nessuno. - lo implorò Sterling.
- Giurin giurello, ora filate via! - rispose Hunter, prima di chiudere la porta e scoppiare a ridere. - Avevi ragione, dovremmo parlare noi tre per capire come mai ci facciamo problemi a fare coming out!
- Io ho sempre ragione.
- E sei sempre più modesto!
- Visto che ora hai ideato una scusa in caso arrivassero altre persone.. Che dici di un secondo round? - domandò Sebastian.
- Sei insaziabile, eh? - chiese Hunter, nascondendo un sorriso soddisfatto.
- Avrò pure una maschera stasera, ma sotto sotto sono sempre io.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: HandfulOfDust