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Autore: LifeIsAMovie    12/07/2014    1 recensioni
DAL LORO PRIMO INCONTRO, HARRY E LOUIS, SONO IN PIENA LOTTA CONTRO SE STESSI E GLI ALTRI MENTRE VENGONO INGHIOTTITI DAL MONDO DELLA MUSICA.
Due gocce si rincorrono nel freddo di un corta e inutile vita, due gocce si incontrano a metà strada, quasi a deciderlo, percorrono gli ultimi istanti insieme lottando contro il vento e lasciandosi aiutare dalla gravità, dietro di loro solo una silenziosa scia destinata a sparire senza essere ricordata. Avranno due scelte davanti: concludere la loro vita insieme e rischiare il tutto e per tutto, rischiare di schiantarsi, oppure prendere strade diverse ma consapevoli che ormai dentro di loro ci sarà per sempre qualcosa dell’altra.
Tutto dipendeva da Harry, io la mia scelta l’ho fatta.
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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SCUSATE SE VI HO FATTO ASPETTARE TANTOOOO!
SPERCO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA PERCHE' L'HO SCRITTO UN PO' IN FRETTA OGGI AHAHAHAHAH
ALLA PROSSIMA! XX


 

I don't know.



HARRY.
-Papà- porto l’apparecchio all’altezza dell’orecchio per sentire un suo impacciato “ciao”.
Louis indica la porta avvertendomi dalla sua uscita, annuisco e alzo silenziosamente la mano per salutarlo.
Apprezzo il fatto che voglia lasciarmi da solo per avere una privacy apparente con mio padre.
-Ciao- ripeto sussurrando indeciso.
-Tua madre ti ha detto che avrei chiamato, vero?-
-Mi ha solo detto che stava cercando di convincerti a chiamarmi- mi bagno il labbro inferiore con la lingua.
Sono davvero nervoso ma non voglio che questo si senta nella mia voce.
-C’ho pensato e , Harry, io vorrei che tu facessi la cosa migliore per te stesso.- anche lui sembra nervoso ma io mi rilasso facendo un sospiro di sollievo.
Sapevo che non poteva davvero essere così ottuso da odiarmi per come sono, sapevo che è un uomo migliore di quello che ha dato a vedere in quella stanza.
-Sono felice che tu dica questo- essendo più rilassato riesco anche a sorridergli. Se fosse qui vedrebbe quanto vale per me la sua approvazione.
-Per questo penso che tu debba lasciar perdere Louis.-
Spalanco gli occhi e lascio cadere la mascella.
-Come scusa?- scuoto la testa pregando di aver sentito male.
-Lui non fa per te- riprende più sicuro.
Mi ero illuso, lui non mi approverà mai, non approverà mai la mia vita.
Mi ero davvero illuso che lui potesse accettare questo? Lui che cambiava canale se, anche per sbaglio, vedeva un film su dei gay in tv? Lui che camminando per strada cambiava direzione se vedeva due ragazzi anche solo tenersi per mano?
Lui non mi accetterà mai.
-Papà io credo che…-
-Harry tu sei un bel ragazzo, sei intelligente e molte ragazze vorrebbero averti al loro fianco. Perché buttarti così? Io so che sei più di questo. Louis non ti merita, ti ha portato su una brutta strada, questo non sei tu. Io rivoglio mio figlio. Non eri felice con Felicity? Stavi bene con lei, no?-
-Papà io credo davvero che tu non…-
-No, lasciami finire di parlare.  Io voglio la tua felicità, quindi, ascoltami quando ti dico che con lui non saresti mai felice, questa è solo una crisi dell’età e quando capirai sarà una bella botta per il tuo amico. Meglio finirla subito per non farlo stare male, no? Dammi retta figliolo.- sembra davvero un padre apprensivo da come parla.
-Tu non capisci…-
-No io capisco benissimo, sono emozioni nuove e va bene che tu faccia esperienze ma prima o poi ti accorgerai che è sbagliato e…-
-Papà piantala!-
-Harry io voglio solo farti ragionare. Perché non mi ascolti?-
-Perché non…io non…- di nuovo non mi permette di difendere l’amore che racchiudo in me stesso.
-Io volevo essere carino e farti aprire gli occhi. Ora facciamo così: o me o Louis. Se continui a stare con lui puoi anche scordarti di avere un padre.-
Non ho il tempo di ribattere che la telefonata termina.
Scioccato mi lascio andare a peso morto sul letto, come se il peso dei miei pensieri mi portasse giù, in un mare quasi immenso e delimitato solo dalle parole di Louis e di quelle di mio padre.
Da una parte ho Louis che mi sorride e tende il suo braccio verso di me, dall’altra ho mio padre che cerca di “aprirmi gli occhi”.
Che devo fare? Non voglio restare senza padre, infondo ce n’è solo uno…mentre magari potrei innamorarmi davvero ancora una volta e magari di qualcuno che vada bene a tutti.
Ricordo quando Louis mi disse come la pensava sull’amore, ricordo ogni singola parola.
“è un completo annullamento di se stessi e io non voglio annullarmi per qualcuno. Lo trovo ridicolo. Perdere la propria identità come individuo per assumerne una di coppia, andiamo non sembra una specie di minaccia? Io non cambio per nessuno, posso mettere la testa a posto ma non cambierò mai.”
Lui non cambierà mai.
 Eppure con me un po’ è cambiato, no?
Un completo annullamento di se stessi…
E se avesse ragione? Se io mi fossi davvero annullato stando con lui?
Ora io non penso più come “Harry Styles” ma come un ragazzo fidanzato. Questo intende con annullamento? Il dover cambiare le proprie idee e le proprie prospettive per andare a favore della coppia?
Però ora che ci penso  lui non l’ha mai fatto, non ha cambiato le proprie prospettive per andare a nostro favore.
Si ostina a prendermi in giro, mi segue lo stesso anche se non vorrei, fa il bambino quando non ottiene ciò che vuole, è fermamente convinto che “Louis Tomlinson” ragioni alla perfezione e non prova nemmeno ad annullarsi per pensare come un ragazzo fidanzato.
Quindi se lui non si è annullato…non è innamorato?
Ma no! Mi ha dimostrato di esserlo in quella sala con la piscina, sul letto quando mi ha chiesto di sposarlo e…
Ma infondo che ci vuole a prendere delle candele profumate con dei petali di rose? Che ci vuole a mettere due parole dolci in fila?
Io per primo, quante volte ho passato momenti più o meno dolci con Kevin pur pensando a Louis? E se qualcuno ci avesse visto in quei momenti ci avrebbe preso per la coppia perfetta.
Che devo fare?
La mia vita è un susseguirsi di scelte fatte per accontentare gli altri, mai me stesso.
Se io lasciassi Louis tutti sarebbero più felici. Tutti, tranne chi ci conosce davvero bene.
I ragazzi ci rimarrebbero male, così tutti coloro che ci seguono per il tour. Però ne guadagnerà il rapporto con mio padre e la mia famiglia e anche la Modest e l’intero quartetto di manager ne sarebbero felici e magari, che so, potrei anche smetterla di vedermi con gente che non sopporto.
Ma quanto soffriremo io e lui per questa separazione?
Ma il pensiero più forte e che mi mette più paura è quello che mio padre possa avere ragione.
Per un periodo della mia vita ho creduto di essere bisessuale ma quando ho incontrato Louis per la prima volta ero davvero convinto di essere gay. Ma sono stato con altre ragazze prima delle mie esperienze gay…
Dovrei provare a scoprire, di nuovo, me stesso? E se davvero avesse ragione mio padre? Che dico a Louis se improvvisamente mi trovassi davvero bene con una ragazza che mi dia tutto quello di cui ho bisogno?
E se, anche amando una ragazza, io scoprissi che comunque sia l’amore della mia vita rimarrà sempre Louis? Lui mi rivorrebbe dopo essere stato lasciato per questo motivo?
E se fossi semplicemente solo gay? Mio padre dovrebbe accettarlo per forza.
Voglio levargli la sete con il prosciutto e se proprio non riesco a farlo saprò di più sul mio conto.
È tutto di guadagnato.
Dovrei lasciare Louis per provare a mio padre che ha torto o perché ho una crisi esistenziale come quando avevo 15 anni?
Mi sento uno stupido ragazzino.
-Posso entrare?-
Quando sento quella voce ho un tonfo al cuore, sia per la sorpresa che per le emozioni che mi provoca anche solo saperlo fuori dalla porta.
-Si- resto immobile a guardare il soffitto con le braccia aperte sul materasso.
Louis entra quasi intimorito dal mio atteggiamento impassibile.
Sto solo cercando le parole adatte per spiegargli la situazione.
-Come è andata?- non riesco a vederlo ma credo che stia in piedi di fronte a me.
-Alla grande-
-Davvero?-
Mi metto seduto per guardarlo e annuisco cercando di essere convincente, lui si mette seduto vicino a me e poggia la sua mano sulla mia coscia per poi sorridermi dolcemente. Ricambio meglio che posso, ma ora come ora non è il massimo che io possa dargli.
Prima che lui possa parlare mi fiondo sulle sue labbra per poi portarlo a sdraiarsi sotto di me.
Lascio scivolare le mani sotto la sua maglietta per accarezzargli i fianchi e aggrappandomi ad essi per iniziare a muovermi su di lui strusciando il più possibile i nostri corpi.
Lui sorridendo mi lascia fare.
Voglioso e quasi rabbioso porto la mia bocca sul suo collo, senza però mai lasciare la sua pelle.
I miei baci sono quanto di più voglioso ci possa essere al mondo ma al tempo stesso anche pronti per dimostrarmi cosa sono io davvero. Un qualunque individuo con voglie e istinti puramente naturali, qualcuno che ha fatto tacere le sue ragioni e le ha rinchiuse in una parte remota del suo io interiore pregandola di farle restare li finche la storia d’amore non sia finita.
Un amore può finire in diversi modi: il primo è il più semplice per entrambi e include la fine del sentimento reciproco per entrambi, il secondo modo fa star male solo uno dei due che ancora ama l’altro che l’ha lasciato, il terzo è il più triste dato che l’amore che c’è non basta per tenere in forze la coppia e pur amandosi si viene costretti a lasciarsi, il quarto e l’ultimo è di gran lunga il più doloroso dato che prevede la rottura per colpa di un terzo individuo, in questo caso, il nostro caso, la storia finisce ma l’amore continua ad aumentare più potente che mai reso forte dal desiderio, dalla nostalgia e dal pensiero di quella persona che nonostante tutto ancora ti aspetta e ancora ti ama…e è una vera tortura sapere di essere amato da chi ami ma non poter comunque far nulla, arrivare al punto di preferire che l’altro non ti ami per soffrire entrambi di meno.
Questi pensieri stanno rendendo i miei baci più scuri e giuro di non aver mai voluto così tanto il corpo di Louis. È quasi squallido il modo in cui mi sto immaginando noi due insieme ora.
Ho così tanta rabbia adesso dentro di me.
Gli levo la maglietta e lui fa lo stesso con la mia. Senza aspettare altri baci gli sbottono i pantaloni e glie li calo con anche i boxer al seguito.
Prima di sedermi su di lui gli massaggio poco le parti intime.
Mi sdraio sopra di lui poggiando la schiena al suo petto.
Lo sento entrare, sono io a muovermi mentre Louis mi fa una sega muovendo velocemente la sua mano sulla mia erezione.
Viene poco dopo di me ma ovviamente mi sono tolto prima che potesse farlo.
Sto per circa due minuti sul letto per cercare di riprendere fiato prima di prendere dei vestiti nuovi e entrare nel bagno per levarmi il nostro sudore sulla pelle.
Una volta dentro la doccia scoppio a piangere come un bambino viziato.
 
Quando esco Louis non c’è.
Anche io ho una mezza idea di andarmene a fare un giro da solo.
Mentre mi metto le scarpe la porta si apre e vedo Louis vestito e lavato che mi sorride come al suo solito.
-Devi chiamare più spesso tuo padre- si butta a peso morto sul letto.
“Non sai quanto hai torto”
Penso tra me e me tornando ai miei lacci.
-Ei sei stato pazzesco e non dici nulla? A quest’ora di solito ti saresti vantato della tua performance.- si mette a gambe incrociate sul letto per potermi scrutare meglio.
Ma davvero non capisce? Ero pura rabbia e agonia su quel letto.
Era il mio modo per dirgli addio.
-Va tutto bene?- mi guarda con il suo sguardo curioso e credo anche un pizzico preoccupato per il mio silenzio.
Mi volto silenzioso a guardarlo, vedo che il suo sorriso si incupisce e sento gli occhi bruciarmi con un intensità assurda. Se di solito l’acqua spegne gli incendi, perché, ora che ho gli occhi inondati di lacrime che non voglio far scendere, sento che mi bruciano? E il suo sguardo non mi aiuta.
Vedo la sua testa iniziare a muoversi e le sue labbra pronunciare piccoli e disperati “no” che però sono morti sulla sua lingua che desidero così ardentemente da non sentir più solo gli occhi bruciare ma tutto il corpo.
-Devo Louis.- cerco di evitare il suo sguardo ma mi è impossibile.
-No che non devi. Non per tuo padre. No. Io…tu non puoi…no ti prego.- chissà cosa gli sta passando per la testa.
-Hai mai pensato di poter vivere una vita diversa da questa?- gli blocco la testa tra le mie mani e fisso ancora di più i miei occhi sui suoi.
-Si ma sapevo che sarebbe stata una merda- i suoi occhi si inumidiscono, ma non piange. Louis non piange.
-Perché?-
-Perché non sarei stato con te o almeno non così-
-Sto solo cercando di fare la scelta giusta- mi bagno le labbra con la lingua ma in quel momento sento un sapore diverso, dal salato mi rendo conto che delle lacrime sono scese ad inumidirmi il viso avvampato dal desiderio di averlo ancora con me.
-E perché credi che sia questa?-
-Non credo che sia questa, io non ne ho la più pallida idea di quale sia, Louis! Voglio trovare di nuovo me stesso e capire se ha ragione mio padre o se ho ragione io-
-E se avesse ragione tuo padre?-
-Vorrà dire che tornerò da te con più consapevolezza di me stesso, ma in ogni caso tornerei da te. Voglio capire se davvero si può amare una volta sola nella vita e se l’amore ha davvero sesso.-
-E se trovassi qualcuno che ami più di me?-
-Non lo so, non ne ho idea…sto praticamente andando contro l’ignoto aprendo il mio cuore a chiunque voglia entrarci.-
-Io voglio entrarci- scorgo una piccola lacrima sfuggita al suo controllo. Non dovrei sorridere ma Louis piange per me e davanti a me…è bellissimo anche se fa male.
-Tu già ci sei e giuro che ti incatenerò per non farti uscire-
-Mi sono già incatenato da solo-
Dopo quelle parole scorgo un'altra lacrima che abbandona il cielo dei suoi occhi proprio come una goccia di pioggia, sento forte il desiderio di baciarlo, almeno per l’ultima volta.
Avvicino il mio viso al suo, lentamente per vedere se lui è d’accordo con me su quel mio gesto addirittura disperato. È Louis a colmare velocemente la poca distanza rimasta.
Le nostre lingue non sono mai andate così tanto in simbiosi.
Affogo in questi attimi di puro smarrimento di qualsiasi senso tranne che del tatto.
Non sento nulla, solo ronzii lontani. Non vedo nulla se non un rosso reso acceso dal desiderio che si fa largo, di nuovo, dentro me.
È lui ad interrompere questo momento reso perfetto dalla tristezza di un addio forzato.
-Sai cosa mi ricordano le tue lacrime?- sorride tra le lacrime, è a dir poco bellissimo così impacciato come mai prima.
-Cosa?- sorrido anche io, più amaramente perché so che un’altra sua parola dolce e l’asciarlo andare sarà tutt’altro che facile.
-La rugiada, sai, quella che si posa sulle foglie di quel bel verde primaverile. I tuoi occhi prendono una lucentezza impressionante e, si, mi ricordano da morire quel verde.-  
-Ti amo- sospiro cercando di trattenere altre lacrime.
-Avrei preferito che tu non lo dicessi…perché non puoi dirmelo se alla fine stai dando retta a tuo padre e non a quelle parole-
-Mi dispiace Louis.- lascio andare il suo volto e mi alzo per andarmene dalla stessa stanza in cui ho ammesso e giurato a me stesso di essere solo suo.
-Aspetta!- Louis salta fuori dal letto bloccandomi prima che io possa aprire la porta.
Mi volto per guardarlo. Gli occhi lucidi hanno lasciato spazio ad un cielo pieno di nuvole scure e cariche di emozioni forti e contrastanti tra loro.
Capisco che ora lui voglia dire la sua e, magari, urlarmi contro che sono un idiota per cercare di farmi cambiare idea, ma è inutile.
-Io non riesco a credere che tu stia dando retta a tuo padre dopo tutto quello che ha fatto. Tu non puoi lasciarmi per questo!-
-Non so che fare Lou. Ti prego cerca di capirmi, non è facile avere un padre deluso da quello che sei e un ragazzo altrettanto deluso per quello che fai.-
-Mi hai deluso solo perché credevo che tu fossi più forte di così. Perché mi avevi detto che ero la tua forza, il tuo coraggio, ma ora, ora quelle parole le stai lasciando volare fuori dalla finestra! Capisci come mi sento? Mi sento inutile!-
-Tu ricordati solo che ti amo, ok? Ricordati che comunque sia qualsiasi cosa tu farai avrà un riscontro sui miei sentimenti e sul mio umore.-
-È ridicolo.- sussurra lasciando la presa e girando la testa da un’altra parte per non farsi guardare mentre trattiene le lacrime.
Si porta le mani sul viso e si asciuga le lacrime strofinandole e tirando la pelle ai lati.
-Non puoi lasciarmi così. Non ci credo che mi stai lasciando per questo, non voglio crederci.- scuote la testa.
Mi fa male vederlo così, davvero. Ma che posso farci? Dovrei fregarmene di mio padre?
-Mi dispiace.- cerco di avvicinarmi a lui ma si scansa tirandosi indietro.
-Non è vero, non ti dispiace, altrimenti non l’avresti fatto!- i suoi occhi accusatori mi bruciano addosso e sento che quello sguardo lo sognerò in eterno sentendomi morire dentro.
-Perché non riesci a capirmi?-
-Perché, cazzo, hai accettato ti sposarmi!-
Non è arrabbiato, è distrutto e deluso e questo mi fa il triplo del male che avrei sentito se fosse stato arrabbiato.
-Papà crede che mi faccia bene stare lontano da te per capire chi sono davvero.- abbasso lo sguardo, mi sento feccia in questo momento.
-Quello che ti ostini a non capire è che noi due non staremo mai lontani! Ci arrivi o no che comunque vada facciamo parte di un gruppo e che quindi dobbiamo stare sempre e costantemente insieme?!-
-Potrei riuscire a mantenere le distanze da te volendo.-
-Beh cerca anche di riuscire a non guardarmi più per il resto della tua esistenza.- lo vedo voltarsi e lasciarsi cadere a faccia avanti sul letto.
-Come potrei non guardarti più? Io ti amo.- cerco di avvicinarmi, non volevo una rottura netta, volevo solo del tempo per pensare.
-Oh no, tu ami tuo padre molto più di me e ami più le sue opinioni che quello che siamo- ha un sorriso amaro quindi decido di lasciarlo solo per un po’, non voglio continuare e finire per litigare in maniera più incivile.
Lascio la stanza e vado in quella di Niall che ha iniziato a fare le valige per ripartire.
Dimenticavo dei pochi giorni di pausa che c’hanno concesso.  Per fortuna anche lontano dalle telecamere per il film.
-Ei Styles.- mi apre la porta con disinvoltura sorridendomi amichevolmente.
-Ei, sta notte posso…posso restare qui?- non so perché ma mi vergogno.
-Successi casini con Louis?- il suo sguardo si fa subito preoccupato.
-Abbiamo preso una pausa- alzo le spalle sedendomi a peso morto sul letto rifatto del biondo.
-E perché?- smette di piegare i vestiti e si mette seduto vicino a me. È in boxer…a quest’ora? Tra poco dobbiamo scendere per la cena.
Dio ho passato tutto il pomeriggio al parco.
-Sto cercando di capire se mio padre ha ragione.-
-Harry sono anni che stai con soli maschi ok? E anni che continui questo tira e molla con Louis. Scusa ma se non sei gay io non so cos’altro tu possa essere.- la schiettezza di Niall mi fa sorridere, ha ragione da vendere il biondino.
-Sono stato anche con alcune ragazze anni fa e non so se ricordi…-
-La vecchia? Harry quella era un uomo mancato.-
Scoppio a ridere e Niall ne sembra felice.
-Ok senti, nessuno ti può obbligare a fare niente, tanto meno noi o tuo padre, prova a frequentare delle ragazze se è questo che vuoi ma non cercare di cambiarti perché ti ritroverai con dei tagli sul polso, te lo dico io.-
-Quanto sei tragico Niall! Non ho alcuna intenzione di tagliarmi, semplicemente tornerò ad essere quello che ero.-
-Non sai quant’è difficile.- Niall sospira dandomi una pacca sul ginocchio.
-Posso farti una domanda?- mi volto per guardarlo e lo vedo intento a sistemarsi alcuni bracciali.
-Dimmi tutto.- torna a guardarmi sorridente.
-Tu non hai mai avuto il desiderio di provare qualcosa di nuovo?-
-Intendi dire se ho mai preso in considerazione l’idea di andare seriamente con un ragazzo?-
-Si-
Lo vedo farsi pensieroso, poi un sorriso spunta luminoso sul suo viso pallido e tremendamente dolce, quasi innocente…anche se di innocente non aveva molto. Da quella bocca uscivano per la maggior parte parolacce e imprecazioni anche quando non erano strettamente necessarie.
-Oh, beh, sempre quando vedo te.- mi si butta scherzosamente addosso facendomi cadere sdraiato sul lettone, la sua mano tra le nostre bocche mentre io cerco di non ridere e di scansarlo. Mi si è appiccicato tipo piovra.
Si stacca facendo finta di essere sconvolto e con il fiatone.
-Dio Harreh, ma cosa sei?-
Scoppio a ridere senza curarmi di dire nulla, con Niall basta anche questo.
-Sei un idiota!- prendo un cuscino a glie lo spalmo in faccia facendolo quasi cadere dal letto.
-Ei guarda che non ti bacio più se mi fai male!- mi punta un dito contro facendo finta di essere offeso, non riesco a smettere di ridere come un idiota.
-No amore, scusa.- poso il cuscino e gli sfioro delicatamente la guancia, lui rilassa l’espressione e sorride da idiota facendomi ridere ancora di più.
Quanto posso adorarlo?
Sentiamo bussare la porta e Niall sbuffa.
-Stiamo amoreggiando qui dentro! Lasciateci soli!- trattengo la fragorosa risate che sento nascermi dal petto mentre la risata dietro la porta esce fragorosa.
Ma è più di una risata. Sono Liam e Zayn.
-Possiamo farvi compagnia o avete bisogno di privacy?- dice Zayn divertito.
-Che ne dici ricciolone? Li facciamo entrare?- annuisco sorridente e Niall va ad aprire con una corsetta veloce.
Apre la porta e Zayn gli di butta addosso  con un dito puntato contro.
-Sono geloso, non farlo mai più!- lo sguardo severo di Zayn incrocia quello stranito di Niall.
-Ei!- Liam da una pizza dietro la nuca di Zayn fingendosi offeso.
-Niall sei una troia.- incrocio le braccia al petto chiudendo gli occhi indignato.
-E Zayn è il pappone- conferma Liam sedendosi al mio fianco.
-Voi siete le mie troie quindi?- Zayn si illumina divertito.
-Si, ma ne manca una. Dov’è Louis?- Liam si volta verso di me che abbasso lo sguardo per evitare il suo.
-In camera credo.- alzo le spalle.
-Perché non è qui?-
-Liam sei proprio stupido.- Zayn si avvicina a noi e si mette tra me e il ragazzo perplesso.
-Cos’è successo?- Zayn mi mette un braccio intorno alle spalle e mi stringe a se.
-Ci siamo presi una pausa.- sforzo un sorriso nella sua direzione.
-Oddio scusa, non…- Liam mi mise una mano sulla gamba. Sembra davvero preoccupato.
-Tranquillo.- gli sorrido di rimando e lui sembra tranquillizzarlo.
-Quindi ora ho tre troie?- Zayn si volta verso Niall che annuisce sorridente.
-Aprirò un grande business! Diventerò ricco!-
-Montato- Liam incrociò le braccia al petto.
-Tu sei il mio preferito Li.- Zayn levò il suo braccio dalle mie spalle e si sporse per abbracciare Liam, lo accarezzò delicatamente sulla guancia a cui non era poggiata la sua e sorridendo si fece perdonare.
-Bene bene, questa me la lego.- fece Niall avvicinandosi al letto, vicino a me.
-Ma tu hai me!- gli allaccio le mani intorno al busto, fin dove riesco ad arrivare, e lo attiro sul letto vicino a me.
Finiamo abbracciati come prima, sdraiati e uno sopra l’altro mentre ridiamo come idioti.
-Il mio ricciolone!- Niall mi scompiglia i capelli prima che io lo lasci andare.
-Ricciolone?- sento una voce diversa, che non appartiene a nessuno in quella stanza, volto lo sguardo sulla porta e appoggiato allo stipite c’è Louis che sorride con le braccia incrociate al petto e gli occhi leggermente arrossati.
-Si, perché è diventato un cristone di due metri!- si giustifica Niall.
-Non esageriamo.- dico sorridendo e tirandomi su a sedere.
-Posso?- Louis che chiede di entrare in stanza degli altri? Lo stesso Louis invadente, spiritoso e vulcanico?
-E devi chiederlo?- Niall alzò un sopracciglio invitandolo ad entrare. Anche a lui parve strana quella domanda fatta da Louis.
-Lou, vuoi essere la mia troia?- Zayn lo guardò con sguardo implorante e Louis si girò verso Liam per chiedere spiegazioni.
-Vuole aprire un nuovo business.- gli spiegò il ragazzo calmo e pacato.
-Nuovo? È il più vecchio del mondo!- disse scoppiando a ridere Louis. Mi fa bene vederlo ridere, non so esattamente il perché in effetti. Dovrei odiare quel sorriso perché, beh, quando due si lasciano…
Ma noi non siamo stati una coppia come tante. Mi fa bene e basta vederlo felice anche senza di me.
Ma io sono qui che lo guardo e mai stare così lontano da lui mi ha reso così felice.
Capisco che posso continuare a prendermi cura di lui e a farlo stare bene anche da una distanza apparente.
Capisco che posso farcela se solo lui si sforza anche solo un po’ di stare bene in mia presenza.
Lo ringrazio di non perdere mai il sorriso.
In un attimo vedo Louis annuire e Zayn tirarlo contro di lui per abbracciarlo e dandogli il ben venuto nella sua nuova squadra.
-Lui è Niall, conosciuta da tutti come la ragazza dal fascino irlandese. Dove c’è una birreria c’è lei- Zayn inizia a presentare a Louis le sue colleghe.
Ho già detto che amo il tempo in compagnia di questi animali?
-Lui è Liam dall’incredibile muscolatura, se ti piacciono le ragazze mascoline faresti bene a scegliere lei, ogni volta mette così tanto amore e dolcezza che non sai più se sia sesso o…-
-Ok ok ho capito!- Liam gli porta una mano davanti alla bocca ridendo e quasi arrossendo.
-E lui?- Louis mi indica incuriosito, Liam lascia la bocca libera a Zayn che ci pensa un po’ su prima di parlare.
-Harryette! L’indomabile chioma riccia è l’idea da stringere e tirare in momenti di pura passione!-
Arrossisco ripensando a quando Louis stringeva davvero i miei capelli quando facevamo sesso.
-Perché solo io ho un nome da donna?- tiro su lo sguardo cercando di riprendermi.
-Perché sei l’unico a cui posso darlo! Andiamo come lo chiamo Liam da donna?- il ragionamento di Zayn non fa una piega.
-E io?- Louis si porta la mani sui fianchi sfidando con lo sguardo il pensieroso Zayn.
-Louisa! La nana sexy dalla dolce voce! Il culo più bello di Londra e dintorni.- Zayn incrociò le braccia soddisfatto e mai descrizione mi sembrò più vera. Arrossii di nuovo.
-Grazie per avermi dato del nano.- disse scherzosamente rilassando le braccia lungo i suoi fianchi.
Niall mi diede un pizzico sul fianco e io saltai girandomi dalla sua parte per vendicarmi.
Sento lo sguardo di Louis addosso ma so che va bene così, che ridendo e scherzando possiamo andare avanti anche se non insieme come coppia, ma pur sempre insieme.
Ci chiamano per la cena nella sala pranzo dell’hotel e Niall, l’unico che non è pronto, deve correre a vestirsi.
Credo che Louis l’abbia fatto apposta a mettersi lontano da me a tavola, ma in fondo glie ne sono grato.
Amici ok, ma magari mantenendo i nostri spazzi per non impazzire.
La cena è ottima ma non mangiamo molto dato che dopo ci aspetta una festa di arrivederci per New York.
Ci torneremo senz’altro ma andiamo sempre a qualche festa prima di andare via da un posto.
 
  
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