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Autore: mardeybum    12/07/2014    3 recensioni
“Calum, te lo ricordi il cortile della nostra scuola?”
Calum stringe gli occhi e allenta un po' la presa sul volante. “No, Luke, non lo ricordo.”
“Ma come?! Ci andavamo sempre durante la pausa pranzo. Era lì che suonavamo.”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Calum Hood, Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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We know this is the way it's supposed to be

 

Take me back to the middle of nowhere
Back to the place only you and I share
Remember all the memories
The fireflies and make believe

 

“Calum, te lo ricordi il cortile della nostra scuola?”

Nell'abitacolo della sua modesta auto riecheggia la voce roca del migliore amico; è cantilenante e, ad ogni parola, il ragazzo  trascina le lettere l'una sull'altra, facendo risultare le frasi pressoché incomprensibili. Calum è quasi certo di non averlo mai visto così ubriaco, con le guance arrossate e i capelli scompigliati che gli cadono sugli occhi celesti e velati di lacrime. Ma è il suo diciottesimo compleanno – o meglio, lo era qualche ora fa – e quindi ha avuto tutto il diritto di mandare giù intere bottiglie di vodka e provarci con ogni essere dotato di mani e bocca. A Calum non dà fastidio il modo in cui una ragazza gli ha avvolto il collo con le sue braccia esili e gli ha chiesto di andare a casa sua, affermando che quella notte avrebbe dovuto ricordarla per tutta la vita. No, non gli ha dato per niente fastidio. Però, da bravo migliore amico, l'ha tirato per il colletto della sua nuova camicia costosa e l'ha convinto a ballare con lui. Non perché fosse geloso, ovviamente, ma perché Luke del sesso sa meno che nulla. E adesso sono in viaggio diretti da qualche parte (Calum non sa esattamente dove). Dubita che siano ancora a Los Angeles, comunque. Magari hanno oltrepassato da un pezzo il confine e ora sono in Canada.

A riscuoterlo dalla trance è l'amico, che adesso gli sa punzecchiando il braccio destro con le sue dita sottili. Calum stringe gli occhi e allenta un po' la presa sul volante. “No, Luke, non lo ricordo.”

Luke fa un verso di disapprovazione e mette il broncio – sembra quasi che sia tornato ad avere undici anni. “Ma come?! Ci andavamo sempre durante la pausa pranzo. Era lì che suonavamo.”

E Calum ora lo ricorda, eccome se lo ricorda. Ricorda quando si sedevano contro il tronco d'un albero, all'ombra dei suoi rami, a mangiucchiare i panini che si portavano da casa, perché il cibo della mensa faceva troppo schifo. Ricorda che ci andavano solo loro due e che nessuno sapeva che fosse il loro posto. Ricorda il modo in cui Luke strimpellava la chitarra, che al tempo era quasi più grande di lui, e il modo in cui arricciava il naso quando dimenticava una nota. Ricorda di come cantassero ogni volta una canzone diversa dei Blink-182 e di come si guardassero con la coda dell'occhio. Ed è quasi schiacciato dal peso di tutti quei ricordi; un carico enorme che si era quasi dimenticato di portare sulle spalle.

“Voglio ritornare lì,” sospira il biondo e appoggia i piedi sul cruscotto. Calum lo lascia fare, un po' perché non vuole litigare e un po' perché sa che tra qualche minuto cambierà posizione. Si domanda se a Luke, tutta questa fama, piaccia sul serio. Forse era tutto migliore quando non dovevano esibire sorrisi falsi ogni giorno e quando potevano dormire per almeno sette ore ogni notte. Lo vede quando, dopo un concerto, Luke si porta la testa tra le mani perché è sfinito. E non gli piacciono proprio per nulla quelle occhiaie violacee, in netto contrasto con la pelle di un bianco candido e con gli occhi chiari. Saltano all'occhio come la pennellata in più su una tela o come il pizzico di sale di troppo nel cibo.

“Non ti piace essere famoso?” chiede allora, curioso di sapere la risposta. I fari illuminano per un secondo un cartello che gli fa capire che no, non sono in Canada, ma ancora a Los Angeles.

“Sì, ovvio che mi piace,” si appresta a rispondere e poi si gira a guardare il profilo di Calum. Il più grande sente i suoi occhi addosso, quasi siano spilli e gli stiano pizzicando il viso. “Stavo solo pensando che mi manca stare con te, da soli.”

Ne seguirebbe un silenzio imbarazzante, se solo alla radio qualcuno non decidesse di mettere i Green Day. Subito Luke intona Boulevard of Broken Dreams e lo fa così bene che Calum quasi si stupisce, perché pochi secondi prima quasi non riusciva a parlare tanto era ubriaco. Ogni tanto si ferma, la bocca ancora aperta, alza un sopracciglio e poi continua.

“Avresti dovuto lasciare che me ne andassi con quella ragazza prima,” gli dice Luke una volta che la canzone finisce. Calum si gira a guardarlo, il labbro superiore tra i denti, cercando di capire se stia dicendo sul serio oppure se sia uno dei giochi di Luke. Non riesce mai a capire quando Luke scherza o è serio; per questo, deve studiarlo a fondo, prima di capire che non sta affatto scherzando. Lo capisce dalla linea tra le sue sopracciglia corrucciate e dal modo in cui le labbra sono ben distese e non mostrano alcuna emozione.

Dalle sue di labbra esce un verso di scherno, “Ma dai. Scommetto che neppure sai dare un bacio come si deve.”

Luke si zittisce. Calum ha quasi paura che se la sia presa – forse questa volta ha davvero esagerato – e sta per chiedergli scusa, ma Luke lo precede. “Scommetti male allora.”

“Scommetto cinque dollari che non sai farlo.”

“E io scommetto dieci dollari che lo dici solo perché tu non sai farlo.”

“Ma per favore,” sbuffa Calum, svoltando in una strada che è quasi certo di aver già visto. Magari in poco tempo arriveranno a casa e tutto quello non avrà modo di continuare. Infatti, esattamente tre minuti dopo, riesce a scorgere il familiare cancello grigio e, dietro di esso, la loro casa provvisoria a due piani, con piscina e studio incorporato. Calum non può lamentarsi, è davvero una gran bella casa. Apre il cancello con il telecomando e ferma l'auto davanti al garage – è troppo stanco e la sistemerà domattina. Una volta uscito dal veicolo, aiuta Luke ad uscire, e zoppicano fino alla porta d'entrata – Luke rischia di inciampare in svariate piante. Mentre Calum si tasta le tasche per trovarci le chiavi, Luke scoppia a ridere fin troppo rumorosamente e viene zittito più e più volte, perché non si possono permettere di ricevere ancora un altro richiamo dai vicini. Hanno già rischiato di ricevere una multa quando Michael ha ordinato i botti e ha deciso di accenderli sul terrazzo – “Fuochi d'artificio, Michael? E perché non fare qualcosa di altrettanto illegale quale rubare cocaina?”. Le trova proprio quando Luke sta per lasciarsi andare in una risata; fa fare quattro scatti alla serratura velocemente e trascina l'amico dentro.

“Sssh!” si porta l'indice alle labbra, mentre quello dell'altra mano ha afferrato l'orlo della camicia di Luke . Brancolano nel buio più totale, perché Calum ha dimenticato dove sia posizionato l'interruttore, invece Luke è diventato una sorta di vegetale e figuriamoci se lui se lo ricorda. Urta contro qualcosa che deve sicuramente essere lo spigolo del tavolo e “Figlio di put- pene!” strilla, tenendosi il fianco dolorante. Forse non avrebbe dovuto strillare così tanto, perché Luke sta di nuovo ridendo così tanto da lacrimare e Calum non ha idea di come zittirlo.

Prendere di nuovo in ballo l'argomento di quella ragazza sembra la cosa più facile e immediata, perciò fa un tentativo. “Mi devi cinque dollari.”

Luke smette di ridere – grazie a dio!, “Neanche per sogno, Cally! Tu mi devi dieci dollari.”

“Chi me lo dice?”

“Io te lo dico! Dovevi lasciarmi andare con quella tizia.”

“Ma se non sai neppure come si fa sesso!”

“Scommetto quindici dol-”

“Oh, no, non ci cado di nuovo! Mi devi ancora cinque dollari per-” le parole gli muoiono sulle labbra quando se le sente premere da un altro paio di labbra, sottili e asciutte. Ci mette poco a fare due più due: Luke è ubriaco fradicio, sa di vodka e lo sta baciando. Sulle labbra. Sono migliori amici, e che cazzo, in quale universo parallelo due migliori amici si baciano? Non ha però il coraggio di staccarsi, perché sente la lingua di Luke stuzzicare la sua ed è una sensazione fantastica, a discapito di ciò che potrebbe pensare qualsiasi maschio alfa della sua età. Quello stronzo non mentiva quando ha detto di saperci fare! Calum sente il piercing premere sulle sue labbra, mentre Luke gliele morde con forza e lui si lascia scappare un gemito veramente poco virile. Si sente quasi una ragazzina a sussultare quando il biondo gli posa una mano sul fianco, sotto la maglia – riesce a percepire il calore partire da quel preciso punto e irradiarsi per tutto il corpo. E' probabilmente del tutto casuale il modo in cui Luke si avvicina così tanto da far scontrare i loro toraci. E sonoeterosonoeterosonoetero, pensa Calum mentre una mano di Luke scivola sempre più giù, fino ad arrivare alla tasca posteriore dei suoi jeans e infilarvisi dentro. Calum sente il click dell'interruttore e spalanca gli occhi che non sapeva di aver chiuso. Si stacca velocemente e con uno schiocco sonoro dalle labbra dell'altro. Osserva il biondo estrarre la mano dalla tasca; tra l'indice e il medio tiene stretta una banconota da dieci dollari. Se la infila in tasca, mentre un sorriso gli si allarga sul visto e “Soddisfatto?” chiede. Sembra quasi che, con tutta la sbornia, sia più lucido di Calum, che ora sta balbettando frasi che non hanno un vero e proprio significato. E questo non è da lui, non è per niente da lui. Lo pensa anche Michael, fermo sotto lo stipite della porta, con un'espressione al confine tra l'incredulità e la consapevolezza che Calum troppo eterosessuale non lo sia. Il bassista guarda Luke barcollare verso le scale e lanciargli un bacio ironico, prima di scomparire nella sua camera.

“Figlio di puttana!”

Ora però, prima di riflettere sulla sua vendetta, deve capire come sbarazzarsi di quella semi erezione nei pantaloni e pure di Michael Clifford che sta chiedendo silenziosamente spiegazioni, ancora immobile davanti alla porta.


Note d'autrice
SSSo, non postavo niente da quanto? Un mese? Di più, forse. E ora torno con 'sta mezza schifezza che non ha né capo, né coda. E' un po' ispirata a Long Way Home perché quella canzone is my tune!!!!! (E poi c'è anche Alex Gaskarth in alcuni punti perciò, capitemi, Alex Gaskart!!).
Hope you enjoy questa schifezza e se lo fate, fatemelo sapere.
Un bacio :)
 

   
 
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