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Autore: Jade Tisdale    13/07/2014    3 recensioni
Una terrestre che non è riuscita a sottrarsi al destino che il Dottor Gelo aveva previsto per lei.
Un androide che si è fatta assorbire da Cell e che da quel giorno ha iniziato a sognarlo.
Una moglie che non riesce a dimostrare il proprio affetto verso il marito.
Una madre che si chiede se sua figlia potrà avere una vita serena.
Un cyborg che sta cercando di progettare un futuro da umana.
Ma C18 che cos'è davvero?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 18, Altri, Crilin, Marron | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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25. Cotte adolescenziali.

 

 

«Dai zio Goten, puoi farcela!» esclamò la piccola Pan, saltellando a piedi nudi sulla sabbia.
«Trunks, vincerai tu!» fecero eco Marron e Bra. «Metticela tutta!»
Quello era uno dei tipici pomeriggi che passavamo alla Kame House. A distanza di un mese dall'ultimo Torneo Tenkaichi, essendo estate, Pan, Bra, Goten e Trunks cominciarono a passare molto tempo nella nostra spiaggia. La loro presenza non mi dava fastidio, anzi, vedere Marron così allegra coi suoi amici, in un certo senso, rendeva felice anche me.
I due giovani sayan, quel giorno, avevano improvvisato una lotta per riscaldarsi.
«Hanno fatto la stessa cosa dieci anni fa, il giorno del quinto compleanno di Marron. Te lo ricordi?» domandai a Crilin, che era seduto sulla sdraio di fianco a me.
Mio marito annuì.
«A quanto pare è vero che il lupo perde il pelo ma non il vizio!» disse, con un sorriso.
«Quei ragazzi non cambiano mai...» continuò Muten, guardandoli con attenzione.
Goten sferrò un calcio verso il viso di Trunks, che però lo parò con il gomito. I due si distanziarono parecchio e scagliarono, a tempo, due onde energetiche potentissime. Tutta quella potenza fece in modo che la sabbia si spargesse per aria, creando un polverone che ci impedì di capire chi avesse vinto.
Quando la polvere cessò di librarsi nell'aria, trovammo entrambi i sayan stesi a terra, sfiniti. Si rialzarono dopo poco e si scambiarono una stretta di mano.
Pan corse incontro allo zio e lo abbracciò, dicendogli che era stato il migliore. Nel frattempo, Trunks si avvicinò alla sorellina e a mia figlia.
«Fratellone, sei stato davvero bravo!» gli disse Bra, dandogli un tenero bacio sulla guancia.
«Tua sorella ha ragione... Sei stato fenomenale!» continuò Marron, arrossendo.
Il sayan dai capelli lilla sorrise ad entrambe.
«E' meglio che noi andiamo. E' quasi ora di cena e se non riporto Pan a casa, mia madre si arrabbia...» spiegò Goten.
«Già, anche io e Bra togliamo il disturbo.» disse Trunks alzandosi in volo, seguito dalla sorella.
«Ci vediamo presto!» urlò Marron ai suoi amici che, ormai, si erano allontanati fra le nuvole.

 

«Quei ragazzi hanno davvero un gran potenziale.» disse il maestro Muten, mentre cenavamo. «D'altronde, sono i figli di Goku e Vegeta.»
«Anche la piccola Pan ci sa fare.» continuò Crilin, addentando un pezzo di pizza. «Chissà se anche Bra incomincerà a lottare...»
Lanciai un'occhiata verso Marron. Da quando i suoi amici se ne erano andati, non aveva proferito parola e sembrava parecchio tesa.
«Va tutto bene?» domandai, attirando la sua attenzione.
Fece cenno di sì con la testa.
Alzai un sopracciglio.
«Sicura?»  
Marron deglutì.
«Ecco... Ti volevo chiedere una cosa.» esordì, con la voce tremante. «Vorrei... Vorrei che tu mi insegnassi le arti marziali, mamma.»
Crilin e Muten si irrigidirono. 
«Hai sempre detto che non ti interessava impararle. Come mai tutto a un tratto ti è venuta voglia di sudare?»
Deglutì di nuovo.
«Perché... Sai com'è, i nemici sono proprio dietro l'angolo e... Beh, io voglio essere preparata, così da non dover sempre dipendere da voi...»
Incrociai le braccia e socchiusi gli occhi.
«Non se ne parla.»
La biondina cominciò a tremare.
«Mamma, io...»
«Ricorderai benissimo ciò che accadde quando ti feci esercitare col volo.» dissi, sormontando la sua voce. 
«Allora ero solo una bambina! Adesso sono più responsabile, quindi...»
«Non ha alcuna importanza. Non ti insegnerò niente.»
«Ma...»
«Marron, non si discute.» 
Mia figlia fece prima un'espressione dispiaciuta, ma poi si alzò in piedi e sbatté violentemente le mani sul tavolo.
«Io ti odio!» gridò, prima di correre al piano di sopra.

 

Il mio sogno di quella notte si ambientava al giorno del mio decimo compleanno. Sia io che C17 eravamo entusiasti di festeggiare coi nostri genitori.
Purtroppo lavorarono tutto il giorno e li vedemmo soltanto all'ora di cena. Nostro padre ci aveva comprato una torta di compleanno alla panna, con su scritto: 'I 10 anni di Harumi e Masaru.' 
«Forza, esprimete un desiderio!» ci disse allegramente nostra madre.
Ci avvicinammo alle candeline e ci stringemmo la mano.
Voglio stare per sempre con mio fratello!

 

La mattina seguente, Marron non scese per colazione. All'inizio immaginai che se ne fosse andata, ma poi, sentii la sua aura e capii che era ancora in camera.
Starà dormendo pensai. Ma quando, a mezzogiorno inoltrato, non la vidi ancora prendere il sole in spiaggia, mi preoccupai.
Bussai molto rumorosamente alla porta di camera sua, ma nessuno venne ad aprirmi. Così, girai la maniglia ed entrai in fretta all'interno della stanza.
Marron se ne stava coricata nel letto ad occhi chiusi, con le cuffiette nelle orecchie. Mi avvicinai a lei e spensi la musica dall'mp3, costringendola ad aprire gli occhi e a guardarmi.
«Che vuoi?» domandò in modo brusco.
Feci un mezzo sorriso.
«Tu vuoi fare colpo su Trunks, non è vero?»
Mia figlia rimase impietrita. Le gambe iniziarono a tremarle e divenne di colpo bianca in viso.
«T-Tu... Come...» balbettò.
«Basta vedere come lo osservi. Hai sempre avuto un debole per lui sin da bambina.» spiegai. «Non ti sei mai interessata alle arti marziali, perciò, ho fatto due più due.»
Si strinse nelle spalle e fece un'espressione triste.
«Trunks e Goten sono i miei migliori amici da sempre e da quando ci sono le bambine è tutto più divertente. Però...» Sospirò. «Pan e i ragazzi pensano solo agli scontri e adesso anche a Bra cominciano a piacere. All'inizio credevo di sentirmi semplicemente esclusa, ma poi, ho capito che lo facevo solo per attirare l'attenzione di Trunks...»
Le feci una carezza sui capelli biondi come i miei.
«Non è con le arti marziali che lo conquisterai, tesoro. Se anche tu gli piaci, è di sicuro per come sei ora. Non devi sentirti costretta a cambiare solo per lui, chiaro?»
Annuì con gli occhi lucidi, facendo un mezzo sorriso. Ad un tratto, si sentì una forte vibrazione. Marron estrasse da sotto il cuscino il suo cellulare e fece un'espressione allegra.
«Mamma... E' lui...» disse entusiasta. «Mi ha chiesto se stasera mi va di fare un giro in città... Che cosa gli dico?»
«Digli che passi a prenderti alle otto.» risposi, con un sorriso.
Marron mi ringraziò e mi mise le braccia al collo.
«Scusami per ieri... Non ti odio davvero, ero solo arrabbiata!»
Appoggiai le mani sulla sua schiena.
«Non fa nulla.» 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed eccomi qui con il primo capitolo della terza parte!
Vi dico subito che ho deciso che il tema principale di questa parte sarà il rapporto madre-figlia tra Marron e C18. Ovviamente Crilin non verrà messo da parte, diciamo solo che Marron parteciperà di più rispetto alla seconda parte.
Beh, non ho molto da dire, oramai sono sempre le stesse cose... Spero vi piaccia e di non aver fatto errori ;) 

   
 
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