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Autore: vex194    13/07/2014    5 recensioni
Stiles Stilinski e Lydia Martin.
Il primo è un ragazzo normale, un po' imbranato che - agli occhi degli altri - appare come uno di quei classici sfigatelli.
In realtà è molto più di quello: è intelligente, carino e dolce.
La secondo è una ragazza, con dei lunghi capelli color biondo fragola e con due grandi ed incantevoli occhi verdi. E' bella, popolare e tutti i ragazzi della scuola - i più belli - sono i suoi.
Dietro quella facciata di popolarità, però, c'è molto di più.
Intelligenza, cultura e voglia di amare veramente.
Questi due ragazzi non si conoscono e non hanno nulla in comune, tranne che entrambi vivono a New York.
Uno sbaglio, un malinteso, cambierà la situazione e le cose che li accomunano inizieranno ad aumentare.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Cora Hale, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Brooklyn Baby

Magic

 

New York, 25 Giugno 2014

 

Stiles

Lydia

Scott

Allison

 

Ore 19.58

Oh cazzo. Oh cazzo! Tu non hai idea di chi sia Lydia.

Ore 19.59

Neanche tu, ma confido nel fatto che presto lo scoprirai.

Ore 20.00

No, no, no! Tu non capisci! La conosco, l’ho già vista!

Ore 20.01

Cosa? Io e Allison abbiamo fatto tutto questo casino e tu già sapevi chi era?

Ore 20.02

Sapevo chi era, ma non sapevo che fosse lei.

Ore 20.03

Ti ricordi quella sera che avevo visto quelle due ragazze in quel pub dove andiamo sempre? E ti avevo detto che c’era una ragazza molto carina e che vi ci vedevo bene insieme? E che i vostri figli sarebbero stati davvero molto belli?

Ore 20.04

Sì e io ti ho risposto che sarebbero stati anche immaginari.

Ore 20.05

Una di quelle due ragazze era Lydia! Molto probabilmente l’altra era Allison, ma non l’hai riconosciuta. Sei un pessimo fidanzato.

Ore 20.06

Probabilmente non l’ho neanche vista. Non ti stavo dando ascolto quella sera, Stiles.

Ore 20.07

Anzi, mi sono appena reso conto che non ti do mai ascolto.

Ore 20.08

Ti odio.

Ore 20.09

Sì, anche io ti voglio bene amico.

 

Stiles era lì e la guardava, quasi estasiato. Conosceva quella ragazza. L’aveva riconosciuta non appena il colore dei suoi capelli era spiccato sotto ai suoi occhi; quel colore così particolare, così acceso e così meravigliosamente brillante che Stiles non poteva fare a meno di ammirare. Dopo qualche secondo, lei si girò di qualche centimetro verso di lui, scontrandosi con il suo viso. Stiles era stato catturato dal colore dei capelli di Lydia, quel magnifico biondo-fragola (come lo aveva chiamato lui), ma mai aveva visto i suoi occhi. Erano grandi, leggermente sgranati e lucidi in quel momento, così profondi che sembravano scavarti dentro ad una velocità immane. Ed erano così estremamente verdi. Non di un verde qualsiasi, ma un verde splendente, scintillante, come quello delle foglie in piena estate. Verdi, brillanti... belle e fresche.

“Lydia?” chiese lui, tanto per essere certo che quella creatura così bella e minuta fosse lei.

Lei si morse l’interno della bocca, Stiles lo vide perfettamente, mentre Lydia annuiva leggermente con la testa, stringendo spasmodicamente la tracolla della piccola borsetta tra le dita. Lui si avvicinò di qualche passo, sorridendole cortese. Non sapeva come comportarsi esattamente, forse era stato tutto precipitoso e stava sbagliando di nuovo tutto quanto con lei, ma dentro di sé – qualcosa – lo aveva fortemente spinto a chiederle nuovamente di uscire. Voleva sapere chi fosse, voleva conoscerla e sapere più cose possibili sul suo conto.

“Non pensavo saresti venuto” mormorò lei, ancorandosi ancora di più alla sua borsetta.

Lydia lo aveva aspettato e, come la volta prima, dopo qualche minuto aveva già voglia di andarsene, ma stavolta rimase. Aspettò che un ragazzo la chiamasse e si presentasse a lei come il ragazzo dei messaggi, perché era così che lei lo chiamava ormai. Aveva aspettato e ora, l’unica cosa a cui poteva aggrapparsi, era la sua borsa con all’interno il minimo indispensabile; il rossetto rosso, la cipria, qualche antidolorifico in caso di emergenza e il suo inseparabile cellulare, con la sua nuova copertina fatta di brillantini lilla.

“Dovevo rimediare al casino che ho fatto” disse lui, infilandosi le mani in tasca.

Fece scendere i suoi occhi marroni – lui li considerava abbastanza anonimi, ma Lydia aveva capito subito che non lo erano – verso il marciapiede, imbarazzato da quegli sprazzi di silenzio che caratterizzavano quella loro uscita appena iniziata.

Lydia sorrise di fronte al piccolo broncio formatosi sul viso giovane del ragazzo davanti a lei. Da quanto si erano “accidentalmente” conosciuti, si era sempre chiesta quale fosse il suo aspetto fisico. Se fosse uno di quei soliti palestrati con due quintali di muscoli e solo mezz’etto di cervello, se fosse uno di quei nerd che non sanno neanche che cosa sia una vagina, oppure se era un ragazzo normale, con un normale taglio di capelli, un normale abbigliamento e un normale comportamento.

Stiles era normale, ma allo stesso tempo, non lo era.

Sembrava uno di quei classici sfigati della scuola – quelli che Lydia aveva sempre evitato come la peste – perché quella camicia scozzese non gli dava l’aria di un capitano della squadra di lacrosse o football, ma le spalle larghe e il petto evidenziato dalla maglietta di cotone grigio lo rendeva abbastanza bello da essere preso in considerazione.

I capelli andavano decisamente sistemati, forse Lydia avrebbe potuto dargli qualche consiglio su come non fare avere vita propria a quella indomata chioma scura, il guardaroba andava rivisto, ma l’unica cosa che era perfettamente al suo posto, era il sorriso.

Bello, sincero, rassicurante e caldo.

“Che dici... entriamo?” chiese lui, inclinando la testa verso la porta del locale.

“Certo” asserì lei.

Stiles cedette il passo a Lydia che, ancora non del tutto a suo agio, si mordicchiò il labbro inferiore. Si torturò tutto l’interno della bocca con i denti, fino a sentire il sapore del sangue.

Assurdo, pensò tra sé e sé.

Stiles, dal canto suo, non smetteva di grattarsi la nuca e non riusciva a stare fermo con la mani. Continuava a muoverle e con la coda dell’occhio, osservò le gambe di Lydia. Quelle zeppe marroni gliele slanciavano, assottigliandole le caviglie e le ginocchia, il colore chiaro dell’abito si sposava terribilmente bene con il colore della sua pelle che era così chiara e delicata, quasi fosse porcellana.

Era bella e, se non fosse stato così stupido, l’avrebbe scoperto tempo prima.

 

Ore 01.09

Grazie.

Ore 01.10

Grazie a te. Dopo il casino che ho combinato non mi sarei aspettato un’altra possibilità da parte tua.

Ore 01.11

Già, probabilmente non avrei dovuto darti ascolto, ma hai pagato tu, quindi...

Ore 01.12

Oh, ah sì? Carina.

Ore 01.13

Scherzo. Davvero, grazie. È stata una bellissima serata.

Ore 01.14

Figurati, è stato un piacere.

 

Ore 02.02

Allora? Mi dici come è andata questa serata?

Ore 02.03

È... andata.

Ore 02.04

Solo andata? Cioè, non hai niente da raccontarmi? Tipo, com’è lui, se ti piace o meno? Se è un troglodita mentre beve oppure sembra una ragazzina?

Ore 02.05

Diciamo che... potrebbe essere carino. E simpatico. Ed estremamente ironico e con la battuta sempre pronta.

Ore 02.06

Interessante. Continua...

Ore 02.07

È estremamente logorroico, parla molto. Troppo, forse. Ha una strana fissazione per Guerre Stellari... e per i fumetti. Credo.

Ore 02.08

E siete arrivati ad un punto in cui avete concretizzato che avete qualcosa in comune?

Ore 02.09

Probabile.

Ore 02.10

Habemus Coppiam!

 

Ore 06.09

Sei consapevole del fatto che mi devi raccontare tipo tutto quello che è successo?

Ore 06.10

E tu sei consapevole che sono le sei del mattino e che ti verrò ad uccidere, non appena avrò la forza motoria di alzarmi dal letto?

 

 

 

 

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Okay, probabilmente non è così tanto lungo quanto vi avevo promesso, questo capitolo, ma è decisamente meno corto di quello precedente.

Ho inserito un’altra parte narrante e, devo dire, mi è piaciuto tanto scriverla. Specialmente dal punto di vista di Stiles. Amo entrargli dentro e poter scrivere quel che sente per Lydia, adoro dover descrivere lei dagli occhi di Stiles, davvero. Spero solo di non essere stata troppo OOC.

Quello che è successo durante l’appuntamento non l’ho descritto, ma voglio lasciare l’immaginazione a voi. È andato bene, comunque, e questo è l’importante.

Ho inserito la fissazione per i fumetti per Stiles, perché mi ricorda tanto Seth Cohen, che io amo tanto.

Bene, vi ricordo il mio fake, il mio gruppo e la mia pagina su True Blood ^^

Un bacio.

   
 
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