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Autore: Layla    13/07/2014    0 recensioni
“È pericoloso per una ragazza far entrare quattro ragazzi sconosciuti in casa sua.”
“Noi siamo innocui.”
Mi risponde il secondo alto.
“Lo spero per voi e ricordatevi che vi faccio entrare solo per la birra.”
“Ce l’hai un nome, principessa di ghiaccio?”
Mi chiede il ragazzo con i capelli lunghi, mentre gli altri sono andati a prendere un paio di casse di birra.
“Sì, mi chiamo Holly.
Tu?”
“Vic, Vic Fuentes.”
“Piacere.”

{Tratto dal primo capitolo. Seguito di "Do it for Baltimore, do it for me"
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Epilogo: 'cause all I know, all I know is :you are my only one.

Tra due settimane mi sposo e non ci credo nemmeno io.
Mi sposo con Alex Gaskarth, la mia cotta del liceo, il cantante degli All Time Low, nonché ragazzo che amo.
Odio quando pensieri da ragazzina mi attraversano la mente, non ha molto senso logico che io fangirli sul mio ragazzo, ma le ore che passo dalla sarta sono lunghe e io sono emotivamente scombussolata.
“Holly, tutto bene?”
Mi chiede Wen.
“Uhm, sì, credo. Perché?”
“Vediamo…. Prima ti è venuta la bava alla bocca, poi sei impallidita come se avessi visto Satana e infine arrossita.”
“È che ancora non ci credo che mi sposo! Lo sai che sono sempre stata piuttosto restia al matrimonio!”
“A venticinque anni sei matura abbastanza per sposarti.”
“E tu quando ti sposi?”
Lei alza le mani.
“Ah, non lo so.”
“Quanto manca alla fine delle prove?”
“Un quarto d’ora.”
Un altro quarto d’ora di torture.
“Wen, sono obesa. Non entrerò mai in quest’abito.”
“Ci sei già entrata e non sei obesa, sei al limite dell’anoressia, mi preoccupi.”
Io mi guardo allo specchio e vedo una ragazza dai capelli di media lunghezza, con un ciuffo nero che indossa un abito molto bello. Ha un bustino bianco con delle stecche nere e dei fiorellini neri, un fiore nero sulla vita, a lato e un’ampia gonna bianca con dei ricami che scendono dal bustino.
Peccato che gli occhi della ragazza siano un po’ spaventati.
“Wen, ho paura.”
“Non averne.”
“E se andasse male?”
“Non andrà. Ne avete superate tante insieme.”
“Sì, hai ragione.”
Dico, mordendomi il labbro inferiore.
“May, Sophie e Aileen dove sono?”
“May sta scegliendo i fiori, Sophie e Aileen le bomboniere ovviamente sotto le precise direttive di May.”
“Sei sicura che non sia troppo stressante per lei?”
"No, è abituata a organizzare party da secoli. Quando hai finito qui dobbiamo parlare con il prete. Ah, e May ci ha chiesto se vogliamo invitare parenti o qualcuno.”
“Parenti?”
“Sì, lo so che è stupido, ma l’ha chiesto.”
Io sospiro, non c’è nessun parente che voglia vedere, ma inviteremo qualcuno della cerchia degli amici tatuatori, qualcuno del magazzino e qualche amico famoso.
“Signorina, le prove sono finite. L’abito le sta divinamente!”
Esclama la sarta, io le rivolgo un sorriso tirato. Con cautela esco da questo inferno di pizzo bianco e nero e mi dirigo ai camerini rimettendomi con sollievo i miei jeans neri, la mia felpa nera e gli anfibi.
“Ci vediamo settimana prossima per gli ultimi ritocchi!”
“Va bene!”
Urlo io.
“Bene, adesso andiamo dal prete.”
Esclamo con la testa che mi scoppia, organizzare un matrimonio non è facile.
Wendy guida fino alla chiesa che ha scelto Alex, parcheggia e scendiamo. Il parroco è un uomo disponibile, la chiesa è libera il giorno in cui vogliamo io e Alex, a patto di frequentare un corso prematrimoniale.
Io accetto, Alex non sarà molto felice di questa cosa, ma purtroppo è così che vanno le cose.
“Ok, e questa è fatta.
Adesso andiamo a casa, io mi stendo un attimo. Tu potresti pensare ai parenti?”
“Certo. E chi vuoi come testimone?”
“Non fare domande stupide, tu ovviamente.”
“E chi ti porterà all’altare.”
“Bryan.”
“Ok.”
Arriviamo a casa mia, io salgo immediatamente in camera e mi butto sul letto, addormentandomi quasi subito.
Mi sveglia una mano gentile verso l’ora di cena: Alex.
“Amore!”
Lo abbraccio.
“Sono felice di vederti, oggi è stata una giornata infernale.”
“Anche per me, sono stato dal sarto per l’abito e poi ho dovuto andare da May per sapere se le bomboniere che lei, Sophie e Aileen avevano scelto erano di mio gusto.
A proposito, dopo devi dargli un’occhiata anche tu.”
Io gemo sconsolata.
“Domani ci sono le prove in chiesa e c’è un corso prematrimoniale da fare se vogliamo la chiesa.”
“E sia.”
Risponde tetro lui.
“Dopo dobbiamo dare un’occhiata anche ai fiori per la chiesa e per la villa e scrivere una lista di invitati.”
Riprende lui.
“Sì, lo so. Wen sta pensando ai miei.”
“Forza scendiamo dabbasso, ci sono Wen e Jack e lei sta cucinando.”
“Dio sia ringraziato.”
Scendo stancamente le scale, pensando che non avevo idea di quanti preparativi richiedesse un matrimonio. Sono davvero troppi.
Fiori, vestiti, bomboniere, lista degli invitati, chiesa, corsi prematrimoniale, lista nozze, viaggio di nozze.
Sì, penso che il viaggio di nozze sarà la parte che mi piacerà di più di tutta questa storia.
“Ehi, Holly! Vieni!
È pronto!”
Urla Jack dalla tromba delle scale.
“Arrivo!”
Spero di arrivarci viva a questo matrimonio.

 
Due settimane dopo è tutto a posto.
Il vestito è pronto: gli inviti sono stati mandati, la casa e la chiesa sono state decorate a dovere, le prove sono state fatte, le bomboniere giacciono da qualche parte in attesa di essere consegnate insieme ai confetti e abbiamo una lista nozze.
E io ho due occhiaie degne di un panda.
È il giorno del mio matrimonio e io ho un colorito grigiastro – malsano – due occhiaie da record e una stanchezze fisica e mentale insopportabile.
Non vedo l’ora che tutto sia finito per poter stare a letto con Alex a parlare di niente.
“Holly!”
L’urlo di Wen mi riscuote.
“Wen…”
Rispondo spenta io.
“Dio, Holly! Sembra che ti abbia investito un camion!
Vieni, ti faccio un caffè e qualche pancakes, poi arriveranno la truccatrice e la parrucchiera, ti renderanno meravigliosa!”
“Perché non hai chiamato direttamente un restauratore? Non credo che loro bastino!”
“Scema!”
Mi rimbecca lei.
“Che facce note vedrò in chiesa?”
“Beh, i Pierce The Veil, Rian, Zack, Cassadee, i Paramore, i We Are In The Crowd, Bringe Me The Horizon, You Me & Six, Of Mice &Men, Sleeping with Sirens e i Tonight Alive.
E gli Yellowcard, me li stavo scordando.”
“Almeno qualcuno di noto c’è.”
Poco dopo bevo il mio caffè e mangio un solo pancake, meglio di niente. Mi faccio una doccia e finalmente indosso il mio vestito da sposa.
“WEN, LA CERNIERA NON SALE! SONO UN’OBEEEEESA!”
Lei corre da me e con rapidità disincastra il tessuto dalla cerniera e me la chiude fino in cima.
“Tutto a posto, obesa!”
Io rido nervosa, lei mi guarda stranita.
“Holly, stai bene?”
“NO! Ho una paura boia e sono nervosa. E se Alex mi lasciasse?
E se il nostro matrimonio non andasse bene?
E se ritornasse Lisa?
E se…?”
Wen mi scuote.
“Holly, calma, cazzo!
Non succederà nulla di tutto questo! Tu devi solo stare calma, farti truccare e pettinare e poi salire all’altare, non sarà poi così terribile!
Domani queste paure ti sembreranno assurde.”
“Ok.”
Sospiro io.
Mi siedo su una sedia e aspetto che arrivino queste due tizie.
“Holly, non ti fa niente se uso il tuo bagno?
Devo mettermi il mio vestito da testimone.”
“Va bene, fai.”
Io mi prendo le mani e inizio a mugugnare frasi sconnesse, nemmeno io mi capisco.
“Tutto bene, bambina?”
Una donna bionda sulla trentina e una ragazza pallida con i capelli neri e bianchi mi guardano un po’ preoccupate.
“Mi devo sposare.”
Butto lì a mo’di spiegazione.
“Allora, stai tranquilla. È normale essere agitate il giorno del matrimonio.”
Mi guarda con occhio professionale.
“Hai una pelle molto bella, molto chiara. Sarà un piacere truccarti, hai qualche richiesta in particolare?”
“Sì. Potreste farmi un trucco smokey leggero, è il mio tipo di trucco preferito e senza mi sento un po’ persa.”
Rispondo con una punta di imbarazzo.
“Va bene, è perfetto con il tuo vestito. Chi altri devo truccare?”
“La mia testimone, che è in bagno a cambiarsi, e le mie tre damigelle che non sono ancora arrivate.”
“Va bene, iniziamo da te.”
Io annuisco e lei inizia a stendere del fondotinta molto chiaro – sembra quasi cerone – sul mio volto e sul collo, poi si dedica agli zigomi e agli occhi.
Finito, vedo una ragazza con la pelle perfetta, radiosa e con un trucco smockey e le labbra dipinte di rosso.
Nel frattempo arrivano anche Sophie,May e Aileen vestite e anche Wen esce dal bagno, mentre la truccatrice si occupa di loro, la parrucchiera si occupa di me.
“Cosa ne dici di fare delle onde?”
“Direi che è perfetto.”
Lei inizi a scaldare la piastra, poco dopo mi sta facendo delle onde fantastiche, come ultima cosa metto una coroncina di fiori da cui scende il velo e un leggero copri spalle per la chiesa.
“Sei perfetta!”
Squittiscono all’unisono tutte le donne presenti nella stanza, sono molto lontana dall’essere perfetta, ma se lo dicono loro perché non crederci?
Venti minuti dopo siamo tutte pronto, i vestiti color panna senza spalline stanno benissimo a tutte, anche a May.
“Bene, noi adesso andiamo. Ti faccio uno squillo quando arriviamo, cinque minuti dopo tu e Bryan partite, ok?”
Mi dice Wendy.
“Ok.”
Anche Bryan annuisce e le guardiamo andare via, io sono in preda al nervosismo, lui tenta in ogni modo di calmarmi, ma non ci riesce.
Non ci rimane altro che aspettare lo squillo, è il quarto d’ora più lungo della mia vita, quando finalmente il mio cellulare vibra arraffo la mia borsa e ordino a Bryan di seguirmi.
Lui annuisce e saliamo in macchina.
Il viaggio dura un’altra eternità e io tormento il mio bouquet di rose bianche.
“Buona, Holly o di quel bouquet non rimarrà nulla.”
“Hai ragione.”
Smetto di torturarlo anche perché vedo la chiesa, il mio cuore accelera i battiti e inizio a sudare, sta per succedere e ancora non ci credo!
L’autista parcheggia, noi scendiamo e lui mi prende a braccetto, iniziamo a salire i gradini della chiesa, io tremo come una foglia.
Al nostro arrivo parte la marcia nuziale, Alex si volta verso di me e la meraviglia e l’amore che vedo nei suoi occhi castani mi calma all’istante.
Al braccio di Bryan percorro la navata e arrivo accanto a Wendy, Alex mi guarda sorridendo, il prete inizia finalmente ad officiare il rito.
Io non sento niente se non le promesse.
“Vuoi tu Holly Marie Lynch prendere Alexander William Gaskarth come tuo legittimo sposo, promettendo di amarlo in salute e in malattia, finché morte non vi separi?”
“Sì!”
“Vuoi tu Alexander William Gaskarth prendere Holly Marie Lynch come tua legittima sposa, promettendo di amarla in salute e in malattia, finché morte non vi separi?”
“Sì.”
Ci scambiamo gli anelli, la nostre mani tremano un po’, ma quando guardo quell’anello scintillare sul mio anulare sento il cuore esplodere di gioia.
“Ora può baciare la sposa!”
Alex non se lo fa ripetere e alza il mio velo, baciandomi appassionatamente, mentre la marcia nuziale esplode di nuovo.
Percorriamo la navata mano nella mano seguiti dagli invitati, veniamo bersagliati dal riso e scoppiamo a ridere come matti, anche perché Jack corre ad abbracciare il suo amico con gli occhi lucidi.
“Il mio cucciolo è cresciuto, ho fatto un buon lavoro!”
“Smettila, Jack! Stai rubando il ruolo a mia madre!”
Lui ride e torna tra la massa, adesso è arrivato il momento più atteso dalle ragazze: il lancio del bouquet.
Si dice che chi lo prende sarà la prossima a sposarsi.
Io mi volto, dando loro la schiena e lancio il bouquet a caso, quando mi volto vedo che è finito tra le braccia di Wendy che è diventata rossa come un pomodoro e guarda speranzosa Jack che si gratta la testa.
“Ehi, mamma Jack adesso tocca a te mettere la testa a posto e fallo bene o quel bouquet finirà in un certo posto dove non batte il sole!”
Urlo io, facendolo arrossire.
“Holly!”
Alex mi guarda divertito.
“No, scusa. Ci stava troppo!”
“Ah, che moglie terribile sei!”
Ridendo mi scorta verso la macchina.
“Spero abbiate scelto un buon catering.”
“Come se non sapessi dove andiamo, c’eri anche tu quando May ci ha proposto i vari ristoranti.”
“Sì, ma ho scollegato il cervello come Homer Simpson, sono cose da donne e poi ero già stanco, ci aveva fatto vedere tutti i fiori della California.
Io sospiro scuotendo la testa.
Uomini!
Arriviamo a casa nostra, decorata con fiori e candele per l’occasione, e ci fermiamo a un piccolo rinfresco che fa da antipasto. Si buttano tutti sul cibo, chiacchierando.
I genitori di Alex mi fanno la congratulazioni, la madre ha gli occhi rossi, in chiesa ha pianto come una fontana.
“Il mio ragazzo si sposa e ha scelto una brava ragazza come te.
Sono talmente felice per voi, pensavo che Alex non si sarebbe mai sposato!”
“Invece ho fatto il miracolo.”
Dico scherzando, leggermente imbarazzata.
Io e i genitori di Alex andiamo d’accordo, mi ha presentata a loro qualche settimana fa e non ci sono stati particolari problemi. Non oso immaginare cosa  sarebbe successo se non gli fossi piaciuta, magari a quest’ora non sarei la signora Gaskarth.
“Holly? Non prendi niente?”
“Eccomi!”
Prendo in mano un calice di champagne e una tartina e assaggio entrambi: buoni!
“Sono deliziosi! Ottima scelta, May!”
“Io so sempre dove si trova il meglio.”
Mi risponde lei ammiccando, è mano nella mano con Jordan e Zack li sta guardando male.
Oh! Prevedo burrasca all’orizzonte, ma non fa niente, non lascerò che nulla guasti questo momento!
“Oh, immaginavo! Una ragazza dell’upper class conosce tutti, giusto?”
Lei ride.
“Sì, esatto.”
“Come pensi di chiamarlo?”
“Il bambino? Mi piace molto Alex come nome, ma rischiamo di fare confusione, quindi non lo so di preciso.
“Non dirlo al mio Alex o rischia di montarsi la testa.”
Ridiamo insieme e poi ci sediamo a tavola, abbiamo un tavolo più piccolo riservato per noi: io, Alex, Jack, Wen, i genitori di Alex, Rian, Cassadee, Zack, May, Jordan, Sophie, Aileen, Vic, Mike, Tony, Jaime, Jessica (la ragazza di Jaime) e Tay.
“Non l’avrei mai detto che ti saresti sposato!”
Esordisce lei.
“E invece l’ho fatto, ah! Vi ho sorpresi tutti!”
“Molto.”
I camerieri iniziano a servire le varie portate e si crea il silenzio tipico dei pranzi, è tutto buonissimo, May ha proprio fiuto per queste cose.
“Mai pensato di preparare matrimoni per lavoro?”
Le chiedo.
“Uhm, sì. Dopo che il bambino sarà nato.”
“A proposito di bambini, non metterete subito in cantiere un piccolo Alex, vero?”
“No, Jack. Tranquillo!”
Il pranzo prosegue fino al momento più temuto: quello dei discorsi.
Il primo ad alzarsi è un Jack piuttosto brillo.
“Conosco questo ragazzo da più di dieci anni e non avrei mai creduto che si sarebbe sposato, ma si sono sbagliato.
Ehi, da quando Holly è entrata nella sua vita è persino migliorato, se si può migliorare Alex Gaskarth, quindi è meglio che lei continui a trattarlo bene o chiamo l’Unesco.
Alex è patrimonio dell’umanità e va salvaguardato!
Vi auguro tanta felicità!”
Io vorrei scomparire, la seconda che si alza è Wen.
“Conosco Holly sin da quando era una bambina, non ho mai pensato che si sarebbe sposata, perché era troppo spaventata dal mondo. Sono lieta di essermi sbagliata e spero che il loro sia un matrimonio meraviglioso o altrimenti sarò costretta a prendere a calci il culo di Alex, mettendo a rischio i miei amati dockie.
Buona vita ragazzi e tante buone cose, cumpa’!”
Si risiede, io e Alex ci guardiamo.
Approfittando della confusione creata da un ubriaco Jack che balla con Wen e del pop-punk rumoroso che sta suonando la band che May ha ingaggiato io e Alex ce la battiamo.
Troviamo un angolo del giardino deserto e ci sediamo per terra, abbracciati, senza dire nulla.
“Ti amo, Holly. Grazie per essere diventata mia moglie.”
“Ti amo, Alex. Grazie per avere reso migliore la mia vita.”
Abbiamo entrambi in mano un calice di champagne e lo alziamo al sole che tramonto.
“Alla nostra nuova vita.”
Sono sicura che sarà una bella vita,migliore di tutte quelle che ho immaginato e sarà tutto merito di Alex.
Ho finalmente trovato il mio porto sicuro.

Angolo di Layla

E così siamo arrivati all'ultimo capitolo, spero vi piaccia. A breve ci sarà il seguito di questa storia che sarà principalmente incentrato su May, Aileen e Sophie e su quello che è successo loro prima di questo matrimonio (e magari anche dopo, non ho ancora finito di scriverlo LOL). Ringrazio Rainmaker per la recensione e tutte le persone che l'hanno messa tra le preferite, seguite e ricordate.

Al seguito.

   
 
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