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Autore: 365feelings    13/07/2014    2 recensioni
Raccolta di vario genere e vari personaggi; molte percabeth e jasiper perché canon is the way. E anche tante solangelo. Headcanons come se non ci fosse un domani, non posso assicurare che siano sempre fluff. Qualche AU (ok, tante AU) e future!fic.
30. Non c'è fama più grande (Ares/Afrodite)
«Era una semidea» la corregge «Ha dimostrato la sua aretè e ora la sua timè è salva, è scesa nell’Ade serena. Ci saranno altri eroi e conosceranno la sua storia, non c’è fama più grande».
La dea svuota il suo calice. Sa che Ares ha ragione e sa anche di essere una madre distratta e poco presente, ma per Silena (per tutte le sue figlie) ha sempre desiderato di meglio che la morte in battaglia. Una vita lunga, per quanto lunga possa essere quella di un mortale, e felice, sicura. Non è quello che vogliono tutte le madri, che voleva anche Teti?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jason/Piper, Leo Valdez, Nico di Angelo, Percy/Annabeth, Will Solace
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Autrice: kuma_cla
Titolo: L'età degli eroi
Coppia: Jason/Piper
Rating: verde
Genere: fluff
Avvertimenti: one shot, het, au
Prompt: Hogwarts au
Note: di Hogwarts!verse che seguono questo headcanon, ossia del Torneo Tre Maghi affrontato da Percy, Jason e Zoe (rispettivamente per Hogwarts, Durmstrang e Beauxbatons), ne ho già scritte due (+ una di ambientazione vaga) e questa in particolare si ricollega all'incontro tra Jason e Piper davanti lo Specchio delle Brame. Ora, di solito vi lascerei i link alle varie storie, ma sono culopesa (più del solito si intende) e quindi se volete ve le cercate voi, tanto basta scorrere l'indice di questa raccolta per trovarle. 



«Dove sei stato l'altra notte?»
Jason rischia di soffocarsi con il pranzo, ma si mostra impassibile e nega con voce calma, senza tradire emozioni — o così spera. Ultimante lo colgono un po' troppo spesso di sorpresa e non è un buon segno.
«Mi sono svegliato e non c'eri».
Messo di fronte alla realtà, il mago ritiene che mentire non abbia più senso, inoltre Frank è un amico.
«Ero con...con una ragazza» bisbiglia imbarazzato, guardandosi attorno per accertare che nessuno stia ascoltando; per fortuna nessuno sembra essere abbastanza vicino da poter udire il loro discorso.
«Cosa?!» esclama Frank salvo rendersi conto di aver alzato troppo il tono di voce «E chi era? Reyna?» chiede quindi a voce più bassa, avvicinandosi al ragazzo, dimentico del pranzo.
«No. No!» risponde «Io e Reyna siamo solo amici, buoni amici».
Tuttavia l'occhiata dell'altro lascia intendere che non se la beve come scusa: lui e Reyna solo amici? Sono il duo più affiato di Durmstrang, i due favoriti per il Torneo Tre Maghi. L'intera scuola sospetta che siano innamorati l'uno dell'altra e in tutti quegli anni li hanno trattati come una coppia e loro non hanno né smentito né confermato.
«Allora con chi?» domanda ancora, convinto che in realtà si sia incontrato di nascosto con la loro compagna e non lo voglia rivelare.
«Una studentessa di Hogwarts» rivela infine Jason e a Frank quasi cade la mascella.
«Non ci credo» insiste allibito.
«E invece è così».
Il biondo non sta scherzando, lo capisce dallo sguardo serio, autorevole. Non c'è traccia di incertezza nella voce, gli ha appena detto la verità. 
Non riesce a credere che lui e Reyna siano solo amici, l'intera Durmstrang non può aver visto sbagliato, tuttavia non dubita delle parole dell'amico, così gli chiede di più.
«E chi sarebbe? È carina? Che avete fatto?»
«Io non lo so, era buio, abbiamo parlato...» risponde, esitante e vagamente imbarazzato. Non ha voglia di rivelare che Piper lo ha sorpreso in un'aula che non dovrebbe essere accessibile agli studenti, nel cuore della notte e che abbia intuito almeno in parte i suoi dubbi. Per qualche motivo è sicuro che la ragazza abbia saputo leggere dietro l'aria stanca e distaccata e interpretare i suoi silenzi. Non sa quanto a fondo abbia visto, quanto basta però per sospettare che il campione di Durmstrang non sia imbattibile come sembra e che basta uno specchio per farlo vacillare, più di quanto sembrino fare i suoi stessi compagni.
«No scusami, fammi capire, ti sei visito con una che non conosci e che non sai se è carina e avete parlato, di notte, nonostante il coprifuoco. Chi sei tu e che ne hai fatto di Jason Grace» ricapitola Zack, guardandolo perplesso. 
Lo sguardo di Jason vaga sulla Sala Grande senza sapere cosa davvero sta cercando, ma quando scorge una scompigliata zazzera castana intrecciata con piume comprende era proprio quello il suo obiettivo.
«Eccola, è lei, credo».
«Credi? E poi lei chi? Siamo a pranzo, è pieno di gente. Salutala» gli dice Zack, dandogli un ottimo consiglio, conscio però che lui stesso probabilmente non avrebbe il coraggio per metterlo in atto — altrimenti sarebbe seduto con Hazel.
Al contrario Jason sembra averlo trovato, perché dopo un'indecisione iniziale (sente gli occhi di tutti fissi su di lui, più del solito si intende) conviene che ne valga la pena e la saluta.
Al tavolo dei Grifondoro Piper, che fino a quel momento ha tenuto la frangia davanti agli occhi per osservare senza essere vista (spera), risponde al cenno discreto ma inequivocabile del ragazzo e con la forchetta a mezz'aria gli rivolge un sorriso forse troppo entusiasta.
«Beh, direi che è più che carina» commenta Frank.

Sin dal primo anno i Grifondoro hanno fatto lezione con i Serpeverde, cosa che ha sempre detestato perché significa restare in uno spazio chiuso con Drew Tanaka e Merlino sa quanto loro due si detestano. Scendere nel laboratorio è un supplizio che l'arrivo delle delegazioni di Durmstrang e Beauxbatons non ha mitigato, fino ad ora almeno. Per la terza volta da quando è arrivato ad Hogwarts, Jason Grace ha seguito i Serpeverde, ma essendo arrivato in ritardo ha trovato posto solo accanto a lei. Sono passati tre giorni dal loro accidentale incontro davanti lo Specchio delle Brame e uno dal saluto che si sono scambiati nella Sala Grande, quindi è da quando si sono conosciuti che non parlano e sebbene abbia desiderato più volte trovare il coraggio per avvicinarlo, ora che le circostanze li ha affiancati davanti ad un pentolone è restia a prendere la parola. Il mago rimane il campione di Durmstrang e ai suoi occhi è quanto ci sia di più inarrivabile, inoltre la intimorisce ancora un po', infine ha il terrore di parlare a sproposito. Magari non vuole avere nulla a che fare con lei, ma i modi cortesi le suggeriscono che forse si sbaglia, che forse dovrebbe tentare — in fondo è stato lui a prendere l'iniziativa, per di più nella Sala Grande.
«Credevo mi avresti colpita» gli rivela dopo diversi minuti di silenzio, accettando una radice di rabarbaro e simulando noncuranza e sicurezza.
«Ma non l'ho fatto» replica, usando il suo stesso tono.
«Però ci hai pensato» gli dice e distogliendo lo sguardo dal pentolone lo guarda negli occhi «Ci hai pensato sul serio!»
«Detta così suona male, mi hai colto di sorpresa e questa è una cosa che non mi capita mai» si difende lui, ma sul volto di entrambi si sta aprendo un sorriso.
«Ho sul serio rischiato di prendermi un Avada Kedavra!»
«No beh, un Avada Kedavra no» la rassicura mescolando la pozione.
«Voi di Durmstrang siete così freddi e rigidi e ci guardate tutti male come se avessimo le antenne e spettasse a voi il compito di eliminarci» osa, conscia di non essere ancora in confidenza, sebbene una parte di lei le suggerisca proprio il contrario.
«È davvero questo l'effetto che facciamo?»
«Oh sì» conferma annuendo energicamente «Fate davvero paura».
«Io comunque pensavo ad un Oblivion» ribatte.
«Era la mia seconda scelta, o l'Avada Kedavra o questo» confida «Lo hai mai eseguito?»
«Mai avuta l'occasione» le bisbiglia, per non essere udito dal professore. Si sente un po' ribelle a chiacchierare durante la lezione.
«Ma che peccato» scherza lei «Felice di non essere stata la tua cavia. Ho sentito di un insegnante finito al San Mungo per un Oblivion finito male».

Annabeth e Piper si trovano nella Sala Grande e stanno sistemando alcuni appunti, quando Leo le raggiunge e si siede accanto a loro, la schiena appoggiata al tavolo e lo sguardo che scruta l'ampio salone.
«Perché devono muoversi sempre in branco?» chiede poco dopo, seguendo  alcune studentesse.
«Chi?» domanda Annabeth senza alzare lo sguardo dalle sue pergamene.
«Le ragazze!» risponde con ovvietà.
«Guarda che siamo anche noi delle ragazze» gli fa presente Piper.
«Allora spiegami perché non si riesce a prendervi da sole».
«Problemi nel trovare un'accompagnatrice per il ballo?» chiede la sua compagna di Casa «Non ci starai ancora provando con quella di Beauxbatons? Com'è che si chiama? Calypso?»
«Ho sentito che ci va con Blake, uno del sesto anno» lo informa la Grifondoro. Leo fa una smorfia, quindi le chiede se andrà al Ballo.
«Io...io non lo so».
«Non te lo ha ancora chiesto?» interviene Annabeth, il tono che oscilla tra lo stupore e il disappunto, e Piper scuote il capo in segno di negazione.
«Chi?» chiede il ragazzo.
«Come chi? Jason, ovviamente!» gli risponde la Corvonero, guardandolo come se lo avesse trovato distratto durante una lezione.
«Da quando gli insegnanti hanno annunciato che la sera di Natale ci sarà il Ballo del Ceppo, non ho avuto molte occasioni per parlargli e nessuno dei due ha mai accennato alla possibilità di andarci insieme. Inoltre credo che lo abbia già chiesto o lo chiederà a una sua compagna, a Reyna molto probabilmente».
«Oh beh allora possiamo andarci insieme» commenta allegramente Leo, ignorando il tono dispiaciuto dell'amica e guadagnandosi un'occhiataccia da Annabeth «Beh che c'è, che ho detto? Sarebbe fico, io sono affascinante e intelligente con un raffinato senso dell'umorismo, mentre tu sei una bellezza esotica. Se fossimo in un liceo Babbano, ci incoronerebbero Re e Reginetta della festa, te lo assicuro. Con il vantaggio di poter ballare e flirtare con chiunque dal momento che siamo solo amici e ahio, perché mi hai dato un calcio Annabeth?!»
La ragazza dapprima alza gli occhi al cielo, probabilmente chiedendosi se il Cappello Parlante non abbia fatto un errore smistandolo a Corvonero, poi gli indica con lo sguardo un ragazzo alto e biondo che ormai è a pochi passi da loro.
«Oh, oh, ciao Jason!» lo saluta fin troppo calorosamente «Posso mica chiederti un autografo?»
«Cosa? Sì beh, se lo vuoi...»
«Magari più tardi, Leo adesso non può, deve...deve darmi una mano il saggio per Trasfigurazione».
«Devo darti una mano con il saggio, da quando ti serve il mio aiuto per un saggio?» ma non fa a tempo ad dire altro che Annabeth lo ha già trascinato via.
Piper abbozza un sorriso, chiedendo scusa per il comportamento dell'amico e torturando la piuma della sua penna; non un ottimo segno.
Jason sembra aver perso la favella e il coraggio nello stesso momento, tant'è che lo sguardo speranzoso della ragazza si fa piano piano demoralizzato e le iridi da un bell'azzurro diventano scure.
«Allora, come va?» gli chiede e notando la sua tenuta sportiva — che tra l'altro gli dona molto — aggiunge «Sei stato al Campo da Quidditch con questo freddo?»
«A Durmstrang l'inverno è ancora più rigido» le spiega «E penso meglio a cavallo di un manico di scopa, l'aria fredda a volte aiuta a schiarirsi le idee».
«Non ne dubito» gli risponde e cerca di non soffermarsi troppo su quello che le ha appena detto «Ed è servito?»
«Penso di sì».
«Ne sono felice» risponde e mordendosi il labbro decide di aggiungere «Erano pensieri molto importanti? La prossima Prova?»
«Oh no, nulla del genere» si affretta a replicare, salvo rendersi conto che sta tergiversando troppo e che se non vuole perdere l'occasione deve sbrigarsi.
«Mi chiedevo se ti andasse di venire al Ballo con me» le chiede finalmente «Non come una coppia. Cioè sì, come una coppia, se non ti dà fastidio. Anche solo come amici va benissimo, anche se ci conosciamo da poco e quindi forse è azzardato anche definirci amici. Sempre che tu non abbia già un accompagnatore. Lo hai già non è vero? Avrei dovuto chiedertelo prima,  lo so, scusami. Tutto ciò è molto imbarazzante» conclude finalmente, l'aria di chi vorrebbe sprofondare sotto terra e non riemergere più. Da quando è arrivato ad ottobre, Piper non lo ha mai visto così adolescente, abituata ad un Jason Grace Campione di Durmstrang, promessa del Quidditch e tutti gli altri titoli che gravano come macigni sulle spalle di un ragazzo che alla loro età dovrebbe essere solo un ragazzo e niente più, e decide che le piace ancora di più.
«Sì, è decisamente imbarazzante» ride libera di ogni preoccupazione «Ma mi farebbe molto piacere».

«Campioni» li saluta la loro insegnante di danza «Dame e cavalieri fatevi avanti. Ora seguite le mie indicazioni».
Con un po' di imbarazzo tre coppie si formano al centro della sala.
«Mano sul fianco e vicini» ordina «Va bene...chi sei tu? Jackson giusto? Bene. Tu, Campione di Durmstrang, fai come fa Jackson, così».
Jason spera di non arrossire mentre imita l'altro mago e porta Piper più vicino a sé. Li separano solo qualche millimetro e se si chinasse appena riuscirebbe a baciarla, ma quello è un pensiero decisamente fuori luogo e non da lui, che lo distrae e al momento ha bisogno di restare concentrato.
La ragazza evita accuratamente di guardarlo negli occhi e cerca di non pestargli i piedi. È solo una sua impressione, o nell'aula fa molto caldo?
«Tu» le dice l'insegnate «Più grazia ed eleganza» e le raddrizza le spalle, sollevandole il mento e continuando a dare il ritmo, passando da una coppia all'altra.
Piper si sente graziosa come un cane a tre teste in una cristalleria e vorrebbe sotterrarsi per l'imbarazzo. Con la coda dell'occhio sbircia Annabeth e scopre che anche in quell'attività l'amica eccelle. Essendo poi, lei e Percy, amici sin dal primo anno e una delle coppie storiche di Hogwarts insieme a Charles e Silena, risultano affiatati anche nella danza. La stessa cosa invece non si può dire di loro due: Jason e Piper sono ancora imbarazzati per il contatto ravvicinato e finiscono per essere rigidi. Zoe, invece, pur apparendo distaccata dal suo accompagnatore, trasuda eleganza in ogni suo movimento, guadagnandosi un sacco di complimenti.
«Sono una terribile ballerina» si scusa la ragazza a fine lezione e ringrazia che non ci sia stata Drew ad assistere, ma il campione di Durmstrang le fa cenno di lasciar perdere.
«Posso affrontare un drago, ma non un ballo» scherza, felice che l'ora sia trascorsa e poi cambia argomento «Ti va di fare una passeggiata»
«Volentieri!»

A tre giorni dal Ballo del Ceppo, Piper non è ancora in grado di fare una piroetta senza inciampare e non ha un vestito, informazioni che non sa come sono giunte alle orecchie di Drew che non ha tardato a sottolineare che se Jason avesse scelto lei, problemi simili non ci sarebbero certo stati.
La tentazione di Schiantarla davanti a tutti è stata grande, ma in qualche modo è riuscita a trattenersi e a ritirarsi furiosa nel suo dormitorio. Silena molto gentilmente si è offerta di prestare uno dei suoi abiti, tutti vestiti stupendi che però non le sono andati bene; avrebbe potuto applicare alcuni incantesimi per aggiustare le misure, ma non se l'è sentita di rovinare i corrispondenti magici di Versace e Armani.
La mattina del 24 dicembre, però, quando tutto è sembrato inevitabilmente perduto, Lacy trova un pacco destinato a lei. Nell'incartamento Piper riconosce il tocco di sua madre e temendo il contenuto si premura di aprire il regalo al sicuro nel dormitorio. Nella scatola, tra fogli di carta velina, trova uno splendido e impalpabile abito bianco che non si sognerebbe mai di indossare, nemmeno nei suoi incubi peggiori.

Fa la sua comparsa in cima alle scale il più silenziosamente possibile, cercando di non dare nell'occhio, conscia però che sarà impossibile. Il fatto stesso di essere l'accompagnatrice del campione di Durmstrang la strappa dall'anonimato e la piazza tra le ragazze più chiacchierate di Hogwarts, scalzando Drew. Senza contare che il vestito di sua madre ha attirato l'attenzione sin dal suo arrivo quel mattino, quando nessuno lo aveva ancora visto.
Jason la sta aspettando sul pianerottolo, insieme agli altri campioni e i loro partner. Ci sono anche dei ritardatari, che si affrettano ad entrare nella Sala Grande.
Instabile sui tacchi, Piper affronta gradino dopo gradino la sua discesa verso l'inferno, ma lo sguardo di Jason che si illumina la convince che per una notte può concedersi scollature profonde e strascichi. Anche gli altri si voltano a guardarla e tutti sono stupiti della sua trasformazione, mai quanto lo sarà Drew comunque. Al posto delle treccine e delle piume, i capelli sono raccolti in una morbida acconciatura merito di Lacy così come il trucco che per la prima volta compare sul suo volto.
«Sei bellissima» esclama il ragazzo, porgendole il braccio. 

Jason si china sulla sua bocca e le lascia un bacio a fior di labbra, così leggero che potrebbero esserselo immaginati entrambi. Non sa dove abbia trovato il coraggio, quella sera la Grifondoro è ancora più bella, talmente bella da sembrargli irraggiungibile. 
Piper tiene ancora in mano i suoi sandali così si porta in punta di piedi per potergli circondare il collo e ricambiare il bacio, mentre le mani del ragazzo si posano sui suoi fianchi e la stringono a sé. Dei due ragazzi impacciati di qualche giorno prima non c'è più traccia.
Quando si interrompono è perché qualche studente ha fischiato e applaudito e certo, anche perché hanno bisogno di respirare, ma rimangono abbracciati e si guardano con un sorriso imbarazzato per diversi minuti, fino a quando non rimangono completamente soli e la notte porta via i rumori.
«È il caso che vada, credo» mormora lei, sentendo uno dei quadri intimarle di raggiungere il dormitorio se non vuole far perdere punti alla sua casa.
«Si, certo» le risponde, lasciandola andare controvoglia e augurandole buona notte. Rimane fermo, guardandola allontanarsi, lo strascico che fruscia sul pavimento di marmo.
A metà scala Piper si volta e gli sorride ancora.
   
 
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