Episodio 7: Ogni
problema ha la sua soluzione.
-Dobbiamo
trovare il modo per contattare il Dottore...-
Il bar in cui
avevano trovato rifugio si trovava nelle vicinanze della
baia, e serviva il caffè migliore che Gwen avesse mai
bevuto... dopo quello di
Janto ovviamente.
Rhys si
guardò intorno
nervosamente e non rispose...quello non era il suo campo, non sapeva
come
trattare con alieni e consimili, e non si trovava affatto a suo agio in
quel
clima teso.
-Non conosci
nessuno che abbia il suo numero di telefono?- chiese
tentando di alleggerire la tensione.
Gwen
abbassò la tazza di caffè e lo guardò.
-
Rhys,
sei un genio!- balzò in piedi e lo baciò prima di
lanciarsi fuori dal
bar.
-Gwen,
aspettami!-
L'Hub era
deserto.
Gwen ci aveva
sperato, ma non ne era stata certa finché non erano
entrati.
- Nei nostri
computer c'è ancora la rete di sub-frequenza con cui Harriet
Jones ha chiamato il dottore quando la terra è stata rubata,
ricordi?- Gwen si
lanciò alla postazione di Toshiko.
Era sicura che
la rete fosse ancora li...Tosh non era tipa da cancellare
qualcosa del genere.
Ci mise
più tempo del previsto per trovare il programma, mentre Ris
ordinava due pizze e ne mangiava una senza che lei riuscisse a venirne
a capo.
Ci mise quattro
ore, ma non si arrese finché non la trovò.
-Eccola! La rete
di sub-frequenza... però bisogna trovare il modo per
amplificare il segnale altrimenti non lo raggiungerà mai...
per quel che ne so
potrebbe essere ovunque nell'universo e nel tempo... o almeno
così diceva
Jack...- si sedette accanto a suo marito sul divano logoro e
guardò disgustata
la pizza al formaggio ormai fredda.
-Dovresti
mangiare qualcosa Gwen...- la riprese Rhys.
Lei fece una
smorfia.
-Non ho fame...-
sospirò- non c'è la faccio, Rhys...non posso
aiutarlo, non ne ho le capacità.-
Lui la
abbracciò stringendosela al petto.
-Tu sei una
poliziotta eccezionale, e una moglie fantastica... e non c'è
al mondo una madre come te... non sei incapace, non lo sei mai stata, e
non ti
sei mai arresa...-
Gwen si
raddrizzò.
Gli sorrise.
-Hai ragione, Rhys... riusciremo a
trovare una
soluzione...insieme.-
Era ormai notte
fonda, nel centro di ricerca della UNIT.
Le guardie
pattugliavano i
corridoi con diligenza, comunicando via radio con il
centro di controllo
situato nel cuore del complesso e attraverso cui tutti i sistemi di
sicurezza
venivano monitorati.
Alcuni dei
ricercatori più agguerriti, invece, continuavano nei loro
laboratori
a giocare a fare Dio cercando di scoprire i misteri della vita.
Tra quelli
ancora sveglia c'era anche lui.
Il Maestro non
dormiva.
Qualcuno
potrebbe pensare che il suo piano di evasione avesse subito un
penoso stallo visto che si trovava ancora li dentro, ma in
realtà stava
vagliando le possibilità che gli erano concesse.
Poteva rimanere
li e spettare che il tempo facesse il suo corso, anche se
non era mai stato bravo in questo...poteva aspettare che il Dottore
venisse a
salvarlo... subito sentì una fitta di dolore al suo
orgoglio... lui non era di
certo una delle amichette bisognose di aiuto che il Dottore soleva
portarsi dietro...lui
era un Signore del Tempo, lui era il Maestro,
non aveva bisogno di nessuno...
Cambiò
posizione sotto la sua coperta bianca.
Oppure poteva
mettere a ferro e fuoco quel posto e scappare da li in
grande stile... opzione che gli era senza dubbio più
congeniale...per farlo
avrebbe dovuto abbandonare Jack, e anche questo gli era abbastanza
congeniale...o
forse no... non riusciva a decidersi, era quello il problema: ogni
volta che
elaborava un piano gli pareva sempre di aver tralasciato qualcosa, e
quel
qualcosa alla fine si rivelava essere il Capitano.
Trattenne un
verso disgustato... da quanto era diventato così altruista?!
Il vento
soffiava sulla baia, ma ne Gwen ne tantomeno Rhys se ne accorsero
dato che si trovavano nel
sottosuolo.
Avevano lasciato
le luci di emergenza dell'Hub accese e si erano
rintanati nella camera sotterranea dove Jack dormiva quando ancora
Torchwood
esisteva.
Rhys aveva fatto un
sacco di
battute concernenti quel letto, ed era riuscito a migliorare l'umore di
Gwen
che si era infine addormentata cedendo alle carezze del marito.
Anche Rhys si era
addormentato perciò
non si accorse del fatto che la donna al suo fianco si era voltata
dall'altra
parte, mormorando qualcosa e aggrottando le sopracciglia.
Tutto era
silenzio intorno a loro, e continuarono a dormire.
Lo scettro che
si trovava appoggiato sul tavolo davanti a lei emise un
bagliore soddisfatto mentre si insinuava nella mente di Gwen Cooper,
suggerendole di collegare la rete di sub-frequenza alla fessura situata
sopra
Cardiff... in questo modo il loro messaggio sarebbe stato trasmesso in
tutto
l'universo, e anche in parecchi di quelli paralleli, mettendo in
allarme il
Dottore.
Si
stirò soddisfatta passando una mano sullo scettro e annuendo
tra se...
si, sarebbero stati soddisfatti del suo lavoro.
-Ho trovato, Rhys... non so come
ho fatto a
non pensarci subito... è proprio vero che la notte porta
consiglio!- Gwen
armeggiò con i cavi che fuoriuscivano dalla grande colonna
al centro dell'Hub.
-Hai trovato
cosa?-chiese il marito sorseggiando il caffè che si era
preparato usando la grande macchinetta che si trovava in un angolo.
-La soluzione al
nostro problema... collegherò i computer alla fessura e
spedirò il messaggio attraverso la rete di sub frequenza in
tutto l'universo!-
Rhys era contendo di
vederla sorridere
di nuovo, ma non riusciva a condividere il suo entusiasmo.
-Vedrai, il
Dottore arriverà e risolverà tutto...- gli disse
Gwen senza
fermarsi.
Rhys si
limitò a bere un sorso
di caffè senza commentare... infatti dal suo punto di vista
l'arrivo di un altro
personaggio strambo nella loro vita non avrebbe portato altro che guai,
ma se
questo gli avrebbe permesso di sistemare la faccenda e tornare alla sua
vita
deliziosamente priva di Jack Harkness allora tanto meglio.
Fine
Nel prossimo
episodio....
Il Capitano gli
sorrise complice.
-Saxon, ti ho
già detto che sei diventato il mio compagno di giochi
preferito?-