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Autore: Yssis    14/07/2014    2 recensioni
E nel silenzio del tramonto, dolcemente come lo sciabordio delle onde contro gli scogli, si alza un canto.
Soave, melodioso, trasportato dal vento, sfiora il giovane come una carezza.
E lui rimane così, immobile, perso in chissà quali pensieri. In chissà quali silenzi…

Tentativo di FideoRushe tenerosamente sovrannaturale (?)
Tanti auguri S m i l e y S u n !!
Genere: Sentimentale, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Paolo Bianchi/Fideo Ardena, Rushe/Lassie
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '~ Universi paralleli ~'
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L’amore è un cencio fornito dalla natura e ricamato dall’immaginazione.             {Voltaire}

La voce del mare ~

Ogni tanto capita di trovarsi da soli davanti a qualcosa di grande. Immenso.
Ogni tanto capita di chiudere gli occhi e lasciarsi semplicemente avvolgere da quello che abbiamo intorno.
Ogni tanto capita di sognare di andare un po’ più lontano...

E’ così che si sente quel ragazzo, laggiù, in fondo, lontano da tutto e da tutti.
Quel ragazzo che ha sale fra i capelli bruni e negli occhi gli abissi marini.
Se ne sta seduto su uno scoglio, le gambe a penzoloni verso l’acqua e di fianco un secchio, dei vermi striscianti e una bottiglietta d’acqua calda da quanto è stata sotto il sole.
Anche Fideo è sotto i raggi del sole da tempo ormai, ma non se ne cura.
Ricorda ancora bene la prima volta che suo padre l’ha portato a pescare…

-Papà! Dici che abboccheranno tanti pesci?-
-Ahah, ma sicuro figliolo. Il mare brulica di vita, sotto la sua superficie cristallina e tranquilla non immagini nemmeno quanto movimento c’è…!-
-Wow! Ma è fantastico!-

Ed è vero ma misterioso. Il ragazzo lo sa bene, è quasi un anno che va a pescare da solo; suo padre è troppo anziano ormai, non riesce a stare sotto il sole così a lungo.
Il viso di Fideo è ustionato, le mani piene di vesciche ma il sorriso persiste sulle sue labbra seccate dal vento marino.
Fischietta, dando lenza. Sta bene lì, con quell’odore di mare e quella vista celeste a inebriarlo.
Ecco spuntare un granchio sullo scoglio proprio sotto di lui. “Ora si tufferà in acqua” pensa, e infatti poco dopo il crostaceo sparisce tra i flutti.
“Fosse così facile…” sorride, riposando gli occhi sul grande mare. “Fosse così facile mi tufferei anch’io e andrei a esplorare là sotto cosa c’è…”

-Il mare è un mondo tutto unico e speciale, laggiù ci vivono creature che ignorano la nostra esistenza come noi ignoriamo la loro.
Ci sono certi equilibri che bisogna rispettare; le regole son regole… -

-Eh sì, le regole son regole…- si ripete, ogni volta che gli passano per la testa strane idee come questa.
Il mare è sempre stato per lui un compagno di giochi splendido.
Abitando in una piccolo paesino di pescatori non si può chieder di più che una manciata di sale per tenere fresco il pesce e uno scoglio tranquillo dove sistemarsi.
Un gabbiano vola a largo, Fideo lo segue con gli occhi.
La canna è pesante, se l’appoggia un poco sulle ginocchia… “Tanto non scivolerà” si rassicura.
I gabbiani sono gli uccelli del mare. Sono amici dei marinai,  questo lo sa per certo.
Quando era più piccolo c’era per le strade un vecchio omone tutto tatuato che sapeva di gin, e raccontava splendide storie di mare e di pirati.
Tutti in verità dubitavano che lui fosse un vero pirata e avesse vissuto tutte le avventure che era solito a favoleggiare, ma i bambini amavano i suoi racconti e anche Fideo li ricorda tutti perfettamente.
Dopo quelle storie, puntualmente andava a scrutare bene il mare sognando con occhi da fanciullo di veder apparire dalle nubi di una notte tempestosa un vascello dalle vele strappate e procedere disperatamente verso il porto.
Ovviamente non ha mai visto niente del genere, ma molte volte quando il sol leone batte forte e gli toglie la veglia, ha fantasticato approdi di un veliero di corsari.
Ora invece il mare è piatto e luminoso, il gabbiano ci vola sopra lanciando, probabilmente, richiami ai compagni.
Fideo sospira, mentre i candidi uccelli bucano la superficie bluastra per poi rispuntare con un pesce nel becco.
“Fosse così facile… Fosse così facile volerei via anch’io, fino a sparire laggiù.”
E gli occhi cerulei del ragazzo sono rivolti verso il punto dove cielo e mare non si distinguono più. L’orizzonte.

La canna si tende improvvisamente, il giovane balza in piedi e per poco non vede la sua canna volar giù dallo scoglio. “Accidenti, c’è mancato poco! Devo stare più attento…!”
Si mette subito in posizione, cercando di dar lenza e aspettando il momento in cui il pesce avrà ben piantato l’amo in gola. A quel punto, uno strattone forte e avrà un altro bel pesce da portare a casa questa sera.
“Eccoti qui!” Esclama, appena tira su la lenza e il pesce ancora si dimena cercando l’acqua.
“Perdonami amico…” Sussura, dando una botta mirata alla testa dell’animale che rimane sullo scoglio, umido e morto.

-Questo è il momento più delicato Fideo. Togliamo la vita a un essere che poco prima nuotava e non dubitava che niente di tutto ciò potesse accadere.
Ma la vita è questo, è imprevedibilità.
Non la possiamo controllare, così come non la può controllare qualsiasi altro essere vivente su questa terra.
La morte ci rassomiglia tutti figliolo. E’ nella vita che dobbiamo distinguerci.-

“Papà diceva che nella morte siamo tutti uguali… Sarà davvero così?”
Ma a Fideo non piace pensare alla morte quando è a pesca, perciò dopo essersi occupato del pesce appena acchiappato torna a sedersi.
Si passa una mano umida di acqua marina fra i capelli, cercando di impedire a quel ciuffo di cadere sempre sulla fronte. E’ molto fastidioso…
Non ha più la canna da pesca in mano, è soddisfatto del suo bottino e certamente anche a casa saranno contenti.
Solo che ancora non se ne va. Ancora no.
Rimane seduto a guardare il mare: lui lo chiama “lo specchio del cielo” e sa che non è il contrario.
Il cielo non riflette niente, è troppo arrogante e pieno di sé per far da specchio a qualcosa.
Il mare invece sarà anche un brontolone ma è buono, sa ripulirsi da solo della sua sporcizia e guarda sempre in alto, verso il cielo; il mare punta sempre in alto, mentre il cielo, che è già lassù, può solo guardare in basso.
Il cielo non può aspirare a niente, ma proprio perché è così in alto si sente superiore.
Il mare invece è pacato e tranquillo, ma dentro desidererebbe volare in alto anche lui.
Sua mamma ha sempre paragonato il mare a papà, e anche lui si è detto d’accordo in più di un’occasione.
“Ora il cielo si prepara per il suo arrivo” ridacchia fra sé il giovane, con lo sguardo fisso ai due universi blu fra i quali vive lui.
Ed eccola, la superstar di cielo e mare: il Sole.
Il sole con la sua veste porpora scende lentamente dal cielo, lanciando spruzzi d’arancione e di violetto alle nuvolette passeggere.
Il mare da sotto guarda lo spettacolo vermiglio, e dall’emozione freme e le sue acque si tingono dei colori del cielo.
Il cielo in questo non può farci proprio niente, il mare è un grande imitatore.
-Sei il migliore pittore di tutti i tempi!-esclama gioioso Ardena, immergendo una mano dentro l’acqua.
“Ma è il sole il vero centro di tutto, è lui a fornire cielo e mare di tutti i colori di cui necessitano per dipingere così. Se solo la smettessero di contendersi a vicenda l’astro diurno…!” Fideo scrolla le spalle, ma continua a ridacchiare.
Appena alza gli occhi, qualcosa lo folgora.

Laggiù, laggiù… Su uno scoglio… In mezzo al mare…
Non c’è forse qualcuno?

Fideo si sporge, cauto ma curioso, cercando di vedere meglio.
Il sole lo abbaglia…

S-Sì! Sembra proprio una ragazza… Ma cosa ci può fare una ragazza così a largo, su uno scoglio, da sola…?

E nel silenzio del tramonto, dolcemente come lo sciabordio delle onde contro gli scogli, si alza un canto.
Soave, melodioso, trasportato dal vento, sfiora il giovane come una carezza.
E lui rimane così, immobile, perso in chissà quali pensieri. In chissà quali silenzi…

Uno spruzzo d’acqua. Uno spruzzo di sole.
E mentre la luce del giorno si spegne nelle oscurità marine, una creatura adagiata su uno scoglio in lontananza si tuffa fra i flutti.
Illuminata dai raggi dell’ultimo sole, una pinna verde e null’altro.
Il sole è calato.

 

 

Fideo è un ragazzo come tanti altri nel suo paese.
Una canna da pesca in spalla, un secchiello pieno d’acqua marina e alcuni pesci e l’odore di salsedine fra i capelli.
I suoi occhi sono blu, colore del mare.
Ma oggi ha un sorriso strano dipinto sul volto.
Un sorriso che suscita meraviglia fra le gente che incontra passando per il porto.
Un sorriso che potrebbe essere quello di bambino che scopre il mondo.
Un sorriso che potrebbe essere quello di un ragazzo che scopre l’amore.

 

Ogni cosa intorno a noi ha una voce e un colore.
Il colore del cielo è l’azzurro candido delle nuvole.
La voce del cielo è lo stridio dei gabbiani.
Il colore del mare è il blu offuscato degli abissi.
E quel canto… Quel melodioso canto che ho sentito… Quello era la voce del mare?

 

 

Angolino del mare

Ma buongiorno bella gente <3
Piaciuta la shot? Spero di sì ^^
Come già scritto nella presentazione è tutta dedicata a S m i l e y S u n  per il suo compleanno~
Tanti auguri tesoro <3
Ho fatto il possibile per rendere la shot credibile, ma non essendo molto esperta di ambienti “marini” mi sono dovuta arrangiare ^^
Lascio la parola a voi, oh anime pie che avete gradito ciò uwu (?)
A presto, e un forte abbraccio alla festeggiata <3
Sissy
~

  
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