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Autore: Alesyne__    14/07/2014    1 recensioni
"Nella vita i drammi vanno affrontati con tanta ironia" spiegai.
"E tu come fai a sorridere ai drammi o alle cose negative?"
"Lo faccio e basta. Ho poco da vivere e... voglio solo godermi quel poco che mi rimane.
Però ci vuole l'amore ! "
"l'amore?"
"Una vita senza aver amato, è una vita sprecata" gli dissi.
"In amore vince chi ama, è cosi che dice Osho"
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quinto.
 
 
 
 
 
 
“Los Angeles, 20 settembre 2012.
 
Cara Ay,
sai che fa uno strano effetto ricevere messaggi o addirittura lettere da parte tua?
Di solito siamo noi che dobbiamo implorarti di farci una telefonata o mandarci un messaggio!
Comunque sia, sono molto felice che tu mi abbia pensato.
Qui la vita a Los Angeles va a gonfie vele, sono molto felice di stare qui ed il clima è favoloso! Perfetto per te che ami molto i climi caldi.
Sai, mi farebbe molto piacere che tu venissi qui..forse per le vacanze estive o anche quelle di primavera.
Come sta andando la scuola?
Mi raccomando studia e cerca di passare un anno sereno per quanto possa essere difficile.
E un’altra cosa: cerca di andare d’accordo con mamma, sai che ci tiene molto a te e vuole solo il tuo bene.
Non scordartelo !
E promettimi un’altra cosa: sii forte e non lasciarti andare.
Promettimelo Aysse, ti prego.
Ti mando un abbraccio forte forte !
Lauren.”
 
 

Lessi più volte la lettera spedita da mia sorella arrivata stamane.
Finalmente mi aveva risposto, era settimane che aspettavo sue notizie visto che facebook non ce l’ha e la sua casella postale è solo per il lavoro.
Addentai una mela mentre posavo la lettera sul bancone della cucina cosicché mia madre potesse leggerla anche lei.
“Ay, sono le otto meno dieci corri subito a scuola!”
Gridò mia madre dalla doccia.
Ecco, ci mancava solo un ritardo.
Presi il mio zaino verde acqua e mi diressi subito a scuola a piedi visto che distava a cinque minuti da casa.
Più mi avvicinavo all’edificio scolastico, più mi saliva l’ansia.
La giornata di ieri mi era ancora ben stampata nella mia mente.
Vidi che il bidello stava per chiudere il portone e seguì altri ragazzi – anche loro in ritardo – correndo più che mai.
‘Ce l’ho fatta!’ gridai nella mia mente entusiasta, ma con il fiatone.
“Forza rincoglioniti filate in classe” gridò il bidello.
‘quanta finezza’ pensai.
Arrivata nella classe di biologia, mi misi subito a sedere e a seguire la lezione...
Oh, ma chi voglio prendere in giro?
Altro che biologia..la mia mente vagava nei ricordi di ieri...
Scossi la testa e mi decisi di seguire veramente la lezione.
 
[...]
 
“lunedì prossimo interrogherò ragazzi, quindi vi conviene studiare”
Chi si lamentava, chi iniziava subito a dare un’occhiata al capitolo in sintesi mentre io ero tranquilla.
Ero sempre stata un asso in biologia, mai avuti dei problemi sullo studio in generale.
..La tranquillità finì quando vidi sulla mia agenda che l’ora dopo avrei avuto matematica.
Matematica, con il signor De Mejer e Sam.
Sam, merda.
Sospirai dirigendomi subito nell’aula evitando gli sguardi dei miei compagni e sedendomi al mio solito posto.
Dopo pochi minuti suonò la campanella di inizio della seconda ora, e né il prof né Sam fecero capolino nell’aula.
Molti miei compagni iniziarono a scommettere su un’ipotetica assenza ma ecco De Mejer e Sam che entrarono insieme a parlare di non so cosa, non curanti che la lezione dovrebbe essere iniziata già da dieci minuti.
Con mia grande sorpresa il biondo si sedette accanto a me, sorridendomi e dopo pochi minuti mi diede un bigliettino.
 
“Dopo dobbiamo parlare”
Ecco cosa diceva.
Un po’ confusa e sollevata da quel caloroso sorriso che mi regalò qualche instante prima, annuii per dare una conferma.
 
[...]
 
“Okay, okay. Dunque è da quattro anni che hai questa..malattia.” cercò di capire Sam, ormai preso da questa storia.
“Sì”
“Dio ay..mi d..”
“non dirlo, non voglio la pietà di nessuno, ti prego Sam” lo interruppi.
“Non ..non mi fai pena Aysse, mi..è solo che mi dispiace”
“E di cosa?” domandai divertia.
Tante volte, molte persone si dispiacciono di cose non loro , come se fossero loro gli artefici di quel male.
Scosse la testa, sicuramente confuso e un po’ intontito.
“Mi perdoni? Cioè, per ieri, mi perdoni?” mi chiese speranzoso.
“Sei il primo che non se né andato. – sospirai pesantemente – ovvio che ti perdono Sam! Che domande del cavolo fai?
Anche se, okay, ieri il mondo mi era crollato addosso: ero talmente sicura che anche tu mi avresti abbandonato, anche per quel poco che ci conosciamo.” Sorrisi.
Era vero, anche se ci conoscevamo da poco mi ero subito affezionata.
Classico mio difetto: quello di affezionarmi velocemente alle persone.
“ti voglio bene Ay, non dimenticartelo” mi abbracciò forte Sam, con fare protettivo.
 
[…]

"Io non capisco ancora tu come faccia ad essere così positiva" mi confidò Sam
"Nella vita i drammi vanno affrontati con tanta ironia" spiegai.
"L'ho imparato vedendo le puntate di Scrubs " risi, pensando a quella trasmissione che tanto amo.

"E tu come fai a sorridere ai drammi o alle cose negative?"
"Lo faccio e basta. Ho poco da vivere e... voglio solo godermi quel poco che mi rimane.
Però ci vuole l'amore ! "
"l'amore?"
"Una vita senza aver amato, è una vita sprecata" gli dissi.
"In amore vince chi ama, è cosi che dice Osho"


Hey bellezze!
Come vanno le vacanze estive?
Avete visto ieri la partita?
voi per chi tifavate, germania o argentina?
Io germania, ooh yeah!
No, okay ahahah
che ve ne pare di questo capitolo?
Sapete.. è un po' frustrante scrivere una storia senza che nessuno mi dica la sua opinione.
duunque, vi prego:
RECENSITE.

Bacioni, 
Alesyne__ 
  
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