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Autore: Lady Atena    14/07/2014    2 recensioni
Ispirata a “Mente divisa” di PurpleStarDream.
Captain America è stato un indiscusso eroe americano, capace di affrontare ogni nemico e sventare ogni minaccia. Steven Rogers soffre di stress post-traumatico, di visioni tanto sconvolgenti e tanto frequenti da far presagire una schizofrenia imminente; che le cure di Bucky e Natasha non riescono a fermare.
E poi c'è Tony, occhiali da sole e sogghigno beffardo, che nel suo essere irreale è l'unico appiglio che Steve riesce a stringere.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Scudi troppo spessi.'
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Credits: Ispirata alla fict “Mente divisa” di PurpleStarDream, pubblicata dopo il suo consenso scritto di farlo.

Tony si inginocchiò ai piedi di Steve, alzò il capo e socchiuse gli occhi.
“Oggi ti ho quasi fatto piangere” mormorò.
Steve si portò la bottiglia d'acqua alle labbra e ne sorseggiò il contenuto. Tony osservò il pomo d'Adamo dell'altro ondeggiare, si puntellò sulle dita dei piedi e premette le ginocchia in terra.
“So che non vuoi affezionarti a me. Anche se mi tratti come un essere vivente, ti rendi conto che sono irreale. Ed è questo che fa di te una persona sana, Steve. Distinguere realtà e fantasia” spiegò.
Tese la schiena, alzò il mento e accennò un sorriso.
“Eppure, io voglio restare con te. In ogni modo possibile” aggiunse.
Steve abbassò la bottiglia e appoggiò la fronte sulle sua spalla; singhiozzando ripetutamente. Tony gli avvolse le spalle stringendolo, gli passò una mano tra i capelli e addolcì lo sguardo.
“Sai che non potrò deludere le tue aspettative, di qualsiasi tipo siano” sussurrò con tono basso.
Lo strinse, gli poggiò le labbra sulla fronte. Steve aprì le gambe e si abbandonò contro di lui.
“Affronterei di nuovo le allucinazioni per averti reale” mormorò.
Tony lo spinse in terra, lo guardò negli occhi con le iridi castano scuro liquide.
< Però solo da allucinazione posso essere adatto ad una relazione, Cap > pensò.
Baciò le labbra di Steve, le leccò e chiuse gli occhi sentendo le tempie pulsare. Steve si inginocchiò a terra e lo abbracciò. Tony allontanò il capo, poggiò la guancia nell'incavo del collo di Steve e ne annusò l'odore. Baciò la pelle scoperta, sentendola sudata. Lo strinse, espirò.
“Lo vuoi da quando mi hai visto” sussurrò.
Steve strisciò sul pavimento mettendosi di fianco a lui e si stese; voltò il viso e ansimò. Tony passò il braccio sotto il fianco di Steve avvicinandolo a sé, affondò il volto nei capelli biondi dell'altro e chiuse gli occhi.
“Fin dove vuoi spingerti?” sussurrò.
Steven si abbassò i pantaloni e le labbra gli divennero rosse.
“Fino a dove riesco” mormorò.
Tony sporse il capo, lo baciò infilando una mano sotto la maglia di Steve e premette i polpastrelli callosi sul muscolo del fianco. Steve gli sfilò la maglietta e gli accarezzò la cicatrice sul petto.
“Vuoi metterti con me?” domandò.
Tony fremette, poggiò la mano su quella di Steve premendosela sul petto e annuì.
“Non potrei non volerlo” sussurrò.
Steve strinse contro il petto la mano dell'altro e si piegò. Appoggiò le proprie labbra su quelle gelide di Tony. Tony gli leccò le labbra, portò una mano ai propri pantaloni tirandoli giù con quella, strofinò il corpo contro il corpo di Steve sentendo l'erezione dell'altro premere contro di lui attraverso i boxer. Steve mugolò di piacere e sentì il piacere aumentare mentre Tony gli abbassava i boxer. Tony strofinò la mano sulla virilità di Steve sentendola fremere leggermente. Si morse l'interno guancia, approfondì il bacio sfregandosi appena. Tirò indietro il capo, socchiuse le iridi castano scuro leggermente liquide e accennò un sorriso.
“Ce la fai?” mormorò.
Steve strofinò la schiena in terra, alzò lo sguardò e ansimò.
“Speriamo che Bucky non arrivi” bisbigliò.
Tony salì con le mani fino alle labbra rosse di Steve, le carezzò con due dita e sogghignò.
“Quando ha le analisi non torna mai prima delle sette di sera” mormorò.
Steve mugolò di piacere e strinse gli occhi, annuendo. 
“Vediamo allora di rendere costruttivo il tempo che abbiamo” sussurrò. 
Gli mordicchiò la punta delle dita e sorrise. 
“Devo essere proprio molto malato, ma non amo avere i debiti e devo ringrazirti ... per la mancanza di allucinazioni” bisbigliò.
Tony ritirò la mano, gli strinse un fianco aderendo con il petto a quello nudo e muscoloso dell'altro; sentiva il sudore leggermente appiccicaticcio sulla propria pelle abbronzata.
“Non voglio avere una relazione basata su debiti e ringraziamenti” mormorò.
Si strofinò, mugolò di piacere con le guance arrossate e gli occhi liquidi.
“Ne voglio una basata sulla mia voglia di proteggerti e sulla tua di stare con me” bisbigliò roco.
Steve rabbrividì e sentì la gola bruciare. Tony lo guardò, chiuse gli occhi ed espirò pesantemente. Afferrò le spalle di Steve, lo spinse verso il proprio petto facendogli strofinare la fronte ed i ciuffi di capelli biondo cenere contro i propri pettorali.
“Va tutto bene. Basta così, amore mio” sussurrò.
Steven si adagiò a lui e lo strinse a sé.
“Odio essere un peso da difendere” ringhiò.
Tony batté le palpebre, accennò un sorriso e socchiuse gli occhi piegando il capo di lato.
“Sei abbastanza grosso da cavartela, darling” disse.
Fece l'occhiolino, gli pizzicò il fianco nudo.
“Io ti difendo da cose che non puoi prendere a pugni, ma se vuoi essere il mio ragazzo puoi proteggermi da quegli schizofrenici dei tuoi psicanalisti e i loro tentativi di farmi svanire”.
Steve si staccò da lui, si acquattò sporgendosi mordendogli il naso. Tony socchiuse gli occhi incassando il capo, ridacchiò ed espirò. Roteò gli occhi, gli bacio il naso e si acquattò in ginocchio.
“Avremo tutto il tempo del mondo” mormorò.
Steve si ritrasse e annuì.
“Lo so” sussurrò con voce calda. 
Mise la sua mano su quella di Tony. Tony gli strinse la mano in risposta poggiandogli il capo sulla spalla.
  
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