Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Greece_Lee    14/07/2014    2 recensioni
Ehilà! Questa la considero la mia prima fanfiction perché l'altra fa veramente schifo.
Quindi vi prego: lasciatemi una recensioncina per aiutarmi, vi pregooooo!!!!!!!!
La storia è ambientata alla fine della battaglia contro Gea, con tutti e due i campi che diventano amici ma continuano a restare separati, ma i semidei possono muoversi liberamente tra i due luoghi. Parla di due amiche che dall'Italia si trasferiscono in America, dove scopriranno la loro natura di semidee. Dovranno misurarsi con una profezia più grande di loro, e alla fine daranno tutto per salvare i propri amici. Spero di avervi incuriositi un po'!
Non so più che dire e siccome penso che il testo non abbia frasi siginificative (almeno non ancora!) vi lancio un ultimo segnale SOS che vi prega di leggere e recensire! Vi prego aiutatemi!
Greece
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Percy/Annabeth, Piper McLean
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAP. 7: COSA DEVO FARE PER AVERE UN AMICO?

 

 

Sto camminando sulla spiaggia ed è notte, quando sento una voce che mi chiama:

- Alice, Alice! Vieni qui!

Sembra provenire dal mare e così mi avvicino all'acqua. Un'onda improvvisa si abbatte vicino a me e l'acqua che bagna la sabbia inizia a crescere, come se avesse una volontà propria. Io urlo, ma non riesco a sovrastare il rumore del mare. L'acqua intanto ha preso le sembianze di un uomo e pian piano scompare lasciando il posto ad una persona abbastanza alta, con i capelli scuri e gli occhi verdi.

- Papà...

Lui sorride e poi mi dice:

- Vedo che mi hai riconosciuto. Sono contento.

Non so che dire. Sono arrabbiata con lui per aver lasciato me e la mamma da sole, ma sono anche felice perché finalmente lo posso vedere. Vi rendete conto? È mio padre, quello che non avevo mai conosciuto, ora è proprio avanti a me. Come mi devo sentire: arrabbiata o contenta? Se devo scegliere non so voi ma io preferisco essere felice. Così non mi trattengo più e lo vado ad abbracciare. Lui ci rimane molto male. Ma come mi è venuto in mente di abbracciare un Dio? Mi sciolgo subito l'abbraccio e lui fa una faccia buona, gentile... paterna.

- Scusa, non sono tante le volte che qualcuno mi ha abbracciato o che ha dimostrato un po' di affetto per me. E poi Percy non l'ha presa esattamente così, la prima volta.

Decido di non investigare.

- Ho saputo che state facendo amicizia.- continua lui.

- Se per amicizia intendi che ci siamo presi a cuscinate per tre ore...

Lui sorride e poi dice:

- Non sai quanto mi sei mancata.

- Avresti potuto fare una visitina, ogni tanto.

- Non potevo, Zeus non vuole. Anche adesso sono qui in via eccezionale.

Fin da piccola fantasticavo su quello che avrei detto a mio padre una volta incontrato. Lo sognavo tutte le notti e ora che è qui davanti a me non so che cosa dirgli.

- Salutami Percy. Potevo vedere solo uno di voi due e ho scelto te, poiché ovviamente non ti ricordi di me. Però salutalo e digli che gli voglio un'infinità di bene. E così anche a te.

Si sente un tuono, ma in cielo non ci sono nuvole. Mio padre esclama:

- E' ora di andare. Quando partirete, ricordati di queste parole: la causa della sua morte può farlo rivivere, poiché la sua morte è stata prematura.

- Eh?- dico io.

- Quando ti servirà capirai. Ora devo andare. Ricordati che, se hai un problema, l'acqua ti aiuterà sempre.

Io mormoro “va bene” e lui mi guarda con occhi dolci. Poi si batte una mano sulla fronte e dice:

- Quasi dimenticavo! Ti devo dare un piccolo regalino.

Arriva una piccola onda che si abbatte sul mio braccio destro. Non ne esco bagnata, come sempre a meno che non lo voglia. Quando l’acqua se ne va ho un piccolo anello sull’anulare. È di vetro e ha dodici brillanti messi in cerchio intorno ad uno verde. Sembra molto prezioso.

- Grazie!- esclamo- Anche se non so che farmene.

Lui risponde:

- Usalo quando sarai in pericolo. Capito?

Io annuisco, anche se non capisco come mi possa essere utile contro un mostro. Lui mormora un “brava” mentre mi scompiglia i capelli corti.

Un'altra onda lo travolge e quando si dissolve lui non c'è più.

 

 

-Sveglia dormigliona!

È la voce di Percy che, per aggiungere più enfasi alle sue parole, mi da' una botta con il cuscino.

Io apro gli occhi e lui dice solo:

- Veloce che ho fame.

Ah, ok. Mi alzo e andiamo a fare colazione. Mentre ci sediamo, arriva Annabeth da dietro il tavolo e chiude gli occhi di Percy con le mani.

- Chi è?- dico io.

- Hazel.

Non so chi sia ma rispondo:

- No.

- Jason.

Annabeth fa una faccia offesa mentre io mi metto a ridere. Ma come fai a scambiare le mani di Annabeth per quelle di Jason?

- Ti do un indizio o non ci arriverai mai: è testarda.

- Annabeth!

Lei gli tira un calcio e poi gli dice:

- E così vai in giro a raccontare che sono testarda, Testa d'Alghe?

- Testa d'Alghe?- chiedo io.

- Be'- inizia mio fratello- sono state le sue prime parole dopo “quando dormi sbavi”.

- Che schifo! Mi devo ricordare di non lasciare lo zaino vicino al tuo letto, allora.

Lui sorride e poi da' un bacio ad Annabeth. Ok...

Devo aver fatto una faccia strana perché lui mi dice:

- Non hai mai visto uno che bacia la sua ragazza?

- Ehm... no.- rispondo io imbarazzata.

Chirone mi salva perché chiama i capi-casa a discutere per stasera.

Percy e Annabeth mi salutano e vanno mano nella mano verso Chirone. Percy dice che la maggior parte delle volte si riuniscono nella casa grande, ma questa volta non c'è niente di speciale e così stanno sul tavolo di Chirone. Purtroppo non sento le loro parole, ma non mi sembrano particolarmente entusiasti delle proposte che si fanno finora. Percy non ha ancora parlato. Credo che sia il penultimo, perché stanno facendo il giro antiorario e alla sua sinistra c'è solo Jason. Ecco, è il suo turno. Lui parla e tutti sgranano gli occhi. Centro! Probabilmente chiedono come sia possibile fare una cosa del genere e bla, bla, bla. Parla Jason ma non ci mette molto e così passano alle votazioni. La prima volta si alza solo la mano di un tizio parecchio assonnato. La seconda quella della casa di Ares e un altro paio. L'ultima volta si alzano le mani di tutto il resto delle persone. Tutti parlottano tra di loro mentre tornano ai tavoli. Neanche mi ero accorta di avere un piatto di uova strapazzate e pancetta davanti. Inizio a mangiare mentre Percy si siede.

- Com'è andata.

Lui sembra avere una faccia triste.

- Purtroppo la nostra proposta è stata... accettata! Via ai preparativi!

Ah, quindi scherzava. Rido e continuo a mangiare quella delizia.

- Tra poco Chirone lo annuncerà a tutto il campo.

Detto fatto.

- Ragazzi posso avere la vostra attenzione?

Tutti fanno silenzio.

- Grazie. Bene, sono felice di annunciarvi che abbiamo preso una decisione e vi confesso che non me lo aspettavo minimamente. Comunque sia, questa per questa sera sbrigatevi a trovare un compagno o una compagna, perché... organizzeremo…

E, come mi ha detto Percy, riferisce la mia idea.

Urla eccitate si levano dai semidei con la bocca piena e, sinceramente non ci speravo, sono tutti contenti. L'ho detto che sarà strepitoso!

- Purtroppo però- continua Chirone- io e il Signor D siamo stati chiamati per una riunione sull’Olimpo e quindi non ci saremo per tre giorni. Mentre non ci siamo, vi prego, non distruggete il campo. Se succederà qualcosa la casa di Ares ripulirà tutto.

Intelligente Chirone. Infatti quelli di Ares minacciano tutti che se non lasceranno il campo lindo e pulito la pagheranno cara.

- Per questo motivo la “festa” sarà rimandata alla prossima settimana. Intanto vi continuerete ad allenare come se nulla fosse. Tutto qui.

Bene. Vedo Sam che mi passa vicino e neanche mi nota. È con due persone che io non conosco.

- Ehi Sam!- la chiamo io.

- Ciao!- mi nota- Ti volevo presentare William e Marylane. Sono due della mia cosa con cui ho fatto subito amicizia! Will, Mary… lei è Alice, la mia migliore amica.

Mi salutano e poi se ne vanno al loro tavolo a braccetto con la mia migliore amica. Sam non mi ha mai preso a braccetto.

Raggiungo Percy che nel frattempo è tornato e mi siedo. Arrivano le ninfe che ci portano un po’ di cibo. Assolutamente strepitoso.

- Sei contenta?- mi chiede Percy.

- Di cosa?- chiedo io, distraendomi dal mio bacon.

- Del fatto che la tua idea sia stata accettata.

- Certo. Non dovrei?

- Ma certo che dovresti. È un'occasione per tutti noi di sentirci, una volta tanto, ragazzi, adolescenti e non semidei sulle cui spalle poggia il destino del mondo.

- … se lo dici tu...

Veniamo interrotti da Jason che chiede a Percy:

- Dopo vieni a fare un paio di tiri?

Un paio di tiri a che? Di solito si dice così quando si va a fumare. Ma non credo che sia esattamente quello che intendeva Jason.

- Certo! Finisco di mangiare e arrivo.

 

Finito di mangiare non ho la benché minima idea di cosa fare. Percy mi ha fatto fare brevemente il giro del campo e poi è andato da Jason a fare due tiri (e ho scoperto che intendeva con la spada). Mi ha detto di scegliere un' arma e di esercitarmici, ma non ho la più pallida idea di quale prendere.

Per farvi capire:

- Spada: no perché non credo che riuscirei a vincere un corpo a corpo. E poi potrei far male a qualcuno.

- Pugnale: stesso discorso, solo che mi attira un po' di più visto che sarà più difficile far del male a qualcuno. Magari lo tengo come scorta.

- Arco: mi attira e dovrei anche avere una buona mira, ma se mi attaccano all'improvviso sarebbe un po' impossibile riuscire a difendermi.

- Lancia: oh no, è orrenda! Non sono mica un australopiteco, io!

Potrei anche usare uno scudo alla Capitan America, ma non credo che sia una buona idea. Credo che le armi siano finite, a meno che non si voglia usare un martello o un bastone.

Siccome ho le idee un po' confuse e ho voglia di fare amicizia con qualcuno, mi avvicino alla postazione dove c'è un tizio della casa di Ares che insegna a combattere senza niente. Seduta lì c'è Piper, la ragazza di Jason, per la quale ho avuto subito un moto di simpatia. Quando mi vede arrivare mi saluta:

- Ciao

- Ehm, ciao. Come mai qui?- le chiedo io.

- Be' siccome non ho niente da fare cercavo di capire come fare a salvarmi la vita se mi disarmano.

- Ah...

Che bella conversazione. Il tizio che in teoria dovrebbe tenere il “corso” si alza in piedi e dice:

-Bene, visto che siamo una ventina direi che possiamo iniziare. Io sono Robert e lui è Shonn.- indica un tizio molto grosso alla sua destra- Mettetevi a coppie, guardateci e cercate di imitarci.

- Facciamo coppia?- chiedo a Piper.

- Ehm... scusa, ma me lo ha già chiesto Leo.

- Fa niente.

- C'è qualcuno che è rimasto da solo?

Alzo la mano e Robert mi indica un ragazzo che ha circa la mia età con i capelli biondi e gli occhi scuri. Si avvicina e mi presento:

- Alice.

- La sorella di Percy?

Sembra un'etichetta. Tutti mi chiamano così, sembra che io non abbia neanche un nome mio.

- Sì. Ti prego non chiamarmi più “la sorella di Percy”.

- Ricevuto. Io sono Ethan, della casa di Apollo- si presenta con un sorriso.

- Piacere.Troviamo un posto?

- Ok.

Ultimamente tengo delle conversazioni davvero molto lunghe.

Robert ci spiega innanzi tutto come attaccare, anche se a me piacerebbe sapere prima come ci si difende. Ethan è davvero una frana con gli attacchi, quindi poveretto è la quarta volta che lo butto per terra, mentre lui c'è riuscito una volta sola. Shonn ci spiega come parare gli attacchi e come cadere senza farci male. Ci esercitiamo un po' e noto che il mio compagno si sa difendere molto bene. Robert dice che i nostri riflessi ci aiuteranno parecchio. Ogni tanto passano tra le coppie e dicono a qualcuno:

- Fai schifo. Cerca di tenere più alto il gomito o mi sa che non avrai molte speranze contro i mostri.

Oppure consigliano di tenere più allargate le gambe e così via, ma non sono mai venuti vicino a noi.

Ethan attacca verso il mo stomaco, ma riesco a pararlo senza problemi, purtroppo è sono una finta e in realtà il colpo arriva alla mascella, ma me ne accorgo solo all'ultimo secondo e quindi riesco solo a deviarlo facendolo finire sotto il mento.

- Scusa! TI ho fatto male?- mi chiede Ethan. Ha una voce molto gentile.

- Tranquillo, niente di che!

Continuiamo così per parecchio tempo, il problema è che ogni volta che un nostro colpo va a segno ci fermiamo per chiedere scusa e controllare che non sia successo niente, mentre gli altri che sono qui con noi sono entusiasti se il proprio colpo ha qualche conseguenza sgradevole.

- Ok... stop!- dice Shonn.- Piccola pausa. Alle undici e mezza fatevi trovare qui che continueremo con un torneo. Se volete bere c'è una fontanella laggiù.

Non mi accorgo di quanto ho sete finché Shonn non dice la parola “bere”. Mi fiondo alla fontanella e mi metto in coda dietro le prime due persone. Ethan è subito dietro di me. Arrivano due tizi grandi e grossi che prima facevano coppia ed erano molto più bravi di noi, tantoché sia Robert che Shonn gli dicevano spesso: “Complimenti!” “Bravi!” “Tenete alto il valore della casa di Ares!” “Se continuate così domani sarete al posto nostro!” e altre sciocchezze del genere.

Comunque sia, questi ci si piazzano davanti e ringhiano:

- C'eravamo prima noi.

L'ultima persona se ne va e io rispondo gentilmente:

- Abbiamo tutti sete. Andate in fila e presto toccherà anche a voi.

- Ma noi siamo già in fila.- rispondono ridendo.

- Come no- dico io, molto più fredda- andate in fondo, è il nostro turno. Muovetevi.

Non è tanto che abbia sete, ma non sopporto le scorrettezze. I due babbei si mettono a ridere.

- Oh, che paura!

- Non devo farvi paura, devo solo far sì che ognuno rispetti il proprio turno.

- Ha ragione.- questo è Ethan- Esiste l'educazione ed esistono le regole.

- Adesso c'è anche l'aiuto! Mi dispiace ma non ci spostiamo.

Ah no? Adesso ci penso io.

Uno dei due apre la cannella, ma io stringo la mano a pugno e chiedo gentilmente all'acqua di non uscire. Non so perché ma l'acqua mi da' retta. Anzi, forse lo so perché. Mi sento la mano formiccicolare un po', ma è piacevole.

Intanto uno dei brutti ceffi apre la cannella fino a che non gira più, ma l'acqua continua a non uscire. Allora si mette con la faccia in su sotto la cannella per vedere cosa c'è che non va. In quel momento non solo lascio l'acqua scorrere, ma con un rapido gesto della mano applico parecchia forza alla cascata, così che il tizio si ritrova bagnato fradicio dalla testa ai piedi nel giro di mezzo secondo e con un livido sulla guancia in corrispondenza di dove l'acqua ha cominciato a scorrere. Tutte le persone che sono in fila con noi fanno saggiamente tre passi indietro.

- È colpa di Jackson, vero?- urla quel tizio fradicio.

Ho usato per la prima volta i miei poteri e neanche mi riconoscono il merito! Che maleducati!

- Non credo- dice l'altro tizio- Jackson si sta allenando dall'altra parte del campo.

Mi giro verso Ethan che mi guarda a sua volta e sorride. Credo che siamo diventati amici. Non credo che, apparte Sam, io abbia mai avuto un amico vero e visto che con Sam ci conosciamo praticamente da sempre non mi ricordo neanche come si fa a distinguere un vero amico da uno che non lo è. Credo che lo scoprirò presto.

 

 

Spazio personale di Greece Lee

 

Ehilà, gente!

Scusate l' ENORME ritardo, ma sono andata in vacanza in Francia e quindi non ho avuto la possibilità di aggiornare. Lo so che non importa niente a nessuno e che mi odiate tutti, ma va bene lo stesso.

Ringraziamenti:

- Chiunque sia arrivato a leggere fin qui senza dire neanche una parolaccia contro di me;

- Chiunque abbia messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate.

- a Emma_Powell, Sethmentecontorta, Panserbjorne, Francesca lol e Sister_of_Percy.

Alla prossima!

 

Greece <3

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Greece_Lee