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Autore: AniaS    15/07/2014    0 recensioni
Questa storia parla di Mairghread Green abitante del distretto 12 che ha subite molte avventure / disavventure nel suo piccolo mondo.
Questa storia fa parte di una serie di "Mille e una notte" e si ispira ai 4 elementi delle natura.
Cominciamo con l'acqua che si colloca almeno una decina di anni prima di Hunger Games....
Questa storia è un ricominciamo a scrivere, quindi spero in qualche recensione per capire se c'è qualcosa di sbagliato....
Con questo vi auguro solo una buona lettura ...
AniaS
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cinna, Lavinia, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
Non è vero. Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto:”Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in Primavera quel che si era visto in Estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.
(Josè Saramago)

Da quel giorno della mia possibile fuga sono passati solo 30 giorni, in casa c’è un silenzio tragico invece io mi sono chiusa in me stessa per cercare quella mia freddezza per convivere in quella città per quattro o cinque anni.
Oggi è il giorno, ho ancora due ore prima di prendere un treno moderno che usano solitamente per portare i tributi del 12 a Capitol, ma in via straordinaria mi accompagneranno nel mio viaggio, citazione letterale della lettera che ho aperto quel giorno stesso, ultima visita è al Cimitero, è situato sui piedi di una collina poco distante dal Giacimento, quando arrivo li i capelli sono attaccati al mio volto, e gli occhi sono freddi duri e inespressivi, quel luogo ha sempre portato una marea di sentimenti negativi.
I miei morti sono li in bella vista delle lapidi curate ogni mese, di un pregiato marmo proveniente da Capitol, un bel gesto, non per me.
Vedere quei nomi incisi mi ricorda perché non si può dire no a Capitol perché in un modo o nell’altro esso vince sempre, ha sempre vinto e il potere glielo abbiamo dato noi con quella rivolta, mio padre diceva che una nostra ava era stata una nuova rivoluzionaria capace di alimentare la rivoluzione ma anche di vivere in questa dittatura senza perdere la speranza, mio padre diceva che le assomigliavo molto, ma non so se sarebbe fiera di me, scende solo una lacrima sul mio volto e solo con gli occhi dico Arrivederci, perché so che io ritornerò non starò per sempre nella capitale.
In fondo al cimitero una figura barcollante una volta bello,mi guarda ma io come a solito cammino per la mia strada non gli ho mai perdonato di  aver ucciso indirettamente la mia famiglia, per i primi tempi ho provato rabbia, e infine solo indifferenza mista ad amarezza.
Cerca di fermarmi con il polso, ma con poca forza mi libero e lancio uno dei miei sguardi assassini quelli che se uccidessero ti lascerebbero secco, quei sguardi che non hanno bisogni di parole, e allora lui rimane freddato e prendendo una fiaschetta comincia a bere mentre io comincio ad andare per la mia strada fino ad arrivare alla stazione dove la mia famiglia adottiva è li ad aspettarmi con una valigia e con visi lunghi, allora io cercando la mia forza abbraccio una a uno anche la piccola Prim che di sicuro non mi riconoscerà, poi prendendo un respiro profondo e accompagnata dai pacificatori entro in questo treno super lussuoso, e mentalmente saluto tutti e cerco di raggiungere la mia cabina.
Tutta perfetta, non c’è un mobile di seconda mano, gli armadi pieni di vestiti che secondo la mia lettera sono di mia proprietà, e poi Capitol vuole che io assaggia la ricchezza che offre ai suoi cittadini anche ad una ragazza del distretto 12 che si è dimostrata intelligente al di sopra degli altri coetanei del distretto.
Quando è sera basta che ordini del cibo dalla mia cabina che in pochi secondi ecco che arriva una senza voce con un vassoio pieno di cibo e posso dare inizio alla abbuffata, il pane fragrante e profumato, una carne di manzo squisita e tenere bagnata da una salsa di frutti di bosco forse more, o bacche, e infine un dessert di una torta rossa con crema di formaggio ricoperta di scaglie di cioccolato bianco chiamata Red Velvet.
Il mio stomaco è pieno, per la prima volta mi sento sazia ma anche male non abituato a questo ben di dio non riesco a farlo scendere giù, così per aiutarmi ordino un te alla menta, che mi ricorda casa, e sembra che lo stomaco e tutto l’apparato si senta bene , si sente a casa alla sensazione che ogni sera mi accompagna prima di dormire.
Dopo un ora si spengono le luci e io con molta abilità cerco di orientarmi ed arrivare ad un letto ampio e con delle lenzuola di seta fresca, ma il sonno non mi raggiunge perché ho nostalgia del mio letto pieno di molle che scattano e delle lenzuola di cotone che non riscaldano e non rinfrescano, e infine del russare lieve della mia Mumy, la mia mamma adottiva, proprio mentre penso alla mia casa ecco che il sogno arriva e arriva anche il mio incubo abituale:
“La casa prima intera con mia sorella che mi saluta alla porta con un falso sorriso e con mio padre che dice, ricordati della Menta Mairghy!
Poi uno scoppio e le macerie intorno a me, io sono sola nessuno è con me, sono seduta su quelle maceria e nessuno riesce a scollarmi, infine ecco che arriva l’oblio così oscuro e infinito”
Così arriva il mattino, e con un suono soave l’interfono mi informa che per le 09:00 arrivo previsto a Capitol, dalla mia sveglia vedo che sono le 08.30 e velocemente entro in bagno e vado a lavarmi e non capisco gli infiniti bottoni della doccia mi ritrovo con una pelle  rossa dall’acqua calda i miei capelli pettinati e asciugati naturalmente e infine il mio viso rinfrescato.
La colazione mi lancio in una tazza piena di cioccolata fusa immergendo dei biscotti e del pane imburrato, è divino, le mie papille gustative sono in paradiso al centro esatto dell’inferno.
Alle 09.00 siamo arrivati a Capitol, e quando scendo la prima cosa che mi attira sono quei colori accessi e così falsi, non ci sono colori tenui e poi quella moltitudine di persone così eccentriche, poi ai miei occhi c’è una ragazza dai capelli color rame e da un abito così semplice , dal viso fresco e macchiato poco dal trucco eccentrico della capitale si vedono anche delle lentiggini, affannata si avvicina a me e dice
 -Mairghread Grenn Chemy?-
-Si, tu come ti chiami?-
-Lavinia Aster!-
 
Per molti anni Lavinia Aster è stata una costante nei miei pensieri … 

Angolo Autrice Pazza e Disperata
Ciao Ragazze sono qui a pubblicare un nuovo capitolo di questa mia favolosa storia... 
Scherzo non so se è favolosa visto che non ho ricevuto nessun commento q
uindi vi prego ditemi se vi piace o no, così vedo di aggiustare il tiro..... 
Detto questo vi posso dire che questa è solo la prima parte di tutta la mia storia e sarà incentrata sugli anni dell'addestramento.... 
Dopo aver detto questo piccolo spoiler, posso salutarvi e ringraziare chi leggerà sia silenziosamente ma soprattutto chi commenterà....
A presto 

                 AniaS

  
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