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Autore: __avatar__    15/07/2014    1 recensioni
In questa storia i nostri cari Vendicatori più Loki sono umani e devo affrontare i casini, le difficoltà e tutte le cose pazze che la vita dell'università ti dona. Anche l'amore. Contiene Thorki, quindi se non gradite non passate
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tre ore interminabili dopo, ragiunsero la terra ferma
“Signorino Stark. Benvenuto, anche a voi tutti.” Un signore di mezza età li aveva raggiunti agli arrivi dell’aeroporto di Montpelier.

“Ciao George. I miei genitori?” parlò Tony, scaricandogli la valigia in mano

“Purtroppo potranno raggiungerla solo dopo Capodanno. Mi hanno chiesto però di riferirle i loro più sentiti auguri di buon Natale.” L’uomo li accompagnò verso una macchina nera e lucida, trascinandosi dietro la borsa del moro

“Come tutti gli anni.” Concluse Stark, aprendo lo sportello per poi far salire gli amici e poi seguirli.
Raggiunsero lo chalet Stark nel giro di venti minuti. Erano poco fuori Montpelier, così nei possibili momenti di noia potevano farsi un giro in città.

“Però che brutto, avere dei genitori che non possono passare le vacanze con i figli.” Stava commentando Pepper appena scesa dall’auto e recuperando il trolley

“Ma lui è abituato così. So che ci sta male, ma non vuole darlo a vedere.” Replicò Loki a bassa voce

“Se voi tre avete finito con i gossip, entrate pure e scegliete la stanza che volete.” Disse loro Tony con un sorriso.

La casa era su tre piani, interamente di legno. Appena entrati si trovarono in un salone immenso con un camino che poteva contenere tre uomini in piedi. C’erano tre divani e un paio di tappeti che ricoprivano il pavimento di pietra, in un angolo un immenso albero di natale con qualche pacchetto sotto di esso. Sulla destra una porta conduceva in cucina, dalla quale proveniva un ottimo profumo. Nel mezzo della stanza si ergeva una scala, addobbata con festoni e trifoglio, portava ai piani superiori.
I quattro salirono al piano superiore e qui Tony si girò.

“Allora, questo piano è interamente nostro. Ci sono sei camere da letto, tutte con il proprio bagno. Ognuna poi conduce al terrazzo dove c’è la vasca idromassaggio e la sauna. Scegliete voi, tranne quella con su scritto Tony.” in quel momento il cellulare prese a squillare, Tony guardò il display e vide che era Clint

“Ehi amico, dimmi tutto. Vi state annoiando li senza di me?” probabilmente ricevette una risposta colorita, poi sentì cosa aveva da dire l’altro

“Siamo poco fuori Montpelier. E se te e la rossa volete venire ditelo, così vi lascio una delle camere doppie al secondo piano.” L’altro non si degnò di rispondere che chiuse la telefonata.

*

“Va bene Thor. Sono poco fuori la capitale. Mi raccomando, non fare cazzate.” Thor si trovava all’aeroporto, ringraziò l’amico e poi si diresse verso la biglietteria.

Dopo aver acquistato il biglietto per il primo volo verso il Vermont, si diresse al controllo bagagli e poi al gate. Doveva aspettare tre ore, così si comprò una rivista e si sedette su una di quelle scomodissime poltroncine.
Dopo poco si sedettero accanto a lui un paio di ragazze che stavano parlottando animatamente; per sua sfortuna aveva dimenticato di ricaricare il suo ipod, così dovette sorbirsi tutti i loro discorsi inutili, che implicavano un ragazzo.

“Ma scusa Jane, lascialo. Ci siamo dovute sorbire il viaggio dal MIT per lui, abbiamo attraversato tutto il paese, per poi scoprire che se la fa con un’altra.”

“Hai ragione, io non lo merito…però ha detto che era la prima volta, e ieri sera erano ubriachi. Magari ha ragione”

“Jane, io vado a compare da mangiare. Che se resto qui non sarò responsabile delle mie azioni.” Detto questo la ragazza si alzò e si diresse al bar

“Comunque non era ubriaco. I ragazzi usano sempre questa scusa.” Thor sapeva che non doveva intromettersi, ma un po’ gli dispiaceva per quella ragazza e non voleva che si illudesse

“Come scusa? Chi sei tu per dirlo.” Jane si girò verso di lui scoccandogli un’occhiataccia. Anche il biondo si girò, e rimase un po’ a fissarla. Era carina, petulante, ma niente male

“Sono un maschio, e le so queste cose. Comunque piacere, Thor. So già chi sei.”
In quel momento venne annunciato che il volo era stato rinviato, poiché si era abbattuta sul Vermont una nevicata che rendeva impraticabile l’aeroporto.

“Fantastico, la giornata va di bene in meglio.” Commentò sarcastica Jane

“Anche voi nel Vermont?”

“Si, dobbiamo raggiungere degli amici. Te? Non sembri tipo da montagna. Ti aspetta la ragazza?”

“No, sto raggiungendo compagni di università.” Non volle dirle di Loki, non perché gli importasse la sua opinione, ma non lo ritenne importante.
Così i due iniziarono a parlare, conoscersi. Jane disse che andava al MIT e che le interessava molto l’astrofisica; Thor invece gli raccontò delle sue partite e della fortuna di aver avuto la borsa di studio per lo sport. Buttò li anche il problema con Loki, definendolo però una ragazza, Jane lo ascoltò facendo un paio di smorfie quando Thor le disse di come si era comportato. Stette un paio di minuti in silenzio poi disse.

“ Posso dirti che non ti sei comportato bene, per niente. Però già il fatto che la stai raggiungendo per chiarire, è una cosa positiva.” Concluse lei, guardandolo con un sorriso.

Dovettero restare a dormire li, su quelle scomodissime poltroncine. Dopo un po’ li raggiunse anche Darcy, che portò loro dei panini e da bere. Non parlarono più, troppo stanchi e annoiati. Intorno a loro famiglie con bambini che piangeva e impedivano di prendere sonno. Verso le tre del mattino venne aperto il gate e iniziarono l’imbarco, ma solo due ore più tardi l’aereo decollò.
Quando furono a bordo Thor venne indirizzato verso il fondo dell’abitacolo, mentre Jane e Darcy vennero fatte sedere nei primi posti. Qui  la Foster si girò verso il biondo

“Beh è stato bello parlare con te. Se ti va di sentirci, questo è il mio numero.” E dicendo questo gli porse un biglietto

“Certo, magari un giorno venite a trovarmi. Siete così bianche, avete bisogno del sole della California.” Si salutarono, poi le due ragazze si sedettero mentre il biondo procedeva verso il suo posto. Nel tre ore che seguirono Thor riuscì a prendere sonno, non per molto, ma il tempo necessario per sognare l’incontro con Loki. Nel sogno il moro era incazzato nero, ma lui riuscì a chiarire tutto e farlo tornare tra le sua braccia. Peccato però che sentiva solo la voce di Loki, quindi non sapeva cosa gli stava dicendo per calmarlo.

Venne svegliato da una Hostess, che gli disse di allacciare la cintura e che di li a poco sarebbero atterrati. Non vide più Jane e la sua amica, ne mentre si muovevano tutti per scendere ne al ritiro bagagli. Una volta a terra però non seppe dove doveva andare. Gli venne in mente che anche Bruce era li, e lui era l’unico forse a non odiarlo. Però quando compose il numero, lo fece come privato

“Pronto?”

“Bruce sono Thor, non chiudere. Sono qui nel Vermont, sto congelando e devo parlare assolutamente con Loki.” Dall’altra parte sentì solo il rumore classico di un bar, poi Bruce parlò

“Ragazzi esco un attimo che qui non prende bene.” Dopo un istante d’attesa riprese

“Ma sei impazzito? Sai cosa ti fa Tony se ti becca qui? E soprattutto quello che ha passato Loki?”

“Lo so, sono un verme. Ma subito dopo avergli detto quelle cose mi sentivo male e volevo rimediare.”

“Non ti sarà facile. Comunque noi siamo in un bar vicino al Municipio di Montpelier. Ha le tende rosse.”

“Grazie Bruce. Spero solo di non rovinare tutto un’altra volta.” Chiuse la telefonata e prese a guardarsi attorno. Vide un autobus che andava verso la sua meta, così corse verso il mezzo, fece il biglietto e si sedette aspettando di partire.

“Io dico che ci sta.” Stava dicendo Loki, lanciando sguardi alla cassa

“Sei troppo sicuro di te stesso.” Ribatté Tony

“Sarai antipatico. Se secondo lui ci sta, lascialo provare.”

“Di che parlate?” Bruce raggiunse gli amici che stavano discutendo pacificamente

“Loki dice che riuscirà a far cadere ai suoi piedi il cassiere. Io dico che è tempo sprecato.”

“Non ho detto questo. Dico solo che se dovessi chiedergli il numero e poi di vederci dirà di si.” Replicò l’amico

“E io che ho detto?”

“Loki non ti sembra un comportamento stupido?” Bruce lanciò li la bomba, e tre teste si girarono dalla sua parte

“E per quale motivo ti risulta stupido? Va bene che sono uno scemo che a tutto quello che gli viene detto, ma anche stupido.”

“E dai, te la stai prendendo troppo. Secondo me gli dispiace per quelle cose che ti ha detto” a quella frase il moro lo guardò infastidito. Si alzò di scatto e prese il giubbotto

“Ma tu da che parte stai? Mi tratta come un coglione, e tu lo difendi? Grazie tante.” E si incamminò verso l’uscita

“Complimenti. Era la prima volta che ci divertivamo dopo due mesi. Fagliela fare una sana trombata anche te.2 replicò Tony, seguendo l’amico. Pepper guardò Bruce mortificata, poi anche loro si alzarono.
Loki prese a camminare sul marciapiede,le mani conficcate nelle tasche del giubbino e cercava di ripararsi dal freddo con il coletto del maglione. Dietro di Lui Tony lo chiamò a gran voce, per poi raggiungerlo.

“Lascialo stare. Bruce è uno buono, vede sempre il meglio negli altri. Pensa al professor Stain. Non si è mai lamentato di lui.”

“Lasciamo stare Tony. Si è confermato che sono un coglione.” I due avevano raggiunto il centro della piazza e si erano fermati vicino a una panchina.

“Non sei tu il coglione. Ma io.”

Quella voce. La conosceva. Tony guardò oltre la sua spalla, e alla vista di chi c’era dietro di loro lo fece incazzare. Mentre Stark lo superava, Loki prese a girarsi lentamente, sperando che fosse un sogno. Non sarebbe stato in grado di non correre da lui e sprofondare il viso nel suo petto.

“Cosa diavolo ci fai qui?” urlò Tony fermandosi davanti al biondo e trattenendo l’impulso di tirargli un calcio tra i gioielli di famiglia

“Volevo parlare con Loki. E successivamente chiarire con voi.” Rispose calmo l’altro, consapevole che si meritava le urlate e tutto il resto. Guardò il moro, che gli ricambiava lo sguardo ma non dava segno di voler parlare con lui. Fortunatamente intervennero Pepper e Bruce, che portarono via Tony e li lasciarono soli.
I due si guardarono, Thor si avvicinò un poco all’altro tenendo però una certa distanza.

“Volevo dirti che mi spiace. Mi sono pentito subito di quello che ti ho detto.”

“E perché non sei venuto a dirmelo? Hai fatto passare due mesi, ti rendi conto!” Loki non stava urlando, la sua voce era calma e ferma. Thor avrebbe preferito le urla. Almeno si sarebbe sfogato.

“Avevo paura. Non mi sono mai ritrovato in una situazione del genere, non sapevo cosa fare.”

“Io cosa dovrei dire? Almeno tu hai avuto delle relazioni.” Loki era scosso, non l’aveva ancora ammesso. Thor si avvicinò, ma l’altro indietreggiò di un passo.

“Ho sbagliato lo so. Ma ti prego di perdonarmi, tu sei l’unico con cui voglio stare. E se alla confraternita non va bene, beh che si fottano.”
Loki lo guardò, sembrava sincero. Ma non voleva che rinunciasse a una cosa che aveva desiderato per tanto tempo, e lui comunque non era ancora pronto a perdonarlo. Sapeva di essere quasi infantile, ma si sentiva rotto e aveva bisogno di tempo per rimettere insieme i pezzi.

“Loki di qualcosa, per piacere.”

“Ti credo. Che ti dispiace. Ma ho bisogno di tempo per… pensare.” Si avvicinò, gli diede un bacio leggere sulla guancia e si diresse verso i suoi amici. Vedendo Tony poi aggiunse, voltando un poco la testa

“Forse è meglio se ti cerchi una camera d’albergo. Tony potrebbe soffocarti con un festone durante la notte e farlo passare per incidente.”

“Avevo già prenotato. Sarò in quello li se vorrai venire a farmi sapere qualcosa.” Disse indicando l’edificio davanti alla fermata dell’autobus, poi prese la sua borsa, superò il moro e si diresse verso l’albergo.

Loki lo guardò andarsene. Voleva seguirlo, ma il dolore era ancora forte. Così dopo un respiro profondo, raggiunse gli altri tre e con un sorriso sfidò Tony a una battaglia di neve appena sarebbero tornati allo chalet. Sfida presa di gusto dall’amico.




Angolo autrice
Va bene, sono indecisa se fare l'epilogo, o ancora un capitolo più l'epilogo. So solo che per ora questo è il meglio che potesse uscirmi dal cervello.
Spero di non far scatenare istinti omicidi nei miei confronti (si Roby_lia, mi riferisco a te)
Comunque, buona lettura e a presto
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