Il Secondo Fine Di Vegeta

-…otto, nove, dieci e undici. Ci siete tutti?- chiese Vegeta, squadrando come un sergente i ninja riuniti sotto il cancello di Konoha.
-In dodici per la precisione, anche il mio Akamaru fa parte della squadra!
-Kiba, dovevi stare zitto! Lo sai che succede se pronunci quel numero?
-No Rock Lee, che succede?
-SASUKEEEE PERCHE’ TE NE SEI ANDATOOOO!!!! SENZA DI TE I DODICI DI KONOHA NON POSSONO VIVEREEEE!!!
-Piangi, Sakura, piangi! Così impari a farmi passare tre ore da maialino!
-Sbaglio o anche tu sei innamorata di Sasuke?
-Ah già… SASUKEEEEEE!!!
-Ragazze smettetela di starnazzare! Che figura ci facciamo davanti agli stranieri?
-Naruto eri tu a dover riportare Sasuke a casa!
-ADDOSSO!
Le due arcinemiche si allearono per asfaltare di cazzotti il povero biondino. Vegeta osservava la scena senza battere ciglio. Dietro di lui gli altri quattro Saiyan erano spaesati.
-Lo dico e lo ripeto: papà è ufficialmente impazzito. Chiedere l’aiuto di undici perfetti sconosciuti…
-Dodici se conti il cagnolino.
-Grazie Pan. Poi ammette senza alcun risentimento che essi sono più forti di lui! Per me ha in mente qualcosa.
-Più forti di lui? Allora Vegeta sta davvero invecchiando! Insomma, prendiamo ad esempio quel ciccione là…
Non l’avesse mai fatto. Non appena Goten indicò Choji, questi lasciò da parte le inseparabili patatine e fece partire un pugno gigantesco in direzione del Saiyan. La manona gli si fermò a pochi millimetri dal naso e tornò al mittente: un atterrito Goten vide Shikamaru poggiare una mano sulla spalla dell’amico e fargli un cenno di no con la testa, tempo due secondi e il buon Choji tornò ad abbuffarsi allegramente.
-Bene- riprese Vegeta come se nulla fosse accaduto -il luogo in cui dobbiamo dirigerci dista parecchi chilometri da qui, e bisogna sorvolare un paio di oceani. Da quel che ho sentito a voi non serve volare poiché siete in grado di correre sull’acqua, è la verità?
-Sììì!!!- risposero in coro (anche se il novanta per cento del grido proveniva da Tenten).
-Non devo sapere altro. Andiamo.
-Dov’è che andate di bello?
Tutti si girarono verso la strada, vedendo arrivare Jiraya insieme ai tre di Suna.
“La vecchia aveva inviato l’uomo dai capelli bianchi a cercare un certo Gaara” si ricordò Vegeta.
-Non avete sentito dal cielo? I piani sono cambiati, si va nello spazio! Volete venire con noi?
-Certo- rispose gelido Gaara, convincendo con uno sguardo fulminante i fratelli Kankuro e Temari.
-Se non ci sono domande, partiamo.
Tutti i presenti partirono alla velocità della luce, lasciando Jiraya da solo.

Dopo aver ricevuto la telefonata di Vegeta, Haruka aveva informato Setsuna, e ora lei, Usagi, Hotaru e Ub si trovavano all’esterno dell’ospedale.
-Io e Usagi dobbiamo andare, per voi due è meglio restare qui. Soprattutto tu, Hotaru. Ora che Mistress 9 non è più dentro di te sarai molto più debole.
-Neanche per sogno! Io sono una Sailor come tutte voi! Inoltre in questi ultimi anni ho combattuto solo con i miei poteri, senza mai aver fatto appello a quella strega! Come vedi non c’è alcun motivo per cui io non debba venire!
-Sono d’accordo con lei! Anche se, visto che io sono molto più debole senza Majin Bu, non siamo sulla stessa barca, mi sento in dovere di combattere insieme agli altri! È colpa mia se Goku è finito in questo guaio, non posso restare a guardare gli altri mettere le cose a posto!
-E va bene. Sailor Moon?
Usagi con in groppa Setsuna, e con in mano una cesta con dentro Luna e Artemis, e Ub con in groppa Hotaru decollarono.

-BULMA! CHE STORIA E’ QUESTA?
-Scusa Vegeta, è stata un’idea di mia madre!
Nel cortile della Capsule Corporation era stato allestito un vero e proprio banchetto in stile festa di compleanno, con tanto di striscioni e palloncini.
-Ma che le è saltato in mente?
-Vegeta, tesoro! Ho saputo che venivano degli ospiti e ho pensato che sarebbe stato carino servire qualcosa da mangiare! Prego, servitevi pure!
I ninja (Choji e Naruto in pole position) si fiondarono sui tavoli, prelevando un po’ di tutto indistintamente. Rock Lee si accontentò solo di qualche verdura e di un succo d’arancia, fedele ai suoi allenamenti e al suo regime alimentare. Ino invece, fedele solo alla sua linea, si accontentò di un misero grissino, mordicchiandolo mooolto lentamente. Le Sailor, che avevano già mangiato in abbondanza, stavano a guardare appoggiate al muro della casa.
-Di un po’ Makoto- chiese Rei -anche questi ti ricordano il tuo ex fidanzato?
-Sì, purtroppo… Aspetta, quello sì che è nuovo!
Senza aggiungere altro, Makoto si diresse verso Shino, come sempre avvolto nel cappotto, intento a servirsi da un barattolo di miele.
-Piacere, il mio nome è Makoto, vengo da una storia d’amore finita burrascosamente e cerco nuove emozioni! Tu?
-Nuove emozioni?
Dal colletto del vestito di Shino fece capolino uno sciame d’api, che fece scappare una terrorizzata e urlante Makoto in casa sfondando la parete.
“Succede sempre così…” pensò il ninja.
Un ronzio molto più forte preannunciò l’arrivo del jet di Saori Kido. Ne uscirono Seya, Hyoga, Shun, Shyriu, Ikki e Shaina.
-Makoto, vieni fuori di lì, ci sono altre visite!
La mora fece capolino dal buco del muro, inquadrò i cinque Bronze Saints e si fiondò immediatamente addosso a Ikki.
-Piacere, il mio nome è Makoto, vengo da una storia d’amore finita burrascosamente e cerco nuove emozioni! Tu?
-Nuove emozioni, dici ? Phoenix Genmaken!
Sotto gli occhi di Makoto il corpo dell’uomo prese fuoco: dalle fiamme nacquero decine di serpenti, dalle cui fauci scaturirono vedove nere… l’illusione sarebbe andata avanti ancora, ma la ragazza preferì ri-scappare in casa, sfondandola di nuovo.
-Succede sempre così…- commentò Ikki.
-Tutti qui? Avevi detto che i guerrieri fedeli ad Athena erano più di tre, ma non credevo che fossero meno di sette!- commentò sarcastico Vegeta.
-Senti bello, è il meglio che siamo riusciti a fare! I Gold Saints non vogliono lasciare le loro case, mentre i Silver… come posso dire… sono tutti mezzi morti, grazie a loro!- disse Shaina.
-Beh, meglio che niente. Ci siamo tutti?
-No, manca ancora Sailor Moon.
-CIBOOOOOOOOOO!!!!!!!!!
-Parli del diavolo…
Usagi alla vista del banchetto non capì più niente, lasciò cadere Setsuna, Luna e Artemis, presi al volo da Ub che li seguiva poco distante, e atterrò tra i presenti con la grazia di un ippopotamo, si rialzò tutta ammaccata e andò a strafogarsi con delle polpette di riso.
-Ora che ci siamo proprio tutti, statemi bene a sentire!- Vegeta riuscì a catturare la loro attenzione -c’è un motivo ben preciso se vi ho riuniti tutti qui, ed è arrivato il momento di svelarlo… BULMA, METTI IN MOTO!
Una della sette navicelle decollò da dietro la casa, e Vegeta ci salì a bordo.
-Papà, che storia è questa?
-Io e Bulma andiamo da Li Shenron prima, e da Chaos Goku poi. Voi occupatevi degli altri draghi, e che nessuno osi intralciarmi!