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Autore: fedxoxo    16/07/2014    1 recensioni
Louis Tomlinson, 28 anni, calciatore di successo dello Stoke city e della nazionale. È apertamente gay e felicemente sposato con Harry Styles, che ha sacrificato la sua carriera per supportare il marito e crescere i loro figli.
La sua carriera di calciatore sta decollando, richiedendogli più allenamento e dei viaggi internazionali con la squadra. La sua famiglia sembra quindi messa in secondo piano.
Harry sarà felice di essere al secondo posto?
Continuerà a sacrificare tutto per suo marito che non è mai con i bambini che iniziano a chiedere del loro papà?
E se Louis avesse un’opportunità che non può rifiutare, ma che gli richiede di trasferirsi all’estero?
Le scelte devono essere fatte, le lotte devono essere combattute e le lacrime devono essere versate. Chi vincerà questo gioco, o c’è almeno un vincitore?
LA STORIA E' UNA TRADUZIONE.
PER LA STORIA ORIGINALE ANDATE QUI http://www.wattpad.com/story/5573343-i%27ll-be-home-soon-larry-au-boyxboy
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Louis sorrise vedendo il grande manifesto appeso all’entrata dell’aeroporto quando uscì dal taxi. Non pensava che si sarebbe mai abituato a vedere una versione gigante di se stesso in ogni paese su ogni pubblicità del suo sponsor, era davvero strano. C’era una ruga vicino al suo occhio sinistro e si chiese perché non l’avessero photoshoppata.
 
Harry era sceso dall’altra parte della macchina ed era occupato a prendere i bagagli. I pensieri di Louis furono interrotti quando suo marito scaricò una grossa valigia sul suo piede facendolo saltare e imprecare. Erano in anticipo, ma crescere tre bambini aveva insegnato loro che alzarsi e uscire presto non erano mai cattive idee.
 
Gli ultimi due mesi e mezzo come capitano dello Stoke di Louis erano trascorsi relativamente veloce. C’era sempre tanto da fare, tante cose da finire, per non parlare delle partite internazionali che l’Inghilterra doveva giocare per qualificarsi ai mondiali dell’anno successivo. Harry era rimasto a casa da solo tante volte, ma sembrava non importargli come prima perché Louis gli aveva promesso che sarebbe stato a casa più spesso una volta che la stagione sarebbe finita e si ricordava di chiamare ogni giorno.
 
Harry non poteva negare che aveva pensato ad un divorzio i mesi che precedettero il loro ultimo grande litigio. Era difficile da sopportare e non era sicuro che stare con chi amava era una buona cosa se richiedeva così tanti sacrifici. Era felice che le cose fossero cambiate perché l’amore che provava per Louis era l’unica cosa di cui sarebbe sempre stato sicuro. Anche se a volte metteva in dubbio le sue idee, come oggi.
 
“Boo, sei sicuro che sia una buona idea? Cioè, possono essere delle pesti ed è la prima volta che li lasciamo per così tanto tempo…” chiese a Louis interrogandosi sulla correttezza dei loro piani per l’ennesima volta quel giorno. Louis trattenne un sorriso e lasciò cadere la valigia per prendere la mano di Harry e metterlo di fronte a se. Pensaò che fosse folle come i loro respiri si fermarono quando prese il viso di Harry e lo avvicinò al suo. “Questa è una buona idea, Harry, abbiamo bisogno di una vacanza solo per noi due. Saranno solo 10 giorni, e poi la scuola è finita e Lottie li porterà in Spagna così possiamo avere altre due settimane per stare con la nostra famiglia.” Poggiò le labbra su quelle di Harry e sorrise al sussulto che suo marito lasciò uscire attraverso loro labbra. “Staranno bene, amore, smettila di preoccuparti.”
 
“Non posso. Sono fatto così. Oh, e…abbiamo detto a tua madre che Jack non mangia i fagioli se non sono mischiati alle patate? Farà i capricci se gli darà i fagioli senza le patate.” Divagò Harry con gli occhi spalancati in preda al panico perché si stava ricordando tante cose che si era dimenticato di dire a sua madre su come prendersi cura dei loro bambini.
 
“Harry, smettila. Le abbiamo detto tutto ciò che c’era da sapere e ci sono anche i cellulari. Andiamo in Spagna, non dall’altra parte del mondo. Staranno bene. Molto viziati, ma bene.” Lo rassicurò Louis con le mani sulle spalle di Harry per tenerlo fermo.
 
Harry sospirò e strizzò gli occhi annuendo. “Si, okay, hai ragione. Mi dispiace.”
 
Louis sorrise e gli diede un altro bacio sulle labbra. “Va tutto bene, tesoro, so che sei nervoso e so che è la prima volta che lasci i bambini per più di un paio di ore. È normale essere un po’ spaventati.”
 
“Mi sento comunque stupido, ho sempre preso in giro mia madre quando trattava così me e Gemma.” Si lamentò Harry prendendo le sue borse stringendo la mano di Louis.
 
“Significa che sei una brava mamma, Harold caro.” Ammiccò Louis scoppiando a ridere quando Harry lo fulminò. “Mi stai fulminando per averti chiamato mamma o per averti chiamato Harold.” Aggiunse peggiorando la situazione e dovendo allontanarsi da Harry per evitare una manata sulla testa. “Ti amo!”
 
Avevano fatto la coda per il check-in che sembrava muoversi piuttosto velocemente, nonostante il fatto che era giugno e molte persone partivano già per le vacanze. Ovviamente il fatto che Louis avesse pagato per dei biglietti in business class aveva aiutato. Avendo già consegnato le valigie, potevano muoversi più veloce nell’aeroporto  fermandosi di tanto in tanto per dei fan che chiedevano a Louis una foto e un autografo. A Louis non piaceva molto questo lato della fama, onestamente, non gli piaceva nessun lato. Era felice quando era un giocatore sconosciuto che viveva per il calcio senza che la fama lo accompagnasse. Gli aveva causato tante preoccupazioni e non gli piaceva che i fan gli chiedessero tempo con loro quando era con la sua famiglia. Harry lo incoraggiava sempre a interagire con loro, non gli dispiaceva condividere suo marito per un paio di minuti. Sorrideva sempre fiero al suo amore quando accadeva o quando gli chiedevano delle foto. Non fu diverso questa volta e una volta che raggiunsero la sala della business class, Harry sorrideva ancora mentre sulla faccia di Louis c’era un piccolo cipiglio. Salutarono le hostess che offrirono loro caffè e dolci e questo consolò Louis ricordandogli che erano in vacanza insieme e che le probabilità di avere problemi con i fan erano di meno in Spagna soprattutto perché alloggiavano in una località isolata.
 
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“Harry! Hai visto il mio costume da bagno?” gridò Louis nella loro casa delle vacanze, una villa in una località isolata vicino Malaga. I giorni prima che arrivassero i bambini erano finiti ed entrambi erano abbronzati. Harry camminò dalla loro camera da letto alla grande cucina trovando Louis che si appoggiò allo stipite della porta quando guardò suo marito.
 
“L’ultima volta che l’ho visto l’ho buttato a terra dopo avertelo tolto velocemente, ma dopo quella volta, no.” Lo provocò facendolo arrossire un po’, nonostante il fatto che stessero insieme da 9 anni.
 
“Merda, non lo trovo e devo lavarlo.” Sospirò Louis sbattendo lo sportello della lavatrice per chiuderlo.
 
“Verranno fuori.” Harry camminò verso il bancone e vi salì tenendo le gambe a penzoloni e facendo sbattere i talloni all’armadietto sottostante. “Comunque mi piace il fatto che tu ti sia diventato la casalinga tra noi due da quando siamo qui.” Ammiccò e rise quando Louis tirò fuori la lingua mettendosi tra le sue gambe per poterlo baciare meglio. “Non vedo l’ora che arrivi domani.” Mormorò facendo scorrere le labbra sul collo di Louis quando vi nascose il viso.
 
“Hmmm, anch’io.” Sorrise Louis avvolgendo le braccia intorno a suo marito. “Nonostante mi mancherà camminare nudo ogni volta che vuoi.”
 
“Chi dice che non lo farò più?” lo provocò Harry con un sorriso sfrontato sul volto e le fossette in primo piano.
 
“Io dico che non devi farlo più. Insegnerai le cattive maniere alla nostra prole. E li traumatizzerai a vita.” Rispose Louis sorridendo a suo marito prima baciarlo “Non dovremmo andare a letto? Ci dobbiamo svegliare presto per andare a prenderli all’aeroporto domani.” Tolse le braccia di Harry dalla sua schiena e sculettò mentre camminava verso la loro camera da letto tirando fuori la sua più grande risorsa.
 
“Già? Non sono neanche le nove!” si lamentò Harry controllando l’orologio.
 
“Ho detto andare a letto, Harry, non andare a dormire.” Replicò Louis girandosi e alzando piano l’orlo della maglietta facendo intravedere i suoi addominali abbronzati. Trovava carino il modo in cui gli occhi di Harry si spalancarono, la sua faccia arrossì e quasi corse verso la camera da letto trascinando Louis con se.
 
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“Sono qui! Vedo i ricci di Beth!” esclamò Louis quando saltellò diventando il più entusiasta della coppia nonostante la precedente riluttanza di Harry ad andare in vacanza senza i bambini. Harry ridacchiò ma non riusciva a smettere di allungare il collo per intravedere la sua famiglia. Non passò molto prima che vide Beth saltellare attraversando la dogana seguita da una Lottie stressata mentre guidava il passeggino che conteneva Amy con una mano e stringeva Jack con l’altra. Si morse il labbro per non ridere a quella vista comprendendo lo stress che la ragazza provava e fu felice di sapere che non era l’unico a provarlo.
 
Ci misero altri dieci minuti per attraversare le porte di vetro scorrevoli dell’aeroporto e la loro piccola riunione di famiglia fece sorride molte persone attorno a loro. Beth strinse entrambi i suoi papà coinvolgendoli nell’abbraccio più forte che una bambina di 7 anni potesse dare e li lasciò andare solo perché Jack si intromise tra di loro volendo un po’ di affetto dei suoi genitori. Amy fu l’ultima ad avere un bacio e un abbraccio prima che Louis abbracciasse e baciasse sua sorella minore. “Grazie per averli portati, Lots, stai bene?”


“Ora si,” sorrise stanca. “E grazie a Dio il DVD portatile con i film Disney li ha tenuto a bada durante il volo.”
 
“Ah si, la magia della Disney non fallisce mai.” Harry le fece l’occhiolino prima di baciarle la guancia. “Dov’è la tua valigia?”
 
“Dean la sta prendendo dal nastro trasportatore, non volevo aspettarla con questi tre.” Rispose sorridendo a Beth che stava stringendo una mano ad entrambi i suoi papà. “Non vedevano l’ora di vedervi.”
 
“Oh si, Dean. Mi ero scordato che sarebbe venuto con te.” Brontolò Louis facendo roteare gli occhi a Harry e a Lottie. Non riusciva a farsi piacere il ragazzo di sua sorella anche se stavano insieme da tre anni. Finché non l’avrebbe sposata, lui non sarebbe rimasto ed era quindi un potenziale danno per sua sorella che aveva giurato di proteggere a tutti i costi. Comunque non si era comportato meglio con gli altri ragazzi che le sue sorelle avevano portato a casa, quindi Dean aveva imparato a non metterla sul personale.
 
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“Papà!” esclamò Jack fermandosi fuori dal taxi che li aveva portati all’aeroporto. Louis ed Harry si girarono insieme per vedere cosa volesse il loro bambino ma capirono che stava semplicemente indicando all’ennesimo cartellone con la faccia di Louis. Sperava che ci fossero solo in Inghilterra, ma evidentemente non poteva evitarli neanche in Spagna. Scelse di fregarsene perché stava tornando dalla migliore vacanza dopo anni e tutti quelli a cui teneva erano felici. L’abbronzatura di Beth stava bene con i suoi ricci castani e i capelli scuri di Jack si erano schiariti con il sole. Harry sorrise ampiamente quando vide Louis prendere per mano i loro figli mentre trasportava Amy. Il tassista era stato così gentile da mettere il loro cumulo di bagagli dentro la macchina per loro. Gli piaceva il fatto che negli ultimi mesi Louis fosse diventato più un padre che un calciatore. Questa vacanza era l’inizio perfetto per una vita leggermente diversa nella quale avevano più tempo per stare insieme.
 
Rimase dietro mentre Louis si avvicinava allo sportello del check-in chiacchierando con Beth e Jack. Guardò avanti a se e vide la versione di suo marito nella vita reale, poi guardò dietro e vide la versione sui manifesti, e anche se sapeva che erano due persone completamente diverse, amava entrambe le versioni. Avrebbe strappato uno di quei manifesti dal muro per tenerlo, ma non voleva che Louis lo sapesse. Si sentì come se il sorriso fosse stato sul suo viso per giorni ed era vero perché, nonostante tutti i problemi che avevano avuto, tutte le lotte che avevano combattuto, avevano trovato il modo di ricongiungersi. Erano fottutamente fortunati e felici








BUOOOOONASERA
Tutto è bene quel che finisce bene. Si, questo è l’ultimo capitolo e presto posterò l’epilogo. Grazie a tutti quelli che hanno recensito, hanno aggiunto la storia tra le ricordate, tra le preferite e tra le seguite. Mi piacerebbe tradurre un’altra storia, ma devo ancora decidere se sarà sui one direction o sui 5sos.
Un bacio grande grande,
Federica xx 




 
  
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