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Autore: blackmoon5    16/07/2014    2 recensioni
Dopo aver finito di leggere Breaking Dawn, mi sono chiesta: e Tanya? Insomma, tutti hanno avuto un lieto fine, tranne lei. In questa storia, finalmente troverà la persona giusta per lei, ma un incontro nella foresta le metterà a rischio la vita. Solo i Volturi la possono salvare. Accetterano di aiutarla? Spero vi piaccia.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tanya, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Eccomi qui. Mi sono fatta portare il caricatore, per cui sono riuscita a scrivere il capitolo e parte di quello successivo. Internet però è comunque quasi finito (più o meno cento miseri megabyte). Sto provando a conservarli il più possibile per postare i capitoli, ma sarà difficile che mi bastino fino al ventuno. cami volturi, l'azione ci sarà nel prossimo capitolo, gli ultimi due che ho postato mi servivano perchè volevo che Tanya avesse qualche altro alleato, oltre a Seth, Jacob e Embry.  uffauffauffa Leah avrà una parte importante nel prossimo capitolo. A te Tanya sembra insipida? Oddio, non era mia intenzione (sinceramente anche a me Bella sembra un pò insipida). Non mi so regolare bene, perchè è la prima ff che scrivo. Grazie per le recensioni, spero di riceverne altre. Spero anche che vi piaccia questo capitolo, ma anche tutta la storia in generale. Domani dovrei riuscire a postare, comunque niente di certo. Se lo farò, poi più niente fino al ventuno. Vi lascio alla storia.

Ecco cos’è successo. Ha spezzato il cuore di Leah. Ha infranto tutte le promesse che le aveva fatto. Ogni giorno è costretto a subire il suo sguardo d’accusa, senza poterle dare torto.
(Eclipse, pagina 83)
Affondo i denti nel collo del puma, bevendo il suo sangue caldo e delizioso. Sono a caccia con Edward e Bella, ma mi sono allontanata per lasciarli un po’ da soli. Mi controllo maglietta e jeans. Ovviamente sono immacolati, non ho un capello fuori posto Dopo tanti anni di caccia “vegetariana”, ho imparato i trucchi del mestiere. Questa, per oggi, è la mia ultima vittima. La gola non brucia più, gli occhi sono dorati. Decido di lasciare i due piccioncini nella foresta e di tornare a casa prima di loro. Inizio a correre verso la casa dei Cullen. Per noi vampiri, correre è una necessità. Alcune volte hai bisogno di lasciar fluire l’energia che trattieni quando sei con gli umani, e i modi per farlo sono principalmente tre: puoi combattere con un altro vampiro, dare una spuntatina alla foresta, o correre al massimo della velocità. Sento il vento sugli occhi, che fa ondeggiare i miei capelli, i miei piedi quasi non toccano terra. A un certo punto, sento una scia. Dalla puzza, capisco che si tratta di un lupo, e la seguo curiosa. Mi porta verso il ruscello, sul confine del territorio dei Cullen. Noto una figura seduta sull’atra riva, le gambe strette al petto con le braccia, lo sguardo pensieroso. Leah. Lei si accorge di me e alza gli occhi per guardarmi dritta in faccia. Non dice niente, si limita a sbuffare. “E’ mai possibile che non riesca a stare da sola cinque minuti?”, dice alzando gli occhi al cielo. “Beh, se vuoi me ne vado, ma prima voglio darti un consiglio. Dandoti la colpa per quello che è successo a tuo padre, continuare a pensare a Sam, non migliorerai la situazione. Usa i tuoi giorni liberi per fare qualcos’altro, conoscere posti nuovi. Se continui a ripensare alle cose che fanno male, alle ferite non ancora chiuse, finirai per aprirne altre”. Resto in attesa, in silenzio, per qualche secondo. Le mie parole l’hanno colpita, è evidente, e so benissimo l’effetto che faranno. Mi giro per andarmene, quando lei parla. “E tu cosa ne sai?”. Mi fermo e mi giro di nuovo. “Abbastanza, credimi!”, dico, rattristandomi Mi guarda negli occhi, come se volesse leggere i miei pensieri, per capire se sto mentendo. Lei sa, lei c’era quando Irina è morta, sa a cosa mi riferisco. “A me non sembra che tu stia soffrendo”.
“Perché ho imparato a nascondere quello che provo veramente. Sono il capo di un clan, e non posso mostrarmi debole, la mia famiglia conta su di me. Ho ripreso subito il controllo quando è morta mia madre, quando sono stata rifiutata da Edward, quando è morta Irina. Mi sono imposta di stare calma, anche quando avrei voluto urlare a pieni polmoni per il dolore e spaccare tutto per la rabbia. L’ho fatto per Kate, l’ho fatto per la mia famiglia”. Lei rimane a bocca aperta. Ovviamente non sa tutte queste cose su di me, non sa quanto io e lei siamo simili. Con un salto supero il ruscello e mi siedo vicino a lei a gambe incrociate. “Per tua madre intendi…”
“Quella che mi ha trasformato”, la interrompo, intuendo la fine della frase.
“E per la tua famiglia intendi…”. Stavolta la lascia in sospeso di proposito, aspettando che io risponda.
“Mia sorella Kate, anche se non lo siamo di sangue. Io, lei e Irina siamo sempre state insieme, per quasi mille anni. Puoi ben capire quanto bene voglia a loro. Carmen e Eleazar sono stati per me quasi dei genitori, anche se ho quasi il doppio della loro età. Mia madre Sasha, quella che ha creato me e le mie sorelle e ci ha guidate nel credo vegetariano, è morta proprio come Irina. Giustiziata dai Volturi a causa di un bambino immortale. E poi, ovviamente, della mia famiglia fanno parte anche i Cullen, e adesso anche voi lupi”. Lei sorride.
“Tu mi capisci sul serio. Tu hai provato tutto quello che è successo a me…”.
“Già”. Per tutto il tempo in cui le ho parlato, l’ho guardata fissa negli occhi. E continuo a farlo. “Il segreto sta nel non pensare alle ferite ancora aperte, perché faranno ancora più male”. Il telefono mi squilla. Guardo il display. Alice. Se potessi sbiancare, lo farei. Se mi chiama lei, è sicuramente per fare shopping. E sullo shopping io e Bella la vediamo esattamente allo stesso modo. “Oh no”, mormoro, terrorizzata all’idea di quello che mi aspetta. “Cosa succede?”, mi chiede Leah, allarmata. “Non voglio accompagnare Alice a fare shopping. Mi aspettano almeno otto ore di tortura. Preferirei farmi colpire dal potere di Jane o Kate”. Leah scoppia a ridere. “Allora dille che non puoi andare perché sei a casa mia!”. La guardo sorpresa. “Ah, già. Ho dimenticato di chiedertelo: ti va di venire a casa mia?”.
“Intendi quella di Charlie?”.
“Sì”.
“D’accordo, perché no?”
“Perfetto, Seth sarà entusiasta”. E insieme andiamo a casa di Charlie, dove ci sono anche Nessie e Jacob. Lui rimane evidentemente sorpreso quando vede me e Leah parlare tranquillamente. “Seth, sei sicuro che tua sorella stia bene?”, chiede al ragazzo. “E chi le capisce, le donne!”, risponde lui, che è rimasto stupito quanto Jacob.
   
 
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