Ecco l’ultimo capitolo…
sono stata brava, evvivaevviva! questo capitolo è venuto fuori molto velocemente, quindi non sono sicura del risultato -_-
P.S.
P.S. 2
Mi dispiace ancora, ma Yuri non fa altro che la figura dello st****o, quindi
niente vendetta >_< solo morte XD
Now life is death and
light is dark
My sins have left their precious mark
Again I've lost my only one
(while everything dies-mortal love)
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Semplicemente
non ci voleva credere. Non c’era molto da dire o da fare, ma non poteva
accettare che si trattasse proprio di quegli
occhi, di quel volto, di quel corpo… non poteva essere. Semplice.
Eppure
per quale motivo il suo corpo si trovava incollato in quel punto, a pochi
centimetri da quella che sembrava proprio la sua faccia, senza essere più
capace di muovere un muscolo, di battere gli occhi, di respirare…
Quegli
occhi tristi non sparivano, non si chiudevano per permettergli di credere per
una frazione di secondo di aver commesso un errore, quegli occhi non sparivano,
e non gli permettevano di vivere.
Il
grande Kei Hiwatari paralizzato, senza
più neppure una particella d’ossigeno in corpo,
davanti ad un prigioniero che non avrebbe mai voluto vedere.
Riuscì a recuperare padronanza del suo corpo e si
sollevò sulle ginocchia. –sei proprio tu…- era un’amara constatazione, perché
non aveva bisogno di conferme o smentite, perché giorni di torture avrebbero potuto
distruggere il suo viso, ma quegli occhi erano così immutabili che nulla
avrebbe mai potuto trasformarli.
Si avvicinò di più a quel corpo, e con delicatezza
inusuale provò a forzare la catene che lo trattenevano, facendo piano piano,
come se temesse di potergli fare più male di quello che già non avesse subito.
- andrà… andrà tutto bene… tu non dovresti essere
qui, ci deve essere stato un errore…-
Disse sorridendo,
anche se con poca convinzione.
Mai come in quel momento Rei avrebbe voluto
abbracciarlo, stringerlo forte contro il suo corpo e sentirlo vicino, almeno
un’ultima volta.
Ma le sue membra erano immobili, incapaci di
rispondere a un qualsiasi impulso, e dalla sua gola riarsa non usciva nessun
suono.
Riuscì a posare la sua testa nell’incavo della
spalla del russo, e si abbandonò ad un profondo respiro, in modo da assaporare
quel suo odore tanto familiare e rassicurante.
Allora kei passò una mano dietro la sua nuca, ormai
completamente calva, e con amore lo trasse più vicino a se. –riuscirò a portarti
via di qui, presto, molto presto, saremo nuovamente a casa…tu non devi più
preoccuparti…- sussurrò senza lasciar andare il compagno. –Basta Kei… basta-
disse a fatica il cinese. –per… favore… lo sai anche tu che ormai non si può
fare nulla…- fu costretto ad interrompersi, perché i suoi polmoni reclamavano
attenzione, e non si accontentavano di essere semplicemente dimenticati. Un
respiro troppo profondo gli ricordò delle troppe lesioni interne che gli erano
state procurate. Iniziò a tossire in modo convulso, e Kei fu costretto ad
allontanarsi un po’ per permettergli di riprendere aria. –lo sai anche tu che da qui non esce nessuno…-
disse dolcemente, provando ad accennare un timido sorriso. Kei lo guardò
intensamente per qualche minuto, poi, spostando gli occhi, disse: -ma… ma qui
c’è stato solo un malinteso… mi hanno parlato di un prigioniero collegato ad
una triade… ed invece sei solo tu… vedrai, riuscirò a farti uscire, c’è stato
solo un errore…- il tono che assunse rei era quanto di più doloroso il russo
avesse mai sentito. –no, non hanno sbagliato. Mi… dispiace.- ebbe un violento
sussulto, il tatuato, che sollevò lo sguardo per cercare gli occhi del suo
amante, senza trovarli. Fece scivolare lentamente le proprie mani sul suo
volto, come aveva fatto troppe poche altre volte durante tutta la loro storia,
e Rei socchiusa gli occhi, per godere di quel contatto in modo del tutto
alienato, sognando ancora una volta di essere disteso sul loro letto, nella
loro casa, a godere di quelle stesse carezze. Poi una nuova fitta lo riportò
bruscamente alla realtà, e spalancò gli occhi. – ti prego Kei… fa’ quello per
cui sei venuto… ti supplico, finiscimi…-
Le mani calde e delicate che stavano percorrendo il
suo volto si bloccarono in un punto imprecisato, ed un nuovo brivido percorse
la schiena del russo. Il ghiaccio che per tanto tempo aveva velato i suoi occhi
improvvisamente si sciolse, mostrando a Rei tutti quei sentimenti che aveva
provato a reprimere per troppo tempo. Ed iniziò a scuotere la testa, Kei, con il
viso sconvolto e le mani tremanti, con un sorriso fuori luogo che increspava le
sue labbra perfette. – No. No Rei, non puoi. Non… puoi chiedermi questo…-
sembrava un bambino, indifeso e fragile, che ha appena sentito qualcosa di
orribile. – non puoi… a questo punto non mi interessa neppure più sapere per
quale motivo tu sia rimasto con me in questi anni, per quale motivo… non mi
importa di niente, né se sei un membro di un’associazione rivale, né se sei
solo una spia. Io ti amo, ti ho amato da sempre, ed ora l’unica cosa che ha
importanza è che tu torni a casa con me.
Devi sopravvivere, devi farlo, perché altrimenti io…- si bloccò
all’improvviso.
Tutte quelle emozioni che ora Kei non era più in
grado di trattenere stavano rischiando di fare esplodere il cuore del
prigioniero. Non pensava che il volto di Kei, solitamente così impassibile ed
illeggibile potesse trasmettere tanti sentimenti.
-basta, Kei, non… non ho più la forza di
sopportarlo… il tuo dolore… non posso… pensavo sapessi quanto ti amo, e che continuerò
a farlo sempre, in ogni vita che sarò costretto a vivere, però adesso sono
così… stanco…- il tatuato tornò a guardarlo: stava sorridendo di nuovo. – sai
che non mi avevi mai detto queste cose?-
No, era troppo, non lo poteva sostenere, non poteva essere
abbastanza forte da assimilare tutta la dolcezza che Rei gli donava, anche in
un momento come quello, sapendo che lo avrebbe perso. E non poteva accettare il
fatto che la colpa era solo ed esclusivamente la sua. Perché lo sapeva, era
solo una stupida rivincita che quel bastardo di Yuri Ivanov si era preso sulla
sua felicità. Fece vagare il suo sguardo su tutto il corpo del suo amato, ma
dovette distogliere lo sguardo: c’era sangue ovunque, e tante, troppe, ferite
infette.
Ovviamente, non era stato nutrito in modo adeguato,
per cui il suo corpo stava cedendo.
-sai, non ho mai creduto alla storia che tu fossi un
rappresentante di una ditta, di cosa poi? Solo che non ero proprio io la
persona adatta a non fidarsi del prossimo, io che ho mentito così spesso…- ma mai a te, mai su quello che sentivo …avrebbe voluto aggiungere. – speravo fosse qualcosa di tranquillo, che
ti tenesse lontano dai guai… a quanto pare mi sbagliavo- aggiunse sorridendo
tristemente. –Rei, mi stai chiedendo veramente di toglierti la vita?-
socchiudendo gli occhi con serenità, il cinese annuì con solenne lentezza. – va
bene- disse ancora il russo, prima chinarsi su di lui e posare con delicatezza le
proprie labbra su quelle ormai distrutte dell’altro, che una volta erano state
dolci e morbide, ed in quel bacio disperato i due misero tutto quello che in
tanto tempo non si erano detti, tutti i “ti amo” che si erano negati, tutta la
tenerezza che si erano ritenuti troppo orgogliosi per scambiarsi.
Sciolto il bacio, Kei, sorridendo con serenità,
mormorò pianissimo.- Stai tranquillo, non ti lascio solo. Ti raggiungerò subito
dopo.- razionalmente, Rei avrebbe dovuto chiedergli di non farlo, ma sapeva che le sue sarebbero state parole
vane, e così si limitò ad attendere, mentre sentiva che l’altro estraeva la sua
pistola, la caricava e la puntava. Gli
sembrò di vederlo, nell’ultimo istante, chiudere gli occhi e premere il
grilletto.
Il suono del primo sparo non aveva ancora smesso di
risuonare, che se ne sentì un secondo: Kei Hiwatari si era puntato la pistola
in bocca ed aveva fatto fuoco, morendo all’istante, il suo corpo esanime
accasciato su quello già senza vita dell’amante.
Quando Yuri Ivanov seppe dell’accaduto andò su tutte
le furie. I suoi ordini non erano stati eseguiti. Kei era stato lasciato solo
con il prigioniero, Alexander non era
rimasto ad aspettare che il lavoro del tatuato fosse terminato, non aveva fatto
in modo che sparato il primo colpo gli divenisse impossibile uccidere anche se
stesso.
Non lo aveva portato davanti ai capi in modo che
scegliessero una punizione adeguata al suo “tradimento”.
No.
A Kei era
stato permesso di puntarsi una pistola in bocca e morire.
Era arrabbiato, perché per Yuri Ivanov la morte era
una specie di premio che andava concesso con attenzione e parsimonia, solo dopo
il termine del proprio compito, e non una stupida forma di castigo.
Kei Hiwatari non se l’era meritata, quella
concessione.
Strinse forte le mani, facendo sbiancare le nocche,
mentre guardava con disgusto sempre crescente quella scena così eccessivamente…
non sapeva neppure come definirla, ma la sua mente si riempì solo di odio,
tanto. Alla fine erano morti insieme, vicini.
Kei Hiwatari si era preso quello che lui aveva
provato a togliergli, aveva vinto ancora
e lo aveva fatto senza il suo permesso
E aveva lasciato a lui l’incombenza di comunicarlo.
Eppure, che cos’era, solo fastidio, solo odio, quel
sentimento così anonimo, così inusuale che gli faceva stringere forte i pugni,
fino a far entrare le unghie nella carne, fino a far sbiancare le nocche?
Oh no, Yuri Ivanov, e tu lo sai… la voce risuonò chiara nella sua testa, beffarda e mordace come al
solito, la voce di Kei…
Ed aveva ragione. Sebbene non avesse alcuna
intenzione di ammetterlo neppure con se stesso, lui era geloso. Geloso di una
felicità che a lui era stata da sempre negata, di un qualcosa che il suo cuore,
ormai troppo gelido, non avrebbe mai potuto provare.
Si accucciò accanto a quei due corpi, ormai gelidi,
che aveva dato ordine di non spostare, e con due dita, sfiorò le esangui guance
tatuate del corpo che era caduto per ultimo, e, per quanto ci provasse, non
riuscì a comprendere.
Non capiva il significato di quel gesti, perché togliersi la vita solo per la morte
di qualcun altro?
La voce di
Kei, tagliente, arrogante, lo beffeggiò
ancora.
Sei solo uno stupido, Ivanov, e hai perso ancora
Yuri si riscosse, e si alzò di scatto.
-Alexander, stai pur certo che la pagherai-
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allora. la storia è finita, ditemi che cosa ne pensate .^-^.
un grazie particolare a Ketty91 e a Felicity89, che hanno seguito la storia, e a _ALE2_ che mi ha dato i primi consigli 0__^! glatie mille!!!
io è tanto contenta!!!
allora, com'è questa prima storia a puntate??
ditemi ditemi, sono avida di commenti ( anche se temo ce ne saranno pochi... ç__ç sigsig sobsob)