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Autore: _Marlee_    16/07/2014    6 recensioni
Spesso, anzi sempre, la tempesta distrugge tutto ciò che incontra per poi lasciare dietro di se il vuoto. Callie è come una tempesta, tanto affascinante quanto pericolosa, Arizona se ne rende conto ma ormai aveva imparato ad amare la pioggia.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Arizona non scherzare, posso spiegarti quello che hai visto” disse lei “Non sono stupida so cosa ho visto. Tu e lui nudi sul tuo divano. Stop. Sono andata dall'altra parte del paese perche NY mi sta stretta, non sono abituata alla vita metropolitana, avevo bisogno d'aria” continuai io ricomponendomi un po “Arizona voglio solo sapere se stai bene, non mi interessa dove sei o con chi sei, voglio solo sapere se stai bene” continuò lei “Si sto bene, e ora se permetti vorrei tornare alla festa. Dalla tequila” dissi io aspettando una sua risposta “Ti prego non bere tanto, vorrei essere li” disse all'improvviso tirando su con il naso “Io invece ti vorrei esattamente li dove sei” dissi io chiudendo la chiamata. Iniziai a piangere. Non capivo come facesse lei a venire a letto con me, poi andare a letto con lui, per poi dire che vorrebbe starmi vicina. Tornai in salotto dopo essermi asciugata le lacrime. La serata finì cosi. Tra un bicchierino e un sorso direttamente dalla bottiglia. Il mattino seguente la testa mi faceva malissimo, anche solo il rumore dei passi mi sembrava amplificato. Ero nel letto di Alex, ma con Cristina. Ricordo che non è la prima volta che dormo con Cristina. Aveva occupato tutto il posto posizionandosi a stella. Guardai il telefono e la luce dello schermo mi fece lacrimare gli occhi. Troppo alcool. Devo smetterla. Un messaggio dalla Torres: “Mi hai fatta sentire speciale, quando invece tutti gli altri mi hanno sempre visto come quella diversa, in quei baci c'erano tutte le parole che non ero riuscita a dire, in quei gesti c'era tutto cio che non ero riuscita a dimostrare prima” io sorrisi a quelle parole scritte sul mio schermo ma risposi come se non mi fossero scivolate addosso “Siamo circondati da persone che dicono di trovare in te tutto ciò che desiderano e poi vanno a realizzare il desiderio da un'altra parte.” risposi poi appoggiai il telefono sul comodino e mi addormentai di nuovo “Cazzo Yang svegliati, alle 12,30 abbiamo la riunione del consiglio, siamo in ritardo” urlò Alex correndo dal bagno alla sua stanza “Siiiii sono sveglia” disse lei in un tono molto buffo. Mi sarebbe piaciuto avere il lavoro di NY e gli amici di Seattle insieme. Ma non potevo. Infondo avrei lavorato a NY solo un anno. Sarei tornata presto a casa. La domenica sera partii per tornare nella grande mela. Ero nervosa. Per la reazione della Torres. Per le sue strigliate. Ma la cosa che temevo di piu era sempre il suo sguardo. Non sapevo quanto sarei potuta resistere. Arrivai all'aeroporto di NY e presi un taxi. Non andai in ospedale. Non subito “Si può sapere che fine avevi fatto, credi che un bigliettino possa bastarmi? Il capo non diceva niente, e il telefono era o staccato o occupato, posso sapere cosa ti è passato per la testa?” disse Teddy appena entrai in casa “Avevo bisogno d'aria di casa” risposi io posando la borsa sul divano e prendendomi un bicchiere d'acqua “Io ti avevo detto cosa sarebbe successo, ma hai voluto fare di testa tua” disse lei e quelle erano proprio le parole che non avrei voluto sentire ne prima ne ora “Teddy, sono stata una sciocca, va bene, solo che la desideravo con tutta me stessa, e mi sono detta: cosa vuoi che sia?” dissi io sorseggiando l'acqua “Ora devo tornare a lavoro, augurami buona fortuna” le dissi riprendendo la borsa e scappando fuori, lei fece quello che chiesi e mi salutò. Appena arrivai in ospedale andai dal capo per avvisarlo del mio ritorno e pochi minuti dopo arrivò la dottoressa nella sala degli specializzandi. Per fortuna c'ero solo io. Mi aspettava una bella strigliata. Quando entrò si fermò di colpo, il suo sguardo non era duro e severo, ma era quello dolce che mi piaceva. Corse ad abbracciami. Pensavo piu ad una reazione isterica ma questa volta mi sbagliavo “Lo so che è fuori luogo, ma lasciami essere Callie solo per due secondi, quando uscirò da quella porta tornerò ad essere la Torres” **ED ECCO UN ALTRO CAPITOLO, E' MENO MOVIMENTATO DEGLI ALTRI, E' UN CAPITOLO DI PASSAGGIO, SPERO CHE VI PIACCIA COMUNQUE, ARRIVERANNO PRESTO MOMENTI CUCCIOLOSI TRA LE CALZONA. SOLO UN PO DI PAZIENZA.. MI PIACEREBBE LEGGERE TUTTI I VOSTRI COMMENTI, BELLI O BRUTTI, FA NIENTE, VORREI SOLO SAPERE COSA NE PENSATE. GRAZIE PER I COMMENTI PASSATI.. A PRESTO:) M♥
  
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