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Autore: malpensandoti    16/07/2014    18 recensioni
Ci sono cose che restano inchiodate anche dopo le smagliature post-parto e i divani cambiati. Rimangono nonostante i viaggi in solitudine, le macchine nuove e le facce sbiadite. Non sono come le carte del poker il mercoledì pomeriggio, non basta il vento e Londra che si sta scaldando. Certe cose, anche un anno dopo, sono fatte per farti capire che poi alla fine sei sempre la stessa persona. Anche con un cd o un figlio.
E che la tua vita, in fondo, non è nient'altro che una giungla.

Seguito di 'No church in the wild'
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come le ciminiere e le tigri






La voce di Chris Brown è così alta che probabilmente la signora O’Connell citofonerà un’altra volta per intimare di abbassare il volume.
Megan canticchia spensierata coi piedi nudi e i capelli rossicci che svolazzano da tutte le parti, scuote i fianchi a ritmo e sorride senza sbagliare una parola.
È giovedì sera e non hanno ancora mangiato. Non che loro mangino veramente, in casa praticamente sono solo in tre ed Emma non sa neanche come accendere il fornello, Megan è troppo pigra ed India ormai ci ha rinunciato perché si sa, “A voi due teste di cazzo non vi va mai bene niente!”
Siamo ai primi di aprile e ogni tanto il sole è tiepido, con quell’arietta fresca che fa sorridere mentre con i posaceneri cercano di non far volare le carte da poker sul tavolo in terrazza.
Emma è sotto la doccia da cinque minuti scarsi e Megan è davvero troppo contenta con il suo nuovo colore di smalto appena messo, continua a ballare tra il corridoio e il salotto, muovendosi con quella sensualità e talvolta con quel menefreghismo di cui solo lei è capace.
Capisce che il cordless di casa sta suonando solo perché vede lampeggiare la lucina rossa sul mobile della sala. Corre ad abbassare il volume della musica con un sospiro e poi risponde al telefono mentre si butta sul divano che hanno cambiato da poco.
“Pronto?”
“Megan!”
Sorride felice e gioca con una ciocca dei suoi capelli. “Hey, ragazza senza casa! Allora sei viva!”
Dall’altra parte della cornetta – e forse dall’altra parte del mondo – Dalia sbuffa sonoramente: “Lascia perdere – dice – Non ho neanche il tempo di respirare! Tra interviste, concerti e fans non so neanche che ore sono”
Megan ride e alza gli occhi al cielo. “Come se ti dispiacesse. – mormora – Dove sei, a proposito?”
“Barcellona – risponde Dalia – Faccio due concerti qui e poi parto per il Portogallo, Francia, Italia e Germania”
“Mhmh – Megan annuisce – E quando torni?”
“Ho una pausa di due settimane, ma pensavo di raggiungere Niall in America per qualche giorno e poi andare insieme in Irlanda dai suoi…”
Megan strabuzza gli occhi. “Oh! – esclama a voce alta, senza smettere di sorridere per la troppa contentezza – I genitori! Allora è una cosa seria!”
“Chiudi il becco” borbotta Dalia e si sa che è arrossita e che si sta mordendo le labbra.
L’amica scuote la testa e si mette a sedere con le gambe incrociate.
“Ci manchi” dice, dopo un po’.
Dalia sospira come quando inizia una canzone: “Anche voi, cazzo. È…diverso vivere tutto questo senza stare insieme. Vi sono arrivati i soldi?”
“Certo che ci sono arrivati – Megan sorride dolcemente – Cinquemila sterline non passano inosservate”
“È il minimo, sai? Dopo tutto quello che fate per me… - si sente una terza voce e poi Dalia che impreca – Merda, Meg. Devo andare. Saluta le altre, okay? Vi voglio bene!”
“Anche noi! Ciao”
Emma arriva in salotto qualche minuto più tardi, con il pigiama e i capelli umidi legati. Ha in mano il suo telefono e un pacchetto di sigarette. Con il capo fa cenno all’amica verso la finestra per la terrazza. “Ordiniamo la pizza e ci facciamo una canna?” propone.
“Tu chiama la pizzeria, io sento India”
E mentre Megan scrive velocemente sul suo telefono, non può fare a meno di continuare a sorridere per le sue nuove unghie e forse per qualcosa di più.
Quant’è bella la vita.






Olivia ha gli occhiali da vista in bilico sul naso mentre controlla gli esiti degli ultimi esami sul sito dell’università. Si morde il labbro ad intervalli regolari, poi lancia occhiate ansiose allo schermo ed infine a Felix, che sta giocando con un sonaglino sul tappeto del salotto.
Il piccolo ha gli occhi azzurri come quelli di Chase e anche i capelli scuri in procinto d’essere ribelli, per il resto ha gli stessi lineamenti di Olivia di quando era piccola.
Sorride spesso, mostrando la sua bocca sdentata e gli occhi luminosi, ed emette versi di apprezzamento e sgradimento per cui Louis Tomlinson impazzisce.
È vestito con una salopette di jeans, dei calzini pesanti e una maglietta a maniche lunghe che si è macchiata con nonsicacosa, e sta agitando il suo giocattolo con aria puramente divertita.
Olivia gli sorride amorevolmente e Felix fa un verso delizioso che la costringe a posare il computer e sedersi accanto a lui. Lo prende in braccio, lo bacia dappertutto e lo stringe forte mentre sente le dita piccoline che le attorcigliano i capelli, rilassandola.
Ha preso la lode all’ultimo esame, sì ma chissenefrega adesso che Felix è tra le sue braccia.




“Pronto?”
“Pizza e hashish. Ci stai?”
“Lo chiedi anche?”
“Hai ragione, scusa. Che pizza vuoi?”
“Possiamo saltare direttamente all’hashish? Sono appena stata da Harry che mi ha fatto assaggiare una cosa disgustosa alle zucchine…ho ancora lo schifo in bocca”
“D’accordo, d’accordo. Birra ne vuoi?”
“Quella sempre”
“Okay. Fai presto mon amour”
“Solo per voi”





Louis Tomlinson ha tagliato i capelli e adesso non ha più la scusa del ciuffo davanti agli occhi quando sbuffa. Megan passa dal suo dormitorio quattro volte a settimana e ci pensa lei, a farlo sbuffare - prima, dopo e
durante i baci, non si sa mai. Lui ha trovato un lavoro part-time come allenatore di una squadra di calcio di dodicenni, mentre i turni da Hamleys Toy Store li fa al mattino. Megan ogni tanto lo va a trovare, lui si arrabbia perché “Mi farai licenziare!” e insieme si chiudono nello sgabuzzino dei magazzini.
Niall Horan i capelli li sta facendo crescere – per la gioia delle fans – e ha appena fatto uscire il quarto CD che s’intitola ‘D’ e sa parecchio di
Dalia, che di album ne ha fatto uno solo e che, durante le interviste, quando le chiedono di parlare di Niall scuote la testa e dice che D sta per Dick, perché lui è una testa di cazzo. Ma poi scoppia sempre a ridere e lo fa con quegli occhi che hanno solo quelli che amano da fare schifo (schifo come Niall quando rutta, per intenderci).
Olivia è dimagrita e sulle smagliature ci mette la crema che le ha dato sua madre. E Felix è così bello che lei non può fare a meno di intasare Instagram di tutte le sue foto mentre mangia, mentre ride, mentre Chase lo prende in braccio e mentre dorme. Fotografa anche Chase, di tanto in tanto, ma quelle foto mica le pubblica. È troppo gelosa, perché lui è troppo bello e troppo
suo. Le tiene lì e fa finta di niente. Studia ancora, ed è sempre la più brava di tutti i corsi. E finché sarà così, i suoi genitori saranno ben lieti di riempirle la carta di credito. Ah, adorano Felix.
Emma tra le braccia di Liam ci sta ancora un po’ scomoda. Ma ci vuole tempo per lei, perché sapere che qualcuno ci tiene –
la tiene – così tanto fa sempre uno strano effetto e la scelta più facile è sempre quella di non crederci troppo per non restare a mani vuote. Litigano, vanno d’accordo, fanno l’amore, le selfie e poi litigano di nuovo.
Ci vuole tempo ma si sa che Liam Payne è qui per rimanere, il punto è vedere se Emma ha intenzione di fare la stessa cosa.
India si diverte un mondo, con Harry Styles. Insieme organizzano viaggi all’ultimo minuto, guardano film romantici dove piangono all’unisono e vanno a Camden Town mentre lei gioca con le sue dita grandi in metropolitana e lui le bacia una tempia.
Harry il suo romanzo non l’ha ancora pubblicato, in compenso ha fatto pace con suo padre e adesso di tanto in tanto partecipa ancora alle cene di sua madre.
Zayn Malik ha preso una licenza di sei mesi. Tre ne ha passati a Parigi, stipato nel monolocale di Candice, un po’ sul divano e un po’ sul letto. Tre ne ha passati stipato nel
suo, di monolocale. È confuso ed incazzato con se stesso perché ama qualcuno che lo ricambia senza riempirlo. L’amore di Candice è bello, dolce, ma non gli basta.
Non più, almeno.
Ed è la stessa sensazione di chi si è coperto di vestiti e ha lasciato le mani al gelo.

Si sta bene anche così, ma tremi comunque.

















E dopo un anno intero, eccoci qui un'altra volta.
Sono davvero troppo contenta di tornare a scrivere su questi personaggi, mi sembra di aprire una porta lasciata socchiusa per troppo tempo, e tornare a respirare l'odore di casa.
Avevo lasciato troppe 'i' senza puntini ed era giunto il momento di riempire tutti gli spazi vuoti che facevo finta di non vedere.
Quindi, beh, ciao a tutti. Di nuovo.
Non mi aspetto un successo così grande come per No church in the wild, sono cambiate una marea di cose in un anno, ma nonostante questo ho in mente grandi piani, che in una sola storia non riuscivano a starci.
La storia è ambientata circa un anno dopo la fine di No church, in aprile. Le nostre ragazze sono cresciute, Dalia è diventata famosa e Olivia una mamma a tutti gli effetti. Questo è solo il prologo, una piccola introduzione, ma avevo bisogno di stabilizzare le cose prima di complicarle ulteriormente.
Ad ogni modo, mi auguro con tutto il cuore che possiate amare questa storia e questi personaggi nella stessa maniera con cui mi avete supportato/sopportato durante No church.
Fatemi sapere le vostre aspettative, i vostri dubbi, ciò che vorreste che accadesse, qualsiasi cosa vi passi per la testa.
Questa storia è vostra, completamente. Ve la dedico e vi ringrazio per tutto.
Sperando di sentirvi come una volta, a presto :)
Caterina


  
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