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Autore: drunkofcamren    16/07/2014    4 recensioni
Se tutto il resto perisse, e lei rimanesse, io continuerei a esistere e, se tutto il resto rimanesse e lei fosse annientata, l'universo diventerebbe per me un'immensa cosa estranea.
Camila.
Pronunciare il suo nome era diventato incredibilmente facile. Non sapevo bene cosa fosse cambiato. Forse dipendeva dal fatto che non avevo intenzione di sopravvivere a lungo senza di lei.
Alzai gli occhi al cielo e ricambiai il sorriso.
E quando incrociai il suo sguardo, vidi tutto ciò che avevo cercato.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Camila Cabello, Lauren Jauregui, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                  NotHuman

 


Too many kisses and a perfect date








Sento delle dita che mi accarezzano il viso e delle labbra che mi baciano la testa.

Apro gli occhi e vedo Lauren che sorride e io l’abbraccio.

-Tesoro, per quanto vorrei restare qui con te per tutta la mattina dobbiamo andare a scuola-

Sbuffo e mi alzo.

Prendo dei vestiti a caso dall’armadio e vado in bagno a lavarmi.

Non faccio che pensare a ieri, al nostro momento di passione, se così possiamo chiamarlo.

Mi accorgo che sono ancora incazzata quando comincio a sfregarmi il corpo con la spugna un po’ più forte del normale lasciando dei segni rossi su tutto il corpo.

-CAZZO!- urlo e lancio la spugna fuori dalla doccia

Sento qualcuno bussare alla porta, ma non rispondo

-Amore, è tutto a posto?- Lauren mi chiede avvicinandosi alla porta della doccia, dove io ho poggiato la fronte

Sbuffo e so che lei mi ha sentito quando mi chiede

-Ce l’hai con me?-

Sbuffo ancora una volta e le do le spalle

Ci sono alcuni secondi di silenzio e credo che Lauren se ne sia andata, fino a quando sento l’aria fredda colpirmi la schiena.

Delle braccia sono avvolte attorno alla mia vita.

Lauren è dietro di me, completamente nuda e io non so come mi sento : eccitata o imbarazzata?

Opto per la seconda quando sento le guance prendere fuoco.

Lei mi da un bacio affettuoso sul collo, poi sull’orecchio e infine sulla testa.

L’acqua ci scivola addosso e le parole rimangono nelle nostre bocche, rinchiuse, sempre se ci sono le parole da dire.

Dopo alcuni minuti Lauren si inchina di nuovo per baciarmi il collo

-Credimi, mi piacerebbe tanto restare così per un altro po’, ma se non ci muoviamo arriveremo in ritardo a scuola-

La sento uscire dalla doccia e io rimango immobile

-Puoi uscire sai?-

Mi volto e vedo che mantiene un asciugamano aperto per me.

Quando sono davanti a lei me lo avvolge intorno al corpo e poi mi bacia le labbra, trattenendosi un po’ più del necessario.

-Mi perdoni?-

Arrossisco e abbasso la testa e i miei piedi smaltati di blu, ormai andato via, sono diventati improvvisamente molto interessanti.

-Non ti piace questa intimità? Posso smettere, insomma se- la interrompo

-No, va bene- guardo dovunque ma non lei, mentre arrossisco ancora –E’ solo che mi imbarazza un po’, neanche le mie amiche mi hanno mai vista nuda- mi gratto la nuca imbarazzata

-Scusami, avrei dovuto chiederti il permesso- sembra davvero dispiaciuta, mentre si guarda le mani intrecciate –Mi dispiace-

-No, non intendevo quello. Ugh- mi gratto la testa, cercando le parole giuste per spiegarmi –Insomma è che non mi piace che le persone guardino il mio corpo-

-Mi dispiace-
mi interrompe di nuovo

-Aspetta, non ho finito. Ma se lo fai tu … va bene, insomma il nostro rapporto è diverso, quindi penso sia okay se facciamo queste cose. La prossima volta avvisami però-

Lei annuisce sorridendo, posa le mani sui miei fianchi e mi avvicina a sé.

Mi guarda e mi sorride prima di posare le sue labbra sulle mie, le mie braccia trovano il loro spazio attorno al collo di Lauren.

Faccio di tutto per non sorridere e per continuare quel bacio, ma mi riesce impossibile, perché sono troppo felice.

Rido e poi poggio la fronte nella sua clavicola.

-Scusami-

-Mi fa piacere farti felice-
e mi abbraccia

Io mi rilasso tra le sue braccia, dimenticando tutto, tutti i pericoli che ho corso, le mie amiche, la scuola, Austin, la presa in giro di ieri, ora ci siamo solo io e lei abbracciate mezzo nude in un bagno dove si muore dal caldo.

-Mi dispiace interrompere qualsiasi cosa stiate facendo, ma sono le otto e cinque- ci dice Chris

Appena sentito l’orario ci vestiamo velocemente e arriviamo in cucina che sono le otto e un quarto.

Quando abbiamo finito di mangiare sono le otto e venti.

Saliamo velocemente in macchina e in cinque minuti siamo a scuola.

Ci appoggiamo agli armadietti, io sono senza fiato dalla corsa e lei fa finta di esserlo, ci guardiamo e ridiamo.

Suona la campana e ci dobbiamo separare.

Sto per raggiungere la mia classe, quando lei mi prende per mano e mi avvicina a sé

-Mi concede questo bacio?- io rido

-Quanto sei idiota?- io mi alzo sulle punte dei piedi e le do un bacio a stampo e poi scappo via
                                     


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Arrivo in classe giusto in tempo, ma il professore di biologia è ritardatario quindi mi rilasso quando mi siedo sul mio posto accanto a Normani.

-Ce ne hai messo di tempo!- mi dice Dinah

-Perché hai i capelli bagnati?- mi tocco i capelli

-Cazzo!- stanno aspettando una risposta –Ho avuto una piccola avventura e non ho fatto in tempo ad asciugarli-

-E’ una missione top secret o puoi informarci di questa avventura, Indiana Jones?-
mi chiede Normani

Rifletto per un po’ di secondi, decidendo se è il caso di rivelare ciò che mi ha trattenuto

-Diciamo che mi sono bagnata un po’-

-Dalla più innocente alla più sporca in pochi giorni wow Mila-
dice Ally

-No, no, no, non in quel senso idiote- ridono

“In effetti ieri mi sono bagnata IN QUEL SENSO, ma loro non hanno bisogno di saperlo”

-Se invece di cercare di farci leggere tra le righe dicessi le cose come stanno eviteresti situazioni imbarazzanti- mi dice Normani

-Ma io vi ho detto la verità, non stavo cercando di, vabbè fa nulla, ho fatto la doccia con Lauren e ci siamo trattenute perciò abbiamo ritardato-

-Allora ti sei bagnata in entrambi i sensi-

-Dio Dinah no, non abbiamo fatto nulla. Se vuoi saperlo-


-No grazie, non abbiamo bisogno di sapere tutti i dettagli della tua vita sessuale con Lauren- dice Normani

-Lo ripeto un’ultima volta, poi siete libere di pensare ciò che volete : non abbiamo fatto nulla, siamo solo rimaste abbracciate e la cosa è finita lì-
Appena mi giro entra il professore

-Buongiorno ragazzi-

Sento solo il suo buongiorno perché poi la mia mente comincia a vagare in altri posti, e che posti mannaggia!

Devo costringermi a far cambiare strada alla mia mente per evitare di lasciare bagnata la sedia alla fine dell’ora.

Penso all’appuntamento di stasera

“Oddio l’appuntamento, me ne ero completamente dimenticata. Che vestiti mi metto? Potrei cercare di fare la sexy e sedurla mettendo un abito corto e attillato … no, farei ridere i polli”

Vengo risvegliata dai miei pensieri quando sento la campana suonare.

Usciamo dalla classe e so che loro sono la mia unica soluzione, allora mi fermo facendo fermare pure loro

-Perché ti sei fermata?- mi chiede Ally

-Ho bisogno di aiuto, stasera ho un appuntamento e non so come cazzo vestirmi-

-Possiamo aiutarti anche se non ce lo chiedi a parolacce, sai?-
mi dice Normani

-Vaffanculo, allora mi aiuterete?-

-Certo, ma con chi è questo appuntamento?-
chiede Ally

Tutte tre la guardiamo come dire “sei seria?”

-Camz- Lauren mi chiama

Mi volto e corro verso di lei quando la vedo.

La abbraccio e la sento ridere.

La spingo verso il suo armadietto e la bacio con tutta la passione che ho in corpo, infatti lei sembra sorpresa, ma sento che ricambia il bacio due secondi dopo.

La sua mano mi accarezza una guancia e l’altra mi stringe il fianco.

Quando ci stacchiamo ci sorridiamo e io sono un po’ imbarazzata.

Mi volto e vedo le mie amiche sorridendo appoggiate su alcuni armadietti, il mio sguardo cammina e si posa su un ragazzo appoggiato su un armadietto alla mia destra.

Austin guarda me e Lauren arrabbiato e forse anche un po’ deluso.

Mi sono completamente dimenticata di lui.

Sento Lauren irrigidirsi, la guardo e vedo che rivolge a Austin uno sguardo di sfida.

Lui comincia a camminare nella nostra direzione, Lauren mi vuole spingere dietro di sé per proteggermi o per tenermi lontana, ma io le prendo la mano e la trascino via.

-LASCIAMI STARE- ma io non la mollo e, con fatica, riesco a  trascinarla via.

La porto in palestra, che è sempre inutilizzata alle prime due ore.

-Ora calmati-

Si volta e da un pugno al muro, causando una crepa

Avvolgo le braccia attorno alla sua vita e la stringo

-Ti scongiuro, calmati-

Fa alcuni respiri, poi si rilassa, disegna figure astratte nelle mie mani, poi si volta e mi tiene le mani tra le sue.

-Devi scegliere-

Rido; capisco che non avrei dovuto quando Lauren si volta e tira un altro pugno alla parete

-Io ho già scelto Lauren- lei si volta e io le sorrido

Cerca più volte di parlare, ma non trova le parole.

Mi solleva da terra prendendomi per i fianchi e poi mi fa roteare in aria.

Ridiamo entrambe.

Mi mette giù e mi sussurra un grazie nell’orecchio e io la spingo a terra per poi baciarla.

Non so per quanto rimaniamo stese in terra a limonare, ma quando la guardo negli occhi suona la campana.

Allora lei si alza e mi tende la mano

-Sei una vera gentildonna-

-Modestamente sì-
tiene aperta la porta della palestra per farmi passare –Prima le signore- lo dice con un tono tale da scatenarmi una risata

Poi mi porge il braccio e ritorniamo agli armadietti prese a braccetto e sorridendoci come due ebeti.

-Aspettami un secondo, devo prendere il quaderno per la prossima lezione-

Ally, Dinah e Normani vanno a parlare con Lauren e io resto sola al mio armadietto

-Non dovresti illudere le persone in questo modo o potrebbero ritorcerti contro-

Quando mi giro vedo Austin che mi guarda arrabbiato e io corro da Lauren.
 



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La giornata finisce in un batter d’occhio in mezzo a risate e baci nei corridoi e limonate vere e proprie nelle aule inutilizzate durante le ore di lezione.

In pratica oggi avrò fatto sì e no due ore di scuola.

-Ora vieni a casa con me, limoniamo ancora un po’ dato che ti piace tanto-

-Mi piace tanto? Chi è quella che mi ha trascinato nell’aula di biologia e di chimica?-

-Tu mi hai trascinato in palestra-

-Ma io non volevo limonare, volevo solo evitare una rissa-


Ci guardiamo e scoppiamo a ridere

-Comunque non posso venire con te- le dico

-Cosa? Perché?-

-Perché devo cambiarmi-


Mi prende le mani e mi da un bacio sulla punta del naso

-Sei bellissima anche così-

-Bè, grazie, ma preferisco uscire in modo decente-

-Va bene, hai vinto. Vengo a prendermi tra un’ora?-

-Fai un’ora e mezzo-


Metto le mani sul suo collo e la attiro a me, dopo pochi secondi sento le sue mani accarezzarmi i fianchi e la bacio.

-Quindi … a chi è che piace limonare?- mi chiede, i nostri visi ancora a pochi centimetri di distanza

-Sono abbastanza sicura che piaccia a entrambe-

Ci baciamo ancora una volta

-Stiamo diventando un po’ ripetitive- mi dice

-E già- ma la bacio ancora e ancora

Quando ci stacchiamo vedo che il parcheggio è quasi vuoto, ci sono solo quattro o cinque macchine, tra cui quella di Ally.

-Senti io vado sennò passiamo la sera così, non che la cosa mi dispiaccia, ma vorrei andare a quell’appuntamento- le do un bacio a stampo e salgo sulla macchina di Ally

-O santo cielo, era ora- mi dice Dinah

-Voi non avete detto che mi avreste aspettato-

-O bè, perché non sono quattro anni che alla fine della scuola tu ritorni a casa con noi, vero?-
mi dice Ally

-Non mi piace il vostro sarcasmo-

-Spero che non passerete tutte le giornate così, per quanto siate carine mi avete già stancato-
mi dice Normani

Io rivolgo gli occhi al cielo e faccio finta di non aver sentito.

Arriviamo a casa mia e saliamo in fretta le scale.

Tiriamo fuori tutti i vestiti dai cassetti.

-E io questo casino come lo ripulisco?-

-Non ci pensare ora-


Sono le sei e un quarto quando cominciano a dirmi cosa potrei mettermi e io non so decidermi.

E’ passata un’ora e non so ancora cosa mettermi.

-Certo che sei proprio esigente- mi dice Ally

-Senti ti conviene muoverti, Lauren sarà qui tra mezz’ora- mi dice Normani

Sbuffo e mi guardo intorno, ci sono pantaloni, t-shirt, vestiti in ogni angolo della stanza.

-Ti prego, almeno dacci un’idea-

-Non lo so Mani-

-Prendi un vestito a casa e mettilo, tanto Lauren sarà felice comunque-
mi dice Dinah

E così faccio, prendo un vestito color pesca che mi arriva a metà coscia, vado in bagno a provarlo.

Esco subito dopo.

-E’ piccolo e inoltre è macchiato-

Loro sbuffano e alzano gli occhi al cielo.

-Non è mica colpa mia- rispondo

Prendo dei jeans neri attillati a caso, rotti sulle ginocchia, una t-shirt rossa senza maniche con disegni casuali.

Mi sto per infilare la maglietta

-Mila noi ce ne andiamo, tanto il trucco ce l’hai già, buona fortuna- mi dicono in coro



 
                                                                     ---------------------------------------------------
 



Sono le sette e quaranta e io non sono ancora pronta, Lauren suonerà il campanello tra cinque minuti.

-Perché mi ostino sempre a prepararmi all’ultimo minuto? Perché non mi decido a scegliere prima i vestiti soprattutto?-

Mi sto ancora mettendo le scarpe quando suona il campanello, non c’è nessuno in casa quindi sono io che devo andare ad aprire.

Corro verso la porta e inciampo sui lacci delle converse ancora slegati.

-Cristo Santo che botta-
Mi rialzo e vado ad aprire la porta.

Lauren è perfetta, jeans neri attillati con i risvolti alle caviglie, dr Martens bordeaux, maglietta nera dei Nirvana, camicia a quadri e un beanie nero sulla testa, il tutto accompagnato da un mazzo di tulipani rossi.

Sull’altro lato invece ci sono io che mi sto ancora allacciando le scarpe, che devo infilarmi il giubbotto e pettinarmi.

-Entra Laur, come vedi, non sono ancora pronta-

Lei entra e chiude la porta.

Mi inginocchio per allacciarmi le scarpe, lei resta davanti a me con i fiori in mano.

Quando ho finito una delle tre cose che devo ancora fare, mi alzo, lei mi porge i fiori e io li prendo dandole un bacio sulla guancia.

-Grazie, sono bellissimi- prendo un vaso, lo riempio d’acqua e ci metto i fiori.

Salgo in camera a pettinarmi e  a controllare se sono abbastanza bella per mostrarmi a fianco a una ragazza bella come lei.

Poi scendo e Lauren è nella stessa posizione in cui era quando sono salita in camera mia.

E’ nervosa, non mi ha ancora rivolto parola, che non lo faccia perché balbetterebbe? Questo non lo so, ma lo scoprirò subito.

Lauren prende il giubbotto e mi aiuta a infilarlo.

-Che gentildonna- le dico, scaturendo una risata nervosa da parte sua –Sei sicura di stare bene?- le chiedo

Annuisce

-Non hai il divieto di parola, sai?-

-Non ho nunulla di iinteressante dda dire-
mi dice balbettando, rido –Scusa, è che sono un po’ nervosa-

-Non devi esserlo Laur- le prendo le mani, le posiziono sui miei fianchi, metto le mie braccia attorno al suo collo e la bacio.

La sento rilassarsi e baciarmi con la mia stessa passione.

-Scusa, non sono abituata a queste cose- mi dice

-Non importa, sei … tenera- la trascino fuori dalla porta.

Lei mi apre la portiera e poi sale in macchina.

-Dove mi porti?-

-Lo scoprirai subito-


Scendiamo dopo cinque minuti.

Siamo al parco della città.

Lauren scende e fa il giro della macchina per aprirmi la portiera.

Poi apre il cofano e prende una tovaglietta e un cesto da picnic.

Ci prendiamo a braccetto e ci incamminiamo.

-Lauren, mi fanno male le gambe, non possiamo semplicemente sederci?-

-Stiamo per arrivare-


Svoltiamo l’angolo e vedo pochi metri più avanti un albero illuminato da candele.

E’ già buio e quell’albero illumina tutte le cose intorno.

Guardo Lauren e lei mi sorride.

Lei stende la tovaglia e si siede, invitandomi a imitarla.

Io faccio come lei mi suggerisce e mi guardo intorno, piacevolmente sopresa.

-Lauren, è … bellissimo-

-Davvero?-
la guardo e annuisco

-Ci devi aver lavorato tanto-

-Sì, ma Michael ha un amico che è guardiano del parco e mi ha dato il permesso di fare questo. Volevo illuminare anche la strada, ma il guardiano me l’ha impedito- mi porge dei tovaglioli –So che non è molto romantico, ma ho portato soltanto dei tramezzini e alcuni pezzi di torta al cioccolato-

-Non importa, Lauren. La cosa migliore della serata è proprio al mio fianco, mi avresti potuto portare in cimitero e non mi sarebbe importato-

-Allora la prossima volta prenoto per il cimitero, un romantico picnic sulle tombe-
le do uno spintone mentre lei ride

Mi offre un tramezzino, io lo addento.

-Mi puoi promettere una cosa?- lei annuisce –Non litigare più con Austin, ti prego, lascialo perdere-

-Non te lo posso promettere-


-Lauren- la rimprovero

-E’ lui che se le cerca-

-Senti, capiscilo, è arrabbiato con te, ha torto, dovrebbe essere arrabbiato con me, ma tu sei un vampiro e io sono un umana quindi-
sbuffo –Non lo so-

-Possiamonon parlare di Austin? E’ il nostro appuntamento, non voglio che lui ci rovini la serata-

-Va bene, non ne parliamo-


Mangiamo anche i pezzi di torta.

Lauren mi porge la mano per alzarmi, piega la tovaglia e la mette dentro il cesto, poi mi porge la mano e io gliela stringo.

Camminiamo mano nella mano in silenzio fino alla sua macchina, lei apre la portiera, sistema il cesto da picnic nei sedili di dietro e sale in macchina.

-E’ finito così?- le chiedo

-No, ho ancora qualcosa in serbo per te-

Guida per dieci minuti buoni

-Lauren, dove stiamo andando?-

-Non essere così impaziente, stiamo arrivando-


Capisco dove siamo solo quando mi fa scendere dalla macchina.

-Lauren, non è il caso-

-Non ti preoccupare-


-E’ buio e i lupi- mi interrompe con un bacio

-Ti fidi di me?-

-Sì, ma questa è una roba da pazzi, è un suicidio-

-Ti fidi di me?-


Sbuffo

-Sì-

-Allora seguimi senza fare storie, sei al sicuro con me-


Mi prende per mano e appena entriamo nel bosco mi rilasso.

È tutto illuminato con candele appese agli alberi e lanterne sparse dappertutto.

-Visto?- mi guarda e mi sorride

Ci sono due file di luci al neon che creano un sentiero, le luci sono distanti un metro l’una dall’altra, uno spettacolo meraviglioso.

Dopo cinque minuti arriviamo alla meta, la spiaggia.

-Togliti le scarpe-

Faccio come mi dice e anche lei si toglie le scarpe.

C’è un po’ di vento, ma non abbastanza da farmi sentire freddo.

Lei si siede sulla passerella di legno e io mi siedo accanto a lei, appoggiando la testa nella sua spalla.

-Ti amo- mi dice

-Ti amo anche io Lauren-

Mi guarda e posa le labbra sulle mie, io ricambio il bacio senza pensarci due volte.

Quando ci stacchiamo sento delle gocce d’acqua e dopo pochi secondi inizia a piovere.

-Vieni qui-

Lei mi prende per mano e si dirige verso il bosco.

Ma io amo la pioggia.

-No, voglio restare qua-

Le lascio la mano e vado sulla riva, apro le braccia, sollevo la testa e apro la bocca per assaporare la pioggia.

Poi comincio a girare intorno e ballare.

Rido senza contegno perché sono felice, davvero ed è lei la causa, la ragazza seduta sulla passerella di legno che mi guarda sorridente.

La guardo attentamente e decido che voglio che senta la mia felicità.

Le tendo la mano invitandola a ballare e divertirsi con me

-Questo è il tuo momento- mi dice

-Bè, allora voglio che sia il nostro momento-

Lei prende la mia mano e comincia a saltellare con me e a ridere.

Poi si ferma.

-C’è qualcosa che non va?- le chiedo

Mi mette le mani sui fianchi e mi avvicina a sé, per la milionesima volta.

-Sì, ho una voglia matta di baciarti-

Metto le mani nelle sue spalle e poi avvolgo le braccia attorno al suo collo.

-Allora fallo, non te lo impedirò di certo-

Allora lei cattura il mio labbro inferiore e ci passa la lingua, si fionda dentro la mia bocca appena io la apro un poco, ci baciamo appassionatamente ed è tutto ciò di cui avevo bisogno, tutto ciò che desideravo.

Sento la pioggia che mi bagna i capelli, i vestiti e mi entra nelle ossa, ma al momento è l’ultima cosa di cui mi preoccupo.

Quando si stacca poggia la sua fronte alla mia, le nostre bocche a centimetri di distanza, ho una voglia matta di annullarli e baciarla di nuovo.

-Fa romantico questo bacio sotto la pioggia-

-L’unica cosa che m'importa è baciarti-


Poggio le mie labbra sulle sue con forza obbligandola a darmi accesso alla sua bocca.

Ci baciamo per non so quanto tempo, ma ci stacchiamo quando sentiamo dei rumori strani.

Lei si allarma.

-Cazzo no-

-Cosa?-


Si volta

-Stai sempre dietro di me, non fare cavolate-

-Cosa sta succedendo Lauren?-
le chiedo disperata

Sento ringhiare e capisco cosa succede.

-Siamo al sicuro tanto, loro non possono entrare nella spiaggia-

-C’è la luna piena, è l’unica notte in cui possono oltrepassare il loro confine-

Le stringo le spalle terrorizzata, lei si volta per guardarmi

-Andrà tutto bene, te lo prometto-

I lupi escono fuori dal loro nascondiglio, sono cinque.

Si capisce che non sono lupi normali, sono molto più grandi e i loro occhi hanno qualcosa di umano.

Ci ringhiano, poi ululano e cominciano a correre verso di noi.

Sento il cuore battere forte, lo sento in gola, come se stessi per sputarlo.

Prendo dei respiri grandi e cerco di calmarmi.

-Austin fermati, non sono sola-

-E’ tutta una scusa, non m’importa se c’è lei, avrà un posto in prima fila per vedere la tua fine-

“Austin?”

Sento una lampadina accendersi nella mia testa

“Ora si spiega la lite di qualche giorno fa, quando lei ha detto che Austin e i suoi amichetti mi avevano spaventata”

-Lei è mia- dice l’Austin lupo

Mi guarda negli occhi e per la prima volta ho paura di lui.

Lauren gli da un pugno mentre è distratto.

-Non ci conterei troppo, brutto bastardo- gli risponde Lauren

“Voglio solo che tutto questo finisca”




 









SPAZIO AUTRICE:
yuppi, Elena è ritornata :)
Scusate il ritardo, ma potete perdonarmi, è un capitolo saliente (almeno per me) e abbastanza lungo.
Mi scuso per gli errori, ma sono le unidci e mezzo e sono dif retta (come sempre d'altronde).
Lasciate delle recensioni e fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo.
Ci vediamor presto.
Alla prossima
Elena
   
 
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