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Autore: Dalinda    17/07/2014    3 recensioni
Una ragazza. Un incubo. Una famiglia distrutta. Un ragazzo le stravolgerà la vita. Un'inconveniente li separerà. Un viaggio per affrontare il suo incubo.
Come finirà?
Seguite la storia e lo scoprirete! Fatemi sapere se vi piace! :3 :)
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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-How Are You?-

 

(Emily’s pov)

 

La mano di Zayn iniziò a muoversi e una parte di me, la più preoccupata, si risollevò. Si portò una mano sulla fronte, aprì gli occhi e il mio cuore ne subì i danni.

“Emily…” sospirò con un filo di voce quasi impercettibile. Gli presi la mano libera e la strinsi a conferma di ciò che stavo per pronunciare.

“Sono qui!” dalle sue labbra ne uscì un lieve sospiro e gli si stampò un leggero sorriso. Cercò di tirarsi su, ma non ci riuscì, perciò lo aiutai portando il braccio sotto il suo e lui si aggrappò a me, riuscendo finalmente nel suo intento. Camminammo in quella posizione fin quando lo portai al bagno del piano di sotto che mi avevano indicato due ragazze ancora lucide, sebbene la cosa sembrasse impossibile. Zayn si sedette sul gabinetto ma due secondi dopo era già per terra, mentre io mi preoccupai di chiudere la porta a chiave. Dall’armadietto sopra il lavandino ne trovai una scatolina da pronto soccorso e la estrassi. Mi sedetti di fronte a lui esaminando le ferite. Iniziai dalla più grave: il naso. Continuava a colare sangue, così inzuppai un po’ di cotone con l’acqua ossigenata e cercai di eliminarne la maggior parte. Poi medicai i tagli che aveva sulla bocca e sul sopracciglio. Lui aveva un viso serio mentre si lasciava aiutare.

“Zayn…” lo richiamai dal suo apparente stato di trance. Scosse la testa e il suo sguardo s’impossessò del mio. Attese che continuassi. “Come stai adesso?” chiesi un po’ meno preoccupata.

“In paradiso!” rispose con naturalezza.

“Non ti ho chiesto dove sei ma come stai!” lo esortai finendo per ridere. Lui mi rivolse uno sguardo come per dire “e va bene, scusa”.

“Bene, sono con te!” rispose finalmente alla mia domanda. Aspetta un attimo… ha detto che sta bene perché è con me? Beh allora ha veramente bevuto parecchio! Sul mio volto si formò involontariamente un sorriso, che a mio malincuore non riuscii a trattenere. “Grazie!” aggiunse poi con voce sincera.

“E di che! L’avrei fatto con chiunque si fosse trovato al tuo posto!” mentii cercando di risultare il più convincente possibile. Il suo viso si spense e il suo atteggiamento cambiò radicalmente. Crack. Era come se volesse sentirsi dire che io c’ero per lui, e solo per lui, che avrei fatto di tutto per lui, ma quel tutto doveva riguardare solo ed esclusivamente lui. Che voleva? Che dopo avermi fatto credere che sarebbe potuto accadere qualcosa di bello e importante fra noi, avermi delusa e continuare a torturarmi, io poi sarei caduta fra le sue braccia come niente fosse? No, mio caro Zayn, mi dispiace ma non è così! Lui si alzò e io lo emulai. Aprì la porta e uscì. Camminava ancora un po’ male, ma se ne fregò. Lo vidi scomparire tra la folla mentre stavo ferma, immobile, paralizzata da ciò che era appena accaduto, dal suo sguardo perso e deluso.

A tentoni mi trascinai verso l’ingresso. Dovevo uscire da quella casa fin troppo affollata, in cui si concentrava un caldo e una puzza pazzeschi. Guardai un’ultima volta in giro prima di uscire da quel pezzo di legno che mi avrebbe liberata, speravo, da quella sensazione. Uscii e camminai fino al vialetto più isolato. Il posto ideale per prendere aria. Mi sedetti per terra a pensare a cosa mi stesse accadendo.

“Ehi pupa!” esclamò una voce profonda, mentre si sedeva accanto a me. Guardai avanti e sospirai. “Come ti chiami, bellissima?” chiese portando il viso verso il mio, cercando il mio sguardo. Lo ignorai, ma lui non volle arrendersi. “Il gatto non ti avrà mica mangiato la lingua!” continuò. Stava iniziando a irritarmi e nemmeno lo conoscevo, così, decisa, mi voltai verso di lui per mettere fine a questo sopruso. Ero pronta a dirgliene quattro ma m’incantai in un prato verde smeraldo scintillante, e ciò si vedeva anche all’esterno, dato che rimasi con la bocca spalancata senza che ne uscisse una sillaba. “Chiudi la bocca, piccola, o entreranno le mosche!” affermò divertito, portando l’indice sotto il mio mento e chiudendomi la bocca. Mostrando poi un sorriso divertito, malizioso e sicuro.

“Che ci fai qui, Styles?” chiesi a mia volta con fare sicuro. Afferrai la sua mano, la quale aveva ancora l’indice sotto il mio mento e la tenni, senza accennare al minimo sentimento di timore.

“Ti sorveglio!” rispose convinto di sé.

“Tu che sorvegli me? Ma se non mi hai mai sopportato, Styles! Anche da piccoli!” affermai incredula, ma mantenendo la nota sicura. Lui mi sorrise e mi si mostrarono due profonde fossette.

“Sono sempre stato attratto da te!” disse con l’altra mano mi accarezzò la guancia. Si avvicinò ancora di più al mio viso e sorrise avido.

“Sì, sì… come no!” affermai acida.

“Ammettilo! Fra noi c’è chimica!” disse cercando di convincermi.

“E io che pensavo ci fosse aria!?” pronunciai sarcastica. Cercò di avvicinarsi ancora di più.

“Divertente ma so che vuoi baciarmi da quando eravamo piccoli!” affermò sicuro continuando ad avvicinarsi.

“Oh, quindi è un bacio quello che vuoi?” gli chiesi ancora vicini.

“Non lo avevi ancora capito?” chiese sicuro, inarcando un sopracciglio. Mi avvicinai facendogli capire di volerlo baciare, e non appena fu abbastanza vicino gli diedi un calcio nella gamba con tutta la forza che avessi. Lui si piegò e io mi alzai e me ne andai abbastanza velocemente. Ma che palle! Ci mancava pure l’affascinante, bello e riccio Styles! Mi addentrai dentro di nuovo e mi avvicinai al bancone degli alcolici, versandomi da bere. Tanto. Avevo bisogno di dimenticare tutto quello che era successo: il misterioso e tenebroso Malik che, ubriaco, aveva provocato una rissa, l’affascinante riccio sicuro di sé che voleva baciarmi e Jake che non si preoccupava nemmeno per me e che era scomparso. Bevvi, bevvi e ancora bevvi. Sentii il corpo riscaldarsi e la mente alleggerirsi, perciò mi addentrai nel salotto e vi trovai dei visi molto familiari che sembravano tremendamente preoccupati.

“Lily!” gridò Sophie non appena mi vide, venendo verso di me a braccia aperte, goffamente ricambiai l’abbraccio e le sorrisi. Salutai le altre che intanto si erano avvicinate, ma il mio cervello mi diceva che ne mancava una, sebbene fosse sottosopra.

“Che ci fate qui, ragazze?” chiesi biascicando le parole.

“Cerchiamo Andrea!” rispose Alice con voce preoccupata.

“Andrea?” ripetei stupita. “E che ci fa qui? E soprattutto con chi è?” aggiunsi poco dopo cercando di sembrare lucida, ma con cattivi risultati.

“È venuta qui con un certo Niall” spiegò Kate con aria seccata.

“Niall?” ripetei.

“Sì, Niall, quello con cui ha ballato l’ultima sera in cui siamo andate tutte a ballare, ricordi?” chiese Alice e senza nemmeno aspettare che glielo confermassi continuò. “È venuta qui con lui perché si stava annoiando alla festa di Abby, c’è pure Zayn!”

“Sì, lo so!” confermai annuendo.

“E come lo sai?” chiese Sophie con un espressione confusa dipinta in volto.

“Ho avuto modo di passare del tempo con lui!” risposi. “Ma non mi va di parlarne adesso!” spiegai. “Beh… riguardo ad Andrea se è con Niall non c’è da preoccuparsi! Godetevi la festa, di sicuro lo staranno facendo anche loro.” Risposi ridendo. Ecco… l’alcool aveva iniziato a fare effetto. Meglio che me ne torni a casa! O forse... no! Mi lasciai invadere dalla musica che iniziò a farsi più ritmata. “Ora scusatemi, ma ho un po’ di cose da fare!” le salutai fino a raggiungere la pista. Mi muovevo a tempo di musica e vidi un ragazzo ballarmi accanto. Mi avvicinai a lui e quest’ultimo non s’oppose, perciò continuai a muovermi a ritmo. Sembrava anche abbastanza carino e stavo per baciarlo quando mi sentii trascinare via. Qualcuno mi aveva presa per i fianchi, con la forza, e portata via da lì.

“Lasciami andare! Dovevo ancora baciarlo!” urlai mentre mi dimenavo affinché mi lasciasse.

“Tu non baci proprio nessuno!” disse una voce profonda alle mie spalle. Una voce roca e dolce ma autoritaria al tempo stesso. Una voce alquanto familiare che al solo sentirla mi aveva provocato milioni di brividi lungo la schiena, nello stesso punto in cui la mia schiena toccava il suo torace muscoloso.

 

 

 

Ciao bellissime!!!

Avevo detto che non sapevo se avessi continuato o meno. Purtroppo non ho avuto così tanti pareri di quanti ne aspettassi, ma va bene lo stesso, ho deciso di continuarla anche se non è al meglio delle mie capacità. Purtroppo ho scritto questo capitolo di fretta, perciò scusatemi eventuali errori di scrittura o di forma, in caso a breve lo sistemo se non mi soddisfa ma non  mi andava di farvi aspettare ancora, perciò eccolo qua! Come sempre voglio sapere cosa ne pensiate e che cosa ve ne pare… volevo avvisarvi che sto pubblicando la storia anche su Wattpad con alcune modifiche. Mi farebbe davvero piacere se passaste anche lì. Non voglio rubarvi altro tempo, perciò… Baci e a prestissimo! Chi credete che sia il ragazzo che l’ha presa di sprovvista? Fatemelo sapere con un commento/recensione… a presto… <3 <3 <3 <3

  
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