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Autore: xwilliamseyes    17/07/2014    3 recensioni
"Avevo da sempre convissuto con un enorme buco nello stomaco, silenzioso e devastante, nessuno era riuscito a colmarlo fino a quando nella mia vita non è apparso quello sconosciuto dagli occhi color oceano"
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- TRAILER -

17° Capitolo
 

Matt Denim, 25 anni, nato a Croydon l'8 Aprile 1989 (Ariete)

Tatuatore presso George's Tattoo dal 2009

Ama la musica rock e indie e ha un debole per la bellissima Megan Fox.

Single.


Questo era tutto ciò che avevo trovato su di lui digitando il nome del negozio di tatuaggi su Internet.

Era un tipo piuttosto particolare non c'era alcun dubbio eppure io ne ero affascinata ed iniziai a fantasticare sul posto dove mi avrebbe portata ma fui interrotta dalla vibrazione brusca del mio cellulare.
Un messaggio.

 

Fa che sia di Louis, fa che sia di Louis

 

Liam Payne, sussultai a quel nome.

"Ciao Diana! sono mesi che non ti vedo, che fine hai fatto? Tu si che sai come sparire, che ne dici di andare a prendere una cosa da bere uno di questi giorni? Aspetto una tua risposta".

Liam era un ragazzo sicuro di se, fin troppo sicuro ed io non sapevo se fosse un bene o un male. Decisi di non risponderlo, almeno per il momento.

 

Non vedevo l'ora di uscire con Matt e non ne capivo esattamente il perchè.

Forse mi entusiasmava l'idea di questa particolare conoscenza o forse sentivo il bisogno di novità nella mia vita.

Ero di fronte al mio armadio alla ricerca di qualcosa di semplice ma carino da indossare per quella sera, optai dopo una ventina di minuti per una gonna nera, un top bianco e una paio di ballerine e ornai il tutto con una collana e una paio di orecchini a perla. Mi sentivo pronta e, stranamente per me, super felice.

 

Alle 20 precise ero davanti al negozio e vidi Matt avvicinarsi. Si era messo a lucido: capelli tirati indietro con una quantità indefinita di gel, una giacca di pelle nera, pantaloni distrutti neri e delle dr. Martens.

Gli feci un sorriso e lui ricambiò.

"Ciao!"

"Ciao".

"Prendiamo la moto va bene?"

"Veramente io non ci sono mai stata".

"Ah..tranquilla andrò piano".

Salimmo in moto ed io mi strinsi più che potevo ai suoi fianchi.

Sfrecciamo tra il traffico facendo un percorso a zig zag.

"Questa è la parte che mi piace di più". Disse alimentando il rombo del motore.

Era tutto terribilmente divertente e mi chiesi perchè non avessi provato prima ad andare su di una moto. Il vento si batteva impetuoso contro i miei capelli facendoli rivoltare nell'aria, sembrava magico.

 

Arrivammo a destinazione e Matt parcheggiò in una traversa.

"Togliere il casco è la parte più disastrosa, invece". Disse mentre lo toglieva lentamente osservandosi nello specchietto retrovisore. Fece una faccia strana e poi aggiustò minuziosamente i suoi capelli. Lo asservai stupita e provai a fare altrettanto ma di come stavano i miei capelli a me importava ben poco.

"Ok, ora va bene. Andiamo."

Mi misi al suo fianco e lo seguii fin quando non ci ritrovammo davanti ad una pizzeria.

"Qui fanno le migliori pizze di tutta la città, ci sei mai stata?"

"No".

"Perfetto!"

Entrammo e immediatamente Matt trovò posto invitandomi a sedere.

Era un locale tranquillo e accogliente, insomma una tipica pizzeria inglese ma all'improvviso dopo un pò iniziai ad agitarmi, non capivo cosa mi stava succedendo.

"Vado un attimo in bagno". Dissi in fretta senza aspettare una sua eventuale replica.

Il respiro si faceva man mano sempre più affannoso e le gambe iniziarono a tremare, costrigendomi ad appoggiare le mani sul lavabo.

Mi guardai allo specchio: il mio colorito era diventato bianchissimo, decisi così di gettarmi dell'acqua in faccia per rinfrescarmi ma qualunque sforzo io facessi sembrava inutile fin quando non mi accasciai a terra ed iniziai a piangere..si, a piangere senza alcun motivo o forse per così tanti motivi che non sapevo quale di quelli fosse la causa. Mi resi conto che il mio disturbo evitante di personalità si stava mostrando in tutta la sua forza come un tempo. Mi alzai in piedi e mi rinchiusi in un gabinetto, lontana da occhi discreti. Non diedi importanza alla sporcizia del luogo e anche qui mi appoggiai al suolo.

Pensai a Louis e alla sua promessa.

Pensai al vortice di emozioni che mi aveva provocato il suo solo entrare nella mia vita.

Pensai ai momenti belli e a quelli brutti.

Pensai ai suoi occhi, al suo sorriso, alle sue parole, alle sue battute, al tono della sua voce.

Pensai a quanto fosse importante per me, pensai..

La vibrazione del mio cellulare fermò un'ennesima volta i miei pensieri. Era sicuramente Matt che si chiedeva che fine avessi fatto.

 

"Mi manchi".

 

Louis.

Continuai a piangere, piangere come non mai e non perchè questo pianto fosse più rumoroso o liberatorio degli altri ma perchè questo pianto era stato causato da una sola persona e che anche tutti i sintomi precedenti erano stati causati da lui quasi ad indicare una sorta di "posto sbagliato" "gesto sbagliato" perchè il vero e giusto posto per me era solo ed unicamente al SUO fianco.

Fissai interminabilmente quelle parole, quel verbo e gli risposi con "Ho bisogno di te". Dopo una manciata di secondi mi arrivò un nuovo messaggio "Dove sei?" "A casa." Mentii. "Dieci minuti e sono da te". Non risposi, semplicemente scattai in piedi quasi animata da una forza sovraumana.

Raggiunsi Matt che mi guardò con una faccia a dir poco scioccata e allo stesso tempo spaventata.

"Hai passato un quarto d'ora in quel bagno. Tutto bene?"

"Scusa, devo andare."

E corsi via.

Corsi, corsi, corsi sforzando ogni singolo muscolo della parte inferiore del mio corpo al massimo. Rischiai più di una volta di venir investita e richiamai più di una volta le bestemmie dei guidatori ma finalmente raggiunsi casa mia e li, pronto ad aspettarmi, c'era Louis.

"Louis!"

Urlai provocando un suo sussulto. Gli corsi incontro e lo abbracciai, lo abbracciai come se quello fosse l'ultimo abbraccio di tutta la mia vita.

"Diana ma che.."

Non gli permisi di pronunciare nessun'altra parola e lo baciai.

"Ho bisogno di te, ho bisogno di te. Ti prego, non abbandonarmi mai più". Dissi con la mia più grande sincerità mentre mi stringevo sotto il suo collo.

"Te lo giuro".

Ed io non potei far altro che gettare tutta la mia fiducia in quel giuramento perchè io ero ne ero certa che lo avrebbe fatto.

"Ma dov'eri?"

Non lo risposi, volevo solo godermi quel momento e lui vedendomi così fece finta di non aver mai pronunciato quella domanda e mi concesse un altro bacio prima di dirmi la fatidica frase "Ti amo".


- SPAZIO AUTRICE
Salve gente! ho aggiornato dopo solo una settimana, wow. Avevo del tempo libero e tanta voglia di scrivere, fosse sempre così. Comunque in questo capitolo abbiamo capito il punto debole di Diana: Louis, solo ed unicamente lui. Causa di forti emozioni e di gesti folli per la nostra protagonista. Beh, spero che questo vi sia piaciuto. Al prossimo. Un bacio.
-Manu 
(L'abbraccio di Diana e Louis l'ho immaginato un pò così)

Untitled
  
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