Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Emma_blue    17/07/2014    5 recensioni
la mia storia inizia alla fine della puntata 2x11
come sempre e per sempre aly grazie
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
In via eccezionale posto il terzo capitolo oggi, non so se mi sarà possibile farlo questo week end , al massimo ne troverete due questa settimana.
a presto :*
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Rumple entra in casa e immediatamente si dirige verso il bagno al piano di sopra, io lo seguo in silenzio. Lo vedo andare verso la doccia e aprirla, fa per togliersi la giacca ma gli scappa un gemito di dolore nel muovere la spalla, mi avvicino immediatamente ad aiutarlo.
“Lasci faccio io” gli sfilo la giacca e l’appoggio al mobiletto lì vicino.
Mentre rialzo lo sguardo lo sorprendo a fissarmi pensieroso “posso …posso aiutarla con altro?”
“La cravatta…l’infermiera che mi ha aiutato mentre lei era fuori dalla stanza me l’ha allacciata, ma faccio fatica al momento a toglierla”
Come a rallentatore avvicino le mani al nodo, lo sciolgo con calma e gli sfilo la cravatta dalla camicia. Ho già compiuto questi gesti, mi sembra passata una vita.

Alzo gli occhi e lo guardo fisso, quegli occhi color cioccolato con delle piccole schegge color caramello sono la calamita più forte che esista per me, ma non vedo più la luce di prima, ora vedo solo il sospetto e la confusione e questa cosa mi lacera l’anima.
Rapidamente mi sposto, prendo di nuovo in mano la giacca e velocemente esco dal bagno, prima di uscire mi giro verso Rumple che ancora mi fissa.
“Se non ha bisogno d’altro metterò queste cose nella sua stanza, mentre lei si fa la doccia, pensavo di preparare il pranzo se è d’accordo”
“Si va bene, ci metterò poco” e detto questo mi da le spalle.
Dopo che ho chiuso la porta del bagno, mi ci appoggio con un sospiro, con passo lento mi avvio in cucina immersa nei miei pensieri.
 
 


"Miss French”
Il pranzo ormai è quasi pronto quando Rumple mi chiama. Svelta salgo al piano di sopra, si è spostato in camera, stò per aprire la porta che la sua voce mi ferma.
“Aspetti miss French non… non sono presentabile adeguatamente”
“In che senso mr Gold?”
“Non indosso nulla sopra, mettermi i pantaloni non è stato un problema, ma dopo la doccia il mio braccio necessita di una nuova fasciatura e io non riesco a farla, mi servirebbe il suo aiuto, solo volevo avvertirla prima della incresciosa situazione”
Mi scappa un sorrisino, il mio Rumple è sempre stato un gentiluomo.
“Mr Gold se non è un problema per lei, non lo è neanche per me. Per quanto mi riguarda questa cosa l’avevo messa in conto visto l’entità della sua ferita”
“Già…giusto, bhe allora miss French entri e si renda utile”
Apro piano la porta e lo trovo seduto sul letto con su solo i pantaloni neri e nient’altro. I capelli sono ancora bagnati dopo la doccia, li ha tirati indietro per non farli cadere sul viso, si è anche fatto la barba vedo, non deve essere stato facile con un braccio solo. Il mio cuore accelera i battiti nel vederlo cosi, un tempo mi sarei avvicinata e l’avrei baciato subito, lui mi avrebbe circondato la vita con le braccia e mi avrebbe fatto stendere dolcemente mentre mi riempiva il collo e il viso di baci e poi…scuoto la testa velocemente, non è il momento di pensare a certe cose, l’uomo che ho davanti non è il mio Rumple è una persona che non mi conosce e che io non conosco.
Mr Gold non mi guarda mentre entro, sembra concentratissimo a guardare qualcosa ai suoi piedi. Vicino a lui sul letto vedo le bende e la pomata che gli hanno dato all’ospedale per fare in modo che la ferita non si infetti. Sposto lo sguardo alla sua spalla e il mio cuore si stringe, c’è una cicatrice rosa che spicca prepotente contro lo sfondo della sua pelle pallida. Mi siedo vicino a lui, che ancora non mi guarda, non so se è imbarazzato per il modo in cui si presenta o arrabbiato perché vede che non riesce a fare tutto da solo.
 
Piano inizio a spalmare la pomata, lo vedo rabbrividire leggermente.
“Mi spiace”
“Non ha senso che sia lei a scusarsi, semplicemente la pomata è fredda e mi ha provocato un brivido”
“Ma lei non si rilassa mai ?” sgrano gli occhi appena la frase esce dalla mia bocca.
“Come prego?” finalmente alza la testa e mi guarda negli occhi, pieno di sdegno certo, ma almeno mi guarda.
“Le ho chiesto se lei non si rilassa mai” tanto vale buttarsi “non sono qui per farle del male o altro, ha subito un brutto incidente e io sono qui per aiutarla, lei non mi vuole qui? Bene ho capito, ho afferrato il concetto, ma mi spiace informarla che lei ha bisogno di me”
“E chi le dice che abbia bisogno di lei?”
“Non ha bisogno di me? Bene allora perché non si medica da solo ?”
Lui continua a fissarmi senza dire nulla, nei suoi occhi vedo la rabbia per le cose che gli ho detto. I secondi passano lenti e io sono quasi sicura che mi urlerà di andarmene, di sparire da casa sua.
Con un sospiro lui abbassa la testa, la sua voce mi prende alla sprovvista per il tono calmo che usa.
“Mi scuso per la mia maleducazione miss French, non sono abituato ad avere a che fare da vicino con le persone, neanche ad averci un contatto prolungato per così tanto tempo. Non le nasconderò che mi irrita molto dover chiedere aiuto a qualcuno, sono ancora confuso per quanto è successo, e vorrei ricambiare il favore all’uomo che mi ha fatto questo” si ferma un secondo “ma mi rendo conto che lei stà solo facendo il suo lavoro e io non le stò rendendo le cose facili con questo mio atteggiamento e di questo me ne scuso. Ho sempre ammirato la gente che svolge il proprio lavoro con professionalità  e responsabilità, cercherò di non comportarmi come un bambino capriccioso e di renderle il lavoro il meno gravoso possibile” alla fine del discorso rialza lo sguardo e torna a fissarmi negli occhi, sono rimasta senza parole, ma voglio raggiungere un'ultima meta oggi.
“Accetterò le sue scuse solo se promette che da questo momento mi chiamerà per nome, abbiamo un accordo?” dico sorridendo e porgendogli la mano.
“Accetto” dice ricambiando la stretta.
“Bene, allora ce ne dice se finiamo di medicarla e poi andiamo di sotto ? le ho preparato il pranzo meglio non sprecarlo”
“Ha ragione…Belle”
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Emma_blue