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Autore: I_MissYou    17/07/2014    2 recensioni
Immaginatevi una Hinata estroversa, sfacciata e coraggiosa ma con un cuore d'oro mandata a Villa Uchiha per un viaggio studio di un anno... ma sicuri che sia solo per questo?
Dal capitolo 8 :
Andarono alla fontanella del parco e Hinata si inginocchiò vicino ad essa. Sasuke fece lo stesso e dopo che il piccolo getto d'acqua le colpì le mani piene di sangue sporco e raggrumato, il ragazzo prese le mani della corvina e cominciò a lavare via la sporcizia. Mentre le toccava le mani si accorse di quanto, in confronto alle sue, erano piccole e delicate. Gliele massaggiava delicatamente sotto l'acqua finchè la pelle risultò diafana e pulita come quella di sempre. Lei lo guardò con gli occhi persi, lui sapeva che stava ancora pensando a quello che successe. Glielo leggeva negli occhi.
Si accorse che la guancia destra di Hinata era un pò sporca, così con la mano umida, le passò il pollice sopra togliendo via quello che rimaneva del sangue.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Misunderstandings.






Hinata era seduta su una delle panchine situate nel giardino della scuola. Quella era una giornata soleggiata ma con un pò di venticello fresco che dava l'addio alla cara estate.
Estate.
Durante quell'estate Hinata non aveva mai pensato che si sarebbe ritrovata dall'altra parte del mondo. Era la prima volta che le assegnavano una missione di questo genere. Ovviamente Jirayia si fidava di lei in quanto l'avrebbe portata a termine ma non ha capito la sua ultima decisione di farla affiancare da Gaara.
Quel mattino, arrivando a scuola, si era ritrovata davanti il nuovo compagno di classe. Gaara è stato trattamento molto bene al contrario di lei che quando la videro il primo giorno di scuola, un brusio generale si levò nella classe.
Sakura si era letteralmente buttata tra le braccia del nuovo arrivato e lui con poca noncuranza le aveva detto di non rifarlo mai più. La rosa si era imbestialita diventando una pazza.
Gaara era una persona molto efficiente e minuziosa. Quando c'era lui doveva andare tutto liscio come l'olio, a patire dalle missioni. Non dava confidenza a ogni persona che gli passa sotto il naso ma doveva studiarla per bene prima di scambiarci una parola. Ma Hinata venne a conoscenza del suo lato dolce e protettivo solatanto dopo poco tempo, perchè lo fece sorridere dopo aver fatto una stupida battuta sui capelli di Asuma. E lui pur contrario a queste cose, che lui stesso definiva 'da bambini', si era messo a ridere. Lo aveva colpito e da quel giorno divennero amici. 
Dopo averci parlato quel giorno, collegò subito le idee sul perchè era lì: dopo essere uscita fuori di testa davanti a quel uomo e averlo picchiato, Gaara si era preoccupato per lei e su cosa stava combinando così Asuma chiese a Jyrayia di includerlo nella missione a tutti gli effetti.
Prima si era arrabbiata così tanto da diventare rossa in volta. Lo aveva spinto e gli aveva detto che non aveva bisogno di aiuto e che ce la poteva fare da sola. Ma lui con il suo tono fermo e gentile allo stesso tempo l'aveva fatta ragionare e calmare.
Avevano ragione tutti quanti. La missione non stava andando molto bene. Si è fatta controllare dalle emozioni e adesso stava anche organizzando una festa per Naruto. Lei era lì per una cosa e non era fare la consulente psicologica. Ma allo stesso tempo pensava a Sai e i suoi problemi nell'affrontare la vita. Pensava a Itachi, che era stato così gentile con lei e doveva aiutarlo a mandare avanti la messa in scena dell'università e alla fine Naruto che doveva aiutare con il basket; infatti durante la pausa pranzo lo aiutò ad allenarsi.
Aveva una confusione in testa tale da dimenticarsi subito dove stava andando o cosa stava facendo. Pensava a quello che doveva fare e a quello che non doveva assolutamente fare. E soprattutto pensava che era una bugiarda di prima categoria. Stava mentendo a tutti i suoi amici del perchè era lì, stava mentendo a tutte le persone che le vogliono bene. E questo è un fattore da aggiungere alla sua confusione.
Si era già fatta ora quando Karin la richiamava incessantemente al cellulare. Mosse il dito velocemente sul display e rispose - Si Karin, arrivo - infatti in fretta e furia si diresse verso la palestra. La tracolla quasi le volò dalle mani per accorgersi che stava correndo troppo forte.
Arrivò in palestra e la sua amica le fece segno di sedersi accanto a lei sugli spalti. La raggiunse attraversando il campo di basket e notando i vari ragazzi che si erano presentati allenandosi insieme. C'era un tavolo dove era seduto il Professore Gai e accanto ad egli, alzato, Sasuke che subito dopo richiamò l'attenzione dei ragazzi.
Hinata si sedette - Allora? -
- Ti dico solo che se Naruto non entra in squadra è solo colpa di Sasuke - disse avvicinandosi alla sua amica.
- Allora ragazzi - cominciò il corvino - Comincio col dire che avranno la possibilità di entrare solo due ragazzi, quindi adesso formeremo due squadre che si sfideranno. Sicuramente non entrerà chi vincerà la partita ma chiunque di voi sia davvero portato per questo sport perchè tra poco si aprirà la stagione e abbiamo davvero bisogno di ragazzi in grado di giocare anche sotto pressione, a 4 punti in meno dell'avversario e con solo un minuto e mezzo a disposizione alla fine della partita. Quindi buona fortuna a tutti -
Hinata osservava come Sasuke era rimasto fermo al suo posto, gesticolando al minimo che poteva per far capire la situazione ai ragazzi. Aveva detto che verranno scelti solo due ma aveva incoraggiato tutti a non mollare e combattere per quel posto fino alla fine.
La ragazza continuava ad osservarlo mentre lui e in prof dividevano i ragazzi in due squadre equilibrate. Non lo aveva mai visto così, concentrato su quello che faceva. Adesso notava le labbra a formare una linea retta, gli occhi che gridavano 'aiuto' a chi non potesse sentirli.
- Hey!! - la richiamò Karin afferrandola per una spalla e scuotendola - Ti sei sbloccata, che c'è? -
Si girò verso di lei non rispondendole e cambiando subito argomento - Ti piace il caffè? -
- Cosa? - chiese la ragazza ridendo - Cosa centra? -
Hinata si alzò in piedi, caricò i polmoni d'aria e gridò a squarcia gola - FORZA NARUTO! SIAMO TUTTI CON TE! PRENDILI A CALCI IN CULO E PRENDITI QUEL POSTO IN SQUADRAAA! -
La sua voce rimbombò nella palestra semi vuota mentre i giocatori cominciavano la partita. Naruto la guardò e le fece un sorriso di quelli che solo lui sà fare. Era davvero contento che erano lì ad appoggiarlo, ne aveva proprio bisogno.
La partita alla fine si era conclusa con un 47 a 30. E nella faccia di Naruto si leggeva la delusione. I suoi occhi color cielo si erano rattristati di colpo quando finì il tempo. 
Sasuke fece raggruppare i ragazzi dicendogli di andare a idratarsi e fare una pausa, notando che erano affaticati, e poi avrebbe dato i risultati.
Hinata afferrò la sua tracolla e insieme a Karin scesero dagli spalti e andarono in contro a Naruto. 
Hinata prese una bottiglia d'acqua e la porse al biondino - Tieni -
La prese - Come sai che ho dimenticato l'acqua? -
- Tu a poco ti scordi pure il cervello a casa. Secondo me tutto quel ramen che ti mangi giorno e notte ti brucia i neuroni - disse la cugina.
- Non è aria Karin, sul serio - sbottò lui bevendo un sorso - la mia squadra ha perso -
Hinata non lo aveva mai visto così afflitto, tranne quando le parlò di Sasuke e di com'erano amici.
Naruto si mise una mano sui capelli, era grondante di sudore.
- Oh andiamo! Sei stato bravvissimo durante tutta la partita - detto questo lo abbracciò. E a Hinata in quel momento non le importava che ogni suo centimetro di pelle grondava di sudore come se fosse appena uscito dalla doccia, a lei importava soltanto confortare il suo amico. 
Sciolse l'abbraccio e gli scompigliò i capelli - Ce la farai! -
- Ragazzi, avanti tutti quì - disse il prof ad un certo punto.
Si radunarono davanti a Sasuke e al professore Gai, così Hinata e Karin si avvicinarono altrettanto.
Hinata notò lo sguardo assassino di Sasuke che mosse le labbra per dire qualcosa in sottovoce - Puoi andartene adesso - era un affermazione e non una domanda.
Hinata cercò di muovere le labbra altrettanto bene e lentamente da far capire al corvino cosa disse - Voglio assistere a quando direte che Naruto è nella squadra - 
Il prof cominciò con dire - Bene siamo incerti sul secondo ragazzo quindi troverete alla fine di questa settimana in bacheca i due ammessi - 
Tutti rimasero in silenzio. Si sentiva solo il lento respirare di tutti i ragazzi e le gocce di sudore freddo che toccavano il pavimento di legno della palestra.
Erano un pò sotto pressione, avrebbero dovuto aspettare fino a sabato per il risultato e la settimana era appena cominciata.
Hinata notò che a Naruto gli si accese una scintilla negli occhi - E uno di loro sarò io - disse avvicinandosi alle ragazze.
- Dicevo io!! Eri troppo preoccupato e demoralizzato per questa partita e questa selezione. Questo sì che è il Naruto che conosco! Vieni quì!! - fece per abbracciarlo ma lui scappò in tempo.
- Ma che ti succede? Vuoi abbracciarmi? - disse correndo via e Karin che lo inseguiva disse - Siiii!! Bentornato cugino!! -
Si mise a gridare come una ragazzina alla vista di sua cugina che gli dava la caccia sotto le risate continue di Hinata che guardava la scena divertita.



- Bene ragazzi - disse il professore Hatake - Io e i miei colleghi abbiamo notato che ci sono dei problemi di comprensione tra di voi -
- E chi lo dice questo? Voi? Non sapete niente di niente allora - Suigetsu rise sotto i baffi.
- Forse qualcuno ha disturbato l'equilibrio che c'era. Visto che da quando sono arrivate persone nuove non siamo più d'accordo su niente - disse Sakura per provocazione perchè sapeva che non era così, o forse in parte.
- Le cose dille in faccia, rosa, e non fare la finta davanti al professore che quì sei la prima che crea casini - le rispose Hinata per le rime non degnandola nemmeno con uno sguardo. Sapeva che quello che aveva detto era riferito a lei e a nessun altro.
- Rimangiati quello che hai detto! - disse in preda alla pazzia.
- Nemmeno se fossero le mie ultime parole prima di morire - sorrise la corvina.
- Basta! - gridò il professore - e visto che vi comportate da bambini vi tratterò da tali! Tra quattro settimane voglio che creiate qualcosa di vostro. Voglio che collaboriate e che uniate le vostre forze per lo spettacolo di fine anno! Dopo quello che presenterete vi assegnerò le parti! - continuò distribuendo dei fogli spillati per ogni alunno.
Ritornò alla cattedra e guardandoli disse - Naruto, Sasuke, Hinata e Sakura. Shikamaru, Suigetsu, Karin e Jugo. Kiba, Ino, Choji e Rock Lee. Ten Ten, Neji,... - continuò osservando per bene la classe e facendo accoppiamenti a suo piacimento.
- Potete inventarvi quello che volete, questo è il compito: dare sfogo alla vostra immaginazione. La lezione è finita - disse infine.
La campana suonò e Sakura si avvicinò ad Hinata - Sappi che non lavorerò con te -
- Dobbiamo farlo, è un compito. Ma se vuoi due.. cazzi tuoi - disse la corvina raccogliendo le sue cose dal banco.
- La smettete per favore di litigare almeno per un minuto! Dobbiamo metterci d'accordo per quando vederci. Abbiamo due settimane - disse Naruto.
- A casa nostra, venerdì alle cinque e mezza primo incontro. Non fate tardi - detto questo Sasuke, presa la sua tracolla, uscì dalla classe seguito da Sakura e Naruto.
Hinata rimase lì ferma a pensare. 
'Aveva detto casa nostra o sbaglio?' si ripeteva da un minuto e mezzo nel cervello. Quasi non ci credeva e per la prima volta lui l'aveva fatta sentire come se avesse una casa lì.
Sorrise senza pensarci e uscì dalla classe anche lei.




Sai era seduto da solo a mensa e ovviamente Hinata, senza pensarci due volte, si avvicinò a lui.
- Hey, non ci vediamo da molto noi eh? - disse sedendosi di fronte a lui.
Sorrise debolmente e i suoi occhi dolci e gentili erano un pò turbati. 
La ragazza lo notò subito  - C'è qualcosa che non và? - chiese.
- No no, tutto bene - disse avendo paura di dire quello che pensava.
- Sai quando c'è qualcosa che non và devi dirmelo. Non essere timido - lo fissò dritto negli occhi.
- Era troppo bello per essere vero - disse tutto d'un fiato e Hinata ancora non capiva.
- Che cosa? Scusa ma non capisco -
- Che avessi trovato un amica - abbassò lo sguardo.
- Ma che cosa dici? - Hinata capì tutto quanto. In quei giorni non l'aveva nemmeno chiamato. Dopo che per sbaglio scoprì tutta la verità, non gli era rimasta vicina a confortarlo. Non lo aveva degnato nemmeno di una parola in quei giorni e adesso Hinata si sentiva un pugno allo stomaco. Si era concentrata così tanto su quello che succedeva a Naruto che aveva dimenticato che un altro suo amico aveva bisogno di lei.
- Sai, io sono tua amica. Scusami tanto, ti ho trascurato. Sono venuta a sapere la verità da Itachi e nemmeno mi sono scomodata a venirti a trovare e.. - non terminò la frase che Sai si alzò prendendo il suo zaino - Non ti preoccupare, sono cose che succedono - disse.
- Sai ti prego... - sussurrò ma lui era già lontano.
Che cosa ho fatto? Si ripeteva. 
Sentì che il pugno allo stomaco si diresse alla gola e piano piano le era diventato difficile anche deglutire. 
Lo aveva ferito e questo la  faceva sentire come un sassolino, che dopo aver volato sopra il lago per qualche kilometro, cadde increspando l'acqua e andando sempre più a fondo.
E' come se lo avesse illuso. Non ci credeva quando gli aveva detto che lo era ma dopo un poco di tempo si era convinto. E adesso era come se tutto quello che aveva fatto fosse niente in confronto a come lo aveva trattato negli ultimi giorni.
Dopo le altre ore di lezione, andò dritta a casa senza concedersi quel caffè era solita prendere in un bar vicino la sua scuola. Solo lì lo facevano simile a quello di New York.
Arrivando a casa, si diresse dritto in camera sua. Non salutò nemmeno Itachi, che stranito del suo atteggiamento, la seguì sopra.
La trovò distesa sopra il letto a pancia in giù con la testa che sprofondava nel cuscino.
- Hina, che succede? - le accarezzò dolcemente la schiena.
Senza pensarci due volte, si buttò tra le braccia del ragazzo con il viso contro il suo petto e le braccia intorno alla sua vita. Lui la strinse a sè - Faccio schifo come amica. Sai adesso mi odierà a morte, ne sono sicura -
- Sai? Cosa è successo? -
Sciolse l'abbraccio e guardò Itachi - In questi giorni l'ho trascurato. Troppo impegnata ad organizzare feste e ad allenare ragazzi per farli entrare nella squadra della scuola - disse infine sarcastica - Sono venuta a sapere della situazione e non mi sono scomodata a stargli accanto. Sta passando un periodo difficile e io sono quì in camera mia a raccontarti tutto invece che stare con lui -
- Sono sicuro che non l'hai fatto apposta. Certe volte ci facciamo prendere da una cosa e ne dimentichiamo mille. Prova a parlargli e a chiarire. Sai non è un ragazzo che porta rancore quindi scommetto che ti perdonerà - disse sicuro il ragazzo alzandosi in piedi.
Lo guardò sorridendo - Grazie -
- E per cosa? - fece lui.
- Per essere il fratello maggiore che ho sempre desiderato - disse.
Hinata non aveva pensato alla frase che aveva appena detto. Le era uscita così, spontaneamente. In quella nuova vita aveva bisogno di una figura che le dicesse cos'era giusto e cosa sbagliato, cosa andava bene e cosa no. E magari anche qualcuno che si preoccupasse se ritornava dieci minuti più tardi a casa del dovuto senza avere neanche avvisato che avrebbe fatto tardi. E tutto quello Hinata lo aveva trovato in quel ragazzo, che combatteva giorno dopo giorno per farsi accettare in qualche modo da suo fratello minore. 
Anche Itachi aveva trovato in Hinata una persona da proteggere e di cui prendersi cura. Ed era sicuro che in un mondo parallelo lei sarebbe stata la sua sorellina. 
E dopo aver sentito quelle parole, qualcosa fece ribaltare il suo stomaco. Ma non era una sensazione sgradevole, il contrario anzi. Era qualcosa di piacevole.
- Hinataaaaaaaaaaaaaaaaaa!! Scendiiii!! -
Sentirono all'improvviso una voce chiamarla dal piano di sotto e riconobbero subito di chi era. Si guardarono e nello stesso istante dissero - Naruto -
- Scendo subito! - gridò lei - Grazie per tutto Itachi, davvero. Parlerò con Sai come mi hai suggerito - gli stampò un bacio nella guancia e corse di sotto.
Lui rise.
Hinata arrivò al piano di sotto e vide all'improvviso Naruto saltarle addosso abbracciandola.
Lei rise ricambiando - Ma che fai? L'ultima volta che siamo visti è stato un ora fà -
- Mi sei mancata ma se non vuoi che ti abbracci dillo - si allontanò facendo il broncio.
Lei capì al volo che scherzava così lo spintonò da parte - Ma smettila! -
- Se avete finito possiamo iniziare - disse Sasuke chiaramente scocciato del tempo che stavano perdendo.
- E allora in cucinaaaa!! - disse la corvina dirigendosi.
- Naruto ho scordato i fogli sopra, puoi andare a prenderli? Sono nella tracolla - disse mentre preparava un caffè.
- Ok! - corse di sopra come un fulmine e nel lungo corridoio del secondo piano incontrò Itachi - Hey Uchiha, quanto tempo! -
Itachi chiaramente sorpreso di trovarlo a casa propria lo salutò con un abbraccio - Ma che ci fai quì? L'ultima volta che sei stato quì avevi.. -
- Dieci anni, si. E' strano ritornarci ma non è cambiato niente da allora -
In effetti, appena aveva messo piede in quella casa aveva riconosciuto subito tutto e si era ricordato dei bei tempi passati tra quelle mura. Lui e Sasuke ne avevano combinate di grosse.
Affacciandosi dalla finestra della cucina che dava nel grande giardino sul retro, notò subito la casa sull'albero che avevano costruito  a cinque anni insieme a Itachi. E adesso era lì, abbandonata e sentiva nelle proprie narici l'odore della polvere.
Non scorderà mai i tempi passati lì dentro.
La voce di Itachi lo riportò alla realtà - Ma è stato Sasuke a invitarti? -
- Si, è strano lo so. Il professore ci ha messo in gruppo insieme e ci dovevamo vedere con Hinata e Sakura per questo compito - spiegò di fretta.
- Quindi.. non è cambiato niente?  -
Sorrise debolmente - No, adesso devo andare. E' stato bello rivederti - disse andando a prendere i fogli.
- Anche per me - 
Già che c'era, Naruto ha pensato di prendere qualche penna così, preso tutto l'occorrente, scese giù. Arrivò in cucina e sentì subito l'odore nel caffè.
- Non mi piace il caffè - disse sedendosi sulla sedia.
- A me sì - replicò Hinata prendendo e mettendo i fogli da parte e versando del caffè nella tazza.
- Caffè - disse Sasuke.
- Come scusa? - lo guardò accigliata - Un per favore sarebbe gradito -
La fissò - Vogliamo cominciare? -
Prese lo stesso una tazza e ci verso un pò di caffè. Gliela porse e lui la prese. Le loro mani si sfiorarono e presero una scossa.
- Ahia! Mi hai dato la scossa - disse a tono alto la ragazza e quasi la tazza cadde.
- Sei stata tu a darmi la scossa, veramente - disse deciso.
- Non è vero! Tu .. -
Non finì di parlare che Naruto gridò - La smettete di litigare per ogni minima sciocchezza?! Avete preso la scossa, e allora? Sembrate una di quelle coppiette sposate da cinquant'anni che litigano anche per chi deve dormire nella parte destra del letto! - parlò così velocemente che anche lui si meravigliò.
- Se ti facciamo questo effetto dovremmo litigare mentre ti interrogano Naruto - disse secco il corvino.
- Oh Sasuke tu sai sempre cosa dire - rise avvicinandosi al ragazzo.
Hinata e Naruto si guardarono reciprocamente ridendo. La rosa faceva da lecca piedi tutto il tempo e nessuno se la filava. E meno male che si credeva chissà chi.
- Ok, iniziamo - disse Hinata leggendo per la prima volta il foglio - Che cosa?! - gridò.
- Io non recito Romeo e Giulietta - disse il biondo.
- Nemmeno io - disse la ragazza.
- Beh, se volete io faccio la protagonista di qualsiasi cosa e Sauke farà il co-protagonista - disse Sakura.
- Dovete farlo se non volete prendere due  - disse secco.
- Va bene, ma come facciamo? Sicuramente tutti noi vogliamo fare la parte del protagonista - disse Naruto.
- Io no. Voglio fare la scopa della cameriera messa in un angolo della stanza e che nemmeno usa per pulire. E poi.. non so recitare cose drammatiche. Non ho nemmeno visto Romeo e Giulietta - disse Hinata.
Tutti la guardarono senza parole.
Vedendo le loro facce, la ragazza si giustificò - Non m'interessano i film romantici strappa lacrime che raccontano dell'amore perduto, mi fanno schifo -
- Lo devi vedere, almeno per capire la storia - Sasuke guardava i fogli come se fosse un uomo d'affari, seduto ordinatamente mentre in un altro foglio bianco appuntava delle cose. E in quel momento ad Hinata parve la copia sputata di suo padre.
- Io pensavo di aggiungere qualcos'altro, oltre a recitare quelle stupide battute - disse Naruto.
- Anch'io ci avevo pensato, ma adesso concentriamoci nel scegliere i ruoli - disse il corvino.
- Io dico che Sasuke dovrebbe fare Romeo - la Sakura guardò con occhi di sfida Hinata.
Quest'ultima rassicurò Sasuke - Non ti preoccupare Uchiha, dovremo solo tingerti i capelli di biondo - rise sotto i baffi - Oppure - guardò il moro - potrebbe farlo Naruto... -
- Io avevo intenzione di occupare il ruolo della protagonista, veramente e pensavo... - cominciò la rosa.
- E che differenza c'è se lo fà Naruto invece di Sasuke. E' un compito e dobbiamo lavorare tutti insieme. Se non ti piace come stanno le cose - indicò con il dito - quella è la porta. E buon proseguimento di serata. Decidiamo per votazione... Naruto come protagonista -
- Me stesso, ovvio -
Sasuke alzò la mano - Naruto -
Sakura lì guardò tutti, uno per uno - E suppongo che adesso Giulietta la farai tu - disse secca.
- Veramente non ci tengo a fare la protagonista -
- Basta! Naruto farà Romeo, Sakura sarà Giulietta e io e Hinata c'inventeremo qualcosa! - Non ce la faceva più a sentire le frecciatine che si tiravano le due ragazze e soprattutto non sopportava Sakura quando si comportava in quel modo - Adesso fuori da casa mia. Vi farò sapere quando sarà il prossimo incontro - sorseggiò un pò del suo caffè.
Si alzarono tutti - Vieni ti accompagno - disse Hinata uscendo fuori dalla cucina con Naruto.
- Credo che sappia qual'è la porta di casa, se la ricorda ancora dopo tutto questo tempo - disse secco l' Uchiha.
Naruto si fermo di colpo e Hinata vide il biondo avvicinarsi a Sasuke come un lampo e mettersi faccia a faccia con lui - Sai, hai ragione! Mi ricordo tutto di questa casa, mi ricordo ogni minimo particolare e soprattutto ricordo che il vaso che c'è all'entrata non era quello che c'era 9 anni fà - subito dopo sparì dietro la porta ma i due ragazzi rimasti là sentirono perfettamente quello che disse - Quello lo avevamo rotto noi due giocando insieme ai pirati -
Sentirono la porta d'ingresso sbattere. Si guardarono reciprocamente. Lei con un'occhiata accusatoria e lui con degli occhi persi.
- Non l'ho mai visto così incazzato - disse Hinata.
Si sedette di nuovo e lo guardò - Ascoltami - cominciò con il dire - so che non siete più amici e tutto il resto ma... sto organizzando i diciotto anni di Naruto ( Lui ovviamente non sà niente ) e vorrei che venissi. Anche se ha reagito così cinque minuti fà era per la rabbia che prova quando ti vede e non può dirti una parola. Era uno sfogo e credo che se tu venissi, insomma... le cose potrebbero sistemarsi -
La guardò per tutto il tempo come se non parlasse, come se le parole che diceva fossero il rumore del vento quando sta per piovere. Si alzò - Non me ne frega niente del suo compleanno, non me ne frega niente di nessuno -
Fece per andarsene ma lo afferrò saldamente per il polso - Non ho finito - alzò un pò di più la voce come per soffocare un grido - Smettila di fare così, ti sto chiedendo un favore e direi che me lo devi dopo averti parato il culo in presenza di tuo padre -
- Beh nessuno ti ha detto di pararmelo -
- E che dovevo fare? Fare finta di niente mentre sapevo che tutta la colpa fosse mia? Al contrario tuo io non sono una codarda -
Non rispose e Hinata mollò la presa su di lui - Non importa, intanto io ci ho provato -
Se ne andò. 
E Sasuke rimase lì da solo, come sempre dopo tutto.



Dopo aver parlato con Itachi, Hinata si era decisa di andare a chiarire le cose con Sai. Aveva sbagliato e doveva rimediare al casino che aveva fatto. Voleva dimostrargli che gli voleva davvero bene e quindi si presentò alla porta di casa sua. Aprendo, il ragazzo, si accorse che Hinata aveva in mano una chitarra.
La prima parola che uscì dalla bocca della ragazza fù un 'Scusa'.
- Che ci fai quì? - le domandò.
- Rimedio ai casini che combino -
La fece entrare in casa e accomodare sul divano.
- Sai, so che probabilmente non mi crederai ma ti giuro non volevo trascurarti. Mi sono concentrata su altro e ti ho messo da parte. Naruto aveva bisogno del mio aiuto e io... ho pensato solo e solamente a quello. L'ho incoraggiato ad entrare nella squadra di basket della scuola e gli sto anche organizzando il suo diciottesimo. E ti giuro che l'unica cosa che voglio sentire da te... -
Sai si buttò tra le braccia della ragazza, senza pensarci due volte. Le era mancata così tanto in quei giorni e aveva bisogno di lei. L'importante per lui erano le sue scuse perchè significava che ci teneva veramente. E da una parte la capiva anche.
Per la prima volta non aveva avuto paura di quello che faceva, anzi quell'azione avventata lo fece sentire bene. Non pensò bene a quello che stava per fare e colse Hinata all'improvviso. Tanto che la ragazza prima rimase di stucco e poi si sciolse in quell'abbraccio. 
L'aveva perdonata.
Lo strinse a se più forte - Era questo quello che volevo sentire... - disse la ragazza.



Salve ragazzi! Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Se notate errori di qualsiasi genere ditemelo per favore. A furia di leggerlo e rileggerlo mi sembra perfetto e invece c'è sempre quel minuscolo dettaglio che mi scappa. Tengo molto nel sapere cosa ne pensate quindi le recensioni sono sempre favorite, che siano positive o negative.
Grazie mille e alla prossima.

I_MissYou
  
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