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Autore: Liya_Sazza    17/07/2014    0 recensioni
Niall Horan ha in mente solo il suo lavoro, essere in una band è sempre stato il suo sogno. Alison Evans cerca di organizzare ogni istante della sua vita, troppo grande per una persona così piccola.
Le loro vite s'incontrano e dal quel momento sarà difficile separarle, si presenta l'occasione per annullare la distanza ma un incidente farà iniziare la storia in un altro modo.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Siamo a casa da un ora e mio padre non smette di fissare Niall come se avesse appena commesso un omicidio. Sembra di stare ad un interrogatorio, solo di un film muto, nessuno proferisce parola. Mio padre inizia davvero a spaventarmi ora, ha intenzione di guardarlo male per tutto il giorno oppure di lasciarlo andare o perlomeno parlare; ogni volta che Niall prova a proferire parola gli occhi di mio padre diventano ancora più minacciosi e Niall cerca di farsi piccolo sulla sedia. I miei occhi passano da uno all'altro come ad una partita di tennis.
Io: papà cos'hai intenzione di fare?
Papà: metterlo a disagio il più possibile.
Io: penso che ci sei riuscito, possiamo andare?
Mi guarda male, non avrei mai immaginato che dopo la separazione potesse tornare a guardarmi in quel modo. Abbasso la testa e mi siedo vicino a Niall, questo lo porta a guardarci male entrambi ma a differenza mia Niall mantiene il suo sguardo, mi stringe la mano e l'appoggia sul tavolo, come un trofeo, segno che sta facendo sul serio, che sta dimostrando di non aver paura davanti a mio padre, che è disposto a tutto per stare con me. La partita di tennis la sta guardando mio padre ora, passa della mani intrecciate sul tavolo a Niall, senza alcuna espressione, stiamo giocando allo stesso gioco, con strategie diverse ma due contro uno, la partita non è molto alla pari, ma sto difendendo la cosa più cara che mi sia capitata in tutta la vita, non m'importa giocare sporco ora.
Papà: è lui la ragione del tuo sorriso degli ultimi tempi?
Quella domanda mi spiazza, rimango a fissarlo per minuti. Ci ha fatto passare un'ora d'inferno solo per vedere come mi comportavo in presenza di tutti e due, per vedere se avrei scelto di stare con lui o con Niall, per capire quanto teniamo l'una all'altro, scusa se lo penso papà ma delle volte fai proprio dei ragionamenti dei cavoli fritti che si mangiano a merenda eh.
Io: papà vorrei presentarti Niall, Niall lui è mio padre.
Sorride rivolto a mio padre, che gli tende una mano che stringe volentieri senza aver capito una parola di quello che ci siamo detti.
Io: papà Niall è irlandese dovresti rispolverare il tuo inglese per farti capire.
Papà: uno più vicino no eh Alison?
Rido a quell'affermazione e mi allontano lasciandoli soli per andare a preparare qualcosa da mangiare, sperando che venga fuori qualcosa di commestibile. Non sono mai stata brava in cucina e penso che non né sarò mai in grado. Tendo l'orecchio per sentire come se la cavano Niall e mio padre nel salone, e mi scappa un sorriso; mio padre che tenta di fare due parole nel suo inglese striminzito e Niall che gli parla in spelling per cercare di farsi capire, meglio di un film comico.

Il pranzo è andato bene, mi sono trovata a far da traduttore per le loro conversazioni ma è stato divertente. Stavamo ridendo come dei matti quando il bussare alla porta interrompe le nostre risate.
Io: aspettavi qualcuno?
Papà: no e tu?
Scuoto la testa e vado ad aprire, mi trovo mia madre sulla porta. La sua espressione è seria e mette paura, mi fa pensare a tutto quello che ho fatto nella vita e soprattutto dove ho sbagliato. Entra senza aspettare che sia invitata a farlo, chiudo la porta e le corro dietro, provando a pensare a quello che potrebbe essere successo. Guarda male mio padre e soprattutto Niall; ma cosa ha fatto di male per meritarsi tutte queste occhiatacce da parte dei miei genitori?
Mi avvicino a lui e gli stringo la mano, non voglio passare un'altra ora d'inferno, mio padre gli si avvicina provando a spiegarle la situazione, ma sembra che le parole che pronuncia le entrino da un orecchio e le escano dall'altro. Continua a mantenere lo sguardo fisso sulle nostre mani intrecciate, quasi a volerle staccare con la forza del pensiero, per poi cambiare espressione e guardarmi dritta negli occhi. Sorride e mi abbraccia come solo una madre sa fare, mi spiega di aver incontrato Sharon mentre veniva a prendermi, che le ha detto che sarei rimasta da mio padre e c'era pure Niall con noi.
Mamma: ho pensato di farti un regalo, è avventato ma so quanto tenete l'una all'altro, parti tra una settimana e spero che a lui faccia piacere.
Gli sorride a sua volta Niall ricambia, mi metto a ridere e gli dico cosa sta realmente succedendo. Appena incanala la notizia il suo sorriso va da un orecchio all'altro, si avvicina a mia madre e la stringe in un abbraccio per poi passare a mio padre ma per fortuna a lui stringe solo la mano. Ritorna vicino a me e prima che possano dire qualsiasi altro cosa siamo già in camera mia, lontani da tutti.
Niall: ero venuto qui per dirti quello che provo per te, ma se sapevo che avrei ricevuto tutte quelle occhiatacce era meglio farti venire prima a Londra.
Gli sorrido e appoggio la testa sulla sua spalla. Abbiamo una settimana tutta per noi; una settimana per capire se saremo in grado di affrontare il mondo che ci circonda, la lontananza, le notizie su di noi, il suo lavoro, la scuola.
Niall: andrà tutto bene, siamo io e te contro il mondo, ma noi siamo più forti.
Noi, non mi dispiacerebbe farci l'abitudine a sentirlo pronunciare, soprattutto da Niall.
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Ciao:)
il mio ritardo è sempre più ampio e non sapete quando mi dispiace ma non trovo molto tempo per scrivere. Non sto ad annoiarvi con tutti i miei problemi, magari ci ha già pesato il capitolo, non ne sono molto convinta ma qualcosa dovevo riuscire a pubblicare ed eccolo qui.
Volevo ringraziare tutte le lettrici silenziose e se volete potete lasciarmi anche una recensione, ho tanti difetti ma non ho mai mangiato nessuno, giuro.
Mi scuso per eventiali errori di grammatica ma non ho avuto il tempo di rileggero.
Vi mando il mio solito bacione Sara

  
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