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Autore: mi piacciono i treni    18/07/2014    0 recensioni
Una serie di momenti della vita dei Klaine con cambiamenti di rating che verranno comunicati ad ogni capitolo. Dalla prima One-shot:
“Papino torna subito! Il tempo di controllare se tuo padre è morto e in caso contrario ucciderlo lentamente e dolorosamente.”
Dalla seconda:
“Cosa diavolo è quello?” Disse l’uomo prendendo un vaso in mano mostrandosi minaccioso.
“Un cane.”Fu l’innocente risposta del bambino.
Dalla terza:
” Non ho intenzione di sposarti di nuovo! Sbagliando si impara e io non commetto mai lo stesso errore due volte!”
Ci furono diversi istanti di silenzio in cui nessuno ebbe il coraggio di fiatare.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Quando Nick e Jeff avevano bussato alla porta di casa Anderson-Hummel si erano aspettati di tutto, persino di trovare Blaine con la maglia al contrario e le guance vermiglie, ma di certo non che un Brian, con l’espressione corrucciata e le numerose rotelle nel suo cervello chiaramente in movimento, gli aprisse la porta.

Avevano sempre saputo quanto il ragazzino fosse particolare, effettivamente con due genitori come i suoi quello era il minimo, ma non avevano previsto uno sguardo truce sulla soglia di casa e un cenno con la testa ad indicare il divano, appena arrivati.

 Di Kurt e Blaine nemmeno l’ombra.

La casa sembrava un disastro e Brian non faceva che andare, freneticamente,  avanti e indietro per il salone, rosicchiando la pellicina intorno alle unghie inesistenti. Sembrava preoccupato da qualcosa di irrisolvibile, probabilmente qualche danno da sistemare prima del ritorno dei suoi papà, ovunque fossero,  o  intento a cercare la soluzione per risolvere il problema della fame nel mondo.

Nick era dell’opinione che fosse, probabilmente, solo parecchio melodrammatico.

“Allora, Brian” provò Jeff “ come stai?”

Il ragazzo non lo degnò di uno sguardo. “Sto bene.” lo liquidò telegrafico.

“Non mi sembra.” bisbigliò Nick all’orecchio del compagno.

“E i tuoi genitori?”

Si fermò e li guardò brevemente per poi ricominciare a camminare.

“Sono partiti per festeggiare l’anniversario di non so cosa.”

“L’anniversario del loro primo incontro.” dissero divertiti i due all’unisono. Poi si guardarono preoccupati. Era strano che Brian non ricordasse una data del genere. Anche per sfinimento, tante erano le volte che gli interessati raccontavano la storia, tutti  sapevano che giorno fosse.

Jeff decise, allora, di intervenire. Quell’andirivieni  gli aveva fatto venire il mal di mare e poi lui era un perfetto complice, avrebbero fatto sparire le prove di qualunque cosa avesse fatto Brian.

Si avvicinò al ragazzo e gli strinse le mani sulle spalle per fermarlo, poi lo trascinò sul divano in mezzo a lui e Nick.

“Si può sapere cosa hai combinato?”

Brian lo guardò confuso e Nick gli tirò uno schiaffo sullo nuca che lo fece ansimare dal dolore.

“Jeff voleva chiederti se avessi voglia di raccontarci il perché del tuo nervosismo.” disse pacato.

Il più piccolo li guardo indeciso per interminabili attimi, poi, sospirò rassegnato e con una faccia disperata sganciò la bomba.

“Devo conquistare una ragazza!”

Se fossero stati in un anime, probabilmente, sarebbe apparso un gocciolone su una tempia dello Sterling.

“Il sangue non mente.” decretò Nick ilare.

“Oh, il topolino si è innamorato!  È solo questo il problema? Hai di fronte due esperti!” indicò se stesso e l’atro con l’indice.” Organizziamo appuntamenti dai tempi della Dalton, eravamo i Cupido ufficiali. Chi credi organizzasse gli appuntamenti Klaine, tuo padre? Dai, ci pensiamo noi, fidati.”

“Questa storia andrà a finire male, lo sento!” disse Nick esasperato.

“Per prima cosa devi essere sexy, talmente sexy da farla cadere ai tuoi piedi, talmente sexy da farla ven…”

“Jeff! Placati!” lo fermò Nick prima che sfociasse nel volgare.

“Non essere pesante! Comunque si, dicevo che per prima cosa devi essere sexy."





Era da ore che erano davanti a quell’armadio, esattamente da quando Blaine aveva annunciato di aver fatto una vera e propria dichiarazione d’amore al suo bello e della conseguente appassionata, paradisiaca, meravigliosa, appagante e tutti gli altri aggettivi che aveva usato il moro per descriverla, sessione di baci.

Erano lì, nella camera di Blaine alla Dalton, tutti riuniti per programmare la perfetta riuscita del loro primo appuntamento. Non avevano voglia di stare a sentire i piagnistei di Blaine nel caso fosse andato qualcosa storto.

“Per prima cosa dobbiamo pensare ai vestiti. Non importa se sai già di piacere a Kurt, devi essere perfetto e conquistarlo ancora di più di quanto tu non abbia già fatto.” proferì Thad solenne.

“Sexy, devi essere sexy!” si intromise Jeff.

Blaine lo guardò indignato. “ Ma io sono sexy.”

“Si, certo. Sexy come mio nonno.” disse ironico il biondo. “ Qui alla Dalton puoi contare sul tuo blazer e sull’autorità da leader che eserciti ma lì fuori” e indicò fuori dalla finestra ” lì fuori sei un piccolo pesce papillon tra tanti squali affamati. Devi distinguerti, farti riconoscere e non per il sembrare uscito da una casa di riposo.” detto questo affondò la testa nell’armadio e recuperò un paio di jeans chiari a sigaretta.

“ Scordatelo! Io non metterò quei cosi.”

“Su, non fare il capriccioso!”

“Non faccio il capriccioso! Vuoi per caso che io muoia?Non posso respirare se li metto addosso. Sono sicuro che Kurt voglia un ragazzo vivo al suo fianco.”

“Io invece sono sicuro che il ragazzo Kurt lo preferirebbe più alla moda che vivo.”non gli risparmiò Thad.

“Blaine Anderson!” disse Jeff con un tono autoritario che a Blaine ricordava tanto quello di sua madre.”Tu metterai qui pantaloni, capito? Non ho intenzione di ascoltare altre lamentele in merito. Forza, cambiati!”

“Su, Blaine, ascolta la mamma.” lo prese in giro Nick.

Il moro rivolse un ultimo sguardo disperato a Trent seduto infondo al letto nel tentativo di trovare un sostegno ma si scontrò solo con un’espressione di puro terrore. Alla fine, dopo un sospiro rassegnato, dovette cedere. Si sfilò velocemente i pantaloni della tuta e fece per togliersi anche i boxer.

“Ehi, amico, che diavolo fai?”

“Uhm,mi cambio?”

“Blaine, vuoi uscire senza mutante?” chiese Thad malizioso.

“Cosa? No! Devo solo cambiarmi i boxer, questi si vedono sotto quella tortura che voi chiamate jeans.”

“Che noioso.”continuò l’Harwood.

“Per favore, risparmia la vista di Nightbird per Kurt, noi ne facciamo a meno. Ora vai a cambiarti in bagno! E diamine, Blaine, non sai cosa sia il pudore!” gli urlò contro Nick lanciandogli dietro una maglia nera e aderente insieme ad un papillon, giusto non perdere il tocco personale.

Quando uscì dal bagno, un fischio partì dalle labbra del biondo.” Si butterà ai tuoi piedi.” disse soddisfatto.

Thad gli diede una pacca sul sedere facendogli imporporarle guance. “Guarda come ti fascia il didietro! Hummel gli farà una scultura.”

“Visto?”fece esalato l’Anderson.” Ragazzi però mi stanno andando in cancrena le gambe. Non riuscirò più a camminare.”

“In realtà,è quello che speriamo!” lo interruppe Jeff.

“E poi, mi comprime la bestiolina, si sente in gabbia!”

“Santo cielo, Blaine, il pudore! Rovinerà l’appuntamento,me lo sento! Non sono pronto a sorbirmi un mese di Taylor Swift .”

“Nick, tranquillo! Blaine sarà il bambino beneducato che abbiamo cresciuto. Abbaglierà Kurt con i suoi  modi eleganti e affascinanti da principino delle favole e vivranno felici e contenti per sempre, nei secoli dei secoli, amen, vero?” chiese minaccioso.

“Si,mamma!”

“E non far cantare l’usignolo.” si raccomandò Nick.

“Va bene, papà.”






“Dopo aver indossato il tuo outfit migliore dovrai invitarla ad uscire.”

“Ma dai, non c’ero arrivato.” soffiò il ragazzino ironico.

“Dovrà essere qualcosa di grandioso e dovrai usare tutto lo charme che hai ereditato da papà Blaine.”

Brian alzò un sopracciglio. “Quale charme?”

“Brian,per favore, non usare lo charme di tuo padre. Per favore, no!” pregò Nick disgustato.

“Devi invitarla a cena.”

“A cena?”

“Jeff, i ragazzi di oggi non…”

“Ho detto a cena .” lo interruppe spaventosamente autoritario. Nessuno osò contraddirlo. “ Una cena romantica, al lume di candela. Magari all’aperto! Si, un pic-nic al lume di candela.”

“Fa tanto commedia adolescenziale!”

“Alle ragazze piace!” si difese Jeff.

Nick si mise la mano a coppa davanti alla bocca. “Anche a Jeff.” sussurrò.





Era tutto perfetto. Il cibo, preparato dalle sue manine con il piccolo grande aiuto di sua madre, era nel forno pronto per essere servito, la tavola elegantemente apparecchiata per due e il giardino illuminato solo dalla luce delle candele appese al portico e sistemate sul tavolo.

Blaine con i vestiti scelti dai suoi amici e con, forse, un po’ troppo gel era passato a prendere Kurt e dopo un timido e veloce bacio sulla guancia aveva messo in moto.

“Sei bellissimo questa sera.”

Vide Kurt arrossire con l’angolo dell’occhio. “ Stai cercando di dirmi che solitamente sono brutto?” fece per smozzare l’imbarazzo.

“No, lo sei sempre ma questa sera ancora di più perché esci con me.”

“Beh, grazie. Anche tu sei bellissimo.”

Blaine aprì il cruscotto con non poca difficoltà e ne tirò fuori una sciarpa blu.

“Kurt, so che potrà sembrarti strano e inquietante ma potresti bendarti gli occhi con questa?”

Kurt lo guardò interdetto ma seguì lo stesso le istruzioni.

“Blaine, cominci a spaventarmi. Sai che mio padre ha un fucile, vero? Se mi dovesse accadere qualcosa non ci metterebbe nulla a trovarti e metterti tra i suoi molteplici trofei di caccia, quindi spero tu non mi stia portando in un posto isolato per uccidermi, Già immagino la notizia sui giornali…”

“Cosa? “ fermò la macchina di scatto.” Io… non avevo nessuna di queste intenzioni, giuro! Non…non voglio farti del male. Tuo padre può tenere il suo fucile a posto.” disse terrorizzato.

Kurt scoppiò in una bellissima risata.”Calmati, mio padre nemmeno ci va a caccia. Stavo scherzando!”

“Non sei divertente.” riprese a guidare.

“Tranquillo, mio padre terrà il fucile apposto fino a quando lo farai tu, suppongo.” Scherzò arrossendo.

Blaine deglutì.

Quando scesero dall’auto per poco Kurt non cadde con la faccia contro l’asfalto, Blaine lo prese per mano e lo condusse con qualche difficoltà a destinazione. Quando gli tolse la benda Kurt rimase a bocca aperta. Il giardino era uno spettacolo di luci e ombre e la leggera brezza che gli solleticava il viso lo mandava in estasi.

Si avvicinarono al tavolo preparato con cura.

“Wow, è stupendo. Non dovevi fare così tanto.”

“Non dire stupidaggini.”

Gli indicò la sedia e la spostò elegantemente per far accomodare il castano, forse la spostò un po’troppo perché puntualmente kurt cadde con il sedere a terra.

“Oddio! Kurt, stai bene? “ Hummel tenne la testa rivolta al terreno.

“Mi dispiace così tanto. Potrei capirlo se non volessi cenare più con me. Ti pregò, rispondimi.”

Kurt alzò la testa, gli occhi azzurrissimi e brillanti di lacrime, lo guardò un attimo e poi per il giardino riecheggiò la sua risata allegra e cristallina.

Blaine si rilassò un pochino.“Sono un disastro.” disse rassegnato.

“Si, un adorabile disastro che mi deve un lavaggio in lavanderia.”






“Per ultima cosa ma non meno importante, quando la riaccompagnerai a casa, davanti la porta le lascerai un dolce e romantico bacio a fior di labbra.” Disse sognate.

Brian e Nick lo guardarono scettici.





Blaine spense la macchina nel vialetto di casa Hummel ed entrambi si avviarono verso la porta per salutarsi.

Dopo attimi di sconfinato silenzio, Blaine parlò.

“Beh, credo sia l’ora di tornare a casa.”

Si guardarono negli occhi e il moro quasi come se non l’avesse già fatto, prese, timido,  la sua guancia tra una mano e posò lievi le sue labbra rosse su quelle un po’ più rosee e delicate dell’altro. Kurt, stanco di tutta quella gentilezza, afferrò i ricci di Blaine e inserì voracemente la lingua all’interno della sua bocca.

La porta si spalancò, facendoli sobbalzare, e la figura imponente di Burt Hummel gli si staglio davanti.

Blaine allargò gli occhi come un cervo abbagliato dai fanali di un’auto.

“Buonasera signore.”farfugliò. “Devo andare.” e scappò verso la sua macchina.

“Perché è scappato?” borbottò Burt.

Kurt alzò gli occhi al cielo. “ Papà, lo hai terrorizzato.”

“Io?”

“Si, tu.”






“Quindi, zio Jeff, dovrei seguire queste regolette da film romantico e secondo te cadrebbe ai miei piedi?” chiese scettico.

“Assolutamente!”

“E con i miei genitori hanno funzionato?”

“Ehm…” Il biondo distolse, furtivo, lo sguardo “ Si sono sposati,no?”

“Ah, mi raccomando, Brian,levati quegli occhiali!”





Da: Blaine
-Scusa se sono scappato. Volevo che fosse un appuntamento perfetto e invece ho rovinato tutto.

Da: Kurt
Blaine, silenzio! Questa è stata la serata più bella della mia vita.


 



Kurt si accostò alla stanza di Brian vedendolo appollaiato a gambe incrociate sul letto con un bel gruzzoletto in mano.

“Brian, dove hai preso tutti quei soldi?”

“Ho vinto una scommessa.”

Blaine, appena arrivato, si appoggiò al marito. “ Che scommessa?”

“Michael mi ha sfidato a conquistare quella frigida di Sally. Zio Nick e zio Jeff mi hanno aiutato. Ho vinto!”

Kurt e Blaine rimasero a fissarlo senza parole.








La ferrovia di Ale: 

Erano millemila anni che non aggiornavo questa raccolta.
Ho chiestoun tema per per una storia e si sono messe a sparare tremila parole a caso e io le ho usate tutte come temi.
Quindi sono: pantaloni, scene imbarazzanti, occhiali, sedia, sexy, labbra, benda, cena romantica, culi e cazzi. Forniti gentilmente da Verdiana, Roberta, Silvia, Bianca e Chiara. Dedico questa storia a loro e a tutte quelle pazzerelle che vedrò domani. <3 
Mi era mancato scrivere cose idiote XD
Se avete un tema che volete che io sviluppi scrivetemelo C:
Per quanto riguarda "A kind of frenemies" credo che riprenderò ad aggiornarla quando ritornerò da Giffoni, quindi ad agosto.

Un bacione a tutti! Vi amo!
Ale

 
  
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