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Autore: SaraRocker    18/07/2014    4 recensioni
Dopo la seconda guerra magica, il trio dei miracoli tornerà ad Hogwarts. Sembra improvvisamente giunto il tempo per potere finalmente sguazzare nella pace creatasi, ma Hermione non ci riesce. C'è qualcosa che la segue, una luce misteriosa, una persona che le manca come l'aria.
Estratto cap.3
"Fred, cosa è successo?" gli domandò infine Hermione, squadrandolo con attenzione. Indossava gli abiti dell'ultima volta, quando era morto. Eppure, era completamente diverso dal corpo privo di vita che aveva visto: il suo volto era pulito, quasi brillante. Non vi era più alcuna ruga di espressione, per quanto piccole ed appena accennate fossero state.
Lui deglutì a vuoto, sedendosi di fronte a lei e ragionando su quale fosse il modo migliore per rispondere. Infine, accennando un sorriso amaro, parlò.
"Sono morto, suppongo."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Love Until We Bleed.



 
capitolo 7.











































Il giorno seguente era domenica. Le lezioni erano sospese, e buona parte del corpo studentesco aveva in mente di dirigersi a Hogsmade per passarci parte della giornata: c'erano le oche di Tassorosso che si davano appuntamento per spettegolare dei Serpeverde -a detta di molti i ragazzi più belli dell'istituto-, la Parkinson e le sorelle Greengrass che sarebbero andate a fare shoppping, Luna e Neville che avrebbero bevuto qualcosa ai 'Tre Manici di Scopa', ed infine vi erano Harry Potter, Ginevra Weasley e Ronald Weasley  che l'avevano invitata a fare una passeggiata con loro.

Dovendo essere sincera, Hermione non sapeva per quale ragione avesse accettato di unirsi ai tre; non aveva ancora chiarito con nessuno di loro e sospettava che il gentile invito fosse venuto unicamente da Ron, ancora infatuato di lei. In effetti, ora che ci pensava seriamente, trovava che l'idea di accompagnarli fosse folle. Aveva cose più importanti da fare in quel momento, e per quanto tenesse ai suoi amici, era vero che negli ultimi tempi -mesi- le avevano apertamente ricordato più e più volte di considerarla pazza.
No, decise infine sospirando, quel giorno sarebbe rimasta dentro il castello. Infondo aveva promesso a Fred che gli sarebbe rimasto vicino, e dopo l'ultima volta che si erano visti si era imposta un importante obbiettivo: farlo sorridere il più possibile. Sarebbe rimasta con lui ed avrebbe tentato al meglio di distrarlo dalla sua situazione. Oltretutto, il fatto che quel giorno i suoi fratelli sarebbero stati assenti, semplificava parecchio la cosa.

La ragazza sorrise, abbracciando con più forza il libro che teneva al petto. Stava attraversando i corridoi dell'istituto diretta verso il giardino. Nonostante il tipico freddo invernale -era quasi novembre-, Hermione stava  bene all'aperto. Non era ancora arrivato quel vento pungente avvezzo a portare la neve, e la brezza che tirava era ancora prettamente autunnale. La strega uscì perciò unicamente con un golfino sopra la maglietta a maniche lunghe, e la sciarpa Grifondoro a fasciarle -oltre il collo- buona parte del volto. Aveva deciso che, mentre attendeva l'arrivo di Fred, si sarebbe accomodata ai piedi di un albero, ed avrebbe iniziato a leggere il libro che, proprio quella mattina, aveva preso dalla biblioteca scolastica. Si trattava di un tomo riguardante pozioni, e lo aveva preso con il solo scopo di potere battere il dannatissimo furetto biondo -aka Draco Lucius Malfoy- nella sola materia in cui era capace di superarla. Le mancava umiliarlo solo in quell'ambito, e poi la sua vita si sarebbe potuta ritenere soddisfacente.

La ragazza osservò qualche istante la copertina: era fine e logora, macchiata d'inchiostro e con il titolo sbiadito, difficile da leggere. Ai lati si intravedevano le pagine ingiallite ed intaccate dalla muffa. Ciò che reggeva tra le mani era un libro che non veniva toccato da molti anni, dedusse la ragazza. Fece per aprirlo, pronta ad iniziare a leggere, quando una voce la fece scattare sul posto.
"Sento la puzza di quel coso da chilometri di distanza!" esclamò il ragazzo, spuntando di fronte la ragazza, tenendosi il naso tappato "E' ammuffito! Hermione, io lo dicevo che saresti ammuffita coi libri..." sospirò il giovane "Insomma, credevo che fare parte del Golden Trio, ti avrebbe procurato abbastanza denaro per comprarti un quaderno nuovo!" ironizzò Fred, facendole spuntare in volto un sorriso leggero. Era incredibile vederlo così, soprattutto dopo ciò che era accaduto il giorno prima. Non riusciva a guardare il ragazzo senza che le venissero in mente tutte quelle lacrime -versate da entrambi-.
Scosse leggermente la testa, ricordandosi quale fosse il proprio obbiettivo: mantenere l'umore di Fred allegro. Afferrò un lembo della sciarpa -che la corpiva sino al naso-, e lo abbassò. Immediatamente, il respiro della ragazza si condensò nell'aria, formando piccole nuvole molto simili a sbuffi di Drago.
"Già, Wealsey. E' decisamente ammuffito." asserì lei, osservando il libro chiuso che aveva in grembo "Sono ufficialmente un topo da biblioteca! Persino i libri si annoiano a stare con me."
Il rosso sorrise, sedendosi a terra vicino a lei. Le posò una mano sulla spalla "Che eri un topo da biblioteca lo sapevamo già tutti, e da parecchio." scherzò "Riguardo la seconda cosa... Io non mi annoio affatto in compagnia del Prefetto Granger!"
Hermione si irrigidì leggermente. Quell'ultima frase, Fred l'aveva pronunciata senza il minimo tremore nella voce od imbarazzo, mentre lei si sentiva d'improvviso le guance andarle a fuoco. Per qualche istante si sentì completamente fuori controllo, spaventata all'idea che lui se ne rendesse conto, ma poi, come se un fulmine l'avesse colpita d'improvviso, ricordò. Ed avvertì un dolore soffocante all'altezza del petto.
Lui non poteva vedere i colori che lo circondavano.
Non si sarebbe reso conto che le sue guance erano arrossite, né che stava stringendo i pugni così tanto da farsi sbiancare le nocche. Sospirò affranta, ricordandosi di essere in compagnia di un morto, di doverselo ricordare, per poi puntare il proprio sguardo nel suo. Gli sorrise leggermente. Lui ricambiò.
Si osservarono qualche istante in silenzio, Hermione incantatasi. Lei poteva vedere quel meraviglioso chiarore nei suoi occhi, ed improvvisamente desiderò che Fred notasse la porpora che le invadeva il viso. Come avrebbe reagito? Le avrebbe accarezzato la pelle liscia? Le avrebbe sorriso divertito? L'avrebbe mai baciata?
No, questo mai. C'era Ronald di mezzo, ed oltretutto loro due non si conoscevano abbastanza. Forse avevano vissuto insieme un paio di estati, ma non erano mai stati abbastanza vicini per costituire una vera e propria coppia. Questo accadeva solo nei sogni di Hermione, quelli in cui lei era un'affermata Medimaga e lui un pluripremiato giocatore di Quidditch. Ed era vivo.

Scuotendo il capo, la strega tornò in sè. Non era certa di quanto tempo fosse rimasta ad osservarlo in silenzio, ma decise di non pensarci.
"D-Direi che non continuerò a leggere." disse, balbettando imbarazzata. Ripose il libro a terra, sopra l'erba leggermente umida, per poi tornare al ragazzo. Lui la stava scrutando con attenzione, un leggero sorriso ad illuminargli il volto stanco.
"Come sei vestita oggi?"
Istantaneamente, Hermione sorrise.
Probabilmente non sarebbe stata la reazione di tutti. Ostentare un sorriso in una tale situazione non era cosa che chiunque avrebbe fatto. Sicuramente non lei. Effettivamente, constatò in seguito, la ragazza fu particolarmente stupita di se stessa in quell'occasione. Fred non poteva vedere alcun colore, e le aveva domandato come fosse vestita. In quel momento vi erano poche certezze a vorticarle nella mente: Hermione teneva a Fred in modo incomparabile, e lui aveva solo lei. Il fatto che le avesse posto quella domanda poi, la invase con un improvviso ed inspiegabile calore.
"Indosso un maglioncino indaco." esordì la riccia, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, ed abbassando lo sguardo sulla propria maglia. Lui chiuse qualche istante gli occhi e prese un profondo respiro, come se stesse saggiando la consistenza di quel colore. Come se potesse averne una.
"Sì, lo vedo." mormorò poi Fred, facendole capire di continuare.
"Ho dei Jeans lunghi e stretti. Sono di un blu molto scuro." il ragazzo annuì "E poi ho delle Converse bianche." un sorriso nacque sul viso di Hermione "Cioè, erano bianche. Sono molto vecchie e con il tempo la stoffa si è rovinata. Ora sono di un grigio molto tenue, ma  non è certamente bianco." la ragazza storse il naso, scuotendo leggermente i piedi "Non è perchè sono sporche. Anche se le lavi mantengono questo colore, perciò presumo che sia la stoffa rovinata. La sciarpa è della nostra casata."
Fred osservò le scarpe della ragazza, riflettendo sull'ipotesi che, forse, quelle erano la sola cosa che lui potesse vedere del suo effettivo colore. Ai suoi occhi apparivano molto chiare, ma non come lo era il cielo sopra le loro teste. Sembravano leggermente più scure della pelle di Hermione. Forse erano del medesimo tono che poteva attribuire alle sue labbra dalle curve morbide.
"Stai molto bene." asserì dunque il rosso, immaginando un riccio bruno contrastare con il colore tenue del maglioncino della giovane. Lei sorrise, socchiudendo gli occhi e mordendosi il labbro inferiore.
Un silenzio leggero e per nulla opprimente si posò tra i due, spezzato solo dai soffi eleganti del vento. La strega osservò per lunghi minuti l'orizzonte che si stagliava oltre gli innumerevoli campi e le foreste che circondavano Hogwarts. Qualcuno, molto tempo addietro, le aveva detto che le persone che si prendevano anche solo pochi secondi per ammirare le meraviglie dell'orizzonte erano soggetti particolarmente unici, dotati di un'immaginazione ed un'intelligenza fuori dal comune. E proprio in quell'istante la giovane Hermione stava cercando un modo per darsi delle risposte. Come aiutare Fred?
Sperava che l'orizzonte fatto di valli potesse dargliene.


"Cosa ti piacerebbe fare oggi, Fred?" chiese d'improvviso la ragazza, trovando finalmente il coraggio di porre quella domanda al rosso. Quest'ultimo sussultò di fronte la schiettezza di Hermione  e la osservò incerto qualche istante. Subito, la riccia parlò.
"E' domenica. Vanno tutti a Hogsmade, quindi il castello è quasi totalmente libero."
Il ragazzo annuì semplicemente, lo sguardo perso in un punto imprecisato a terra, tra l'erba umida. Hermione aveva rinunciato alla propria giornata di libertà per lui? Oppure si stava solo montando la testa? Si domandò se quelle domande erano frutto unicamente della sua parte narcisista. Avrebbe, anzi, voluto stuzzicare Hermione, magari sfoderando quella malizia che la metteva tanto in imbarazzo. Ma un desiderio impellente lo costrinse a cambiare idea.
"Voglio mangiare un'infinità di caramelle e di dolci!" esclamò d'improvviso il ragazzo, alzandosi in piedi con uno scatto improvviso. La riccia lo osservò confusa, certa di non avere capito bene quella bizzarra richiesta. Eppure, quando gli domandò di ripetere, la risposta fu la medesima.
"Posso sapere per quale motivo vuoi ingozzarti di caramelle?" domandò scettica, squadrandolo. Fred sorrise, l'ovvietà nello sguardo.
"Se avessi passato gli ultimi cinque mesi senza tocare cibo, tu che faresti?"
La riccia ruotò gli occhi al cielo, chiaro segno di esasperazione.
"Mi pare ovvio, Hermione! Mangeresti quanti più dolci possibile!" proseguì il ragazzo, incurante delle espressioni della ragazza.
"Abbiamo due concetti diversi di svago, Fred." precisò la strega, passandosi una mano sul volto e sospirando divertita, per poi tornare a parlare "Ma ti trovi con la persona giusta. Si da al caso che negli ultimi mesi, tra biglietti di congratulazioni, premi e onorificenze, io mi ritrovi la stanza piena zeppa di cioccolata e caramelle!"
Di fronte quella notizia, il volto del rosso si illuminò di gioia. In pochi istanti fu al fianco della ragazza, che cinse immediatamente tra le proprie braccia ed alla quale fece fare una piroetta in aria, reggendola saldamente per i fianchi. Quest'ultima scoppiò a ridere, rischiando quasi di cadere una volta riportata con i piedi a terra.
"Allora? Che aspettiamo?" le domandò poi Fred con lo sguardo illuminato di gioia. La riccia stentava a crederci che una simile reazione fosse dovuta ad un mucchio di dolci, eppure era davvero così. E si stava sentendo improvvisamente più importante.

Camminarono a passo svelto sino alla stanza della ragazza. La sala comune era completamente vuota, e Hermione si sentì particolarmente sollevata nell'appurarlo. In quel modo non sarebbe stata importunata mentre si trovava con Fred, ed avrebbe avuto tutto il tempo di restare un po' con lui.

Si fecero largo all'interno della camera, per poi richiudersi subito la porta alle spalle. La strega si accomodò sopra il proprio letto, dal quale si allungò sino a raggiungere il comò dentro il quale nascondeva una scatola -un tempo da scarpe- piena di caramelle e cioccolatini. La posizionò sul materasso e la aprì, facendo vedere al rosso che si trovava di fronte a lei tutto quel ben di Dio.
"Wow! Mi sembra di non mangiare una Gelatina Tutti I Gusti Più Uno da una vita!" esclamò Fred, allungandosi in direzione della scatola ed afferrando una confezione delle famose caramelle.  Hermione sorrise, afferrando un piccolo cioccolatino alla nocciola e scartandolo. Dopo averlo mangiato, si rivolse al fantasma.
"Spero siano di tuo gradimento. Me li hanno regalati accompagnandoli con fiori ed un biglietto con su scritto 'I migliori dolci di tutto il mondo magico e non'."
Il ragazzo annuì un paio di volte, finendo l'intera confezione di gelatine in pochi minuti. Non aveva esattamente fame, ma il sapore dello zucchero gli piaceva, ed era felice di risentirlo sulla lingua. Le sue papille gustative erano in fibrillazione e lui anche.
"Immagino che lo siano." disse dunque, leccandosi le labbra ed allungandosi per prendere una tavoletta di cioccolata. La ragazza sorrise.
"Presumo sia molto bello potere mangiare sino allo stremo e non ingrassare minimamente." mormorò la strega, ottenendo in risposta uno sguardo divertito da parte del rosso, il quale si prese una breve pausa per risponderle.
"Sinceramente, Hermione, non mi interessava particolarmente ingrassare neppure quando ero in vita. Infondo, sarei comunque stato bellissimo."
La ragazza non potè trattenere delle risa sincere. Ora lo riconosceva, con quel suo tocco di narcisismo. Si ricordò di quei momenti in cui, quando lui era ancora vivo, la prendeva in giro dicendole che non capiva come lei avesse potuto scegliere Ron -cosa che, segretamente, lei non aveva mai fatto-. Proseguiva poi con il farsi sfuggire 'Insomma, capirei se ti piacesse George! Infondo è il mio gemello... Anche se io sono molto più fico!'.

"Perchè stai ridendo adesso? Sono semplicemente realista." scherzò nuovamente il rosso, guardando Hermione con una falsa confusione in volto. La strega, in risposta, afferrò una caramella e la tirò contro il fantasma. Quest'ultimo si riparò con l'avambraccio, scoppiando a ridere.
"E questo per cosa era?" domandò, facendo il finto tonto "Hermione, non sai che i topi da biblioteca sono mansueti? Sei decisamente troppo aggressiva!" aggiunse poi, scuotendo la testa in dissenso.
Questa volta, la riccia si riempì entrambe le mani di dolci, per poi lanciarli "Mangia e sta zitto, stupido Weasley!" lo rimproverò scherzosamente. Il ragazzo non se lo fece ripetere una seconda volta e, subito dopo essersi accomodato a terra, con la schiena contro il letto, addentò una liquirizia lunga mezzo metro.


Andarono avanti così a lungo; prima scherzando, e poi stando in silenzio. Mangiarono dolciumi su dolciumi, e Fred non perse mai il proprio sorriso.
Poi, infondo alla vecchia scatola da scarpe, adibita ormai a porta-caramelle, il rosso trovò una piccola caramella fasciata in una carta rossa, rosa e gialla. Sopra quella carta tanto sgargiante spiccava una marca da lui ben conosciuta ed una fantasia fatta di corde intrecciate e piccoli pois. Solo in un secondo istante Hermione si rese conto di ciò a cui il rosso stava prestando attenzione, e quando accadde era già troppo tardi.
Si morse il labbro inferiore mortificata, per poi spostare la scatola alle sue spalle.
"Mi dispiace, Fred. Mi ero dimenticata di averla." tentò di scusarsi la ragazza, deglutendo a vuoto ed abbassando lo sguardo sulle lenzuola che rivestivano il letto "Me l'ha data George poco prima che iniziasse la scuola e... Sapendo che era del negozio, non l'ho mai mangiata. Devo averla lasciata qui e... E poi mi sono dimenticata. Scusa."
Il ragazzo non diede alcun segno di avere ascoltato le parole della strega, limitandosi a restare immobile per lunghi minuti. Aveva riconosciuto istantaneamente il logo sulla caramella, ed aveva capito immediatamente che si trattava di uno dei dolci-scherzo progettati proprio da lui e George. Eppure, non credeva che, solo vedendo una piccolezza simile, avrebbe provato un dolore tanto acuto. Il suo fratello gemello gli mancava in modo orribile. Era quello che più avrebbe voluto incontrare. Aveva passato con lui l'intera esistenza, ed era stato orribile ritrovarsi d'improvviso senza di lui.

Hermione non sapeva che dire. Stettero a lungo in silenzio, fino a quando lei non decise di fare una cosa, non sapendo neppure lei stessa se ritenerla giusta o stupida. Si voltò, afferrò la caramella Weasley, e la consegnò al fantasma con un sorriso leggero in volto.
Fred strinse immediatamente la mano attorno al piccolo dolce, per poi ricambiare l'espressione della ragazza. Era incredibile come il sorriso di Hermione potesse farlo sentire più vivo e reale. Lei era la sola a permettergli di esistere, a dargli l'opportunità di tentare nuovamente di vivere.


































 
ecccoooooomi qua!
Innanzi tutto, vi ringrazio vivamente! Ogni vostra recensione mi mette il sorriso, e spero di avere risposto a tutti voi! Se così non fosse, beh mi scuso, e ne approfitto per farlo ora! Siete tutti meravigliosi, ed il fatto che seguiate la mia storia significa davvero molto per me!

Passando al capitolo, spero che vi sia piaciuto! E' molto più leggero rispetto agli altri -ho pensato che dovevo fare un po' sorridere i due ogni tanto ahah-! Oltretutto, Fred e Hermione si stanno avvicinando...

Beh, spero di leggere qualche vostra recensione!
Un bacio! -Sara
  
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