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Autore: cold_fire    18/07/2014    3 recensioni
Mia madre era morta, mio padre si era risposato con una strega, il mio ragazzo mi aveva tradita con la mia migliore amica, avevo conosciuto un nuovo ragazzo a danza, ci eravamo fidanzati, Matteo lo aveva picchiato, poi avevo pensato che Filippo mi tradisse con Ines, la mia amica di danza, ma mi sbagliavo, il giorno dopo che ci siamo rimessi insieme lui si è dovuto trasferire e si era dimenticato di dirmelo, così me lo ha scritto e non mi ha nemmeno dato il suo nuovo numero. In più la mia ex migliore amica è incinta del mio ex fidanzato, che prima che lui mi tradisse con lei era il suo ex fidanzato. Un po’ ingarbugliato in effetti, ma totalmente meritato. E da quattro mesi io avevo smesso di vivere.
***
sequel di "una vita sulle punte". per leggere questa FF è consigliato leggere l'altra
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitol 14
Lose Yourself

 

Look if you had one shot, one opportunity,
To seize everything you ever wanted
One moment
Would you capture it or just let it slip?
(Eminem – Lose Yourself)
 

Salii in camera mia cercando di apparire normale e non sconvolta come una che è appena sopravvissuta alla fine del mondo.
Controllai il telefono e c’erano già svariati messaggi di Chris.

Non vi badai e andai subito a fare una doccia per rilassarmi.
Misi poi una canottiera e dei pantaloncini comodi, lasciando cadere  i capelli ancora umidi sulle spalle.
Guardai il telefono prima di scendere a cena.

A quanto pare, i messaggi di Chris si stavano moltiplicando.
C’era anche un messaggio di Matteo
Ehi tesoro, sei libera stasera? –M
Ehiii, scusa ma sono appena tornata da danza e sono sfinita. Ci sentiamo domani a scuola? –C
No vabbe, fa niente. Domani non sono a scuola –M
Perché dove vai? –C
Sai… ehm… -M
Oh… già… scusa… però alla mia festa sabato ci sei, vero?-C
Certo amore, come potrei mancare?! –M
Okay, ti voglio bene –C
Io di più <3 –M
 
Sorrisi debolmente. Adesso con Matteo sembrava andare tutto bene, ma era sempre così: ero come un cieco sulle montagne russe, mi divertivo e mi spaventavo senza mai riuscire a vedere quanto mancava al pezzo in salita o a quello in discesa. Non potevo sapere quando sarebbe potuto arrivare l’ennesimo scontro tra di noi e questo mi preoccupava, dato che già sapevo cosa era in grado di fare. Di farmi.
 

Scesi a cena con mio padre, Cindy e Maria. Stasera Michael aveva ordinato la pizza. Non era quella che si chiama svolta, ma era già un tentativo di non-essere-sepolti-dalla-pasta-al-sugo.
“Allora Claire, hai deciso cosa fare per il tuo compleanno?” mi chiese ad un certo punto Cindy “be… ecco… visto che compio diciassette anni… stavo pensando… di organizzare una cosa tra amici… in discoteca…?” dissi esitando sull’ultima parola. C’ero andata poche volte e mio papà non era mai stato molto contento ma mi aveva sempre lasciata andare, anche se era quando mi credeva ancora la ragazza migliore del mondo, brava a scuola, prossima étoile del Teatro della Scala: la figlia migliore del mondo.

Ultimamente le cose erano un po’cambiate, quindi non avevo la minima idea di quale potesse essere la sua reazione.

Come avevo sospettato, si irrigidì di colpo e strinse la forchetta e il coltello che aveva in mano. Prima che potesse dire qualcosa, Cindy intervenne “oh, andiamo Michael! Compie diciassette anni! È una cosa normalissima, per una sera, lasciarla andare in discoteca con gli amici. È anche il suo compleanno, tesoro… potrebbe essere il nostro regalo, no?” disse cercando di convincere mio padre. Lui restò impassibile per qualche secondo ma poi cedette.
 
Inutile dire che mi misi a saltellare come una matta per tutta la casa. Dopodiché tornai a tavola e riiniziai a mangiare “in che discoteca?” mi chiese Cindy “uhm… stavo pensando all’Edonè…” dissi. L’Edonè era un locale fuori città, ma non molto lontano. Ne avevo sentito parlare di recente: era stato appena aperto. Mio papà ovviamente non lo conosceva, e nemmeno Cindy, ma dato che lei annuì convinta lui non esitò nel darmi il suo consenso “certo, certo… chi hai intenzione di invitare?” “uhm… saremo io, Ines, Anna – la nostra vicina di casa, presente? – (n.d.a. non quella di danza. Quella è Anne. Sì, lo so, ci si può confondere) , forse Elisa – ma non ne sono sicura – , alcune amiche e amici di danza… saremo una quindicina o poco meno” dissi titubante.

Un nuovo pensiero mi aveva assalita e mi stava tormentando: avrei o non avrei invitato Chris? Non sapevo cosa sarebbe successo se gli avessi chiesto di venire, ma se avessi fatto il contrario di sicuro Ines si sarebbe insospettita, avrebbe scoperto qualcosa e lo avrebbe saputo anche Matteo, procurando un bell’occhio nero e qualche livido a Chris.
 

Non mi resta altra scelta pensai lo devo invitare…
 
“uhm, okay… tu vai pure a avvertire i tuoi amici” disse Cindy. Finii in fretta di mangiare e corsi in camera mia, tuffandomi sul letto e prendendo il cellulare per avvertire tutti. Lasciai il nome di Chris per ultimo ed esitai un po’ prima di iniziare a scrivergli un messaggio.

Ehi Chris, volevo chiederti se ti va di venire alla mia festa sabato sera all’Edonè. Avvisami se vieni –Cl
Ignorai tutti i messaggi che mi aveva scritto prima e feci finta che non fosse successo niente fra noi.
Certo che mi va di venire… sono perdonato? –Ch
No. –Cl
Dai perché no??? –Ch
Sei stato un’idiota. Tu stai con INES, la mia MIGLIORE AMICA e mi hai fatta incazzare –Cl
Allora perché posso venire alla tua festa?-Ch
Perché Ines si insospettirebbe e finirei litigandoci –Cl
Che drammatica… era solo un bacetto amichevole… –Ch
Sulla bocca –Cl
 

Non guardai nemmeno la sua risposta.
Decisi di cambiarmi di  nuovo, misi le scarpe e mi accertai di aver messo il telefono in tasca. Avevo bisogno d’aria.
 
“esco!” urlai dalla soglia della porta d’ingresso e me la chiusi alle spalle senza aspettare risposta. Mi misi a camminare sovrappensiero aumentando sempre di più il passo e ritrovandomi ben presto a correre. Non sapevo dove stavo andando e non mi importava, volevo solo correre il più veloce e il più lontano possibile.

uando fui sicura di essere da sola e in un posto dove nessuno mi avrebbe sentita, lanciai un urlo esasperato. Mi immaginai veramente di prendere quell’urlo e lanciarlo, con più forza possibile, fino alla finestra di chi mi aveva fatto meritare tutto quello che mi stava accadendo. Urlai fino a quando non sentii i miei polmoni svuotati di ogni forza, fino a quando anche respirare profondamente divenne difficile. Mi sedetti per terra e mi rannicchiai con le braccia al petto cercando di respirare, di pensare e di non piangere allo stesso tempo. Che, tanto per la cronaca, sembra facile ma non lo è.

Dopo qualche minuto mi alzai e mi allontanai da quel posto. Non avevo nemmeno capito dove ero andata a finire quando, dall’altro lato della strada, vidi un cartello che indicava l’ospedale nelle vicinanze. Senza pensarci due volte lo raggiunsi e andai direttamente nella stanza di Elisa. Dovevo parlarle, anche se non sapevo se ne avrei avuto il coraggio.

Sobbalzai quando sentii una mano sulla spalla. Mi voltai e vidi Roberto. “ehi” lo salutai “ehi… che hai?” mi chiese serio. All’inizio non capii ma poi mi accorsi di avere gli occhi velati di lacrime “niente” mi affrettai a rispondere “non è vero” mi disse. Capiva sempre quando mentivo. “cosa è successo?” chiese fermamente “Chris…” sussurrai. Lui mi guardò confuso, chiedendomi una spiegazione. Scossi leggermente la testa e mi affrettai a cambiare argomento “Elisa? Come sta?” chiesi. Lui lasciò correre “bene… vuoi entrare a vederla? Io sono appena uscito ma non penso si sia già addormentata” annuii e lui mi aprì la porta.

Elisa aveva gli occhi semiaperti ma catturai subito il suo sguardo “Claire…” sussurrò con un sorriso da bambina piccola a fior di labbra “Eli” dissi raggiante “come stai?” “oh bene, per quanto si possa star bene relegata in una camera d’ospedale, tu?” “sto bene, per quanto si possa star bene relegata nel mondo reale fuori da una camera d’ospedale” risi.
“vi lascio sole” disse Roberto chiudendosi la porta alle spalle. Mi sedetti accanto ad Elisa “come ti senti?” “stanca, distrutta, incapace di muovermi… questo tipetto qua dentro è un inferno” disse ridendo e indicando il pancione “lui sta bene” aggiunse poi. Sorrisi. D’un tratto mi ricordai “ehi!” dissi “cosa c’è?” chiese lei allarmata “sabato festeggio in discoteca, riuscirai a venire?” Lei si morse un labbro e mi guardò con aria dispiaciuta. Poi disse “mi dispiace Claire… devo restare in ospedale per un’altra settimana… i medici non si fidano…” “ma hai appena detto di stare bene!” le risposi “ lo so… il fatto è che i medici non vogliono dire niente nemmeno a me…” sospirò. Io abbassai lo sguardo, spostandolo dal suo viso ai miei piedi, e annuii al pavimento.

Quando rivolsi di nuovo la mia attenzione a lei, aveva gli occhi chiusi e il respiro lento e regolare. Si era addormentata.
Mi alzai attenta a non far rumore ed uscii.

“Dorme” dissi a Roberto. Lui annuì. “ti accompagno da basso”. Ci incamminammo verso l’ascensore “non ti chiedo cosa è successo con Chris, ma ti dico solo di stare attenta” sbuffai e lui mi prese per il polso “non sto scherzando” “ a cosa dovrei stare attenta?” “a Matteo” lo guardai freddamente “… lasciami stare” sussurrai cercando di apparire distaccata. Ovviamente non ci riuscii. Mi liberai dalla sua presa e mi incamminai veloce verso l’ascensore. Arrivai al piano terra e letteralmente corsi fuori dall’edificio.
 
 


Ehi okay già lo so, ritardo. Sempre in ritardo. E non ho scuse dato che ho finito gli esami il 28 di giugno e ora che sono in vacanza avrei dovuto dedicare ogni mio singolo istante alla scrittura, ma non avevo la minima idea di cosa fare. Chris mi ha bloccata. Poi ieri mi è venuta un’illuminazione mentre ero in piscina con gli amici, anche se la piscina non ha niente a che fare col capitolo.

E adesso sono di fretta perché devo scrivere il prossimo capitolo e domenica parto e non ci sarò per due settimane. Vado in Inghilterra e non riuscirò a scrivere niente a computer. Durante i viaggi in aereo e in pullman butterò giù qualcosa in cartaceo.

Ho intenzione di finire la storia il 14 settembre e questo vuol dire che dovrò aggiornare ogni due settimane e anche meno. Ovviamente questa volta non riuscirò perché, come già detto, sarò in vacanza, ma so già esattamente cosa scrivere. Vi dico che il prossimo capitolo sarà pov Claire ma inerirò un piccolo pov di Filippo.

Poi, uhm… sono uscita dalle medie con il 9! Yeah! Ok, so già che nelle recensioni la prima cosa che mi dirà ricciolilli sarà “io con il 10!” ma va be. Quella rompipalle… scherzo tesoro! *invece no*

Grazie a controcorrente e ricciolilli che tengono viva la mia storia, grazie ai lettori silenziosi e tutti quelli che seguono o hanno nelle preferite/seguite la mia storia, e devo dire che sono sorpresa perché nonostante la mia inattività siete aumentati. grazie di cuore davvero!

Oraaa le foto! *sì mi diverto

Questa è Ines (Acacia Clark)
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Questa è Elisa (Amanda Seyfried)
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Questa è Anne non-Anna (Elle fanning)
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Questa è Claire (Emma Stone)
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E questa è… la-vicina-di-casa Anna non-Anne! (interpretata da Gabrielle Aplin)
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Grazie mille di nuovo! ci sentiamo nella prossima puntata; dalla vostra narratrice-di-storie-sempre-in-ritardo questo è tutto!
un bacione
Mara
<3
  
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