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Autore: NightWatcher96    18/07/2014    4 recensioni
La natura ha modi strani per favorire l'evoluzione di una specie. E Leonardo con Raphael scoprono qualcosa di inaspettato, nato dal loro rapporto. In un'avventura breve ma dolce, la famiglia Hamato è lieta di annunciare qualcosa di nuovo! T-Cest (LxR) / Mpreg
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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La folla era in delirio, urlando a squarciagola per gli ultimi combattenti rimasti. Mikey e Raph erano al centro dell'Arena, stanchi, sudati ma determinati a lottare. Giravano in tondo, mantenendo lo sguardo fisso sui corpi vibranti di adrenalina allo stato puro.

Poi fu Raph ad attaccare. Vorticando i Sai nelle dita, con uno sprint raggiunse il fratellino che parò l'affondo nelle catene dei suoi nunchaku.

"E' stata una bella battaglia, non credi?" chiese, forzando la presa di quel braccio di ferro.

"Sì, certo. Ma... uno di noi dovrà vincere... e credo che... non debba essere io questa volta".

Il focoso spalancò gli occhi, stupito...



Il Torneo era iniziato: Splinter, il Daimyo e Leonardo guardavano ammaliati le coppie che si erano create trovando uno stesso kunai con un nastro all'estremità. Rosso-rosso, giallo-giallo,verde-verde; una composizione allegra come un arcobaleno ma certamente dura dal punto di vista della tensione.

Donnie era capitato con Gennosuke; Michelangelo con Usagi e Raphael con Traximus... per ironia della sorte, poi!

E adesso, si preparavano a lottare in quelle porzioni dell'Arena divise da alte mura grige.

"Mi era mancato tutto questo!" sorrise Donnie.

"Sì, infatti. Il Torneo fa guadagnare sempre un sacco di soldi, poi" ridacchiò Gennosuke, sguainando le sue due katana "Su, diamoci dentro".

Entrambi divennero seri: si muovevano in cerchio, studiando le mosse che sarebbero avvenute. Gennosuke iniziò con uno sprint: incrociò le katana a mo di forbice e le sfoderò su Donnie che, accovacciandosi, usò il guscio come un dondolo solo per scaraventare l'avversario sul duro pavimento di bianca scacchiera, usando le gambe sotto quella grassa pancia.

Il rinoceronte giapponese cadde in terra ma anziché rialzarsi incrociò le braccia dietro la testa e accavallò una gamba sull'altra, fissando il cielo notturno brillare con le sue lune gemelle.

"Che fai lì per terra?" chiese Donnie, appoggiato al suo Bo.

"Mi sono già scocciato. Ho una sommetta da ritirare. Avevo scommesso che mi avresti battuto e così è stato".

"Ma se tu t'impegneresti...".

Gennosuke mostrò il pollice all'insù e svanì quando la luce azzurrata del perdente lo avvolse, lasciando Donnie un po' confuso ma totalmente vincitore: ma sorrise e passò di girone.

"Grazie..." mormorò sottovoce...




Mikey fece roteare i suoi nunchaku, accovacciandosi per evitare una gomitata alla tempia sinistra. 

Raphael era arrabbiato, troppo voglioso di sapere per quale motivo Michelangelo voleva arrendersi così, per farlo vincere.

"Spiegami!" ruggì, tempestando quei magri avambracci coperti dalla giaccia con una scarica di violenti pugni.

Il minore barcollò indietro e perse l'equilibrio: ma riuscì a compensare il baricentro corporeo sbilanciato con un calcio alla caviglia fraterna. Raph saltò semplicemente e con una ginocchiata riuscì a raggiungere un punto troppo delicato di Michelangelo... il suo petto incrinato.

Mikey spalancò gli occhi e la bocca istintivamente, cadendo a peso morto sul duro e candido pavimento circolare. La lucentezza della vita appassì in quelle sfere chiare, macchiandosi di lacrime. Il dolore esplose letteralmente nel suo corpo paralizzato dalle morse di battito cardiaco troppo rapido.

Spostò debolmente gli occhi verso l'ombra di Raphael che lo fissava scioccato e seguì la traiettoria di quei globi dorati, concentrandosi sulla macchia scarlatta, sempre più grande e ferrosa che stava sbocciando nel tessuto della sua giacca.

Sangue.

La sensazione umida e vischiosa era giunta anche nella sua bocca, colando dalle labbra socchiuse, annidandodosi nell'incavo del collo.

Era dunque finita?

"Mikey...?".

La testa ronzava, non c'era più il delirio e Mikey sorrise un po', sperando che il vincitore sarebbe stato un Raphael che aveva lasciato cadere i Sai sonoramente in terra per inginocchiarglisi accanto.

Era buffo come il destino aveva deciso di finire quella grande partita, dopo i duri gironi...



Usagi e Mikey si guardavano attentamente, sperando che qualcuno si sarebbe deciso a fare la prima mossa.

"Congratulazioni, Michelangelo-kun" disse, correndo con la katana più lunga impugnata in entrambe le mani.

Mikey sorrise e si spostò verso sinistra, saltando sulla lama dell'arma, mentre i suoi nunchaku lo pararono dall'arrivo della Tanto segreta del samurai.

"Arigatou, Usagi-Sama" rispose Mikey "Leonardo è molto entusiasta".

Il coniglio abbandonò la katana per spiccare una capriola all'indietro per evitare una gomitata al volto; contrattaccò con un calcio rotante che Mikey evitò con una strabiliante inclinazione della schiena verso l'esterno, come un ponte che solo le grandi campionesse ginniche avrebbero saputo fare. 

Un coro ammaliato di "wow" si levò nell'aria, mentre la grande dimostrazione di agilità di Mikey fu riprodotta negli schermi olografici sospesi sopra l'Arena.

Usagi si era distratto: Mikey era scomparso dalla sua vista, comparendogli dietro con un movimento fulmineo.

"Devo andare avanti" sussurrò nelle orecchie flosce del samurai che spalancò gli occhi, mentre il suo corpo si dissolveva prima che la katana in possesso della tartaruga gli si affondasse nella schiena.

Mikey sorrise ma sbiancò al dolore atroce nel petto... lasciò cadere la katana, lasciandosi avvolgere dalla luminescenza blu per proseguire nei gironi...



"Guaritori!" ordinò il Daimyo, lasciando il pulpito del castello per raggiungere immediatamente l'Arena, seguito a ruota da Leo, Splinter e Donnie.

"Raphie..." chiamò debolmente Mikey, al petto del fratello "Hai vinto...".

"Che cosa dici? Non è vero!".

Raphael era troppo addolorato per accorgersi che la mano del fratellino forse corsa lungo il Sai accanto alla sua coscia: lo brandì, posizionandolo nella mano di Raph e ridacchiando adocchiò la cricca capeggiata dal re del Battle Nexus avvicinarsi a passo veloce.

"Bravo, Raphael-sempai... hai mantenuto la promessa, hai visto? Hai onorato Leo, i vostri gemelli...".

Ridacchiando un po', prima di tossire sangue, si colpì allo stomaco con il Sai, consapevole che l'alone azzurro lo avrebbe trasportato via prima di una vera e mortale ferita.

Il suo corpo svanì, lasciando solo macchie scarlatte sotto di lui e un Raphael attonito, mentre guardava il Sai nel suo pugno. Aveva capito.

"Mi hai fatto fesso..." sussurrò con un piccolo sorriso.

"RAPH!" gridò Leonardo, restandosene fermo con un sorriso debole.

Il compagno lo inghiottì in un abbraccio, rilasciando un respiro tremante.

"Sei stato in gamba... Mikey è stato un eroe..." sussurrò il leader, accarezzandogli la nuca per alleviare quei soffocati singhiozzi...


"Ho sentito dire che si aggiungeranno dei cuccioli alla vostra famiglia" fece Traximus, attaccando con un colpo di coda.

Raphael lo bloccò con l'avambraccio, prima di eseguire una piroetta per colpire il triceraton con un gancio diretto al centro dei pettorali.

"Sì. Non lo nego. La notizia si è sparsa, eh?".

Traximus indietreggiò un po' e allargò un sorriso, tornando alla carica con un salto che nascose un calcio; Raphael fu colto alla sprovvista e un forte dolore lo colse allo stomaco: cadde in terra, rannicchiandosi a pallina.

"Beh, è stato facile" commentò Traximus, avvicinandoglisi per toglierlo di mezzo.

Raph tremava dal dolore: ma sul più bello alzò la testa e piantò il Sai sul petto dell'avversario che si dissolse nella luminescenza azzurrata.

"Scusa, amico. Ma non avevo intenzione di perdere. Non oggi"...



"Mi ha fatto vincere, Leo..." sussurrò il rosso, baciandogli le labbra "Ha nascosto una ferita a tutti quanti...".

L'azzurro guardò suo padre che aveva le orecchie chine di dolore e gli si avvicinò, dandogli un abbraccio tenero.

"Grazie, figlio mio...".

"Qualunque cosa, maestro Splinter".

"Dobbiamo andare subito al Padiglione Medico!" ringhiò Donatello, il cui viso arrossato dal dolore mostrava un grande terrore nello sguardo acceso.

Il rosso fece per seguire la sua famiglia quando il suo polso fu brutalmente alzato dall'Assistente del Daimyo.

"Raphael Hamato è il nuovo campione del Battle Nexus!".

La folla esultò, alzandosi dagli spalti come una grande onda: l'euforia era al culmine e travolse la focosa tartaruga causandogli un congelamento parziale. Si sentiva fuori posto... non era destinato al podio. Mikey avrebbe dovuto essere il Campione!

Chinò lo sguardo mentre la sua mano fu avvolta nelle morbide dita di Leo che gli era venuto a fianco.

"Congratulazioni, Raphael-sama".

Il rosso aprì e chiuse la bocca un paio di volte, ma sorrise e s'inginocchiò dinanzi a Leo.

"Arigatou, Leonardo sensei. Quest'oggi, per me, è stata una grande serata e chiedo di condividere il vero festeggiamento".

Le gote dell'azzurro si sfumarono di rosso e ridacchiò quando le labbra di Raph premettero un bacio sul suo ventre rigonfio.

"I nostri cuccioli...".

"Sì" rispose Leonardo "Sono felice che si siano formati..."...


....


Donatello tremava guardando la debole forma di Michelangelo nel lettino di quella stanza ospedaliera, appoggiato al vetro che affacciava sul corridoio. Il suo piccolo fratello era stato operato d'urgenza e la fresca cicatrice capeggiava sotto uno spesso strato di bianche bende sul torace.

Ma non era questo a preoccuparlo...

Era la febbre scoppiata una settimana dopo la grande "vittoria" di Raphael, che aveva anche ottenuto una bella statua dorata nel Padiglione degli Eroi.

Gli antibiotici che aveva assunto non erano più riusciti a frenare i batteri penetrati nella carne esposta all'aria durante l'operazione e Mikey si era ritrovato con un termometro segnante quasi 40,2 gradi.

Una mano poggiò sulla sua spalla: Donnie si voltò e sorrise debolmente a Raphael che abbracciava Leonardo al fianco. Il sensei stava parlando con dei Guaritori più in lontananza di quel corridoio verde acqua.

"Come sta?" domandò Leo, in sussurro.

"Febbricitante. E non mi piace...".

Raphael notò le mani di Donnie tremare e le occhiaie scure sotto gli occhi: da quanto tempo non dormiva?

Gli consegnò, quindi, un caffé e una barretta energica che tirò fuori da un sacchetto della spesa che sorreggeva.

"Grazie..." sorrise il genio, apprezzando davvero, mentre fu inghiottito in un abbraccio di gruppo.

"Sii forte, fratellino" sussurrò Leonardo, stringendogli le spalle "Mikey è forte. Guarda quanta strada ha fatto fino ad ora".

Il viola annuì e prese un morso della barretta al cioccolato, guardando il minore nel lettino. Un piccolo sorriso si sviluppò sulle sue labbra.


....


Mesi seguenti...


Donatello sedeva accanto a Mikey su un'altalena nel giardino del Padiglione Medico. 

Una convalescenza lunga e sofferta. Una chirurgia allo sterno sfondato da quella pietra e dal colpo di Raphael. La sua tosse era sparita e anche la sua febbre spaventosa. Ora era tornato come prima, anche se meno chiacchierone e rimbalzante.

"Donnie..." chiamò, guardando il lago splendere nel tramonto.

"Sì?".

"I gemelli dovrebbero nascere a momenti?".

Il genio ponderò un po' la risposta ma lo tenne al petto, baciandogli la fronte con delicatezza e sorrise.

"Sì, piccolo. Tra qualche giorno".

Mikey espirò tranquillamente, sentendosi molto protettivo con suo fratello. In questi tre mesi volati letteralmente, lui e Donatello erano cresciuti molto più vicino, a volte sentendo un disperato bisogno di guardarsi o stringersi. 

"Donnie..." chiamò ancora, guardandolo con grandi occhi da cucciolo.

"Dimmi".

Un bacio sulla guancia e un sorriso. 

"Grazie per essermi stato vicino tutto questo tempo. Una colonna. Il mio protettore. Il mio grande Aniki!".

Guance rosse cerchiarono il volto oliva del genio e tornò a guardare il fratellino che si era alzato in piedi, guardando il vuoto con un'espressione scioccata, tremando visibilmente.

"Mikey, che succede?".

L'altro deglutì, crollando in ginocchio "L... Leo... Leo sta male...!".

Donatello non ebbe bisogno di altre parole: afferrando Mikey in stile sposa perché con quella ferita non avrebbe potuto stressarsi, corse il più velocemente possibile nel Padiglione Medico...


....


Raphael espirò tranquillamente, con la testa appoggiata sulla pancia gonfia di Leo, grande quanto una donna al suo nono mese. Stava godendo dei movimenti che le uova stavano facendo all'interno del grembo. Erano piccoli sfarfallii solleticanti causati dalle vibrazioni che i cuccioli facevano dalle uova, scuotendo le uova come autentici movimenti fetali.

Leonardo sedeva sul prato verde di un altro giardino del Padiglione Medico, con il guscio contro un albero, accarezzando la testa del compagno.

"Oh, Leo..." espirò il rosso, premendo le mani ai lati della pancia "Non posso ancora crederci che diventeremo genitori".

"Fallo".

Il focoso si avvicinò, accarezzando timorosamente la guancia di Leo, ricordando delle parole che egli aveva usato nel narrare della terribile disavventura con Ue-Sama. Lo baciò, accarezzandogli i pettorali, i fianchi e ricongiungere le mani sullo stomaco rigonfio.

Di colpo, però, Leonardo stoppò il bacio, irrigidendosi. Guardò la sua pancia e con uno sguardo spaventato tornò al rosso.

"Leo, che succede?".

L'azzurro deglutì e si alzò, aiutandosi con l'albero. La sua pancia era dura... e il dolore nelle sue parti intime stava crescendo, lasciandogli credere un'unica cosa.

"Raph... credo che le uova debbano uscire...".

"Cosa?" esclamò l'altro "Ok, Leo... respira profondamente, adesso ti porto dentro!".

Il leader grugnì, stringendosi lo stomaco: perle di sudore stavano già rotolando lungo la sua fronte, scurendo appositamente la maschera azzurra. 

"Credo che..." biascicò nel dolore bianco e puro "Che Mikey abbia già avvertito questo momento... sai che... le sue doti empatiche sono... strepitose...".

Raph annuì e usò tutta la sua forza per raccogliere il pesante Leonardo in braccio: lottò affinché le sue gambe non cedessero e correndo il più velocemente possibile lo condusse dentro, sperando di arrivare presto...


....


L'attesa era lunga e snervante. Mikey continuava a respirare pesantemente, tremando e stringendosi le braccia, aggrovigliato sul petto di Donatello. Lui, il viola, Raph e Splinter sedevano sulle rosse panchine nella sala d'attesa che affiancava la sala parto, dove le grida di Leonardo risuonavano dalle doppie porte bianche chiuse.

Il focoso camminava avanti e indietro, non potendo fare a meno di sentirsi così inutile e impotente: Leo soffriva come non mai e lui non poteva essergli vicino! Diamine!

"Mikey..." chiamò dolcemente il viola, appoggiando il mento sulla testolina del fratellino.

"Leo... sta... lottando... ma è felice per le uova...".

Ognuno, però, congelò a un grido estremamente spacca-timpani di Leonardo e il silenzio che ne seguì poco dopo.

Raph deglutì, ascoltando dei passi avvicinarsi dall'altra parte della porta e indietreggiò prontamente quando una Guaritrice dai capelli verdi uscì con un sorriso dietro la maschera. 

Guardò il focoso che spalancò gli occhi, implorando silenziosamente di sapere.

"Le uova sono sane. Leonardo è stato molto forte. Pazientate tre giorni e avrete i vostri cuccioli".

"Posso vedere Leonardo?" domandò il rosso, addolcito.

La donna annuì mentre Mikey sorrise, grato che il suo dolore fosse appena stato modificato da un tenero calore amorevole...


....


Leonardo e tutti gli altri erano schiacciati contro il vetro del reparto maternità per guardare con gioia le due uova muoversi e scricchiolare sonoramente, appoggiate nella culla di plexiglass, affiancate da altri cuccioli appena nati, come baby triceraton, conigli, cani, lepri e altri alieni.

"Sono così tenere..." fece Mikey, addolcito "Mi piacerebbe tanto avere un figlioletto tutto mio".

"Beh, trovati una ragazza, allora" schernì Raph, guardando solo e soltanto le uova incrinarsi maggiormente.

"Tecnicamente potresti, sai" rispose, invece, Donnie, stringendo la sua mano con fare dolce "Anche tu, in origine eri una lei, Otouto".

"WTF?" gridò Michelangelo, atterrito "Stai scherzando?".

"Benvenuto nel club, allora" ridacchiò Leonardo "Guardate!".

Un musino dolce smeraldo era appena sbucato dal primo uovo... un altro verde mela dall'altro. Occhi dorati nella prima, di un dolce marrone nella seconda tartarughina. Piccoli piastroni, codine, manine minuscole e piedini dolci. Guscetti morbidi.

Cuccioli grandi quanto due mani giunte.

Il sensei si strofinò una lacrima di commozione, mentre delle Guaritrici si occuparono dei neonati, lavandoli e controllandone i sessi.

"Congratulazioni" sorrise la prima donna, consegnando il primo cucciolo a Leonardo "Sono due bambine".

"Gemelline?" espirò il rosso, mai più felice "Oh, cavolo... non solo desideravo una bambina, ma addirittura due? Questo giorno è il più bello della mia vita!".

Leonardo accarezzò timorosamente la guancina della bimba che somigliava a Raphael, baciandole la testolina. Così tenera, dolce... estremamente calma e non come la sua copia che aveva già una bella grinta, muovendosi fra le braccia del focoso.

"Come sono belle! Così piccole!" sorrise Mikey, lasciandosi stringere il suo dito nella mini-manina della copia di Leo.

"Che nomi le metterete?" domandò "zio" Donnie.

Leonardo ci pensò su e sorrise quando ebbe la risposta; baciò Raphael ed espresse il suo pensiero.

"Se per te va bene, Raph, avrei pensato nomi orientali per onorare la memoria del Maestro Yoshi e il maestro Splinter anche".

Ognuno annuì più che d'accordo.

"Per la bimba che somiglia a Raph... Hanami, calma come un fiore al mattino e Reiki, che intende energia vitale... ed è esattamente ciò di cui è dotata la bimba che Raph tiene al petto...".

"Sono... semplicemente meravigliosi questi nomi, Leo" espirò il focoso, mentre Reiki si mosse un po' fra le sue braccia "Credo che abbia apprezzato anche lei!".

"Io dico che sono affamate!" esclamò Mikey, mentre Donnie gli accarezzò amorevolmente la guancia "Ehm... Donnie, perché queste fusa?".

Approfittando che Splinter, Leo e Raph fossero troppo presi dalle cucciole, Donnie si chinò per piantare un bacio sulle labbra dolci del fratellino.

"Perché mi sono accorto di amarti, Mikey... non posso più negarmelo...".

"T... tu...".

Donnie deglutì "Ma se non vuoi, io non mi allontanerò".

Mikey rimase leggermente stupito ma sorrise e bloccando il polso del fratello, lo tirò ancora alle sue labbra, baciandolo con molta più passione.

"Donnie... oh, Donnie..." fu quello che riuscì a borbottare nel movimento delle labbra che si assaggiavano a vicenda.

"Mikey...".

"Meglio agire con cautela..." ridacchiò il minore, allontanandolo un po' "Come hai detto tu, io posso avere un uovo. Meglio aspettare".

Capendo il significato, il genio scoppiò in una risata cristallina, abbracciando il minore che inspirò semplicemente il suo profumo gradevole.

"Ti amo, Otouto..." sussurrò sottovoce.

"Ti amo, Aniki...".


The End


Angolo dell'Autrice

Un'altra storia completata! Evviva! Bene, ragazzi, for the first time in forever (detto alla Frozen!), questa storia avrà un sequel. Quindi anche ora è andato tutto bene, non vi aspettate lo stesso in futuro!
Muahaahaah! Grazie speciali a coloro che hanno letto e recensito! :)
  
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