Fanfic su attori > Robert Downey Jr
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Autore: DocHL    19/07/2014    3 recensioni
Robert Downey Jr. L'uomo che ha perso la strada all'inizio, ma che poi ha vinto il mondo. Chi non vorrebbe una vita come la sua? Lo credeva anche lui, finché non viene a conoscenza del tradimento di Susan e si troverà di nuovo solo. Non volendo lasciar andar via l'amore della sua vita, incontra per caso una ragazza madre, Alex, bisognosa di soldi per mandare avanti suo figlio Cole, e lì l'idea: un accordo. Pagare Alex per essere la sua nuova fiamma solo alla vista delle telecamere per ingelosire Susan e riprendersela per non lasciarla più andare. Alex accetta e impone 3 regole:
1. Niente sesso
2. Baci solamente davanti le telecamere
3. Pagamento ogni 7 del mese
E se questo riuscisse a far avvicinare i due? E se le regole con il passare del tempo venissero infrante? Robert vorrà ancora tornare con Susan?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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You Found me




"Sticks and stones may break my bones
But your words break my heart
I'm not as strong as you think I am
I'm no superman"
(IM5-Superman)


Pioggia.
Pioggia scrosciante che cade.
Cosa strana, dato che ci troviamo a Los Angeles, ma come si dice?
Non può piovere per sempre, ecco, qui non può esserci sempre il sole. Tempo adatto se si pensa a cosa succederà tra poco. Nuvole nere, come se si fossero stancate del bianco, gocce di pioggia che continuano imperterrite a bagnare la terra, come se ci fosse stato per troppo tempo il sole. Scrosciante. Un rumore che culla chi, a quell’ora, è già a letto, che tranquillizza i lettori di libri troppo consumati e che innervosisce chi ancora è per strada, con l’unica intenzione di arrivare a casa e trovare riposo.
Questo è il caso di Robert.
Robert ama la pioggia, davvero. Dice che non c’è niente di meglio che addormentarsi con quella strana sinfonia ovattata nelle orecchie, sotto le coperte e con la persona che ama. Già.
Ha preso il volo più veloce per arrivare da lei, così da poterla stringere per il resto della notte. Pochi minuti e sarebbe arrivato a destinazione.
Mezzanotte e quindici minuti, non troppo tardi se ci si pensa, ma, conoscendola, sarà a letto da un pezzo. Poco importa. Farà attenzione a non svegliarla, e, magari, domani mattina le preparerà la colazione.
Arrivato a destinazione. Mezzanotte e ventiquattro.
Entra nella casa stravolta dal silenzio. Pochi gradini e potrà finalmente riposare. Poi, un rumore. Si blocca chiedendosi mentalmente se fosse ancora sveglia. Strano. Continua il cammino imperterrito.
Oh Robert, se solo sapessi, se solo tu fossi lo scrittore di questa storia, non entreresti mai in quella stanza, avresti preso un volo più tardi e tutto ti sarebbe sembrato così normale. Non te lo meriti tutto questo e ti do ragione se te la prenderai con me, ma non posso farci nulla. Arriva alla porta e l’unica cosa che sente sono dei profondi sospiri. No. Non vuole crederci, non può essere così. E’ la tv, è senz’altro la tv.
Apre e lo sguardo, invece di andare al centro del letto, si spinge verso l’enorme display. Spento. Solo allora la verità gli si getta addosso come una doccia fredda. Guarda il letto. Sospiri e lamenti continuano imperterriti, come se non esistesse, come se fosse un fantasma, come se si fosse dimentica che esiste anche lui.
“Susan…”
Riesce solo a pronunciare, e allora se ne accorge. Il silenzio cale nella stanza e le coperte si spostano rivelando due corpi nudi.
“Robert! Dovevi essere qui domani mattina.”
Lo dice come se fosse sola in quel letto, come se quella fosse una totalmente normale. Cambia discorso e lui lo odia e lei lo sa, ma dire qualcosa di diverso, in quel momento, le è sembrato impossibile. Solo allora nota i pugni di Robert stretti, le nocche diventate bianche.
“Qualche problema amico?”
Oh no. Ti prego. Non può davvero aver parlato l’altro, vero? Uno sconosciuto che si fa padrone in casa sua, altra cosa che odia. Lui è bello, più giovane con uno sgradevole accento inglese e l’unica cosa che Robert si chiede è come possa essere accaduto. Un insospettabile tradimento. Imprevedibile anche ai suoi occhi. Il giorno prima che partisse, una settimana fa, c’era lui in quel letto con lei e i sospiri di Susan erano solamente per lui.
“N- Non è come sembra.”
Ah. Nega. Terza cosa che odia, chi nega davanti l’evidenza. Sente il mondo distruggersi, i suoi anni di matrimonio sgretolarsi, l’amore donatole svanire e non se lo merita. E lei lo sa ma resta ancora lì, stretta a lui e allora anche lei diventa estranea ai suoi occhi. Chi ha amato per tutti questi anni?
Un amore che pensava fosse vero, a tratti perfetto, era solo frutto della sua immaginazione. Sei troppo sentimentale ed emotivo Rob, lo sai, ma non fartene una colpa. Sente la rabbia dentro le vene, come se non avesse più sangue e sia rimasta a regnare il suo corpo solo quella. Allora è così che ci si sente. Sconfitti dentro e fuori. Furiosi con lei e l’altro ma soprattutto con se stessi per non averlo saputo prevedere. Stupidi. Inutili. Fuori luogo.
“Fuori da casa mia. Ora.”
Dice guardando negli occhi l’inglese che sembra aver capito solamente ora la situazione. Complimenti Sherlock. In due minuti è già fuori di casa. Lei ancora continua a guardarlo, non sapendo giustificare un gesto così subdolo.
“Anche tu.”
“Cosa?”
“Fuori. Da. Casa. Mia.”
E allora diventa furiosa anche lei.
“Questa è anche casa mia!”
“Oh! Non secondo il notaio!”
Dice buttandogli dei vestiti addosso e prendendole la valigia.
Si veste in religioso silenzio, ma in quel momento, in quella stanza, la religione era scomparsa.
Arrivano alla porta di ingresso, fa un passo fuori dall’uscio per poi voltarsi.
“Robert, io…”
Un sorriso amaro gli compare sul volto prima di bloccarla.
“Vaffanculo.”
La porta ora è chiusa. Lei è fuori fisicamente, ma lui non è pronto a lasciarla andare. Non per uno come quello. Non per un inglesino. Si butta a terra, schiena contro il muro, ginocchia piegate e testa tra le mani, mentre le lacrime gli rigano il volto. Lui non piange mai. Non lo ha mai fatto. Non lo ha mai permesso a sé stesso, perché di pianti ne ha fatti fin troppi eppure non riesce a farne a meno.
Quarta cosa che odia, piangere dal dolore, come se avessero preso il suo cuore e l’avessero ripetutamente preso a calci. Non riesce a fermare le lacrime che continuano a scendere come la pioggia. Si alza in piedi e in un attimo è fuori. Sotto di essa. Testa bassa e pugni stretti, così che nessuno possa vederlo o notare la differenza. Susan non c’è. E’ andata via e non tornerà.
Mezzanotte e quarantasette.
Ed in quel momento si sente perso e solo contro tutti.





Hello People! :)

Dopo la maturità ho deciso di darmi ad una fanfiction su Robert che avevo in mente da un po'.
Ovviamente questo primo capitolo è molto corto, giusto per far capire cosa succede al nostro Rob. Gli altri saranno molto più lunghi. Tengo a precisare che in questo storia Robert non ha figli, né con Susan né con nessun altro. Tengo anche a precisare che non ce l'ho con Susan e non la reputo così stronza, è solamente una storia inventata. Posso definirla "What if?"...? Non lo so.
Comunque, recensite e ditemi se questo piccolo pezzo vi ha incuriosito un po'.


  
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