Quei due occhi lo studiavano,esaminandolo comre se fosse un qualcosa di anomalo,Harry era talmente scioccato di suo per il sogno e trovarsi di fronte lui non era di certo meglio;Non seppe come ma all'improvvisao si trovò un pezzo di carta e una penna fra le mani e rivolse uno sguardo interrogativo verso l'altro ma riddle rimase fermo al suo posto e Harry si trovo' inconsapevolmente ha scrivere. La sua mano fluiva libera sotto i suoi occhi,scrivendo parole su parole.senza mai esitare o fermarsi,vedeva solo lo scopo finale:liberarsi per un pò del dolore che lo attanagliava tutte le volte che ricordava...Quando mise giù la penna,tiro' un lungo sospiro,alzò lo sguardo e vide che il sole stava calando,lasciando posto all'imbrunire,con lo sguardo cerco' la figura ormai familiare e la trovò appoggiata ad un'albero spoglio,,con foglie morte e secche ai piedi,il vento che sembrava accarezzarlo gentilmente,muovendoil mantello,ma in lui non c'era niente di sereno,solo un'enorme solitudine e questo,non seppe perche,ma gli diede una scossa all'anima.
Come se avesse sentito il suo sguardo ,si giro' e vedendo il suo viso,ora capiva che quella freddezza era una maschera e che sotto c'era una persona vera,che aveva solo paura dei propri sentimenti,di essere umano.Tom sii avvicinò,con occhi scuri come labirinti,la faccia di pietra,si fermo' a qualche passo da lui e una mano pallida e aggraziata venne fuori dalle lunghe maniche;Senza dir nulla Harry gli porse il foglio,Tom lo prese,lo piegò due volte e lo strappò in tanti pezzettini.Chiuse le mani a coppa e portandosele alle labbra soffio' delicatamente per portarli verso il vento,che li acchiappò e li portò via con sè tra le case ...Harry,per tuttu il tempo di quell'azione era rimasto sorpreso e immobilee una sola domanda gli frullava in testa,che senza accorgersene fece ad alta voce: Perche??
Riddle non gli rispose e decise di riprendere il viaggio,non fu un'atto di codardia o altro ma semplicemente non sapeva nemmeno lui cosa dire però sentendo quegli occhi puntarlo ancora con quella domanda rispose semplicement"tu soffrivi,avevi bisogno di qualcosa che ti aiutasse per il dolore e io ti ho dato un modo per farlo,niente di più niente di meno" e fini' con un'alzata di spalle noncurante e Harry per la prima volta in vita sua,permise a se stessodi provare fiducia nel prossimo.
Continuarono il percorso le due figure,cosi' estranee ma allo stesso tempo familiari,che per quanto appena conosciutesiavevano creato un fliebile legame invisibile che  inconsapevolmente li aveva completati l'uno con l'altro.
tom si rifiutava di parlare o altro che il posto dove era appena successo quel fatto cosi inconsueto non era da lui,ma in qualche modo aveva iniziato ha cambiarlo,risvegliando in lui quel lato debole e inutile dei sentimenti che aveva faticosamente represso negli anni e un pensiero sibillino gli arrivo' e cioè che per quanto il ragazzo fosse bello e avesse un carattere cosi' ribelle forse era un'arma a doppio taglio...questo lo fece pensare equando arrivarono alla passaporta sottoforma di un grande portone con enormi radici.che si arrampicavano come radici,infiltrandosi nell'antica casa,non potè non trattenere un sospiro di soglievo.Si girò verso l'altro e con faccia seccata gli fece cenno di toccare la porta e subito la passaporta ebbe effetto,facendo sentire il vuoto come delle vertiggini,il nulla e lo smarrimento che non sarebbe mai diventato familiare nemmeno dopo secoli. Ad Harry ci volle un pò per riprendere il controllo del proprio corpo e inconsapevolmente si accorse di essersi attaccato alla manica di Riddle e senza capacitarsene ci rimase non avendo nessuna risposta o reazione negativa dall'altro,in cui si stavano agitando emozioni ormai perse come la gioia o l'affetto per quel semplice gesto o il senso di protezione e tutto questo non faceva altro che metterlo in confusione.Harry,si accorse di essere iu un lungo corridoio buio,frammentato di tanto in tanto da torce,con mattonelle antiche e aveva un forte odore di umidità,sembrava più un passaggio segreto che un vero corridoio;Era da una ventina di minuti che camminavano ed Harry sempre,caparbiamente,attaccato alla manica di Tom_e non era perche aveva paura ma semplicemente sentiva ancora i sintomi della smaterializzazione e poi era l'unica ragione logica per lui_,iniziava ha sentire il nervoso e di certo il silenzio assoluto e il buio non aiutavano.Aveva una voglia matta di correre verso il minusolo foro di luce che si iniziava ha vedere e sperò,con tutto se stesso che fosse un posto sicuro.

 

Scusate per l'enorme ritardo,sono appena tornata e ho cercato di mettermi almeno un pò in pari con la storia. Ovviamente ringrazio tutti dai lettori silenziosi ai recensori,a chi ha messo la storia come preferita o seguita e chi l'ha letta soltanto,vi ringrazio molto e spero che vi piaccia quest'ultima creazione e vi dico che sto scrivendo una cosuccia nuova che presto posterò.Alla prossima.