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Autore: Aelia    19/07/2014    0 recensioni
Per un attimo il suo sguardo si fermò sul mio. Il mio corpo fu percorso da brividi. E’ vero, aveva degli occhi intensi e sembravano riuscire a leggerti l’anima, ma erano così freddi da farmi rabbrividire. Per un attimo ci fissammo in silenzio, cercando di penetrare ognuno nei pensieri dell’altro...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Seijuro Akashi, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le vacanze estive erano finite, era il primo giorno di scuola. E io stavo facendo tardi. << Ciao! >> salutai velocemente mio padre uscendo. << In bocca al lupo >> mi disse << Crepi >> urlai chiudendo la porta e correndo verso il bar dove mi dovevo incontrare con Ivory. Indossava la divisa del Rakuzan, la gonna scura e la camicia bianca con sopra la giacchetta dello stesso colore della gonna (la mia stessa divisa), aveva raccolto i capelli rossi in una coda alta e stava battendo il piede a terra dall’impazienza. << Ciao >> la salutai sorridendole. Lei mi fulminò con lo sguardo << E’ dalle 7:40 che ti aspetto! >> strepitò. Guardai l’orologio, le 7:45 << Si, e sono in ritardo di cinque minuti. Non rompere, tu l’altra volta che siamo uscite eri in ritardo di venti minuti >> replicai. Lei alzò gli occhi al cielo, dopo di che ci incamminammo verso la scuola. << Non vedo l’ora di vedere la scuola! Dicono sia bellissima, e poi finalmente incontrerò gente matura! Alle medie ci sono solo oche e ragazzi stupidi! >> disse lei tutto d’un fiato. Ridacchiai, sembrava una mitragliatrice. Finalmente arrivammo al Rakuzan. Era a dir poco enorme. C’era un gradissimo spazio verde, la sede era enorme, e aveva tre palestre, tutte e tre grandi, che contenevano una piscina, campo da basket, all’esterno il campo di pallavolo e calcio. Minchia. Entrammo dentro la scuola dove c’erano i senpai ad attenderci. Ci suddivisero in classi. Io e Ivory eravamo insieme. Andammo in classe. Ad aspettarci c’era il professore dirigente scolastico, il professor Rintao, che ci fece presentare, e ci fece visitare la scuola. Il primo giorno passò bene e, non appena tornata a casa, raccontai tutto a mio padre. Lui ridacchiò << Dalla tua descrizione mi sembra che ti piaccia >> dedusse. Io annuii, contenta della mia scelta. *** Rakuzan*** << Akashi >> chiamai il ragazzo che si stava allenando. Lui si volto verso di me << Si, che c’è coach Shiro Ganeeiji ? >> mi chiese. << Vieni un attimo con me >> gli dissi indicandogli il mio ufficio. Lui mi seguì. Mi sedetti sulla poltrona e feci sedere Akashi sulla sedia di fronte alla mia. << Quando sei andato a trovare il tuo vecchio coach delle medie, hai visto i giocatori, che ne hai pensato? >> gli chiesi << Non vinceranno mai nessuna nazionale, fanno pena, non capisco come il Teikou si sia potuto abbassare così tanto >> mi rispose lui. Come pensavo, avevo avuto la stessa sensazione anch’io quando li avevo visti. << Beh, mi dispiace contraddirti, ma hanno vinto una nazionale, e non hanno ancora perso una volta >> . Il suo sguardo si fece acuto << Impossibile, ho visto quella squadra con i miei occhi, facevano pena, e io non sbaglio mai >> . Annuii << Loro sì, ma la loro manager no. E’ grazie a lei se hanno sempre vinto. Era lei che gli preparava le tutte le strategie e gli dava informazioni sulle squadre avversarie. Un po’ come la vostra vecchia manager Momoi Satzuki, solo che lei è ancora più brava. Vedi questa ragazza è appena entrata in questa scuola, voglio che la convinci a farci da manager >> gli dissi. Lui ci pensò un attimo, poi disse << In che classe è? >> << Prima A, ma tanto domani lei e la sua classe verranno in palestra per vedervi e fare allenamento con voi, si chiama Yuki Masaaki >> gli risposi. Ogni anni facevamo giocare i primini con la squadra di basket, era un ottimo modo per invogliare i ragazzi ad iscriversi. Akashi annuì, dopo di che tornò ad allenarsi con il resto della squadra. La mattina seguente arrivai in tempo a scuola e il professore ci accompagnò in palestra. E ci suddividemmo negli spogliatoi. I ragazzi a destra e le ragazze a sinistra. Mi cambiai velocemente, fremendo dalla gioia. Amavo giocare a basket, non soltanto fare il manager. << Non vedo l’ora di incontrare la squadra di basket! Ho incontrato il capitano, Seijuuro Akashi, è bellissimo, poi con quegli occhi profondi ti fa sciogliere! Sono sicura che gli piacerò anch’io >> disse una ragazza con i capelli castani e gli occhi verdi. La inquadrai un attimo. Shorts mini, canottiera molto, ma molto scollata, e molto trucco, anche se dovevamo fare palestra. In una parola, troia, oppure sgualdrina, o battimarcapiedi, c’erano molti termini con cui indicarla. Uscimmo dallo spogliatoio e entrammo nella palestra dove c’era il campo di basket. Si stavano già allenando dei ragazzi. La squadra più forte tra tutte; il Rakuzan. Fermarono gli allenamenti e si diressero verso di noi. A capo di tutti stava il capitano, Akashi. Per un attimo il suo sguardo si fermò sul mio. Il mio corpo fu percorso da brividi. E’ vero, aveva degli occhi intensi e sembravano riuscire a leggerti l’anima, ma erano così freddi da farmi rabbrividire. Per un attimo ci fissammo in silenzio, cercando di penetrare ognuno nei pensieri dell’altro. Poi lui tornò a guardare l’intera classe e io mi sentii libera, senza il peso del suo sguardo. << Allora, benvenuti al Rakuzan, oggi giocherete e vi allenerete con noi. Vi presento la squadra: lui è il n 8 Nebuya Eikichi, centro >> era un tizio enorme dalla pelle scura, sembrava più un lottatore di wrestling << lui è il N 7 Hayama Kotarou , ala piccola >> aveva corti capelli biondi, gli occhi dorati e un sorriso stampato in faccia << lui è il n 6 Mibuchi Reo, guardia >> aveva i capelli e gli occhi neri e ci stava sorridendo cordialmente << lui è il n 5 Mayuzumi Chihiro, ala grande >> aveva i capelli e gli occhi castano chiaro, la sua espressione sembrava... vuota. << e infine io sono il n 4, il capitano, gioco nel ruolo di playmaker e sono Akashi Seijuurou >> concluse. Akashi aveva corti capelli rossi, come gli occhi, uno di un rosso più intenso, l’altro un po’ più chiaro. Ci divisero in cinque squadre da quattro, e in ognuna di esse ci andò una del Rakusan. Nella mia squadra c’eravamo io, Ivory, la troia di prima, che scoprii si chiamava Isba, un ragazzo di nome Rok e...Akashi. Mi allontanai leggermente da lui, mi metteva i brividi. Il primo che avremmo affrontato sarebbe stata la squadra di Mibuchi. Per la palla a due andammo io e un altra ragazza, Aiday. Il coach lanciò la palla. Piegai le ginocchia e mi lanciai verso la palla, riuscendo a prenderla per prima. Guardai un attimo i miei compagni. Ivory era scarsissima, se le avessi lanciato la palla l’avrebbe lasciata cadere per terra, Rok era troppo lontano, Isba sembrava stordita, in pratica l’unico a cui poteva darla era Akashi, solo che l’idea di averlo in squadra m’inquietava , comunque gli passai la palla. Appena l’ebbe ricevuta corse verso il campo avversario. Mi misi a correre anch’io verso il loro canestro. Akashi si trovò di fronte Mibuchi. Fece un passaggio che a mal’appena notai e mi ritrovai la palla tra le mani, cazzo, era velocissimo. Ero dietro la linea, perciò mi preparai a fare un canestro da tre punti. Saltai e lanciai la palla e, come previsto, entrò. Ivory mi corse incontro abbracciandomi << Sei incredibile! >> esclamò << Già! Sei fortissima! >> concordò Rok dandomi il cinque. << Bel tiro >> mi disse Akashi << Bel passaggio >> replicai. Vincemmo la partita per merito di Akashi. Io segnai qualche punto, ma vincemmo grazie a lui. << Siete incredibili! Ma non siete stanchi? >> chiese Ivory << Sono abituato a partite ben più faticose >> rispose Akashi << Stanchi!? Io mi sto divertendo da matti! >> esclamai con un sorriso a trentadue denti. Ivory alzò gli occhi la cielo << La solita >>. Vincemmo anche le partite seguenti, finendo primi, al secondo posto la squadra di Mibuchi, al terzo posto la squadra di Nebuya, al quarto posto Hayama, e per ultimo la squadra di Mayuzumi. << Beh, in un certo senso me l’aspettavo che saremmo arrivati primi >> disse Ivory. << Ovvio! C’era Akashi-kun ad aiutarci >> disse Isba prendendolo sottobraccio. Lui la guardò con uno sguardo così glaciale e ostile che notai da dov’ero che era rabbrividita dallo spavento, infatti si staccò immediatamente da lui. << Quello era ovvio, io mi riferivo a Yuki >> disse Ivory << Perché? > > domandò Rok curioso. << Beh, lei è molto, ma molto, competitiva, e non sopporta di perdere. Perciò se l’avversario non si può battere fisicamente, lei s’inventa delle strategie a dir poco incredibili pur di vincere >> gli spiegò. Akashi mi guardò << E’ un ottima cosa >> mi disse. Scrollai le spalle. << So che nella tua vecchia scuola facevi la manager di basket, hai intenzione di farlo ancora qui? >> mi chiese Akashi. Rimasi leggermente sorpresa, mi stava chiedendo di fare da manager alla sua squadra? << Beh...non ci ho ancora pensato >> gli risposi. << Beh, se vuoi posso farti da manager io >> gli propose languidamente Isba. Akashi la guardò dall’alto in basso e, senza neanche darle una risposta, se ne andò, tornando dai suoi compagni. Isba mise il broncio. Alzai gli occhi al cielo, dio santo che tonta! Facemmo ancora allenamento con il Rakuzan, dopo di che ci dirigemmo negli spogliatoi per cambiarci. Stavo per andarmene quando Akashi mi fermò. << Che c’è? >> gli chiesi << Al coach farebbe piacere se tu diventassi la nostra manager >> disse freddamente. << Te l’ho già detto, non sono sicura di volerlo fare >> gli ripetei << Perché? >> << Beh, fare la manager è un compito che richiede molto tempo, e temo che, se lo facessi, interferirebbero con il mio andamento scolastico. L’anno scorso non ho avuto problemi, ma il Rakuzan è molto più impegnativo >> gli spiegai. Lui mi guardò per un attimo con il suo sguardo freddo. Provai a vedere cosa c’era oltre, ma era impossibile capirlo, erano impenetrabili. << Facciamo così, tu ci farai da manager per due mesi, se la cosa funziona, continuerai a farlo, se no smetterai >> decise e fece per andarsene. << Aspetta! >> dissi trattenendolo per il polso. Fui scossa dai brividi non appena toccai la sua pelle, perciò lo lasciai subito << Non ti ho ancora detto sì o no >> gli feci notare. Il suo sguardo divenne più acuto, si avvicinò a me, finché il suo viso fu talmente vicino al mio da riuscire a sentirne il caldo respiro << Non era una richiesta. Era un ordine, e i miei ordini sono assoluti >>. Per un attimo mi sentii incantata dai suoi occhi. Non riuscivo a muovermi, ne tantomeno a parlare. << Cominciamo domani, vengo a prenderti io >> disse andandosene. Rimasi come un ebete a guardare sconvolta il punto in cui se n’era andato. << Yuki, dai muoviti, dobbiamo andare >> disse Ivory che era uscita dagli spogliatoi. Mi riscossi e rabbuiata andai a cambiarmi. << Che c’è? Sembri di cattivo umore >> << Niente >> borbottai e andai a cambiarmi. Durante le ore successive di algebra e inglese continuai a ripensare a quell’episodio. Non mi piaceva affatto Akashi, era decisamente troppo prepotente per i miei gusti, e prima non è che mi avesse trattato particolarmente gentilmente. Avevo deciso, l’indomani gli avrei comunicato la mia decisione, non avevo intenzione di farli da manager. Le ore finirono e io andai a casa mia con Ivory che mi accompagnava, dato che facevamo la stessa strada. << Che hai intenzione di fare oggi? >> mi chiese. Scrollai le spalle << Non lo so, penso che rimarrò a casa >> << Beh dato che non hai programmi, hai intenzione di venire con me ad una festa? >> mi chiese iper eccitata. Inarcai un sopraciglio, alquanto diffidente << Che festa? >> << Beh, un mio amico la organizza per i suoi sedici anni, e mi ha invitata. Ha detto che potevo portare chi volevo. Il ragazza si chiama Kise Ryota >> mi spiegò. Mi fermai di botto << Cosa? Kise Ryota?! >> . Si fermò anche lei e mi guardò confusa << Lo conosci? >>. Le lanciai un occhiataccia << Certo che lo conosco! Veniva nella nostra stessa scuola media, faceva parte della “ Generazione dei miracoli ”, poi è andato al Kaijou, ed è entrato nella scuola di basket della scuola, diventandone il giocatore più importante. E’ molto bravo a giocare, la sua specialità è quella di copiare le mosse altrui >> dissi tutto d’un fiato . Ivory mi guardò per un attimo confusa, poi mi sorrise << Si vede proprio che sei una manager >> Sbuffai << Comunque, hai intenzione di venire? >> chiese tornando sull’argomento principale. Ci pensai un attimo << Tanto non ho niente da fare, quindi va bene >> accettai. << Si! >> esultò battendo le mani dall’eccitazione << Allora vestiti sexy, così facciamo colpo su qualche ragazzo >> disse lei ammiccando. Mi misi a ridere, la solita maniaca << Ci puoi scommettere >> le dissi. -------------------------------------------------------------------------------- Angolo autore Ciauuuu! Ed ecco il secondo capitolo, spero che vi piaccia!
  
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