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Autore: Taila    03/09/2008    1 recensioni
Yamato passò uno sguardo preoccupato sui membri che avrebbero fatto parte della missione: Naruto era così furioso per la presenza sfrontata del suo, ormai, ex amico che sembrava sul punto di liberare tutto il potere distruttivo di Kiyuubi; Sasuke aveva l'espressione di chi voleva essere ovunque tranne li e riteneva tutto quello un'immensa scocciatura; Sakura stava impiegando tutte le sue energie per mantenere i suoi propositi di trattare Sasuke come se fosse invisibile; Sai disegnava tranquillamente, ritraendo Naruto, un soggetto che da qualche tempo riteneva interessante. Per un attimo si chiese cosa fosse passato nella mente dell'Hokage quando aveva scelto i membri per quella missione...
Un lampo di preoccupazione sfrecciò nei suoi occhi quando lesse il nome dell'ultimo componente della squadra: era sicuro che avrebbe accettato solo per poterlo uccidere con tranquillità...
Socchiuse gli occhi e pregò Kami che quei cinque non si uccidessero a vicenda!
Genere: Triste, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho scritto questo capitolo di getto stamattina, per dimenticare un po’ la gamba ingessata ed il dolore… Questo capitolo è incentrato tutto sulla figura di Sasuke e rileggendolo mi sembra di aver rivalutato un po’ il nostro principino… ma presto riprenderò a tormentarlo! *.*
Ringrazio: Iry_kun: ecco qui il continuo, spero che ti piaccia ^^ Dubhe era un personaggio fantastico, solo che il suo cambiamento e stato troppo veloce secondo me, doveva essere più graduale… ma è solo una mia impressione, eh!; Capitatapercaso: Ti ringrazio tantissimo, il mio ego sta saltellando per tutto il salotto felice! ^^ Sono sollevata che ti piacciano le scene descrittive, ho sempre paura che risultino troppo noiose… ^^’’’ Per i Burattini mi sono ispirata agli zombie, mi serviva qualcosa per testare la pericolosità del team 7 senza far scendere subito in campo le ‘Dodici Eclissi’. Beh, sto scrivendo un original slash sui cavalieri Teutonici; ringrazio Ako delle Tenebre, Ladyarle e Vodia per aver inserito la fic tra i loro preferito; e tutti coloro che hanno anche solo letto, e che leggeranno e commenteranno questo capitolo.
Non mi resta che augurarvi buona lettura, al prossimo capito gente ^.^


4. Salvezza.

L’impatto con l’acqua era stato tremendo, a Sasuke era sembrato di scontrarsi con una lastra di marmo prima di sprofondare nell’acqua gelida. Per un istante era rimasto sospeso, troppo intontito per fare qualsiasi cosa, dando così al fiume l’opportunità di imprigionarlo sottacqua, in una bara trasparente e viscosa che gli impediva di muoversi e di respirare; quando si riprese dovette lottare con tutte le sue forze per non venire trascinato via e per poter riemergere, e gli sembrava di avere centinaia di aghi infilzati nel corpo. Sfruttando tutte le sue forze Sasuke riuscì a riemergere ansimando pesantemente alla ricerca d’aria con cui riempire i suoi polmoni in fiamme, l’acqua vorticando impetuosamente lo schiaffeggiava violentemente in volto in ondate che lo sballottavano da un lato all’altro senza concedergli sosta. Ad ogni boccata gli sembrava di respirare gas incandescente, mentre le forze stavano scemando velocemente. Solo dopo alcuni lunghi istanti di lotta contro l’acqua, si rese conto che non c’era alcuna traccia di Miwa, si guardò più volte intorno ma non riuscì a vederla; eppure ricordava perfettamente che era precipitata nel vuoto con lui, che aveva lasciato la presa su di lui solo quando erano caduti nel fiume: probabilmente era svenuta ed ora si trovava da qualche parte sotto quella corrente spumeggiante e violenta, in bilico tra la vita e la morte! Doveva salvarla, lui era l’unico che potesse farlo: aveva i mezzi e l’opportunità, se non l’avesse fatto Miwa sarebbe morta! Deglutì a vuoto davanti quel pensiero, davanti la prospettiva di dover restare ancora in quelle acque gelide per cercare una persona che praticamente era già spacciata…
… qualcosa dentro di sé scalpitava per mettersi in salvo infischiandosene di tutto e tutti…
Eppure aveva ancora davanti agli occhi il suo volto teso e concentrato di Miwa mentre cercava di sorreggerlo, le orecchie gli risuonavano ancora dei suoi gemiti di sofferenza mentre quegli essere la colpivano per farle perdere la presa.
Non poteva abbandonarla, non avrebbe mai saputo spiegare perché uno come lui facesse una cosa simile invece di salvarsi la vita, ma era quello che sentiva di fare in quel momento.
Prese un paio di profondi respiri e poi si immerse. La cercò a lungo, fino a farsi scoppiare i polmoni, ma di Miwa non c’era traccia. Riemerse e respirò ancora una volta per poi immergersi ancora, decidendo di spingersi un po’ più lontano questa volta; e dopo poco la trovò priva di sensi ed adagiata scompostamente sul fondale, i capelli che le ondeggiavano attorno al volto come alghe nere: la corrente l’aveva trascinata facilmente per diversi metri. Si avvicinò, le passò le braccia attorno al tronco e se la strinse contro, riprendendo poi a nuotare per riemergere. A fatica Sasuke si trascinò verso la riva, lottando disperatamente contro quelle forze della natura per non farsi trascinare via, con una mano si aggrappò al terreno morbido ed umido quando raggiunse la riva e per un attimo sembrò perdere la presa sul fango che la ricopriva, ma alla fine riuscì ad issarsi ed a mettere entrambi in salvo.
Sasuke distese Miwa sulla schiena, quando le sfilò le mani da sotto il corpo sbatté contro qualcosa di duro e guardando la mano la trovò ricoperta di un liquido rosato, subito la girò quel tanto gli permettesse di scoprire un kunai infilzato nella sua schiena all’altezza del fianco sinistro, imprecò violentemente rendendosi conto di quanto fosse critica la situazione, perché il kunai non era la parte più preoccupante: Miwa non respirava, doveva avere i polmoni pieni d’acqua, doveva praticarle la respirazione artificiale per fargliela rigurgitare. Senza pensarci le chiuse il naso e le aprì la bocca, per poi chinarsi su di lei per inviarle aria nei polmoni per poi eseguire il massaggio cardiaco. I minuti passavano lenti senza ottenere alcun risultato, Miwa continuava a restare distesa immobile, senza dare segni di vita, pallida e con le labbra livide. Quando Sasuke stava per demordere avvertì un fremito scuotere le labbra della ragazza contro le sue, si scostò appena in tempo per vederla riaprire gli occhi e afferrare un profondo ansito, dopo il quale iniziò a tossire violentemente; Sasuke l’aiutò a voltarsi sul fianco per farle espellere l’acqua dai polmoni. Miwa tossiva e tremava, sputando di tanto in tanto rivoli d’acqua: a Sasuke sembrò fragile ed indifesa in quel momento. Quando si fu calmata, Miwa sollevò stancamente le palpebre posando sul ragazzo uno sguardo opaco e perso, come se non fosse veramente vigile in quel momento; infatti l’attimo dopo era scivolata nuovamente nell’incoscienza. Una folata di vento freddo fece accapponare la pelle a Sasuke ricordandogli che erano bagnati fradici e che non potevano restare ancora li, altrimenti sarebbero morti assiderati. Sfruttando le ultime forze si caricò la ragazza sulla schiena e si mise alla ricerca di un riparo per la notte.
Nelle vicinanze trovò una grotta incassata nella parete rocciosa che delimitava il corso d’acqua, era umida e poco profonda, ma almeno sarebbero stati all’asciutto. Crollò letteralmente sulla roccia, prostrato dalla lotta contro la furia delle acque e dal peso che aveva portato sulle spalle. Si distese supino ansimando intensamente, cercando di recuperare quel tanto di forze che gli permettesse di terminare quello che aveva iniziato, solo dopo si sarebbe concesso di riposare: erano fradici, l’acqua stava rubando ad entrambi calore corporeo, aggravato nel caso di Miwa dalla perdita di sangue, non poteva nemmeno accendere un fuoco per riscaldarsi, altrimenti avrebbe segnalato la loro presenza ai nemici che sicuramente li stavano cercando, e c’era una sola cosa che potesse fare; inoltre doveva cercare di tamponare le ferite di quella ragazzina e tentare di sopravvivere fino alla mattina successiva. Per prima cosa Sasuke si liberò della casacca del kimono e dei calzari che sentiva umidi e gelidi contro la sua pelle, poi si dedicò completamente a Miwa; ruppe la maglia della ragazza attorno al kunai per potergliela sfilare senza causarle ulteriori danni, quindi le slacciò la cintura e la liberò degli stivali, togliendole poi i pantaloni. Iniziò a rovistare nel suo zaino, che aveva miracolosamente salvato, tirandone fuori diverse lunghezze di stoffa per fasciature, e quando riportò lo sguardo sulla ragazza ancora svenuta a Sasuke cadde tutto dalle mani per la sorpresa. Non era stato attirato dalle numerose cicatrici che sfiguravano impietosamente tutta la sua pelle, anche lui ne aveva una discreta collezione, ma dal tatuaggio che Miwa aveva sul petto, tra i seni: sotto il simbolo della casata degli Uchiha, c’erano due katane con le lame incrociate, il tutto segnato da una lunga striscia di pelle cicatrizzata che lo tagliava da parte a parte diagonalmente. Non riusciva a capire cosa potesse significare, non aveva mai visto niente del genere. Dopo una lunga osservazione riuscì a riscuotersi quel tanto da ricordarsi che doveva curala prima che potesse morire dissanguata. Per prima cosa si dedicò al kunai: la mise bocconi, ringraziando mentalmente Kami che fosse svenuta, quindi impugnò l’arma e, dopo aver inspirato un paio di volte, con uno strattone deciso la tirò via. Più velocemente che poté prese un grosso groviglio di stoffa e lo premette sulla ferita per bloccare la fuoriuscita di sangue, con l’altra mano iniziò a cercare nel suo zaino ago e filo. Infilando le dita sotto la stoffa iniziò ad esplorare la ferita alla ricerca di danni interni, come gli aveva insegnato a fare Kabuto: aveva sempre trovato noiose ed inutili le sue lezioni, ma in quel momento si ritrovò a ringraziarlo. Non trovando lesioni interne, prese ago e filo ed iniziò a ricucirla: non era mai stato bravo in quelle cose, era solo un intervento temporaneo prima di ritornare dagli altri ed affidarla a Sakura. Mentre cercava di cucire insieme i due labbri della ferita, Sasuke si trovò a ripensare a quello che Miwa aveva fatto per lui poco prima, durante l’attacco. Non avrebbe mai creduto che potesse rischiare la sua vita per salvare lui! Sasuke conosceva l’odio, l’aveva provato in prima persona, sulla sua pelle e sulla sua anima, e sapeva cosa poteva scatenare dentro. Lui aveva solo odiato nella sua vita, alimentando quella fiamma che gli bruciava dentro quando questa minacciava di affievolirsi per poter continuare ad odiare Itachi: non avrebbe mai messo a repentaglio la sua vita per salvare quella di suo fratello! Davanti a quel pensiero immaginò se stesso ed Itachi nella stessa situazione in cui si erano trovati lui e Miwa… No! Lui non si sarebbe mai precipitato se avesse visto suo fratello cadere oltre il bordo di un burrone, e men che meno avrebbe cercato di trattenerlo, continuando a resistere ostinatamente anche quando i nemici avessero iniziato a torturarlo… Lui lo avrebbe lasciato cadere senza muovere un dito, fingendo di non vedere, senza provare alcun rimorso…
Allora perché Miwa l’aveva salvato accantonando l’odio profondo che nutriva per lui? Come si poteva fare una cosa del genere? Non riusciva a capire, non lui che aveva sempre pensato solo a se stesso, senza pensare che le sue decisione avrebbero coinvolto anche le persone che gli erano intorno…
Sapeva solo che lui non ci sarebbe mai riuscito…
… per Sasuke odiare e scappare era più facile che perdonare ed amare!
Chiuse la fasciatura e riportò Miwa supina, le prese il braccio destro ed iniziò a liberarlo del filo di nylon che vi era avvolto attorno ed penetrato in profondità nella carne: altro dolore che aveva affrontato per lui… Avvertì una profonda tristezza impregnarli il petto, ma non seppe spiegarsene il motivo…
Per ultima cosa si dedicò alla spalla lussata, con un altro strattone deciso e potente rimise l’osso in asse, bloccando poi l’arto con le ultime fasce che gli erano rimaste in una stretta fasciatura. Sospirò sfinito, asciugandosi l’acqua ed il sudore che gli scorrevano lungo il viso: al su risveglio avrebbe Miwa trovato un dolore atroce ad attenderla!
Aveva fatto tutto quello che poteva per lei, ora doveva solo aspettare.
Si sedette dietro di lei, sollevandola e stringendosela di nuovo contro, cercando con quel contatto di riscaldarsi reciprocamente. Quando la pelle di Miwa venne a contatto con la sua, Sasuke sussultò: era bollente! Velocemente le portò una mano sulla fronte costatando che aveva effettivamente la febbre alta: probabilmente le era salita per lo choc delle ferite e la perdita di sangue… Strinse ancora di più la presa delle sue braccia e gambe su di lei, avvolgendola come se fosse stato una grossa coperta, sperando che bastasse a riscaldarla ed ad impedire che la febbre salisse ancora. Solo allora si permise di osservare veramente Miwa: si chiese chi potesse essere veramente quella ragazza, perché portava il simbolo degli Uchiha tatuato addosso, perché lo odiava così tanto senza averlo mai incontrato prima…
Mentre osservava il volto di Miwa, contratto ed arrossato dalla febbre, una vaga sensazione di familiarità lo pungolò, mentre un altro volto sfumato e quasi completamente dimenticato si sovrappose a quello di Miwa…

  
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