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Autore: Kyl8    19/07/2014    1 recensioni
Come riuscire ad amare una donna? Questo e quello che vuole scoprire Piero facendosi aiutare dalla sua vicina di casa, Emma.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Rimasero tutta la notte a parlare così come avevano fatto tre mesi prima, quando Emma gli aveva curato la mano e si era offerta di aiutarlo a trovare l’amore. Ma questa notte era diverso. Lei, per la prima volta, gli stava aprendo il suo cuore; tutte le sue insicurezze, le sue paure, i suoi dolori, i suoi segreti adesso erano anche di Piero, di quel vicino irritante e superficiale che ore le accarezzava i capelli tenendola sul suo petto, che rideva come un matto ad ogni sua battuta, che aveva imparato a farsi amare anche da Gipsy a furia di grattini dietro le orecchie.
Era quasi l’alba quando Piero le diede un bacio in fronte le la lasciò addormentata sul divano. Appena chiuse la porta alle spalle si tese conto dello stupido errore che stava commettendo. Era lei quella che voleva, era lei che lo faceva sentire felice, a casa, completo, assolutamente se stesso. Bussò con impeto alla porta di Emma.
La ragazza si stiracchiò e andò ad aprire scalza e in camicia da notte domandandosi che cosa avesse dimenticato quell’imbecille. Se lo trovò a pochi centimetri dal viso e, dopo una frazione di secondo che ai due sembrò eterna, Piero le mise una mano dietro la nuca e la baciò con passione, mentre con l’altra la attirava a se. Emma si lasciò baciare perché presa completamente alla sprovvista, poi, quando tornò in se stessa, lo allontanò spingendo il suo petto con entrambe le mani –Che cazzo fai?- -Ti amo- fu l’unica cosa che riuscì a dire l’uomo.
Emma si allontanò ancora sconvolta e andò in cucina lasciandolo come un fesso davanti alla porta. Non avendo ricevuto nessun esplicito invito ad accomodarsi fuori, Piero si chiuse la porta alle spalle e raggiunse Emma in cucina dove la trovò seduta con un bicchiere d’acqua in mano e lo sguardo perso nel vuoto.
Le si sedette di fronte pronto ad aprirle il cuore ma lei lo anticipò parlando come una schizzata –Sei impazzito? Ti sei bevuto il cervello? Ti sei fatto di droghe pesanti? Cosa credevi di fare? Non sei riuscito ad innamorarti e cerchi uno sfogo? Dio, fossi bella forse ti capirei, ti accontenti di poco ormai…-
Stanco della sua parlantina nevrotica la interruppe parlando a voce alta, quasi urlando –Ti sbagli alla grande, signorina so-tutto-io, questa volta hai proprio toppato. I tuoi consigli sono stati ottimi, perfetti. Infatti mi sono innamorato! Sì, hai capito bene: io, Piero cuore di ghiaccio, mi sono innamorato. Mi succede tutto quello che mi avevi anticipato, il cuore che batte all’impazzata, lo sfarfallio allo stomaco, quella fastidiosa sensazione di calore e sudorazione esagerata…quando mi guardi. Quando mi sfiori.-
Emma aveva lo sguardo incollato su di lui, gli occhi miele sgranati come non li aveva mai avuti. Piero continuò in maniera più pacata –Mi succede solo quando sono con te. Lo so, non credevo neanche io che potesse accadere, ma è così. Sei diventata la mia migliore amica, sei come una sorella, so tutto di te e tu conosci ogni cosa di me, ma non mi basta più. Io voglio passare accanto a te il resto dei miei giorni, voglio fare l’amore con te, voglio avere il tuo corpo. E non guardarmi così, non ricominciare con la storia del “sono brutta” “non sono abbastanza” “diventerò una cicciona rompipalle”. Rompipalle ci sei già!- disse scoppiando a ridere. Ma Emma rimase seria. Era ancora troppo insicura, non sarebbe stata una buona compagna di vita perché non sarebbe riuscita ad essere perfetta come Piero si meritava.
Ma lui, vedendo la sua titubanza, pensò che Emma non lo amasse, che il sentimento fosse unilaterale e non ricambiato. Allora si alzò e con lo sguardo sconfitto le diede un bacio sulla guancia –Ok, ho capito. Beh, possiamo comunque rimanere amici, giusto?- -No- rispose la ragazza d’impulso. Si alzò dalla sedia trovandosi a pochi centimetri dal suo respiro, poi raccolse tutto il coraggio che aveva in corpo e poggiò delicatamente le labbra su quelle dell’uomo che amava e che non aveva intenzione di lanciarsi scappare. Quando si separarono riuscì a sentire i muscoli delle braccia di lui contrarsi sotto il suo tocco delicato e il suo sguardo addosso. –Ma quando sarò vecchia, lagnosa e isterica non voglio sentirti lamentare- gli disse prima di baciarlo di nuovo.
   
 
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