VIAGGIO NEL
TEMPO
-PARTENZA-
Un raggio di luce raggiunse il viso della donna avvinghiata al
cuscino del letto.
Aprì gli occhi lentamente e subito spostò lo
sguardo verso la persona situata vicino a
lei.
Non poté fare a meno di notare quando apparisse diverso il
carattere di Vegeta mentre dormiva.
La sua espressione non faceva trasparire nessun senso di durezza o
fierezza. Si poteva solo scorgere un uomo piacevolmente
addormentato.
Come era solita fare ogni mattina, si voltò verso l’orologio
sveglia posto sul comodino di fianco al bordo del suo letto e osservò l’ora
attentamente.
Erano le 6 e mezza: aveva un’ora per
prepararsi.
Senza pensarci due volte si alzò dal letto cercando di essere più
allegra che mai, anche se l’idea di dover passare una settimana fuori da casa,
la quale doveva essere controllata da suo marito, la rattristava e
preoccupava.
Sentiva di avere uno strano presentimento, ma non gli diede molta
importanza…
Mentre si dirigeva verso la camera del figlio sentì il rumore
dell’acqua che picchiettava sul suolo e subito pensò che il marito si fosse
svegliato.
Aprendo la porta della camera di Trunks, si pentì quasi di dovere
svegliare quell’angelo, ormai ventenne, appisolato sulla
scrivania.
Avvicinatasi al figlio, cominciò a chiamarlo amorevolmente più
volte scuotendolo delicatamente per le spalle e, dopo poco tempo, anche il
ragazzo aprì gli occhi rendendosi conto di non essere sul suo
letto.
Dopo aver realizzato di essersi addormentato sulla scrivania, si
accorse della presenza della madre, che venne salutata prontamente con un dolce
“buongiorno”.
Erano ormai quasi le sette e tutta la famiglia girovagava per casa
alla ricerca di ciò che poteva loro servire.
L’unica persona seduta sul divano compostamente era il capo
famiglia, infastidito da tutto quel via-vai.
-Papà hai visto il mio zaino??- domandò la figlia entrando di corsa
nel salotto.
-No e non mi importa- rispose il padre fregandosene altamente della
figlia, essendo interessato solo al programma che stavano trasmettendo alla
tv.
-Uffa…non lo trovo!!- disperata Bra aveva cominciato a lagnarsi
quando si sentì Bulma urlare dal piano di
sopra.
-Vegeta aiuta Bra a trovare il suo zaino altrimenti farà tardi e
non fare storie!!
L’uomo, dopo aver sbuffato, cominciò a cercare ma non lo
trovava.
Dopo aver ispezionato tutta la casa (chissà quanto ci ha messo…nd
me), si accorse che non aveva controllato il laboratorio e si diresse a passo
svelto verso la stanza.
Aprendo la porta dell’ “ufficio” di lavoro della moglie notò subito
una borsa colorata posta sopra una sedia e, afferrato l’oggetto, convinto che
fosse lo zainetto della figlia, spostò lo sguardo su un enorme macchina coperta
da un velo.
“Cosa sarà quell’affare?? Potrebbe essere un nuovo prototipo di
gravity room…ci guarderò dopo”.
Bra, dopo aver ricevuto quel benedetto zaino, diede un bacio sulla
guancia al padre, il quale arrossì subito per l’imbarazzo, salutò tutti e si
diresse verso la soglia di casa per andare a prendere il
pullman.
Anche Bulma e Trunks stavano
uscendo.
-Ehi tesoro, se dovessi entrare nel mio laboratorio, non toccare
assolutamente una macchina coperta da un velo…mi raccomando
Vegeta.
-Sì sì…
L’uomo non aveva ascoltato minimamente la moglie, interessato solo
al cibo posto sopra il tavolo della cucina.
-Ok…allora io vado. Ciao
tesoro!!
-Ciao papà!
-E non incendiare o distruggere la
casa…chiaro??
-Sìììì… ho capito…
Vegeta si era ben stancato dell’atteggiamento della moglie che lo
stava trattando come un bambino e, dopo aver ricevuto gli ultimi saluti e le
ultime raccomandazioni, si ricordò dell’oggetto “segreto” in
laboratorio.
Entrato nella stanza tolse subito il velo a quella macchina che
aveva occupato gran parte dei pomeriggi e mattiate liberi della moglie e si
accorse di quanto fosse strana quella
invenzione.
Somigliava molto ad una navicella, soltanto che era più piccola e
con un solo posto.
Ciò significava che poteva salirci una persona alla
volta.
Dopo aver fatto più volte il giro della macchina, incuriosito,
decise di salirci sopra.
“Quant’è strana questa macchina… ma ho la netta sensazione di
averla già vista da qualche parte…cos’è questo pulsante? Attivazione…mah…tanto
vale provare…”
Schiacciato il pulsante, si rese conto che la “navicella” si era
chiusa ed ora si trovava circondato da una dimensione blu e viola che lo stava
portando chissà dove.
Notò la data posta su quella specie di radar: 22 luglio di 25 anni
prima.
“In quel periodo io avevo appena compiuto sedici anni…ora ricordo
dove ho già visto questa macchina…è uguale a quella che aveva mio figlio del
futuro. Questo vuol dire che è…UNA MACCHINA DEL
TEMPO??”
-Maledizione devo tornare
indietro….aaah!!!
Si sentì come un tuono e la macchina sobbalzò. Vegeta sbattè la
testa nel vetro, perdendo così i sensi.
***continua***
Ringrazio coloro che mi hanno avvisato del
fatto che nel capitolo precedente non si leggevano i dialoghi…(mi dispiace…sono
una guastafeste! ç_ç nd me)
Grazie per avere
recensito.
Un
bacio.
_Little_Doll_