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Autore: Koaluch    20/07/2014    3 recensioni
Tutti potevano ammirare il lato luminoso della Luna, proprio come tutti potevano vedere in Ale la persona brillante che era. Pochissimi esseri umani però erano riusciti a vedere il lato oscuro della Luna, quello nascosto alla Terra.
Così come questo meraviglioso satellite eclissa il suo lato buio, Ale, il nostro protagonista, cela nel suo animo un segreto che lo macchia nel profondo, obbligandolo a nascondere quella parte di sé che l'ha cambiato drasticamente da quando aveva tredici anni.
Il nostro protagonista si ritroverà ad odiarsi, o meglio, odiare ciò che si cela in lui, poiché se stesso è ciò che mette davvero in pericolo la persona che ama.
Ma perché è diventato così? Perché non può avvicinarsi a lei, che subito entra in campo l'istinto di farle del male?
Nessuno sa come e perché quel giorno il fato ha deciso di cambiare la sua vita per sempre.
 
"Perché quella ragazza magnifica non sarebbe mai potuta essere sua. Nemmeno se Ivan non fosse mai esistito. Nemmeno se quell'episodio al mare non fosse accaduto. Nemmeno se lei lo avesse voluto."
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Hey, lei mi serve ancora, ragazzino!”
Il profilo di un uomo andava distinguendosi tra la fioca luce della grotta, man mano che si avvicinava. Era un omone sulla quarantina, i capelli neri tagliati cortissimi avevano alcune ciocche grigie e gli occhi erano scurissimi. Una cicatrice gli attraversava la guancia sinistra, rovinando un viso che un tempo era appartenuto ad un bell’uomo. Nonostante non sembrasse molto giovane, il suo corpo muscoloso sembrava esser tenuto in allenamento.
“Chi sei? Cosa gli hai fatto?”
Luna, ancora terrorizzata osservava Ale, con gli occhi gonfi di lacrime.
“Tranquilla, sta solo dormendo profondamente. Come mi servi tu, mi serve anche lui.” le fece l’occhiolino, come se la situazione non fosse così tragica.
“Ti servo?” cosa intendeva? Lei non lo aveva mai visto prima.
“Ascolta, usciamo di qui bellezza, ti riporto a casa se vuoi.”
Luna era sconvolta. Prima Ale che dava di matto, poi Ale che forse era stato ucciso, e dopo quello strano signore che le parlava come se la considerasse un'oggetto. Servirgli? A cosa?. Le stava porgendo la mano, per aiutarla ad alzarsi. Lei la accettò, solo perché aveva paura di non farcela da sola, viste le gambe che tremavano.
“Forza, andiamo.”
“Ale?” sussurrò piano Luna. Non era sicura di volerlo risvegliare, ma non era nemmeno sicura di volerlo lasciare lì. Non si era mai sentita così confusa riguardo ciò che provava per una persona.
“Avanti, lui la conosce la strada di casa.”
“Mi assicuri che sta bene?”
“Hai la mia parola, piccola.”
Si decise a lasciarlo lì. Non si fidava di quell’uomo, ma Ale sembrava davvero star bene. Inoltre aveva paura anche solo a provare a risvegliarlo.
Percorse in silenzio il corridoio che l’aveva portata fin lì, arrivando alla grotta dai bagliori violacei. Ora che Ale non era più con lei sembrava essere molto meno magica e invitante di prima. Varie ombre dietro alcuni grandi massi la fecero rabbrividire. Distolse lo sguardo sperando di uscire di lì il prima possibile.
Un fuoristrada insabbiato li aspettava al di fuori della grotta. Luna non voleva andare a casa con quel tizio, ma non aveva altro modo di tornare e inoltre lui le aveva salvato la vita. Non aveva scelta se non fidarsi.
Trovare il coraggio per fare domande a quell’uomo non le risultò facile. Aveva paura di scoprire qualcosa, ma anche di non scoprire nulla. Alla fine però, quando mancava poco per arrivare in città, riuscì ad aprire bocca.
“Chi sei tu? Che ci facevi lì? Conosci Ale?”
L’uomo non rispose subito, facendo ticchettare per alcuni istanti le dita sul volante.
“Tu puoi chiamarmi Bill, ma non penso che ti interessi sapere cosa ci facevo lì.”
“Oh, sì invece!”
“Io credo di no signorina.”
Il tono che aveva usato tolse a Luna quel poco coraggio che aveva raccolto per fargli quelle domande. Voleva sapere di Ale, ma quell’uomo non sembrava intenzionato a parlare. Si ritrovò davanti casa e scese dalla macchina, ma una volta fuori si rese conto di non avergli detto dove abitava.
“Aspetta come hai fatto a...” provò a dire, ma il fuoristrada stava già ripartendo in un rombo.

Ale si risvegliò per il freddo che sentiva. Aprendo gli occhi si ritrovò nel buio più totale, che lo fece spaventare e sentire perso. Era frastornato e la mente ancora annebbiata dal sedativo che lo aveva ridotto in quello stato. Già, iniziava a ricordare. Qualcuno gli aveva sparato, poi il niente, ma prima... Prima era successo ciò che aveva sempre temuto, ciò che presuntuosamente aveva creduto di poter evitare. Proprio così, era stato presuntuoso e l'unica che ci aveva rimesso era stata Luna. La sua Luna! Lui non l'avrebbe mai toccata nemmeno con un dito, ma il Mostro l'aveva aggredita.
Lanciò un urlo per la disperazione che rimbombò sulle pareti della grotta, creando una spaventosa eco che sommata al buio, lo fece rabbrividire. Rimase lì fermo a crogiolarsi nel buio, rammaricandosi per ciò che era successo e dandosi cento volte dello stupido, irresponsabile, presuntuoso e tutto ciò che di peggio poteva venirgli in mente. I suoi fratelli lo avevano avvertito, avrebbe dovuto ascoltarli per una volta. I suoi fratelli. Forse lo stavano cercando. Da fuori non giungeva nemmeno uno spiraglio di luce, quindi dedusse che fosse arrivata la sera. Doveva uscire di lì, o si sarebbe fatto troppo tardi anche solo per vedere a mezzo metro davanti a sé.
Ormai si era quasi ripreso del tutto dallo stordimento, così acuì i sensi e riuscì a distinguere qualcosa grazie alla sua vista sottile. Un po' grazie a quella e un pò grazie ai ricordi poté uscire dalla grotta. Diede un'occhiata al cielo. Il sole non c'era già più, ma non era completamente buio. Si intravedeva ancora qualcosa, e grazie alla sua vista riuscì ad arrivare facilmente all'auto e salirci. All'improvviso lo assalì una preoccupazione cui prima non aveva pensato. Luna come era tornata a casa? Stava bene? Si era persa?
Poi gli venne in mente che qualcuno gli aveva sparato qualcosa per addormentarlo. Se quel qualcuno lo aveva fatto per salvare Luna probabilmente in quel momento era al sicuro lontano da lui. Ma cosa ci faceva lì quella persona? E chi era?
Durante il viaggio di ritorno in città si rese conto di non voler tornare a casa. Non voleva vedere nessuno, ma soprattutto non voleva domande da parte di nessuno. Si sentiva uno schifo di persona, non meritava di esistere.
Arrivò ad Inglewood e un'idea su dove andare momentaneamente gli balenò in testa. Adam viveva da quelle parti e sicuramente lo avrebbe aiutato a riflettere.

"Io penso che dovresti dirle la verità una volta per tutte. Prova a fidarti di lei."
"Mi spieghi come posso anche solo parlarle dopo quello che è successo?"
"Sono convinto che capirà, amico."
Ale si trovava in camera di Adam. Stavano parlando sotto voce poiché era mezzanotte e tutti dormivano. Quando era giunto lì erano tutti già in pigiama, ma vedendolo in quello stato lo avevano fatto entrare come fosse uno di famiglia. Ale aveva raccontato ad Adam l'accaduto, sentendosi un po' in imbarazzo e gli chiese aiuto aiuto. Era stato l'unico dal quale si era sentito di andare, l'unico che lo conoscesse davvero a fondo, ma che non lo avrebbe mai giudicato.
"Sono convinto invece che se forse ha ancora un piccolo desiderio di parlarmi, questo sparirà una volta che avrà saputo la verità." disse rassegnato, come se fosse la cosa più normale del mondo.
"Chi pensi che ti abbia addormentato lì nella grotta?" chiese di punto in bianco l'amico, forse anche per cambiare discorso.
"Non ne ho la più pallida idea. Penso che qualcuno ci stesse seguendo, perché è impossibile che questa persona passasse lì per caso. Però c'è un altro dubbio che ho che..."
"Cosa?"
Ale ci pensò su. Sembrava una stupidaggine, ma per sicurezza la espose all'amico:
"Dario una volta mi disse che normali sedativi non funzionano con me. Penso che niente di comune avrebbe potuto stendermi in quel modo nel giro di qualche secondo. Inoltre mi sono posto la seguente domanda più di una volta: cosa ci faceva una persona in giro con una pistola a proiettili tranquillanti?"
All'inizio non ci aveva pensato perché rispetto a ciò che era successo a Luna, quell'interrogativo era passato in secondo piano. Ora però non poteva fare altro che chiederselo.
"Hai pensato che magari poteva conoscere il tuo segreto?"
Ale non rispose. Nessuno sapeva il suo segreto, tranne i suoi fratelli e Adam. Ed era escluso che fosse stato uno di questi tre. Dario era troppo protettivo, era vero, ma non lo avrebbe seguito fin lì.
Si massaggiò le tempie per cercare di scacciare il mal di testa portato dalla stanchezza e guardò l’orologio. Segnava mezzanotte e venti, così decise che forse era ora di andarsene. Si congedò dicendo all’amico che sarebbe tornato a casa, ma in realtà non ne aveva per niente voglia.
Si fermò sotto casa sua per vedere se i fratelli erano ancora svegli. Una luce proveniva dalla finestra della cucina. Evidentemente lo stavano ancora aspettando. Non era la prima volta che non tornava a casa la sera e che li faceva preoccupare in quel modo, ma non poteva farci nulla. Dopo l’accaduto voleva stare da solo. Attese che la luce in cucina si spegnesse e finalmente, dopo qualche ora, il buio segnò il via libera per entrare dentro casa.
Girò la chiave nella serratura più piano che poté per non fare rumore ed entrò piano nel salotto di casa sua. Dario stava dormendo sul divano. Evidentemente per aspettarlo si era addormentato lì.
Prese in silenzio le chiavi della casa al mare e una bottiglia d’acqua, poi si dileguò più silenzioso che mai.

Spazio autrice.
Ciao a tutti: )
Mi dispiace se questo capitolo è un po' corto :( ma non potevo allungarlo mettendoci cianfrusaglie o sarebbe risultato uno schifo XD
Vorrei dirvi off topic che non sono sparita, ma sto scrivendo un'altra storia della quale non sono molto sicura, ma che vorrei pubblicare a breve. Non so quando o se lo farò davvero, anche perché stare appresso a due storie risulta abbastanza impegnativo, però mi piacerebbe davvero. Dove troverò il tempo? Non lo so nemmeno io x.x però mi impegnerò u.u
Un bacio, Koaluch!
   
 
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