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Autore: Mentos E CocaCola    21/07/2014    1 recensioni
Benvenuti nella cucina di Mentos E CocaCola Parodi, oggi faremo una nuova ricetta.
Ingredienti:
-150g di IMPREVISTI;
-50g di SORPRESA;
-3 cucchiai di INCOMPRENSIONI;
-RISATA in abbondanza;
-5 pizzichi di AMORE;
Mescolate tutti gli ingredienti e fateli cuocere a fuoco lento, otterrete così l'ESTATE PERFETTA!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pov Margherita
 
-Marghe, per l’ennesima volta, quel cucchiaio non può averti indicato il luogo in cui ero nascosto-
Liam era sull’orlo delle lacrime, ma io non mi facevo piegare facilmente. Ci voleva ben altro di due occhi cucciolosi per convincermi di qualcosa.
-Ti assicuro Liamino che è un fedele assistente -
Si diede uno schiaffo in fronte, atteggiandosi da disperato. Che esagerato! Entrammo in cucina e rimasi di sasso. Era un disastro: Harry stava frugando nei cassetti buttando tutto a terra, mentre lì vicino Elena cercava di calmarlo.
-Ele Ele, dov’è? Non lo trovo da nessuna parte-
-Su Harry non può essere scomparso, lo troveremo non ti preoccupare-
-Cosa c’è che non va Hazza?- gli chiese Liam.
-il mio cucchiaio se n’è andato-
Lo guardai trionfante.
-Visto quante cose può fare un cucchiaio-esclamai, agitando il mio fedele compagno d’ investigazioni proprio sotto il suo naso.
-Eccolo!- Harry mi rubò dalle mani Watson.
-Ridammi subito il mio socio- urlai minacciosa, atteggiandomi molto da orango tango. Lui si nascose subito dietro Elena.
-Ma…ma è mio! È il mio cucchiaio da colazione-
-Ma non farmi ridere: questo è un cucchiaio troppo intelligente per essere un cucchiaio da colazione e poi, Harry, è rosa, non può di certo essere tuo-
Poi lo guardai sospettosa.
-A meno che tu non voglia rubarmi l’assistente!- lo fissai minacciosa.
-Ripensandoci bene… puoi tenerlo- sussurrò spaventato.
Il mio fedele assistete era salvo!
 
Pov Louis
 
Quella palla al piede non si vedeva ancora, le prove sarebbero cominciate tra mezz’ora e lei non accennava a tornare. Certo, era troppo impegnata a guardare gli occhi di Sykes per accorgersi che il tempo scorreva.
Sto cacchio di jogging! Mi devo sfogare! Fare tutto il giorno la parte dell’amico di quella non è proprio il massimo del relax. Credeva davvero che le mie scuse fossero sincere? Non potevano essere sincere, semplicemente perché non avevo nulla di cui scusarmi.
Louis Tomlinson è ancora in guerra, oh sì!
Il campanello.
Mi alzai in fretta dal divano, per poco non mi ammazzai con il tappeto ed andai ad aprire.
-Ciao Mari…Sykes- lo salutai con un cenno del capo.
-Ciao- mi rispose lui sorridendo. Ma che aveva da ridere? Pubblicizzava per caso una nuova dentiera?
Maria lo salutò ed entrò in casa. Salì velocemente le scale.
Mi voltai verso quel carciofo di Sykes che intanto se ne stava andando.
-Ehi Sykes, un momento- lo chiamai. Si girò stupito a guardarmi.
-Mi hai chiamato?!- sì eh! L’ho detto anche a mia nonna, amplifon esiste e ti semplifica la vita.
-Sì…senti, ti volevo chiedere una cosa-
Lui mi guardò con una faccia da rimbambito, ovvero con la sua solita espressione.
-Dimmi-
-Maria mi ha raccontato quello che è successo a casa tua quella mattina- lui per un attimo aggrottò la fronte-…quindi da quello che ho capito, tu tieni davvero molto a lei, giusto?-
-Più di qualsiasi altra cosa-
Puah, vomitevole al quadrato!
-Bene, dato che io e lei abbiamo litigato veramente di brutto, volevo scusarmi con lei e quindi…-
-Cosa c’entro io?-
-Ecco, avevo pensato di fare una cena tutti insieme-
Mi guardò scettico.
-Non so se te ne sei accorto ma non siamo in buoni rapporti-
Ma dai!
-Sì, lo so. Ma lo sai qual è il sogno più grande di quella ragazza? Vederci andare d’amore e d’accordo. Non te l’ha detto?! Strano! Allora sono l’unico a saperlo-
Mi guardò freddo, forse aveva capito che lo stavo provocando.
-Allora che dici?-
Sospirò.
-E va bene, ma lo faccio solo per Maria-
Super!
 
Pov Margherita
 
-Tutto ok Liamino?-
Avevo visto quell’espressione sul suo viso soltanto una volta ed era quando quella putroccola da strapazzo lo aveva piantato in asso.
-Poco fa ho ricevuto una chiamata-
Chiamata?! Brutta storia davvero!
-Era…era…-gli presi la mano, era sconvolto.
-No Liamino, adesso calmati, chiamo Zayn che ti prepara una cioccolata-
Stavo per correre come una pazza giù in cucina, quando mi prese per mano, mi rivolse uno sguardo doloroso.
-No, ti prego resta, ho bisogno di sfogarmi con qualcuno-
Annuii seriamente preoccupata e mi sedetti sul letto.
-Dimmi tutto-
Si prese la testa tra le mani.
-Era…-deglutì- era il mio gestore, mi ha detto che ho di nuovo esaurito il credito del mio telefono-
Rimasi di sasso.
-Ma ti rendo conto Marghe, avevo fatto una ricarica ieri- disse ridendo davanti alla mia espressione. Così si prendeva gioco dei miei sentimenti. No, questo non va bene!
-Liamino devo forse ricordarti che ho un cucchiaio in tasca?-
-Nooooo, il cucchiaio nooooooooo- urlò disperato. Mi stavo avvicinando minacciosamente quando la suoneria del suo cellulare esplose nella stanza. Mi misi a ballare come una scema, mi piaceva troppo quella musichetta.
Mi guardò un po’ male.
-Ehm Marghe questa è la sigla di Dora l’esploratrice-
O merda!
 
Pov Maria
 
Scesi di sotto di corsa e atterrai sopra mia sorella. Quella storna mi tagliava sempre la strada.
-Guarda dove vai!-
-Eh? Oh sì, scusa-
No, non era decisamente da Margherita rispondere in quel modo quando non aveva un libro in mano.
-Tutto bene Marghe?-
Lei scosse la testa.
-Che è successo?-
-Danielle sta tornando, a minuti suonerà quel campanello- disse indicando la porta. Rimasi a bocca aperta. Quell’oca starnazzante osava farsi rivedere qui dopo tutto quello che aveva fatto?! Era più stupida di quanto pensassi.
-Da quanto ho capito il ballerino brasiliano è fuggito con una campionessa eschimese di corsa con slitta-
Povero, doveva essere proprio disperato!
-E Liam adesso dov’è?-
-In camera sua-
Povera Marghe! Ma Liam non poteva essere così stronzo e ingenuo, non sarebbe tornato con Danielle. E se fosse ancora innamorato di le? Di sicuro stava ancora ripensando all’accaduto.
Il campanello suonò.
-È lei- disse Margherita, andando ad aprire la porta. Il viaggio verso il patibolo doveva essere estremamente più piacevole, giudicando la espressione.
Aprì piano la porta.
 
Pov Margherita
 
Cercai disperatamente di non vomitare in faccia a quella visione orrenda. Era tremendamente e schifosamente rosa e tra parentesi io odio il rosa (tranne te cucchiaio, tranne te). Era indubbiamente quella capra. Si guardava intorno come una stupida e di tanto in tanto si lisciava il vestitino-ino-ino rigorosamente rosa e con…o mio Dio…la faccia enorme di Peppa Pig sulla tetta sinistra.
-Ehm…-dissi cercando di attirare (ahimè) la sua attenzione.
-Chiunque tu sia a parlarmi, non riesco a vederti-
Ora, dato che eravamo faccia a faccia, di sicuro non mi aspettavo che urlasse quella frase come un gorilla imbufalito.
 -Ehi sveglia, bella addormentata, sono qui davanti a te-
Mi guardò sorridendo.
-Ma tu non sei Liam- wow, questa è la perspicacia fatta persona!
-No, direi di no-
-Posso vederlo vero? È in casa? C’è la televisione al plasma vero? Devo vedere Peppa Pig, non posso perdermela davvero- e poi lanciò un gridolino che mi perforò un timpano e ruppe il vetro della finestra  in cucina. Cosa ci trovava Liam in quella lì? Sembrava appena uscita da un biglietto d’auguri o da Andalasia, lo avrei deciso più tardi.
Mi spostò di lato  ed entrò trottando in casa. Aiuto!! In quella tizia c’era qualcosa che non quadrava.
-Danielle-la chiamò Liam dalle scale. “Quella” cominciò a saltellare sul posto come se avesse un petardo dove non batte il sole. Corse sbracciando verso Liam e lo abbracciò.
Togli quelle manacce, putroccola, leva subito quelle manacce! È un ordine!
Guardai Liam, il mio Liamino, che ricambiava l’abbraccio, diciamo, con trasporto.  Dovevo esserci io al posto di quella, io.
Mi allontanai cercando di passare inosservata. Non ne potevo più di quella situazione.
-Ehi Liametto, ti piace il mio vestito? So che Peppa Pig è il tuo cartone animato preferito e allora…-
Che idiota! Non sapeva neanche quale fosse il suo idolo! Corsi in soffitta e mi arrampicai nel nostro nascondiglio segreto. Nostro: solo suo e mio. In quel posto esisteva un noi, ma ora…
Qualcosa scivolò lungo la mia guancia. Sobbalzai: una lacrima! Stavo piangendo.
Mi rannicchiai in un angolo e mi sedetti, appoggiando la schiena al muro. Per la prima volta piangevo per un ragazzo!
 
Pov Elena
 
-NO, Rose, perché non gli fai posto su quel pezzo di legno? Eh, perché?!-
Stavo piangendo come una fontana, ma non potevo farci niente. Titanic è sempre Titanic. Harry mi asciugava le lacrime con dei dolci baci; diciamoci la verità: non era stato molto attento al film.
Lo abbracciai singhiozzando e appoggiando la testa sul suo petto. Eravamo in uno di quei momenti pandosi e dolciosi, quindi non volevamo che finis…
-Sorratemi  ragazzi , disturbo? Devo vedere Peppa Pig-
 E fu così che il nostro momento stupendo fu rovinato. Un minuto di silenzio per il nostro missing moment, please.
Rubò il telecomando , si spaparanzò tra noi due, dividendoci e cambiò canale.
Stavo per strozzarla anche perché Titanic non era finito e nessuno era talmente stupido da preferire Peppa Pig a quel film stupendo. Beh, questo lo pensavo prima di conoscere Danielle.
Le lanciai uno sguardo omicida mentre imitava il verso di Papà Pig solo che non le riusciva tanto bene perché, si sa, le oche non grugniscono, starnazzano, quindi la sua imitazione risultava più come un “gronfquaquaquaquagronfquaquaquaquagronfquaquaquagronf”. Quindi diciamo che la parte oca era quella dominante.
Harry mi lanciò uno sguardo da “ andiamocene-prima-che-mi-venga-la-tentazione-di-chiamare-il-manicomio”. Gli sorrisi e mi alzai. Lo presi per mani e andammo in cucina dove trovammo Niall e Claudia che si stavano scambiando…ehm dolci effusioni.
-Scusate piccioncini ma ci siamo anche noi- disse Harry schiarendosi la voce. Entrambi diventarono rossi come due peperoni. Che dolci!
 E noi eravamo due bastardi: avevamo rovinato il loro super momento, ma poi mi ricordai che c’era un’altra bastarda…
 
-Ma quella lì ha fatto sempre così?- chiesi incredula ai due unici ragazzi lì presenti, indicando quella ragazza decisamente non normale che saltellava sul divano come la palla di Peppa Pig.
Niall annuì.
-Liam si è innamorato perché secondo lui è una ragazza originale, ma per me è solo una donna che usa droga troppo forte-
-Ma Liam ormai si è fatto passare la cotta, vero?-
Pensai a Margherita, era chiaro come il sole che lui le piaceva molto, chissà come si era sentita quando se l’era ritrovata davanti?
-A proposito di Liam, dov’è Margherita?- chiese Claudia.
 
Pov Margherita
 
Ehi dignità, dove sei? Rispondi! Inutile, l’avevo persa completamente. Non era da Margherita Lorenzetti starsene per tre ore a piangere in un soppalco polveroso.
Mi asciugai quelle stramaledettissime lacrime e le mandai molto poco gentilmente a quel paese, ma non mi mossi da lì.
Non era poi così male  starsene da sola con i propri pensieri, forse stavo diventando pazza. No, le pazze hanno sempre una camicia da notte bianca e io odiavo le camicie da notte. Quindi non ero pazza!
Verso di trionfo!
-Marghe- mi voltai di scatto, riconoscendo la voce. Si sedette affianco a me. –Perché stai quassù tutta sola?-
-Non sono sola Liam, ho il mio fedele assistente con me- dissi, sguainando Watson dalla tasca. Credo che se gli avessi detto che avevo la peste si sarebbe allontanato molto di meno.
-Sì sì, però ora rimettilo a dormire d’accordo?-
-Hai ragione, Watson è un po’ stanco-
Lui rise di gusto.
-Perché sei venuto quassù?- gli chiesi.
-Ti stavo cercando e mi serve un consiglio-
-Su cosa?- doveva essere proprio disperato. Chiedere consigli a me? Non è che in tre ore l’intera popolazione era stata sterminata dalle banane mannare o da stupidi camerieri mocciosi che si dimenticavano di consegnare le ordinazioni in cucina?
-Su Danielle-
Oh bene!
-Sappi Liam che qualunque sia il tuo dilemma, il mio consiglio sarà un po’…di parte-
-Beh, ecco sinceramente non so cosa fare con lei, secondo te devo dimenticare l’accaduto oppure dimenticare lei?-
-Uhm, vediamo-dissi pensando –Ah ecco, ok, ora preparati perché sta per arrivare una bomba di consiglio. Il mio consiglio è…A MORTE, A MORTE, DANIELLE A MORTE, A MORTE, A MORTE!-
Mi voltai verso Liam che mi guardò depresso.
-Ehi, te lo avevo detto che ero leggermente di parte-
Lui rise e mi passò un braccio intorno alle spalle. Nessuno mi avrebbe portato via Liam, neanche Peppa Pig in persona e Danielle lo avrebbe imparato a sue spese. Il giorno dopo per caso, si ritrovò la sua palla di Peppa Pig bucata, il giorno dopo ancora sparì il suo mini pezzo di stoffa rosa che lei chiamava vestito e solo più tardi scoprimmo che, sempre per caso, era finito nell’aspirapolvere e il giorno dopo ancora ancora si lavò i capelli con la crema depilatoria, che distratta!, ma in effetti questo la rese felice: andava ripetendo in giro –Oddio, adesso sono veramente Peppa Pig, non ho neanche i capelli!-. il quarto giorno trovammo solo una lettera: la megera pazzoide era scomparsa, era corsa in Cina dove si stavano facendo i provini per gli attori del film su, esatto, Peppa Pig.
Mi rinchiusi in camera al colmo della felicità e cominciai a cantare cose senza senso come “sgranocchio i crackers peggio di una motosega” o “il profumo puzza”. Se ne era andata!
Mi lasciai cadere sul letto.
-Marghe, dobbiamo parlare , tra dieci minuti nel nostro nascondiglio segreto- disse Liam da fuori la porta.
 
-Si può sapere che ti è venuto in mente?!-
-Non so di cosa tu stia parlando-
Liam mi guardò come per dire “Lo sai molto bene”. Sbuffai.
-E va bene, lo ammetto. Diciamo che ho dato un piccolo aiutino alla crema depilatoria a finire dentro il barattolo dello shampoo di Peppa Pig e che la lettera di stamattina non è stata scritta proprio tutta da un famoso regista cinese…-
-M sai dire perché?- urlò lui, scaldandosi. Indietreggiai. Ecco lo avevo ferito e ti pareva. Grazie cervello, eh, grazie di avermi consigliato quelle cose! Ohi , ma che vuoi? Tu  non mi consulti  mai prima di fare una cosa, quindi è solo colpa tua. Sì, era vero, era solo colpa mia.
-Allora mi vuoi dire perché lo hai fatto?-
Una lacrima.
-Avevo paura-
Un’altra lacrima.
-Di cosa?-
-Di…-
Un’altra.
-Di perderti, non volevo che te ne andassi, non volevo non poterti più parlare ,  non volevo…-
Non potei finire . Stavo singhiozzando come una Bratz quando perde uno smalto, ovvero mi stavo disidratando.
Ad un tratto sentii due braccia che mi stringevano, presi la maglia di Liam tra le mani e affondai la faccia bagnata nel suo petto caldo e profumato.
-Non mi perderai mai Marghe, mai…è una promessa- disse facendomi alzare lo sguardo e asciugandomi le lacrime con i pollici.
Mi prese il viso tra le mani e si avvicinò socchiudendo gli occhi. Stava succedendo, stava succedendo.
Sentii qualcosa aprirsi alla bocca dello stomaco, sperai solo che non fosse un rutto.
Sentii il suo respiro caldo sul mio viso e in un attimo le sue labbra carnose assaporavano le mie in un baciodolce e tenero, proprio come lui.
Il mio Liam , mio e di nessun’altra.
Quando ci staccammo ci guardammo negli occhi. Io gli sorrisi.
-Ehm Liam, credo che sia venuto il momento di dirti una cosa-
Mi sorrise e mi diede un bacio sulla fronte.
-Dimmi tutto-
-Ecco, ti ricordi quel giorno quando ti inseguivo con un cucchiaio in mano?-
-Non credo che me lo potrei dimenticare-
-Perfetto, tu per caso hai sentito una sorte di boato?-
-Sì, sembrava un tuono, ma dato che c’era il sole ho pensato che un aereo avesse rotto il muro del suono-
-Ehm, non era un aereo, sono stata io-
Mi guardò confuso.
-Ecco, Liam, quello era un mio rutto… ti ci dovrai abituare!-
 


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ECCO QUA UN NUOVO CAPITOLO: MARGHERITA E LIAM SI SONO DICHIARATI, DANIELLE è RICOMPARSA MA SI è SUBITO TOLTA DALLE SCATOLE, MA LOUIS E MARIA NON SEMBRANO ANDARE MOLTO D'ACCORDO E LOUIS è IL SOLITO TIPO CHE MACCHINA SCHERZI DI CATTIVO GUSTO.
POVERA MARY :)
  
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