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Autore: blackmoon5    21/07/2014    3 recensioni
Dopo aver finito di leggere Breaking Dawn, mi sono chiesta: e Tanya? Insomma, tutti hanno avuto un lieto fine, tranne lei. In questa storia, finalmente troverà la persona giusta per lei, ma un incontro nella foresta le metterà a rischio la vita. Solo i Volturi la possono salvare. Accetterano di aiutarla? Spero vi piaccia.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tanya, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Allora, che dire, vi ringrazio per le recensioni, ma anche solo per aver letto i capitoli. Finalmente internet è tornato, quindi molto probabilmente domani aggiornerò. uffauffauffa mi dispiace ma niente cuccioli (almeno non per tanya). Anche a me piace molto quella storia. Crepuscolina13 come vedrai nel capitolo, la tua deduzione era esatta. Vi lascio alla lettura, spero che vi piaccia. Le recensioni sono sempre gradite.

…era quasi del tutto nascosta dal bracciolo del divano. Rannicchiata in posizione fetale, si stringeva le ginocchia fra le braccia. (…) Era malata. Molto malata.

(Breaking Dawn, pagina 120-121)

“Vi va un caffè?”, chiede John. Stasera, lui e sua moglie hanno invitato a cena me e la mamma. I coniugi Hill hanno due figli. Il ragazzo seduto alla mia destra, Andrew, è il maggiore ed è più grande di me di qualche anno. Ha i capelli castani, come la madre, e gli occhi azzurri del padre. Adora scherzare e ci vado abbastanza d’accordo. Quella seduta davanti a me è, invece, sua sorella Kelly. E’ una mia coetanea e mi ha fatto capire, già in altre occasioni, di essere interessata a me. Tutte le sue attenzioni mi danno fastidio anche se non è una ragazza sgradevole, affatto. Anzi, ha un bel carattere, ed è anche molto graziosa, specialmente stasera. Ha lasciato che i capelli biondi le cadessero in morbide onde sulle spalle e non si è truccata, ma i suoi occhi verdi spiccano subito sulla sua pelle chiara. Sebbene avesse provato più volte a intavolare un discorso, questa sera, io l’ho sempre liquidata in due parole, troppo preso da un brutto presentimento che mi è venuto da quando sono entrato nella macchina di mia madre, quasi due ore fa, e ho lasciato la riserva. Stare lontano da La Push, soprattutto dopo l’incontro coi Volturi, mi mette ansia. Avevo cercato di oppormi alla richiesta di mia madre di accompagnarla alla cena, ma Jacob aveva insistito per farmi andare, dicendo che non c’era niente di cui preoccuparsi e convincendomi a partecipare, guadagnandosi tutta la gratitudine di mia madre. “Si grazie”, dicono tutti, mentre io sono l’unico a rifiutare. Sono già abbastanza in ansia, non ho bisogno di un incentivo. Durante l’ennesimo tentativo di Kelly di fare conversazione, mi squilla il cellulare. Rimango molto stupito quando sul display leggo il nome Leah. Da quando Leah mi chiama al cellulare? Prima di rispondere, mi allontano di qualche metro da tavolo. Se mi chiama lei, ha sicuramente a che fare coi lupi. “Pronto?”, dico.
“Embry, dove sei?”.
“Jake non te l’ha detto? Oggi ho accompagnato mia madre dagli Hill. Perché me lo chiedi?”. Silenzio, come a conferma che l’ansia che ho avuto fino adesso è decisamente giustificata. “Leah, che è successo?”, chiedo, mentre Kelly mi lancia un’occhiata dispiaciuta. Evidentemente ha sentito il nome della ragazza più scontrosa della riserva e ha pensato che stessi con lei, dal tono preoccupato con lui le ho parlato. Ancora silenzio. Inizio a pensare che c’è seriamente qualcosa che non va. “Leah, ti prego rispondi, è successo qualcosa di grave?”. Lei fa un respiro profondo, poi parla. “Si tratta di Tanya”, dice con voce debole. Al suo nome mi faccio subito attento. “Mi stai facendo saltare i nervi, Leah. Ti vuoi decidere a parlare??”, le chiedo a voce più alta del dovuto. Quattro paia di occhi si girano a fissarmi. Ma non ho tempo per cercare di defilarmi in qualche modo, perché proprio in quel momento Leah si decide a parlare. “Un Figlio della Luna l’ha attaccata. Io, Sam, Seth, Jacob e Quil l’abbiamo fatto fuori, ma ha fatto in tempo a morderla. L’ho dovuta portare di peso dai Cullen, perché non si regge in piedi. Carlisle non l’ha ancora visitata, ma vedendo com’è conciata non è molto ottimista. Devi venire subito”. Già alle prime parole, il sangue mi si è raggelato. Sento il cuore scomparire con una fitta al petto, mentre mi sembra di restare sospeso nel nulla. “No, dimmi che è uno scherzo…”, sussurro, perché niente per me è più importante di Tanya, nemmeno la mia vita. Mia madre e gli Hill mi guardano preoccupati, ma io non me ne curo. “MA TI PARE CHE IO POSSA SCHERZARE SU UNA COSA DEL GENERE?! ADESSO MUOVITI E VIENI DAI CULLEN, PRIMA CHE VENGA IO E TI CI PORTI A CALCI NEL SEDERE!”, urla Leah dall’altra parte del telefono, così forte che tutti i presenti la riescono a sentire. “Sto arrivando, faccio il prima possibile. Aspettami vicino al garage dei Cullen”, le dico terminando la chiamata. “Embry, è successo qualcosa? Perché Leah urlava?”, mi chiede preoccupata. “Una ragazza ha avuto un… incidente. Devo andare da lei”. E’ tutto quello che riesco a dire, prima di infilare la porta e correre via. Mi sto per dare mentalmente dello stupido per non aver preso la macchina. Non che mi servisse, ma dovevo salvare le apparenze. Al diavolo le apparenze! Tanya sta male, e io mi preoccupo di queste cose?, penso mentre mi trasformo, lontano da occhi indiscreti. In pochi minuti raggiungo la villa dei succhiasangue. L’enorme casa bianca ha le luci del salotto accese. Torno umano e mi vesto. Leah mi aspetta, a differenza di quel che le ho detto, direttamente vicino alla porta della casa. Mentre mi avvicino, correndo, mi accorgo dal suo sguardo che è preoccupata. Si è affezionata davvero a Tanya, e grazie a lei è diventata più amichevole. “Che stai aspettando ad aprire la porta?”, le chiedo, fermandomi. Lei entra in casa, in silenzio, e io la seguo. I Cullen ci sono tutti, e tutti guardano preoccupati la persona stesa sul divano. Appena la vedo, sento una fitta al petto e un nodo in gola. Il “è conciata davvero male” di Leah era parecchio, ma parecchio riduttivo. Non avevo mai visto un vampiro in quello stato. Stesa sul divano, la mia ragione di vita si tiene il braccio ferito, stringendo i denti per non urlare dal dolore, i boccoli biondi scompigliati e gli occhi di oro liquido che mi fissano sofferenti. Corro da lei immediatamente, sedendomi sul divano, abbastanza grande da contenere una persona stesa e una seduta. Le accarezzo lentamente i capelli, mentre lei sussurra uno “Sto bene” poco convinto. Poi chiude gli occhi. Giurerei che stia dormendo, se non sapessi che  è impossibile. Peggio ancora, sembra morta. No, è impossibile anche questo, anche se, a giudicare dalle sue condizioni, non ci spererei più di tanto. Carlisle si avvicina lentamente e le parla. “Tanya, devi metterti seduta in modo che io ti possa esaminare il braccio. Non ho esperienza coi Figli della Luna, ma so che sono velenosi. Non so bene come procedere, ma credo che la cosa migliore da fare sia innanzitutto pulire la ferita”. Lei annuisce, aprendo gli occhi, e io la aiuto a mettersi seduta. Indossa una giacca blu a zip aperta, e sotto solo una maglietta a maniche corte. Carlisle le sfila la felpa il più delicatamente possibile, e lei cerca di restare in silenzio anche se le scappa un gemito. Edward si avvicina con un vassoio. Sopra c’è del disinfettante e diverse garze. Le metto un braccio attorno alla vita, cercando di rassicurarla. Appoggia la testa sul mio petto e io la stringo forte, stando ben attento a non toccarle il braccio destro. Quando Carlisle inizia a disinfettarlo, lei mi stritola in una morsa d’acciaio, e ci manca davvero poco che mi spezzi le ossa. Poco male, avrei sopportato mille ossa spezzate, pur di non vederla più in quello stato. Mi faccio coraggio e guardo la sua ferita, mentre lei affonda la faccia prima nella mia giacca a vento gialla, poi nella mia felpa blu. Lo squarcio lasciato dai denti del licantropo, poco più in alto del gomito, è uno spettacolo orribile. Attorno alla ferita si è creato un alone viola che, anche se molto lentamente, arriva a coprirle mezzo braccio col passare del tempo. Capisco che si tratta del veleno del lupo, e inizio a pensare che c’è davvero la possibilità che muoia. Carlisle finisce di pulire la ferita e le avvolge intorno una benda sterile. “Purtroppo è tutto quello che posso fare. Non ho idea se il veleno del Figlio della Luna sia mortale o no, immagino che solo Alice possa dircelo”, dice il dottore. Automaticamente, i Cullen, io, Leah e Jacob, che era arrivato il prima possibile, ci giriamo tutti verso la veggente di casa. “La fate facile voi”, dice lei sbuffando. “E’ una parola vedere il futuro con tutti questi lupi. Jacob, Embry, Leah Nessie devono uscire”.
“Stai scherzando vero?”, sbotto, lanciando uno sguardo assassino a Alice. “No, affatto”, mi risponde lei tranquilla. “Io di qui non mi muovo”, dico, stringendo più forte Tanya, che ha ancora la faccia affondata nella mia felpa. “Perfetto, allora, se vuoi restare lì, devi stare immobile mentre mi concentro, altrimenti renderai tutto ancora più difficile. Gli altri devono uscire, o almeno restare il più possibile lontani da me e Tanya”. Jacob, Leah e Nessie vanno nella direzione opposta rispetto al divano. Alice si siede a terra, chiude gli occhi e si concentra. Per qualche minuto, in casa cala un silenzio normale. Poi la nana apre gli occhi, e già la sua espressione non lascia intendere nulla di buono. “Allora?”, chiedo impaziente. “Il veleno del Figlio della Luna si sta espandendo dal braccio a tutto il corpo. Se non lo fermiamo, Tanya morirà entro un paio di giorni”. Il mio cuore perde un battito. Poi due, poi tre. Mi costringo a fare un respiro profondo, mentre tutti guardano me e Tanya preoccupati. “Ditemi che si può fare qualcosa, vi scongiuro”, imploro. Tutti abbassano lo sguardo. Non può finire così… Sto già progettando la maniera con cui suicidarmi, quando Bella esclama: “Forse c’è una soluzione!”. Ci giriamo di scatto verso di lei, mentre Tanya alza lentamente la testa dalla mia felpa e la guarda, negli occhi di ambrati un velo di sorpresa. “Edward mi ha detto che, tempo fa, Caius ha quasi perso uno scontro con un Figlio della Luna”.
“Se credi che i Volturi accetteranno di aiutarci, stai fresca. Dimentichi la figuraccia che gli abbiamo fatto fare un mese fa?”, chiede Tanya, sarcastica. “Beh, tentar non nuoce. E poi, questa è l’unica soluzione che mi viene in mente. Avete altre idee, per caso?”
“Bella ha ragione, questa è l’unica soluzione”, dico, appoggiando la neovampira. Carlisle ed Edward si guardano negli occhi per lunghi istanti, impegnati in una conversazione silenziosa. “D’accordo, vale la pena di fare un tentativo. Ma un paio di giorni sono un po’ pochi, ci farebbe comodo qualche altra ora. Magari, bevendo sangue umano, la resistenza di Tanya aumenterebbe”, dice infine Carlisle. “E per caso ne avete un po’ nel frigo?”, chiedo sarcastico. I Cullen mi guardano. “Non ci posso credere…”.
“Ne avevamo comprato un po’ per Bella, nel caso ne avesse bisogno”, spiega Edward.
“Comprato?”. La famiglia di Carlisle non avrebbe mai finito di stupirmi.
“Per te va bene, Tanya?”, chiede Carlisle.
“E me lo chiedi?”, dice lei, cercando di sdrammatizzare.
“D’accordo, allora io ed Edward partiremo stasera stessa per Volterra”.
“Non se ne parla, a Volterra ci voglio venire anch’io. Credete veramente che riesca a guardare impotente Tanya morire senza fare niente?”, chiedo alterato.
“Stessa cosa vale per me”. “E per me”. Bella e Alice.
“Ragazze…”, implora Carlisle.
“A Volterra ci andiamo io, Carlisle ed Embry. Punto e basta”. E con queste parole Edward mette fine alla discussione, andando prenotare tre biglietti per l’Italia. Pian piano, il salotto dei Cullen si svuota, e io e Tanya rimaniamo soli. “Non c’era bisogno che andassi anche tu”. Io non dico niente, mi limito a stringerla più forte, mentre lei si accoccola sul mio petto, chiudendo gli occhi. Di una cosa ero sicuro: se Aro non mi avesse detto come curare Tanya, lui, i suoi fratelli e tutta la sua bella guardia avrebbero dovuto fare i conti con un licantropo furioso e desideroso di vendetta.

   
 
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