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Autore: Lily777    21/07/2014    0 recensioni
Quanto un solo pensiero può ferirci? Quanto potere di condizionarci ha un sogno?
< Andrà tutto bene...>. Davvero le cose prima o poi si aggiusteranno e miglioreranno?
Chester fa alcune riflessioni su quello che gli è recentemente accaduto, su ciò che è stato detto e fatto e arriva ad una sola conclusione: Mike non lo ama davvero.
Vediamo quanto questa sua convinzione sia vera o no, accompagnandolo negli eventi che gli capiteranno. Daranno conferma alla sua ipotesi o la smentiranno?
Sperando che vi piaccia almeno un po', vi auguro buona lettura!
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa fic presenta due capitoli. Ero indecisa se dividerla o no in più parti, ma risultava troppo lunga per essere una one-shot.
È un mio vecchio ‘progetto’ che avevo abbandonato. L’ ho ripreso in mano un mesetto fa. Ecco il risultato di giorni e giorni passati davanti al computer a riflettere e fantasticare con la mia mente da depravata.
Il sogno che ho inserito nella storia l’ ho fatto davvero! È quello che mi ha dato l’imput per riprendere in mano la mia precedente idea. Poi, mentre davo un’occhiata alle 931 –e non scherzo- immagini dei Linkin Park che ho nel cellulare, ho trovato quella di un'intervista radiofonica dove Chester e Mike hanno cuffie sulla testa, microfoni in mano e, come sarà da me spiegato nel secondo capitolo, sono collocati su un divano verde mela molto piccolo. La cosa più bella da descrivere è la posizione in cui sono seduti: entrambi sono a gambe divaricate, la gamba sinistra di Chez e quella destra di Mike sono appiccicate. La mano destra del primo è situata sotto la sua coscia sinistra, così come la mano sinistra del secondo sta sotto la sua gamba destra. Sono sulla stessa traiettoria e, non sto scherzando, sembra proprio che si stiano sfiorando le dita... Inoltre Chester è voltato verso Mike e lo guarda con un mezzo sorriso, sembra incantato, mentre quell'altro fissa un punto indefinito della stanza ahah.
Beh... Mi sono accesa come una lampadina sull’albero di Natale. Lampeggiavo pure!
Ma la ciliegina sulla torta è stata la frase che ho trovato su un sito qualche tempo fa, " The best thing for me is that I have Mike in this band", è recente ed è davvero di Chester (piango)… Ho unito le tre cose e BAM! M’è venuto fuori ‘sto tema.
Ovviamente mentre rielaboravo il contenuto, dando vita a quello che ho immaginato, mi sono riempita di insicurezze… L’ho riletto e risistemato un centinaio di volte…
Ho cercato di lasciare il dovuto spazio alle riflessioni del cantante (dato che è lui a descrivere le vicende in tempo reale), per me fondamentali per poter comprendere i suoi comportamenti e lo svolgersi dei pochi eventi che ho inserito… Leggete e capirete!
A parte tutto, secondo me davvero Chester è una persona fragile, che indossa una maschera per apparire forte e sfrontato, ma che in realtà si intimorisce e si scoraggia quando si trova davanti a situazioni difficili. Come se non sapesse mai qual è la strada giusta da percorrere.
 Mi dà l’idea di un fiore in piena fase di fioritura che però ha bisogno di continuo affetto e attenzioni o rischia di appassire…
Mah… Non so, sembrerà a me. Tanto lo amo sempre e comunque!
Spero che la fic sia abbastanza gradevole e vi piaccia almeno un po’!
Un bacio, buona lettura!
P.S.: visto che è il nostro scaricatore di porto preferito a parlare, forse avrei dovuto aggiungere qualche imprecazione e parolaccia in più… Mmh…                                                                                                                                                                            
                                                                                                                                                                                      Dedicato a Black_in_Pain_. Ti adoro e grazie di tutto!


A svegliarmi è una mano che mi sta carezzando il viso leggera.
Sono steso sul letto a pancia in giù, il viso appoggiato sulle braccia piegate. Non apro gli occhi, voglio godermi questa sensazione di dolcezza che aleggia nell’aria. Non so dove mi trovo, ma non sono spaventato per ora.
Mi sento al sicuro, a casa.
Poi me lo chiedo: ma dove sono? Davvero sono tornato a casa? Non ricordo di essere andato a dormire… Ero nel secondo appartamento – la sede del gruppo- con Rob e Dave e stavamo spaparanzati sul divano mentre aspettavamo l’arrivo di Mike per parlare delle vendite del nostro nuovo album appena messo in commercio.
Già sedici anni di musica insieme… Mio Dio, come sono passati velocemente.
Ma quando mi sarei spogliato e disteso a letto?
La memoria mi gioca brutti scherzi.
Oddio sono invecchiato così tanto che già comincio a non ricordarmi anche le cose più fottutamente semplici! Ma soprattutto sto dialogando con me stesso, mi sto facendo un discorso mentale! Sono andato.
Magari mi hanno rapito gli alieni e stanno facendo esperimenti su di me! O no, se trasformano anche un solo centimetro del mio bel corpo –ottenuto con fatica e impegno- li trasfiguro io… A suon di bastonate!
Ma dubito che gli extraterrestri possano essere così delicati e dolci e soprattutto è impossibile  che abbiano un profumo così buono.
So a chi appartiene.
Solo Lui può avere un odore tanto inebriante. E non esagero.
Mi decido ad aprire gli occhi.
Non si vede quasi nulla, la stanza in cui mi trovo è buia e una figura scura continua a delineare il mio viso con le dita, poi notando che sono sveglio smette e sento che si avvicina. – Mike…- lo chiamo assonnato e con voce impastata. Il suo sorriso illumina la camera da letto e, come al solito, anche il mio cuore. Subito sfrega il naso col mio, mostrando il suo lato un po’ infantile.
- Ti sei svegliato finalmente!- Sussurra. E che risveglio!
Mugolo e accenno un sorriso, un gran mal di testa mi stordisce.
- Dove siamo…?- mormoro, sfregandomi il viso con una mano.
- Su una navicella aliena.- . Strabuzzo gli occhi, e lui comincia a ridere della mia reazione :- Dove vuoi che siamo Chez? Nel secondo appartamento! Ieri siamo rimasti insieme fino a tardi…- dice accarezzandomi dolcemente il fianco, allusivo – come fai a non ricordartelo…?-.
Ok.
Il mio cuore ha perso un battito.
Che cazzo sta dicendo questo?
Mi ha rifiutato.
Io, stufo di tenermi la mia maschera fatta di bugie e parole non dette, sentimenti repressi, sensazioni opprimenti… Io mi sono confessato. Mi sono liberato da tutto questo. Gli ho detto finalmente, dopo troppo tempo, quello che la mia anima celava, quello che provavo per lui e quello che pensavo davvero. E lui… Lui sembrava corrispondesse i miei sentimenti.
E ci siamo baciati.
Il bacio più bello della mia vita…
Poi lui mi ha rifiutato.
Ha detto che era una cosa troppo grande per noi, che non sarebbe mai riuscito ad andare avanti mentendo a sua moglie, a suo figlio e a portare questo enorme peso per sempre.
Enorme peso… L’amore è un fardello così eccessivo da sostenere per te?!
Anche io se è per questo sarei stato costretto a raccontar balle a Talinda. Ma per averti accanto avrei fatto questo ed altro.
Per la prima volta, questa nuova maschera l’avrei portata volentieri. Per quanto spessa e ‘enorme’ fosse stata.
Perché era una maschera che mi permetteva di essere finalmente completo. Felice. Di vivere quello che sentivo.
E invece a te non è bastato.
Il mio amore non bastava. Hai voluto tagliare tutto, sopprimere di nuovo a forza i miei sentimenti. Mi hai ricostituito, hai curato tutte le mie ferite. E poco dopo mi hai annientato come nessuno è mai riuscito a fare.
Ma fottiti Mike. Tu e le tue insicurezze e paure. Secondo te la mia scelta non è stata sofferta e piena di dubbi? Però io ho abbattuto il dannato muro che ci separava, anche se avevo timore che tu non mi ricambiassi.
Ti ho dato l’anima.
E tu dopo averla saggiata, dopo avermi illuso, hai gettato via tutto. La mia maledetta dichiarazione da marmocchio di undici anni, le mie dannate lacrime,i nostri sguardi, le tue labbra sulle mie… Tutto.
Sai cosa ti dico? Vivi pure nella menzogna. Non mi importa più. Tanto in qualsiasi caso inganni Anna, quando la stringi fra le braccia, quando la baci, quando le sorridi… Tutto fasullo, tutto artefatto. Sei finto. Come quello che hai detto a me.
Oh, ti detesto.
Ma sai qual è la cosa che mi fa più male di tutte?
Quella che lacera la pelle fino ad arrivare alle ossa?
Che almeno lei può averti. Anche se non la ami.
Può essere scaldata dalle tue braccia…
Fottiti anche tu Chester.
Tu, la tua incoerenza e i tuoi sentimenti.
Dopo tutto questo ragionamento, mi alzo a sedere e il mio sguardo da felice e confuso per il dolce risveglio, si trasforma in rabbioso e infastidito. Mike se ne accorge e mi guarda interrogativo.
E io sputo il rospo.:- Ma che cazzo stai a dire?!- esclamo spazientito. –Noi due insieme fino a tardi… Ma quando? Sei corso da tua moglie ieri sera. Come tutte le dannatissime sere Mike! Non raccontare stupidate per cercare di farti perdonare per avermi rifiutato! Tanto con me non attacca!- mi guarda sconvolto, stralunato. Apre la bocca, poi la richiude. Tranquillo, parlo io per te! – E non fare quella faccia da vittima! Qua l’unico che può farla sono io. E poi che ti viene in mente di accarezzarmi il viso, toccarmi il fianco… Sai che se poi mi accendo succede un casino! E tu non vuoi, tu hai la tua morale, la tua etica, tu non MI vuoi… Però mi illudi e mi sfiori quanto ti pare e piace! Ma lasciami in pace! Fanculo, dopo un po’ mi stufo anche io sai?- riprendo fiato. Sto ansimando, da tanta foga ho messo nel parlare.
Mi fissa ancora stranito.
Ma c’è o ci fa?!
È sveglio? O il cricetino nella sua testa ha smesso di lavorare?
Finalmente, dopo due minuti buoni di silenzio, apre la bocca e cerca di esprimersi :- Chester… - bisbiglia enigmatico -Ma ti sei fatto di qualcosa?-. Sgrano gli occhi e lo fulmino.
- Ma che…?- Mi prende di nuovo il viso fra le mani, mi fissa le pupille, mi passa un palmo sulla fronte, poi sul collo e io vado in tilt. Le sue mani su di me…
No, riprenditi.
Devi rimanere furioso.
- No! E non hai neanche la febbre!-
- Ma che stai farneticando?! Perché continui a toccarmi? Per quale motivo dovrei essere drogato o malato?!- Non capisco più nulla.
- Perché stai delirando! Stiamo insieme da otto anni e tu mi stai dicendo delle cose assurde che non stanno nè in Cielo nè in Terra!- dice con impeto.
Ok.
Questo è impazzito.
È lui ad essere andato, non io.
- Smettila di prendermi in giro- esclamo. Il mio cuore ha perso così tanti colpi che mi sa che oggi muoio.
Questa volta mostra un’espressione spazientita. - Ma che prenderti in giro e prenderti in giro! Sei scemo? Se vuoi mollarmi, dimmelo e basta invece di cercare scuse e creare queste farse. Non sei divertente!- detto questo incrocia le mani al petto e aggrotta le sopracciglia, poi mi dà la schiena.
Farse? Ma che diavolo…?
- Mike.- lo chiamo.
Non si muove.
 – Dai. Non…Non mi sognerei mai di piantarti…- Ma quando avremmo deciso di stare insieme?! Lo prendo per la spalla e lo giro piano. Ha gli occhi lucidi.
Pensava davvero lo volessi lasciare e stava per mettersi a piangere! Dio non ci credo!
- Davvero non vuoi abbandonarmi...?- Mi sciolgo di fronte a questa visione. Altro che rimanere arrabbiato… Ora me lo riempio di baci!
Che poi… siamo fidanzati?
Da quando?!
Lui aveva detto no! Cioè… La mia dichiarazione e la nostra conseguente discussione mi sembrava risalissero a un po' di giorni fa.
Come è potuto passare tutto questo tempo?
E io dov’ero?
Perché non ricordo nulla?
Mike continua a guardarmi silenzioso. Sembra seriamente agitato per lo scatto di rabbia ‘per lui senza motivo ’ che ho avuto.
Siamo compagni… Lo siamo?
- Otto anni dici…- riprendo, pensieroso – Che stranezza. E io che pensavo fosse passato poco tempo dal nostro primo bacio… Sarò rimasto appisolato!- Sorrido per la mia stessa affermazione. Si, una dormitina durata otto anni!
Poi ritorno serio.
 - Ora che ti ho non ti lascerò più andare.- affermo, più per me che per lui.
Sorride. Il sorriso Shinoda.
Non posso crederci. Stiamo assieme. Mike mi ha scelto.
Mike è davvero innamorato di me.
Io… Posso abbracciarlo?
Posso stringerlo a me?
Posso…?
Sono davvero nella realtà?
Non mi dò il tempo di rispondere alle domande, gli prendo il viso e decido di provare a fare quello che desidero.
Dalla sua reazione capirò se quello che mi ha detto è vero o no.
Mi avvicino a lui.
Il tempo sembra essersi fermato.
Il cuore mi esplode nel petto. E lo sento…Batte forte anche il suo… Batte forte anche il suo.
Appoggio le labbra sulla sua guancia lentamente. Lui chiude gli occhi.
Ho la testa svuotata, il mio cervello ha fatto le valigie ed è partito per Teletubbilandia.
Ho davvero l'intenzione di riempirlo di baci.
Come ho sempre voluto fare.
Voglio mordergli le labbra.
Voglio assorbire il suo profumo.
Voglio sentire la sua pelle strusciarsi contro la mia.
Voglio lui.
Continuo il mio gesto percorrendogli l’intero lato destro del viso.
È come se lo accarezzassi con la bocca.
È fottutamente stupendo. 
Arrivo alle tempie, poi passo alla fronte, alla palpebra chiusa, al mento e infine gli guardo la bocca carnosa. Lo tengo con una delicatezza che non mi è consona, come se lui fosse fragile.
Ma sono io ad esserlo.
Parlo pianissimo :– Scusa se ti ho fatto preoccupare…- gli bacio l’angolo della bocca – devo aver fatto un incubo. – mi sembra l’unica spiegazione plausibile! -Ma sembrava così reale da farmi credere che la vera illusione fosse questa.-
Mike sussurra :- Tu mi ami Chester…- Ed è un’affermazione.
L’ha capito.
Ci crede.
Dio, fa che il tormento che pensavo di stare vivendo sia stata solo un’allucinazione. Ti prego, cancella tutto il resto e lasciami solo Mike e il suo amore, l’amore vero che lui nel mio incubo non provava…
- Si Mike. Non immagini quanto- bisbiglio roco.
- Allora andrà tutto bene.- Sorride nuovamente.
- Ma sta andando tutto bene... È  tutto perfetto…- voglio baciargli la bocca, avvolgerla con le mie labbra.
- Purtroppo ora non è tutto perfetto…- continua confondendomi,- ma lo sarà… Io ti amo davvero Chester. Non dubitarne mai.- detto questo si allontana un po’ da me, giusto per guardarmi negli occhi. I suoi sono illuminati da una luce splendida.
Una luce che comunica verità e sentimento profondo.
La gioia mi esplode nel petto. Lo contemplo, raggiante.
Non lo sono mai stato.
Ora grazie a lui, lo sono diventato.
Sono mutato in un Sole caldo che necessità della sua Luce per poter brillare: Lui.
Sto per prendermi l’unica parte del suo volto che mi manca, quando lui comincia ad allontanarsi.
Non si alza, non se ne va, non si muove, non fa nulla di tutto questo.
È proprio la sua figura che si sta stranamente opacizzando e distanziando.
Oh no…
Cerco di trattenerlo a me per le spalle, ma le mie mani affondano nel fumo. –No!!!- grido.
No… Era un fottuto sogno.
Comincio a singhiozzare. Non ce la posso fare senza di lui. Senza l’ amore che stava per darmi.
Non voglio tornare alla realtà, dove nessuno prova questo affetto nei miei confronti!
Mi sento così piccolo e debole, come se fossi tornato indietro al tempo in cui mi drogavo per superare la mia continua voglia di uccidermi, di porre fine a questa esistenza inutile. In quel momento avevo Mike che mi teneva ancorato alla vita.
Ora chi ho…?
- Chester!- sento sussurrare dall’immagine ormai lontana, - Non ti perdere proprio ora che sei arrivato così lontano! Rimani saldo, non lasciare andare nessun sentimento, credi sempre in quello che senti, devi perseguirlo, vivilo… E ricordati quello che ti ho detto…- e qui sento le sue iridi nere puntate su di me, mi danno un improvviso senso di calore e calma – io ti amo davvero.- sento il suo sorriso sulla pelle.
Mi ama davvero…? Nel sogno si, ma intendeva… nel mondo reale…? Lui mi Ama…?
 
 
Mi ama…? I miei occhi si aprono lentamente. Mi bruciano un po’ a causa della luce che entra dalla finestra. Sono steso sul divano della sede della band. Mi passo le mani sul viso, tirandomi a sedere. Mi ero addormentato… Dove sono Dave e Rob? 
Lentamente e controvoglia mi alzo.
Mi sento leggero come l’aria. Anche se a pranzo ho mangiato come un bisonte… Strano.
Trovo un biglietto in cucina:“ Ehi Chez, noi torniamo a casa, Mike non si è fatto vedere! Per qualsiasi cosa chiama. Rob”.
Mi dirigo in bagno, apro il rubinetto e mi lavo per bene la faccia. ‘Meglio fare una doccia veloce visto che dopo devo partecipare ad un’intervista. E sono pure con Mike. Merda, proprio con quello dovevano mettermi?’ penso acido. Cerco di detestarlo,  ma in realtà sono felice di poter stare accanto a lui, anche solo per qualche ora.
Quando entro nel box doccia apro l’acqua e mi metto subito sotto il getto, dimenticandomi di aspettare qualche secondo perchè si scaldi.
Scatto, sgrano gli occhi e impreco, cerco di regolare la temperatura ma mentre il liquido gelato mi percorre la pelle, con il suo fluire affiorano anche delle immagini nella mia mente, come tante fotografie.
Immagini su immagini che mi tempestano la testa. La sensazione di leggerezza che provavo in precedenza viene sostituita dal peso dei flashback.
Il sogno.
Era davvero solo un sogno.
Mi ricordo tutto. Le carezze, i baci, le sensazioni, le parole. Le parole…
‘ Era solo una dannata illusione, una visione causata dal tuo pensare continuamente all’uomo che ti ha respinto. Cazzo riprenditi!’mi sgrida la mia coscienza.
Mi picchierei da solo.
Perché l’unica cosa a cui riesco a pensare è la frase che Mike ha pronunciato nel sogno: io ti amo davvero.
Se provasse davvero queste cose… Non mi avrebbe lasciato… No?
‘Non voleva, probabilmente si è accorto che gli facevi schifo, dato che sei un maschio, si è tirato indietro.
O, anche se sente qualcosa, non è un sentimento tanto profondo da permettergli di vivere tutte le difficoltà che sarebbero da affrontare se vi metteste segretamente insieme.’
Questo mio ultimo pensiero mi spegne dentro. Mi spezza.
Non mi ama seriamente.
È solo un’infatuazione che appassirà come i fiori in inverno.
 
 
Sto due ore sotto la doccia, quando esco sono ancora più contrariato e buio.
Mi asciugo con una lentezza unica, i bradipi sono più veloci.
Qualcuno all’improvviso mi chiama, facendomi sussultare. Guardo lo schermo del cellulare: è Mike.
ODDIO È MIKE!
Mi sento un colabrodo! Ma che vuole?! Che faccio?
Non voglio sentire la sua voce ora…
Alla fine, dopo la terza telefonata consecutiva che fa mi decido a rispondere a sto povero Cristo.
- Pronto…- Mi fulminerà come al solito per il fatto di non aver accettato subito la chiamata.
E invece no…
- Chester, dove sei?- esclama – siamo in ritardo, abbiamo un’intervista alle cinque, ricordi? Cioè fra meno di mezz’ora!- Sento la sua voce lontana. Dio perché non mi hai lasciato continuare il mio bellissimo sogno?
- Arrivo adesso- dico sospirando.
- Tutto bene? Vuoi… Vuoi che venga a prenderti?- chiede.
Meglio di no . Se vieni fino qui da solo, dopo tutto quello che la mia mente anormale ha partorito, non so come finirebbe.
Ho una gran voglia di baciarlo…
Fottiti Chester.
- Si tutto a posto- rispondo atono – non serve, ti raggiungo fra poco.- detto questo chiudo la comunicazione.
Mi vesto in fretta ed esco dall’appartamento. Subito un vento freddo che preannuncia tempesta mi punzecchia la faccia, mi stringo nella giacca. Entro in auto e parto.
Sono teso e ho la faccia da funerale. Che bella giornata.
Arrivo nel luogo dove si sosterrà il colloquio proprio un minuto prima che cominci. Per fortuna si terrà per radio, quindi nessuno avrà la possibilità di vedere il mio viso stanco e provato a parte la speaker radiofonica e Mike, ovviamente.
Non so che succede, ma appena lo vedo lì fuori dalla stanza che mi cerca con lo sguardo vado in blackout.
Chiudo gli occhi.
Partono delle immagini flash. Io che lo accarezzo con la bocca, io che gli bacio la palpebra, lui che mi guarda con quella luce negli occhi, il suo profumo, il suo palmo sul mio collo... Perché, cazzo, perché non ho avuto la possibilità di coccolarlo così almeno una volta?
- Chester...- mi sfiora la mano. Perché fai così?
Perché mi fai sperare Mike?
Riapro gli occhi.
Ha annientato il mio spazio vitale.
È troppo vicino. – Sicuro che vada tutto bene?-.

 
  
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